IL VENEZUELA CHIUDE L’AMBASCIATA A BOGOTA’ E INVIA TRUPPE ALLA FRONTIERA
chavezIl capo di stato ha ordinato al cancelliere Nicolás Maduro di trasferire tutti i funzionari della capitale Colombiana in Venezuela.
Nello stesso tempo ha ordinato al titolare della Difesa, Gustavo Rangel Briceño, di inviare dieci battaglioni per proteggere la frontiera colombo-venezuelana


Stampa Web YVKE (Heison Moreno)
Domenica 2 marzo 2008, 1,20 pm

Il presidente della Repubblica, Hugo Chávez, ha ordinato questa domenica durante la trasmissione del suo programma Aló, Presidente Nº 306, di chiudere l’ambasciata del Venezuela a Bogotà e far rientrare tutti i funzionari dalla Colombia.
Il capo di Stato ha anche dato ordini al ministro del Potere Popolare per la Difesa, Gustavo Rangel Briceño, affinché invii 10 battaglioni di carri armati e di mettere in volo aerei militari alla frontiera colombo-venezuelana. Allo stesso tempo il mandatario nazionale ha informato che il suo governo non assisterà all’incontro di UNASUR prevista in suolo colombiano.
Il presidente ecuadoriano, da parte sua Rafael Correa, ha ritirato questa domenica il suo ambasciatore da Bogotà e sta muovendo truppe verso il nord. L’ "Ecuador può contare su di noi per qualunque cosa, in qualunque circostanza", ha detto Chávez.
La decisione è stata presa da entrambi i mandatari a seguito dell’incursione del governo colombiano alla frontiera ecuadoriana senza autorizzazione, questo venerdì in ore notturne. “Non permetteremo all’impero nordamericano che è il padrone ed al presidente Uribe che è il suo cagnolino di dividerci", ha condannato Chávez.

URIBE TAGLIA ALLE FARC LA TESTA DI REYES
logo manifesto domenica 2 marzo 2008
Il capo guerrigliero ucciso in un bombardamento mirato in territorio ecuadoriano. E ora che ne sarà della Betancourt?
di Guido Piccoli

Il gran giorno è arrivato. Dopo 6 anni dal suo insediamento, Alvaro Uribe può finalmente esibire la testa di un capo guerrigliero. All’alba di ieri, in territorio ecuadoriano, tra i villaggi di Teteyé e Santa Rosa, a due chilometri dal rio Putumayo che fa da frontiera con la Colombia, un bombardamento mirato della forz speciale «Tarea Omega» ha ucciso una ventina di guerriglieri, tra i quali due membri del Segretariato: Guillermo enrique Torres, soprannominato Julian Conrado, ma soprattutto Raúl Reyes, al secolo Luis Edgar Devia, che nella gerarchia delle FARC era secondo solo al leader storico Manuel Marulanda, detto Tirofijo, e al comandante militare, il Mono Jojoy..


Uomo della «linea dura» che trattava
Il sessantenne
Raúl Reyes non rappresentava solamente la proiezione internazionale delle FARC, l’uomo che gestiva i contatti diplomatici con Caracas, Quito e Parigi e, per questo dirigente decisivo in quest’epoca di trattative segrete per arrivare al cosiddetto «scambio umanitario». Raúl era anche il genero del gran capo Tirofijo, avendone sposato la figlia, Olga Marín che, fino a una quindicina di anni fa, era la rappresentante guerrigliera in europa.


