Per una vita degna

Titolo paro Ciudad Bolivar

Sciopero di Ciudad Bolivar

Sciopero civico indefinito nel sud di Bogotá
di Oscar Paciencia
Jamundí, 30 settembre 2017
Neppure il Papa è passato da Ciudad Bolivar durante la sua visita pastorale in Colombia all’inizio di questo mese. Forse gliela hanno voluta tenere nascosta viste le condizioni delle stradine che si inerpicano tra le case fatiscenti. Oppure per la puzza estrema che si respira attorno al bacino del fiume Tunjuelo, che attraversa il sud-sud di Ciudad Bolivar. Infatti tra Mochuelo Alto e Mochuelo Bajo esiste un cosiddetto ‘Relleno Sanitario‘ Doña Juana, un gigantescco buco che raccoglie la spazzatura a cielo aperto da 30 anni di tutta Bogotá, ma che gli abitanti bene (del NORD) vogliono distante dalle loro case. Settemila tonnellate al giorno di rifiuti di ogni tipo vengono scaricati in questa voragine artificiale scavata nella terra.
Questo territorio é in gran parte abitato da sfollati interni (per ragioni economiche o di guerra) che si inventano la vita riciclando materiali di scarto (vetro, carta, cartone, plastica) oppure continuando a fare i contadini nei piccoli recinti di terreno che inframmezzano le case o al margine di esse. Molti (oltre 3 milioni, tanto per dare una cifra) sono quelli che ogni mattina impiegano oltre 2 ore per arrivare a Bogotá NORD dove sono utilizzati (e molto mal pagati) nelle attivitá che rendono Bogotá quella che vediamo.
Esausti delle condizioni insalubri, della soppressione dei diritti civili e umani fondamentali, e in generale della miseria e del pericolo quotidiano (gruppi armati illegali), hanno deciso di proclamare uno sciopero civico indefinito “dal SUD-Tunjelo”, per “la veritá, la giustizia, la riparazione, e la garanzia di non ripetizione’. Non solo contro il rinnovo per altri 50 anni del basurerodi Doña Juana, ma per il rispetto integrale delle loro vite.
L’inizio dello sciopero civico, mercoledí 27 settembre, ha prodotto 9 zone di concentrazione, blocchi stradali con rallentamenti a singhiozzo del traffico e una serie di manifestazioni pacifiche, confluite all’ingresso del basurero di Doña Juana senza incidenti. Dato peró che l’interesse dello stato e del governo del Dipartimento piú che soddisfare le legittime esigenze degli abitanti (un tavolo di trattativa con alti funzionari) é quello di distogliere l’attenzione dai temi posti autonomamente dalla popolazione del SUD Tunjuelo, ha mandato oltre un migliaio di agenti tra polizia ed ESMAD a ‘convincere’ gli abitanti di quanto sia necessaria Doña Juana. Per fortuna nessun ferito; 15 fermati di cui 10 poi rilasciati. Associazioni per i Diritti Umani si sono fatti carico dei 5 rimasti nelle mani delle forze dell’ordine.
“La scommessa è la trasformazione. Si tratta di costruire un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di relazionarsi, di recuperare concretamente il nostro bacino del Tunjuelo, garantendo tutti gli abitanti, per costruire un territorio di vita”. Cosí termina il proclama di convocazione, mentre lo sciopero civico continua.

EXISTE, EXISTE EL SUR TAMBIEN EXISTE…… ¡RESISTENCIA CARAJO, RESISTENCIA!
por Oscar Paciencia
Bogotá, 27 de septiembre de 2017
Video del evento. El largo día de movilización de las organizaciones sociales y ciudadanos de Ciudad Bolivar, SUR-Tunjuelo, presionados por un despliegue masivo de policía. Bloqueo de carreteras. Declaraciones de leaderes y leaderesas sociales, campesinas, trabajadores de Transmilenio, organizaciones de bases. Gente luchando hartas de la exclusión en ara de seguir organizandose.

foto Ciudad Bolivar per la vita degna

Timochenko risponde ai Nasa

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TIMOLEÓN JIMÉNEZ

Timochenko, comandante delle FARC, risponde agli indigeni
Montagne colombiane, 25 luglio 2012

Ho saputo recentemente della comunicazione da voi inviata, la quale mi son preso la cura di leggere con sommo rispetto ed attenzione. Con la stessa chiarezza e franchezza con la quale la vostra Associazione esprime il suo pensiero e i suoi propositi, rispondo alle vostre inquietudini in quanto Comandante dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP, organizzazione che come voi sapete, si è presentata alla vita politica colombiana nel 1964 come espressione della resistenza popolare alla guerra, e si avvicina a compiere cinquanta anni di lotta irrinunciabile per la pace.
Che esprimiate con tanto fervore il vostro anelito per la pace, conferma la nostra convinzione che la grande maggioranza di colombiani reclama in ogni angolo del paese per ottenere questo bene pregiato. La guerra civile colombiana non è stata una decisione del popolo di questo paese, bensì un’imposizione delle sue classi benestanti dominanti. È naturale che il paese che la soffre, la respinga con determinazione. Noi siamo i primi. Per questo motivo la combattiamo in tutte le forme possibili.

