Sui fiumi Munguidó e Baudó (Alto Baudó)
dal 16/31 agosto 2008
di Óscar Paciencia
Tutto questo uno se lo puó immaginare (se ascolta i racconti dei vecchi di questi luoghi) oppure sognare (se si addormenta sull’amaca, nel fresco della sera). Sicuramente però, da sveglio e cosciente, tutto questo appare oscurato, ricoperto di nebulosa fuliggine, dove le cose, le persone, i luoghi si intravedono appena, ricordo di un passato semiannegato e distrutto dal presente.
Senza acqua potabile, energia, fognature, case degne di questo nome; senza scuole, maestri e strumenti didattici; senza servizi sanitari, né piccoli né grandi; senza attivitá produttive che permettano poco piú che la sussistenza delle famiglie. Peró con un progressivo deterioramento delle acque fluviali; con tanta presenza della politicheria locale e nazionale in tempi elettorali; con grande invadenza delle multinazionali, per accaparrarsi l’acqua, le miniere e impiantare coltivazioni aliene a questi territori. Con tanta presenza di guerra, sfollammenti massicci, morti e feriti.
E in tutto questo, il colore della pelle, degli occhi, dei capelli, la forza delle braccia e la determinazione di donne e uomini sopravvivono (ma come fanno?), continuando nella ricerca dell’armonia, della giustizia sociale, della pace con dignitá ad urlare la loro esistenza.
Ascoltare e guardare per credere.

Quibdó, 30 agosto 2008
Leader del movimento interetnico dell’Alto Baudó, ex docente di Chachajo, promotrice dell’occupazione pacifica del Municipio di Piè de Pató nel 2007, Rogelia rappresenta oggi il desiderio di liberazione e la lotta contro l’abbandono delle popolazioni di questi fiumi; sintetizza e con grande capacitá organizzativa ed una meravigliosa umiltá partecipa della resistenza civile.






Quibdó, 31 agosto 2008
Intervista [Español – 10′:20” – mgb 4.7]
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Quibdó è la capitale del Dipartimento del Chocó, cittá fluviale e sede, tra l’altro, di una diocesi molto combattiva per la salvaguardia dei diritti umani degli indigeni e degli afrocolombiani.
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Lungo il Fiume Munguidó vivono comunitá di afrodiscendenti nella piú completa miseria ed abbandono. L’acqua potabile, l’energia, la produzione agricola per il sostentamento delle famiglie sono spesso inesistenti. |
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Le cose non vanno meglio per le comunitá nere e indigene (Embera) che vivono lungo le rive del fiume Baudó nel municipio dell’Alto Baudó. E per questo nel novembre del 2007 hanno occupato per 13 giorni il Municipio di Piè de Pató. |
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La comunitá Embera di El Morro, lungo una deviazione del Baudó cerca di conservare le proprie tradizioni in un abiente sociale spesso ostile, dove sono le donne a sopportarne il maggior peso. Ma lo fanno con una estrema dignitá.
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