da La Stampa on line
1 marzo 2008 – h.15,46

UCCISO IL NUMERO DUE DELLE FARC RAUL REYES

raul reyes uccisoIl portavoce della guerriglia è stato ucciso nel corso di un’operazione aerea
‘Il numero delle Farc (le forze armate rivoluzionarie di Colombia), Raul Reyes, è stato ucciso dall’esercito colombiano. Lo ha annunciato l’emittente radiofonica privata Radio Caracol.
Il numero due delle Farc e portavoce della guerriglia è stato ucciso nel corso di un’operazione aerea vicino alla località di Teteye, nel sud del Dipartimento del Putumayo vicino alla frontiera con l’Ecuador: lo ha precisato Radio Caracol citando fonti governative.
Secondo queste fonti, aerei spia hanno localizzato grazie a una comunicazione satellitare il leader dei ribelli che è stato ucciso in un bombardamento con almeno altri dieci guerriglieri.Fra gli uomini delle Farc che hanno perso la vita stamani in un’operazione dell’esercito colombiano c’era anche Guillermo Enrique Torres, conosciuto come Julian Conrado, membro dello Stato maggiore dell’organizzazione e considerato un ideologo del movimento. Lo ha detto oggi il ministro della difesa colombiano Juan Manuel Santos.
Il governo colombiano aveva offerto una ricompensa di 2,7 milioni di dollari a chiunque fornisse informazioni utili per la cattura o l’uccisione di Torres e del portavoce, Raul Reyes. Su Reyes pendeva un mandato di cattura spiccato dal dipartimento di Stato statunitense, con una taglia fino a cinque milioni di dollari per chi avesse aiutato ad arrestarlo. Reys è il primo esponente del Segretariato dello Stato maggiore delle Farc a rimanere ucciso in un’azione militare. «È il colpo più duro inferto nella storia a questo gruppo terroristico», ha detto Santos commentando l’operazione dell’esercito.


raul reyes ucciso RCNDa RCN – 01 marzo 2008
Comunicazione del Ministro della Difesa colombiano, Juan Manuel Santos sulla dinamica dell’operazione militare che ha avuto come conseguenza l’uccisione di diversi guerriglieri tra cui Raul  Reyes

Video di RCN


telesurPer il segretario del Partito Comunista colombiano Raúl Reyes non era un terrorista
TeleSUR  01/03/08
Esperti consultati da TeleSUR ritengono che la morte di Raúl Reyes ptrebbe portare al blocco nelle negoziazioni tra le FARC e i mediatori nazionali ed internazionali.
Raúl Reyes, membro del segretariato delle Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia (FARC), caduto all’alba di questo sabato, vittima di un bombardamento a sorpresa del’esercito colombiano, non era un "terrorista" come si è cercato di farlo credere, secondo quello che ritiene il segretario generale del Partito Comunista Colombiano, Jaime Caicedo.
In una intervista esclusiva a TeleSUR da Bogotà, Caicedo ha spiegato che Reyes era un uomo di umili originine e che grazie alla sua capacità "autodidatta" è riuscito a trasformarsi in una persona con grandi responsabilità sul terreno internazionale. "Quasi tutti i portavoce, dalla chiesa fino ai rappresentanti di governi stranieri hanno avuto contatti con questa persona."
Possiamo affermare con perfetta chiarezza che non era un terrorista, che non si trattava di un bandito come si è voluto mostrare con tono trionfalistico mentre si menziona il suo decesso durante un combattimento militare", ha chiarito il politico colombiano.

accordo umnaitarioLE FARC HANNO LIBERATO NELLA SELVA QUATTRO EX PARLAMENTARI COLOMBIANI

da TeleSUR  27 febbraio 2008
quattro liberati farcIl ministro Chacín ha assicurato che questa liberazione costituisce “un passo umanitario che, siamo sicuri, è un passo in più verso il lungo cammino che speriamo vada verso la pace in Colombia”.
La nuova Televisione del Sud ha trasmesso questo mercoledì immagini in esclusiva del momento della liberazione, da parte della guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) questo mercoledì, dei quattro ex legislatori colombiani la cui consegna era attesa dai loro parenti e dalla popolazione della Colombia e del Venezuela.
In queste immagini si vede l’emozionante istante in cui il ministro venezuelano dell’Interno e Giustizia, Ramón Rodríguez Chacín, e la senatrice colombiana Piedad Cordoba, ricevono in piena selva del Guaviare Gloria Polanco, Luis Eladio Pérez, Orlando Beltrán e Jorge Eduardo Géchem, dalle stesse mani di membri della guerriglia.
"A nome del nostro Comandante in Capo, il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Rafael Chávez Frias ed accompagnati dalla senatrice Piedad Cordoba, ricevo le persone che stanno liberando le Forze armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, per essere consegnate al Governo del Venezuela, a nome del quale le sto ricevendo", ha detto il ministro Rodríguez Chacín, dopo di avere scambiato alcuni parole per radio col mandatario venezuelano.


