Gli abitanti delle comunitá al bordo di questi fiumi – San Juan e Sipi – hanno imparato un’arte: quella di restare vivi, facendo lo slaloom tra fenomeni atmosferici sempre piú frequenti, devastanti e l’invasione delle multinazionali del saccheggio di acqua, oro, biodiversitá; tra la mancanza di maestri, professori, scuole e la speranza di non ammalarsi, perché se succede la sopravvivenza diventa un terno al lotto; tra le norme che mettono fuori legge le loro attivitá nelle piccole miniere artigianali di oro, del legname e la pretesa del governo di stroncare la coltivazione di coca senza proposte realistiche circa la sostituzione e redditivitá delle coltivazioni lecite; tra la violenza perpetrata da tutti gli attori armati e l’abbandono di uno stato famelico e arrogante.
E la fantasia per sopravvivere non si ferma a questo: in una comunitá hanno addirittura costruito il percorso che ha portato a far sedere uno di fronte all’altro un comandante dell’ELN ed uno dei paramilitari, obbligandoli a patteggiare il rispetto del territorio, delle persone e delle atttivitá economiche del luogo.