TELESUR
Noticiero del 25 de julio de 2012

COMUNICADO FARC-EP

La respuesta del Secretariado de las FARC-EP en las palabras del comandante Timochenko: “Si se va el ejercto, la policia y los paramilitares, tambien nosotros saldremos”

Indigeni Nasa non vogliono armi

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Il 9 luglio 2011, i guerriglieri del VI° fronte delle FARC hanno fatto esplodere una chiva bomba (mezzo collettivo di trasporto per persone cose ed alimenti utilizzato in queste zone – ndt) nella città di Toribio, uccidendo 3 persone. A seguito di questo evento la comunità si è dichiararata in assemblea permanente. Il 20 luglio dello stesso anno è stato convocata la Giunta Direttiva del CRIC (Consiglio Regionale Indigeno del Cuca) dove si diede mandato per attuare “LA MINGA DI RESISTENZA PER LA AUTONOMIA E L’ARMONIA TERRITORIALE E PER LA FINE DELLA GUERRA”.

sdb

LETTERA APERTA AI GRUPPI ARMATI
ACIN – Associazione Cabildos Indigeni Nord Cauca
8 luglio 2012
“Ci dichiariamo in resistenza permanente fino a quando i gruppi armati e gli eserciti non se ne andranno da casa nostra. Noi siamo in casa nostra e non la lasceremo, coloro che devono andare via sono gruppi armati e gli eserciti, legali e illegali che vengono a seminare morte nei nostri territori. Oltre 400 attacchi della guerriglia a Toribio, oltre i morti, feriti, sfollati, case distrutte, campi minati, raccolti perduti, studenti senza lezioni, dolore, tristezza, impunità, orfani, vedove, minacce, accuse, e tutti i tipi di abusi compiuti contro la vita, le norme, la dignità e la giustizia; sono sufficienti motivi per dire BASTA GUERRA, BASTA GRUPPI ED ESERCITI ARMATI, SIA CHI SIA, BASTA ABUSI, BASTA MANCANZA DI RISPETTO, BASTA STUPRI, BASTA INVASIONI NEI NOSTRI TERRITORI.”

sdb

INTERVISTA AL GENERALE ALEJANDRO NAVAS
da El Pais di Santiago de Cali
22 luglio 2012
trad. óscar paciencia
“Comunque la Forza Pubblica manterrà il controllo del territorio, questo è il nostro dovere istituzionale e le comunità della regione dovranno capire questo concetto. Dobbiamo dire che la popolazione eccede nelle azioni che compie perché è male informata, dal momento che è sotto pressione da parte dei gruppi sovversivi, che la portano a commettere errori, molte volte forzatamente, a volte per convinzione, frutto dell’indottrinamento di queste guerriglie.”

logo-farc-ep

COMUNICATO DELLE FARC-EP
Bloco Occidentale Comandante Alfonso Cano
20 luglio 2012
Al termine di una analisi congiunturale e storica delle condizioni del Cauca, il comunicato termna responsabilizzando delle conseguenze dello scontro con l’esercito quei paesani che vedono di buon occhio la sua presenza nel territorio. “In questo contesto è preoccupante per la gente del nord Cauca il fatto che, come succede a Toribio, alcuni residenti si sono manifestati a favore della presenza delle forze dell’ordine nelle aree urbane. Presenza che, oltre favorire l’ingresso delle multinazionali in territorio indigeno e contadino, rappresenta il bersaglio delle azioni di guerriglia, quindi anche loro risulteranno responsabili delle conseguenze che possono derivare dal futuro sviluppo dello scontro”.
Vengono anche riportate le 7 norme (discutibili) datate 1995 sul comportamento che la popolazione civile deve tenere nei confronti delle forze dell’ordine.

Toribio

IMMAGINI DA TORIBÍO
foto di óscar paciencia
19 – 22 luglio 2012
Toribio devastata dai combattimenti. La dignità indigena che si esprime attraverso il rifiuto di tutti gli eserciti, rivendicando la propria tradizione e la propria determinazione a vivere in pace.