dal Manifesto – 29 febbraio 2008
Appelli di Chavez a Tirofilo e di Sarkozy alle FARC. A Uribe potrebbe far più comodo morta che libera

INGRID BETANCOURT, LA VITA APPESA A UN FILO
di s.d.q.

ingrid prigionieraAumentano le preoccupazioni per la sorte di Ingrid Betancourt, l’ex candidata presidenziale colombiana sequestrata dalle FARC 6 anni fa. Le ultime testimonianze vengono dai 4 sequestrati, ex membri del Congresso della Colombia, liberati mercoledì dal gruppo guerrigliero grazie alla gestione del presidente venezuelano Hugo Chavez e condotti a Caracas. Ingrid “sta molto male, è molto malata, è esausta sul piano fisico e psichico”, ha detto uno dei quattro, aggiungendo che è “maltrattata e tenuta in catene in condizioni inumane”. L’ex marito francese di Ingrid, Fabrice Delloye, che vive in Francia assieme ai figli della coppia, ha affermato che Ingrid soffre di una “epatite B cronica”.


da TeleSUR  – 3 febbraio 2008
COMUNICATO
Secretariatdo dello Stato Maggiore Centrale – FARC-EP.
Montagne Colombiane, 31 gennaio 2008

1. Come riconoscimento ai loro persistenti sforzi per concretizzare un Accordo Umanitario, vogliamo sollecitare il presidente Hugo Chavez e la Senatrice Piedad Cordoba affinché si apprestino a ricevere personalmente o attraverso loro delegati in territorio colombiano, i parlamentari Gloria Polanco de Losada, Luis Eladio Pérez e Orlando Beltrán Cuéllar che libereremo unilateralmente dato il loro stato di salute


dal Manifesto
YOLANDA BETANCOURT: «SINISTRA INTERVIENI»

Yolanda Pulecio Betancourt Giovedì, 14 febbraio 2008

di Geraldina Colotti

Colombia in ostaggio Il grido di dolore della mamma di Ingrid Betancourt, ieri al«manifesto»

«Il presidente non vuole la pace», dice Yolanda Betancourt, madre della senatrice franco-colombiana ostaggio da quasi sei anni della guerriglia marxista delle Farc. In Italia ha incontrato il papa, i sindacati e i principali esponenti della sinistra, ai quali ha chiesto diattivarsi per una soluzione umanitaria del conflitto armato nel suo paese «Ho fiducia nella mediazione del presidente venezuelano Hugo Chavez e della senatrice colombiana Piedad Cordoba».

[Versione IT]


A BOGOTA’ UN PRESIDENTE QUASI FASCISTA
logo manifesto giovedì 14 febbraio 2008
Eppure Alvaro Uribe, che briga per un terzo mandato, ha l’appoggio non solo degli Usa ma anche della Ue
di Vittorio Agnoletto

«Com’è possibile affermare che una società è democratica quando l’opposizione parlamentare non viene ritenuta parte integrante di quella stessa società?». Carlos Gaviria, presidente del Polo Democratico Alternativo, ha così aperto l’incontro con una delegazione del parlamento europeo a Bogotà proprio la sera del 4 febbraio, quando da poche ore si era conclusa la marcia che ha portato in piazza almeno un milione di persone «Il Polo – continua Gaviria – nelle scorse elezioni presidenziali ha preso il 23% e rappresenta la prima esperienza di opposizione parlamentare nella storia di questo paese, infatti storicamente esistevano due partiti, ma vi era un costante accordo sulla divisione del potere.


