Saravena, Dipartimento di Arauca.
La guerra contro la popolazione civile continua.

Il Dipartimento di Arauca continua ad essere uno dei più militarizzati della Colombia. Con la scusa di combattere la guerriglia radicata nel territorio, le caserme del dipartimento diventano le aree di parcheggio delle trivelle e dei grossi camion delle multinazionali del petrolio:Repsol, Oxxy, British Petroleum tra le altre.

I soldati scortano i lavoratori delle transnazionali sui luoghi di estrazione e li riportano alla sera, accompagnandoli con i tank e i carri armati, attraversando città impaurite da queste carovane di cui non comprendono la necessità.

Saravena è una di queste città. Qui, negli ultimi tre anni, la popolazione civile ha pagato il prezzo più alto: occupazione militare del territorio, dura repressione di ogni forma di ribellione, assassini, incarcerazioni e trasferimento forzoso delle persone in altri luoghi. A questo ora si aggiunge una ulteriore minaccia che questa volta viene da una delle formazioni armate ribelli, le FARC-EP. Questa formazione armata, denunciando di avere subito aggressioni da parte dell’altra guerriglia presente sul territorio (ELN) scrive in un comunicato del 23 marzo (integralmente scaricabile qui): “Sottolineiamo che questo confronto è tra le FARC-EP e coloro i quali ci hanno aggredito e rispetteremo i civili e tutti quelli che non ci aggrediranno nuovamente, per questo invitiamo i contadini Araucani a non intromettersi nelle azioni che svilupperemo, a rimanere nelle loro fattorie, però se interverranno a favore di coloro i quali ci hanno attaccato riceveranno una risposta molto dura da parte nostra”. Il Bloque Oriental del 10° Frente delle FARC prosegue poi specificando meglio i destinatari del comunicato: “Popolazione civle, simpatizzanti delle due organizzazioni, miliziani dell’ELN, vi invitiamo a rimanere al margine di un processo che deve essere definito dalle forze in armi. Chi non lo fa deve esser cosciente delle conseguenze che porterà la sua azione. Non attaccheremo indiscriminatamente, considereremo sempre la responsabilità individuale”.

Naturalmente di fronte a questa esplicita quanto nuova modalità utilizzata per rivolgersi alla popolazione civile da parte di una organizzazione armata, non ha lasciato ammutolite le tante organizzazioni civili del dipartimento che si muovono su questo terreno sempre più minato. In due comunicati vengono denunciate tutte le vessazioni subite per conto delle FARC. Nel primo comunicato (scaricabile qui) datato 28 marzo a firma dell’Assemblea dei Delegati di COAGROSARARE (cooperativa che raggruppa contadini e allevatori) tra l’altro si legge testualmente: “Le FARC-EP stanno perseguitando, assassinando, esiliando in maniera selettiva i nostri affiliati e dirigenti”. L’ADUC – altra organizzazione sociale Araucana che raggruppa molte organizzazioni contadine – il 24 marzo nel suo comunicato (scaricabile qui) dopo aver sottolineato che la politica di “Seguridad Democratica”, attuata dal presidente Uribe, ha sottomesso la popolazione alla peggior persecuzione fisica, giuridica e ad un macabro sterminio, continua elencando casi in cui le FARC hanno agito contro la popolazione civile. Si legge: “Negli ultimi mesi si va sommando a questo calvario, l’attitudine aggressiva delle formazioni insorte, specialmente delle FARC-EP, contro la popolazione civile e la dirigenza delle organizzazioni sociali arrivando all’estremo di assassinare leader indigeni, contadini e abitanti dei comuni circostanti Saravena. Segnaliamo alcuni di questi casi: il 5 marzo assassinano il dirigente indigeno JUAN RODRÍGUEZ VILLAMIZAR, il 6 di marzo viene uccisa sua moglie, LUZ MIRIAM FARIAS; il 22 marzo viene ucciso il dirigente comunale WILSON GARCÍA, rconosciuto difensore dei Diritti Umani…il 20 di marzo gli sposi CLAUDIA GONZÁLEZ TRIANA e LUIS ALFONSO JAIMES, che si stavano muovendo su di una camionetta, morirono ustionati all’incendiarsi del vieicolo in seguito all’attacco armato…

——-   Bogotà, 30 marzo 2006 – h. 14,25