Grave situazione in Cauca

logo sdb

Dall’inizio del mese di luglio di quest’anno le comunità indigene Nasa del Nord del Cauca, raggruppate nell’Associazione Cabildos Indigeni Nord Cauca (ACIN) stanno rivivendo il terrore che, ciclicamente, si abbatte in questa zona. Il 9 luglio scorso una bomba (tatucos) sparata dai guerriglieri delle FARC ha colpito per errore il centro medico del villaggio di Toribio, ferendo i medici presenti. Il 13 luglio a Monterotondo (frazione di Miranda) durante gli scontri tra guerriglia e esercito è rimasto ferito un Governatore Nasa. Durante lo sgombero – eseguito da esercito ed ESMAD – della collina Cerro Berlin, a Toribio, occupato per due giorni dagli indigeni, dopo aver scacciato i soldati presenti, 40 Nasa risultano gravemente feriti. Contemporaneamente in zona Coldono è stato ucciso un contadino a sangue freddo dall’esercito.Gli indigeni di ACIN, da tre settimane hanno scritto una lettera aperta a tutti gli attori armati presenti sul loro territorio, esercito, polizia, guerriglia delle FARC, intimando loro di andarsene dal territorio Nasa, di lasciarli vivere in pace. Poi hanno messo in atto ciò che nel 2011 avevano programmato: hanno cominciato a smontare le trincee dela polizia a Toribio, sono andati a cercare gli accampamenti guerriglieri ed in uno di questi hanno catturato 4 insorti e sequestrato le armi e attrezzature di guerra che hanno poi bruciato.Di seguito alcuni materiali che raccontano queste giornate.
Tejido de Comunicación ACIN
19 luglio 2012

QUELLO CHE NON HANNO MOSTRATO I MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA

Questo video mostra tagli di riprese non editate, sullo sgombero dei militari nella collina Cerro Berlin,ubicato nel Municipio di Toribio al Nord del dipartimento del Cauca, avvenuto il 18 luglio scorso.

Acción direkta
19 luglio 2012

SIAMO STANCHI DI GUERRA!

Analisi della situazione di guerra in questi giorni nel Cauca da parte del comunicatore indigeno Nasa Rafael Colcué, FERMARE LA GUERRA ORA!!!

Noti5 Pacifico
19 luglio 2012

NOTIZIARIO

Non cessano gli scontri nel dipartimento del Cauca, un abitante della comunità ucciso dall’esercito e tre feriti sono il saldo degli scontri tra indigeni ed esercito a Caloto.[da 1′:25″ a 7′:34″]

Caracol TV / Telegiornale
23 luglio 2012

INTERVISTA AL MINISTRO DEGLI INTERNI

il Ministro degli Interni, al termine dell’incontro con le autorità indigine, afferma, tra l’altro che la richiesta Nasa di abbandono dell’Esercito dai loro terrtori non è fattibile dal momento che ‘all’esercito nessun luogo dello stato colombiano è vietato’

Noti5 Pacifico
23 luglio 2012

SITUAZIONE A TORIBIO (1)

Nota informativa della redazione di Noti5 sulla situazione che in questi giorni si vive a Toribio, dove la povertà, la marginalità e l’abbandono rappresentano la forza della guerriglia in questa zona. (PRIMA PARTE)

Noti5 Pacifico
19 luglio 2012

SITUAZIONE A TORIBIO (2)

Nota informativa della redazione di Noti5 circa i piani di sviluppo e di pace governativi nel dipartimento del Cauca a fronte della povertà e miseria. (SECONDA PARTE)

Indigeni in resistenza

minga indigenaMINGA NAZIONALE DI RESISTENZA INDIGENA

Nei dipartimenti di Guajira, Córdoba, Sucre, Atlántico, Chocó, Norte de Santander, Risaralda, Caldas, Quindío, Valle del Cauca, Cauca, Tolima,Huila, Casanare, Meta e Boyacá il Movimento Indigeno e popolare, da sei giorni sta rivendicando pacificamente la propria autonomia, la liberazione della ‘madre terra’, in difesa della vita e dei diritti territoriali, contro un governo legato al paramilitarismo. Mentre Uribe Velez dichiara lo stato di Conmoción Interior (che equivale ad uno stato di eccezione, ove tutti i poteri passano nelle sue mani), la sua polizia, con mezzi brutali ed arcaici, ferisce oltre 200 indigeni (di cui il 10% con proiettili) e ne uccide quattro.
Nella sola Panamericana all’altezza della cittá di La María, Piendamó (CAUCA), territorio di dialogo, negoziazione e convivenza del CRIC, si trovano oltre 20 mila indigeni di differenti luoghi del Cauca. La forza pubblica ha ucciso Mariano Morano Dizú, vittima di un colpo di fucile alla testa e ci sono almeno altri 20 feriti. Informano che lí ci sono anche individui in abiti civili che stanno sparnado contro gli indigeni.