LA GUERRIGLIA DELL’ ELN HA CONSEGNATO NOVE PERSONE CHE DETENEVA A UNA COMMISSIONE DELLA CROCE ROSSA guerriglieri
da TeleSUR
20 gennaio 2008

Fonti ufficiali informano che l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) ha consegnato questa domenica alla Croce Rossa Internazionale, nella località di Nariño, alla frontiera con Ecuador, nove persone che teneva sequestrate dall’inizio dell’anno.
Il governatore della località colombiana di Nariño, Antonio Navarro, ha precisato ai giornalisti che la consegna di sette trasportatori e due donne, si è prodotta nel paese di Samaniego, a circa 800 chilometri al sudest di Bogotà e vicino alla frontiera con l’Ecuador.

logo elenoIn una lunga intervista, realizzata nella selva Colombiana nei mesi di fine 2007, di cui una parte andata in onda domenica su una radio della Patagonia Argentina (Lu5AM600), il Comandante Javier della Direzione Nazionale dell’ELN e il Comandante Raul del Frente Oriental Domingo Lain dell’ELN trattano alcuni argomenti cruciali della attualità colombiana. Dalla scelta ed attualità della lotta armata, al narcotraffico, dal paramilitarismo allo scontro in atto con le FARC in diversi dipartimenti, dalla coca in Arauca alla questione dell’accordo umanitario e dei dialoghi di pace.


audio  audio 1 [5′.38" – 3.9 Mb] Javier [ELN come avanguardia] [ES]
audio  audio 2 [9′.12" – 6.5 Mb] Javier [Società organizzata e Dialoghi di pace] [ES]
audio  audio 3 [6′.41" – 4.7 Mb] Javier [Narcotrafico] [ES]
audio  audio 4 [9′:17" – 6.5 Mb] Javier [Conflitto con le FARC] [ES]
audio  audio 5 [6′:07" – 4.3 Mb] Javier [Accordo Umanitario] [ES]
audio  audio 6 [11′:13" – 7.9 Mb] Raul [La coca in Arauca] [ES]
audio  audio 7 [26′:59" – 18.7 Mb] Raul [Paramilitari e Petrolio in Arauca] [ES]


organizzazioniaraucaLE FARC CONTRO ARAUCA
di Organizzazioni Sociali di Arauca
traduzione di Aiki

Dipartimento di Arauca (Colombia),
07 gennaio 2008.
Le Organizzazioni Sociali del dipartimento di Arauca, con il lascito di dignità con il quale si sono storicamente caratterizzate nel difendere la Vita, la cultura, l’ecosistema, le risorse naturali, la sovranità nazionale, il nostro territorio, denunciano i seguenti fatti davanti all’opinione pubblica regionale, nazionale ed internazionale, ai mezzi di comunicazione:
1. Che dal 01 gennaio 2008, da parte delle FARC, è stata sviluppata una sistematica aggressione contro le comunità dalle zone rurali, del settore cittadino e contadino. In questo percorso di morte, all’alba del 01 gennaio 2008, è stato assassinato nella frazione Bajo Cusay II del municipio di Tame, il giovane contadino NÉSTOR ALSADO ROBALLO, di 26 anni e padre di tre minori.
2. Venerdì 04 gennaio 2008 è stato assassinato nella frazione di Acacias I del municipio di Tame, il dirigente contadino HERNAN LIZCANO RINCON di 48 anni, che lo hanno ucciso con un sparo e due pugnalate.

12 gennaio 2008

CHAVEZ: FARC NON SONO TERRORISTI. E URIBE VA FUORI DAI GANGHERI

il manifestodi Guido Piccoli

Sebbene ci saranno ancora molte feste e molti abbracci per Consuelo Gonzáles Perdomo e Clara Rojas (a cominciare da quello di quest’ultima col figlioletto Emmanuel che non vede da due anni) l’allegria a Caracas e soprattutto a Bogotà è già finita. Passato il momento dei reciproci ringraziamenti (spontanei quelli di Hugo Chávez, visibilmente forzati quelli di Alvaro Uribe) per il successo dell’operazione, è esplosa come una bomba la questione di fondo del conflitto colombiano. «Chiedo ai paesi latinoamericani ed europei di rimuovere la guerriglia colombiana dalla lista delle organizzazioni terroristiche, imposta per pressione degli Stati Uniti» ha detto Chávez, intervenendo a Caracas alla plenaria dell’Assemblea Nazionale. Secondo il presidente venezuelano, sia le Farc che l’Eln (l’Esercito di liberazione nazionale, molto più piccolo e disgregato) «sono veri eserciti, che occupano uno spazio nel loro paese e che hanno un progetto politico vero e serio che rispettiamo».
[Versione IT]


chavezCHAVEZ PARLA AL CONGRESSO
"… e lo dico anche se a qualcuno non piacerà: le FARC e l’ELN non sono terroristi!.. sono eserciti, veri eserciti.."

da YouTube


12 gennaio 2008

IN UN VIDEO LACRIME E ABBRACCI FRA OSTAGGI E GUERRIGLIA il manifesto

di Guido Piccoli

I guerriglieri in tuta mimetica salutano rispettosamente Clara e Consuelo. Due giovani ragazze paffute e sorridenti, che sopportano con disinvoltura mitra e pesanti cartucciere, le baciano. Clara e Consuelo rispondono agli abbracci con gli occhi lucidi. Prima di sparire in ordine nella boscaglia, i ribelli augurano a loro, al ministro venezuelano, all’ambasciatore cubano e ai delegati della Croce Rossa, buon anno e felicità. Ad un guerrigliero, Consuelo raccomanda di avere cura di sé, «cuidate»: l’esercito è a pochi chilometri.


acuerdo humanitario CLARA ROJAS E CONSUELO GONZALES LIBERE.
E LA COLOMBIA QUANDO?
di Oscar Paciencia
Tra una mangiata di fegato di Uribe, una mezza brutta figura delle FARC e un sospiro di sollievo di Chavez, le due donne ritornano dalla selva. Vive.

Confermano che a causa dei continui attacchi dell’esercito nella zona prevista per la loro consegna alla Croce Rossa Internazionale e alla commissione di facilitazione internazionale non fu possibile rispettare la scadenza precedentemente definita. In un video distribuito da TeleSur, le due donne, al momento della liberazione, abbracciano il commando guerrigliero delle FARC che le ha accompagnate. Uribe non può fare a meno di ringraziare a denti stretti il sempre più rivale ed in ascesa presidente venezuelano, il quale, scampato dai pericoli del tiro mancino che gli hanno giocato le FARC alludendo alla consegna del piccolo Emmanuel (figlio di Clara Rojas nato nella selva) quando non era in loro potere farlo, si compiace e si rallegra, preparando la prossima mossa. Dal canto loro le FARC recuperano in extremis, con la consegna delle prigioniere, la bruttissima figura fatta di fronte al mondo, ammettendo che dal 2005 Emmanuel era stato consegnato ad una famiglia di  Bogotà. Se non lo avevano loro, perchè mai proporsi di consegnarlo assieme alle due donne?


Comunicato delle FARC-EP
ABBIAMO LIBERATO CLARA E CONSUELO!

farc logo10 gennaio 2008
trad. Associazione Nuova Colombia

Onorando la parola e l’impegno, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, FARC, consegnano oggi al Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez, alla senatrice Piedad Córdoba ed alla comunità internazionale Clara Rojas e Consuelo Gonzáles de Perdomo. Se il bambino Emmanuel non si trova tra le braccia di sua madre, è perché il Presidente Uribe Vélez lo tiene sequestrato a Bogotá. Deve liberarlo, affinché tutti si possa celebrare questo successo.
[Versione IT]   [Versione ES]


VIDEO DELLA LIBERAZIONE

farc logoClara Rojas e Consuelo Gonzales del Perdomo appena liberate nel dipartimento del Guaviare, nel sudest colombiano, vengono consegnate alla Croce Rossa Internazionale e al rappresentatne del governo Venezuelano

da YouTube [Video ES – 8′:30"]


11 gennaio 2008

COLOMBIA, STAVOLTA  E’ VERO. LE FARC LIBERANO DUE OSTAGGI

il manifestoElicottero con le insegne della Croce rossa vola sulla jungla e torna con Clara Rojas e Consuelo Gonzales, rapite nel 2002. È il primo rilascio di sempre. L’annuncio di Chavez

di Guido Piccoli

Giusto e quasi dovuto. Clara Rojas, l’assistente di Ingrid Betancourt, e l’ex-deputata Consuelo Gonzalés Perdomo sono finalmente libere. Dopo averle raccolte in una radura di una regione del Guaviare considerata sacra dagli indios Nukak Makù (tra gli ultimi nomadi del mondo), due elicotteri M-17 venezuelani hanno preso il volo in direzione di Caracas, con una sosta nell’aeroporto di Santo Domigo. Le aspettano i familiari, che non le vedono da quasi sei anni. «Mi sembra di sognare», ha detto la madre di Clara, mentre la figlia di Consuelo ha rivelato «di avere sempre creduto che tutto sarebbe finito bene». E le aspetta Hugo Chávez, che si è confermato l’unico regista possibile della pace colombiana.
[Versione IT]


LA FATICOSA VITTORIA DI HUGO IL TESTARDO

il manifestoL’offerta, la mediazione, il «licenziamento», il ritorno. In mezzo, sconfitta elettorale e rimpasto
di Geraldina Colotti

Non sarà stato il ciak di Oliver Stone, ma la prima scena ieri era la sua: primo piano sull’ostinazione del presidente venezuelano Hugo Chavez, che ha portato a casa un importante risultato di diplomazia internazionale riconsegnando alle famiglie Clara Rojas e Consuelo Gonzalez, detenute nelle mani dei guerriglieri delle Forze armate colombiane.


10 gennaio 2008
"PICCOLI" DELIRI E "CAROTENUTE" SVISTE
associazione nazionale nuova colombiadi Associazione Nazionale Nuova Colombia

La nostra associazione […] non ha l’abitudine di alimentare e protrarre in pubblico polemiche con singoli giornalisti […] Questa volta, però, le cose stanno diversamente. Che i media del regime colombiano, la CNN e la BBC ed i mezzi di disinformazione europei ed italiani prendessero la palla al balzo, approfittando dell’abortita liberazione da parte delle FARC di Clara Rojas e Consuelo de Perdomo, per strumentalizzare la vicenda del bambino Emmanuel e demonizzare così il movimento guerrigliero colombiano, ce lo aspettavamo. Ma che due giornalisti sedicenti “di sinistra”, come Guido Piccoli e Gennaro Carotenuto, si siano lanciati in questo sciacallaggio nel modo più opportunistico e deontologicamente scorretto, va denunciato con forza.

6 gennaio 2008

PENOSA AMMISSIONE DELLE FARC «NON ABBIAMO IL BAMBINO»

il manifestoI responsabili delle guerriglia sostengono in modo imbarazzato che il piccolo Emmanuel, affidato a «persone onorate», sarebbe stato «rapito dal governo Uribe per far saltare lo scambio». Il presidente canta vittoria

di Guido Piccoli

Il comunicato delle Farc, datato 2 gennaio, è arrivato, attraverso il sito dell’Agenzia Alternativa colombiana, nella notte di venerdì. Sei punti per ammettere che il piccolo Juan David, rinchiuso in un orfanotrofio di Bogotà, è effettivamente il figlio di Clara Roja. Secondo le Farc, il bimbo, affidato a «persone onorate» per metterlo al riparo dai rigori della guerra, sarebbe stato sequestrato dal governo di Uribe con «l’infelice proposito» di sabotare la sua consegna, quella della madre e dell’ex deputata Consuelo González Perdomo al presidente venezuelano Hugo Chávez.

[Versione IT]


5 gennaio 2008
COLOMBIA, CAROTENUTO E DINTORNI: FARNETICARE NON COSTA NIENTE…
associazione nazionale nuova colombiadi Associazione Nazionale Nuova Colombia

In questi ultimi giorni, si è intensificato il susseguirsi di menzogne e mezze verità sulla vicenda dell’abortita liberazione unilaterale -da parte della guerriglia rivoluzionaria delle FARC- dell’ex rappresentante alla Camera Consuelo Gonzáles de Perdomo, Clara Rojas e suo figlio Emmanuel….

5 gennaio 2008
COLOMBIA: UN BAMBINO STRITOLATO DALLA "GUERRA AL TERRORISMO"
gennarocarotenutodi Gennaro Carotenuto

L’unica cosa sicura è che soprattutto la vita di Clara Rojas, la madre del piccolo Emmanuel, è in pericolo come mai prima d’ora. Metterla a tacere per sempre, tanto da parte delle FARC come da parte del governo di Álvaro Uribe, è senz’altro la soluzione più semplice. Cosa vuoi che sia un morto in più in un paese che si dissangua da mezzo secolo?