BILANCIO PRIME SEI GIORNATE DELLA MINGA
da ONIC –  16 ottobre 2008

represion cauca

Durante le azioni intraprese dal movimento indigeno nei dipartimenti di Guajira, Córdoba, Sucre, Atlántico, Chocó, Norte de Santander, Risaralda, Caldas, Quindío, Valle del Cauca, Cauca, Tolima,Huila, Casanare, Meta e Boyacá, si stanno presentando nelle ultime ore fatti di enorme gravità che evidenziano le politiche repressive e di criminalización della protesta sociale intraprese dal Governo.
I fatti più gravi si vengono presentando in La María – Piendamó nel Cauca e nel municipio di Candelaria del Valle dove l’ESMAD, l’Esercito e la Polizia attaccano gli indigeni a colpi di fucile, gas lacrimogeni, tanquetas, elicotteri e persino a machete per reprimere la protesta.
Preoccupano inoltre le versioni date dai mezzi di comunicazione, ove si afferma che queste manifestazioni sono infiltrate dalle FARC, con lo scopo di legittimare l’offensiva militare e le morti degli indigeni che continuano ad essere annunciate con insistenza dalle organizzazioni indigene e per i diritti umani che sono stati al tanto di questa situazione purtroppo non nuova.
Ocorre ricordare che il 15 marzo nel Consiglio Comunitario realizzato a Popayán, il Presidente Álvaro Uribe ha offerto una ricompensa per la testa dei dirigenti delle popolazioni indigene presenti durante il processo della Liberazione della Madre Terra e da allora in colombia non ha cessato la violenza e la morte di indigeni
.

MOTIVAZIONI PER LA MINGA INDIGENA
da ONIC –  10 ottobre 2008

represion caucaI Popoli Indigeni e le loro autoritá convocano ai settori sociali, popolari e democratici della societá colombiana alla MINGA NAZIONALE DI RESISTENZA INDIGENA, una giornata di unitá comunitaria, sociale e popolare

I NOSTRI OBIETTIVI
1. Seminare nuovamente nella memoria collettiva che i Popoli Indigeni dal 1492 vengono sistematicamente sterminati, situazione che si é aggravata con le politiche dell’attuale governo.
2. Difendere la vita e i diritti territoriali, politici ambientali e alimentari.
3. RIfiutare la illegittimitá e illegalitá del governo e del congresso della Repubblica per essere legati al paramilitarismo.
4. Esiger il pieno sviluppo dei diritti umani e costruire tutti assieme un paese per tutti.
5. Liberare la >Madre Terra perché fino a che essa sarà sottomessa e distrutta non ci sarà futuro per nessuno.


INDEGENI EMBERA (CHOCÓ)
OCCUPANO LA DEFENSORIA IN QUIBDO

 

 

 

  Tutta la informazione sulla  Minga Indígena[ES]

Detenzioni arbitrarie

francesi detenutiDETENUTI TRE FRANCESI A PALMIRA – IL GOVERNO OSTACOLA LA LIBERA INFORMAZIONE SULLO SCIOPERO DEI LAVORATORI DELL’INDUSTRIA DELLA CANNA – CONTINUA LA PERSECUZIONE CONTRO LA COMUNITÁ INTERNAZIONALE

13 ottobre 2008

Da REDHER
Alle 12:45 circa di oggi 13 ottobre 2008 i cittadini francesi DAMIEN FELLOUS, con passaporto n. 07CI42976, JULIEN DUBOIS con passaporto n. 05EI56809 e JORIS PROT con passaporto n. 07CP21469, sono stati fermati da membri del DAS (Dipartimento Amministrativo di Sicurezza), mentre stavano realizzando un lavoro giornalistico
nei luoghi di concentrazione dei lavoratori dell’Industria della Canna di Zucchero. I giornalisti avevano effettuato la verifica delle condizioni dei lavoratori negli Impianti Manuelita e Providencia, di cui possedevano foto e doecumentazione informativa.parocañero
Questi fatti si presentano giusto nel momento in cui il governo annuncia indurire le misure di ordine pubblico contro i lavoratori dell’Industria della Canna da zucchero che si trovano in Assemblea Permanente con sospensione dell’ attività dal 15 settembre 2008, i lavoratori del Ramo Giudiziario che hanno cominciato il 1 settembre 2008 e nel momento in cui gli indigeni e contadini del Cauca, si trovano riuniti nella comunitá di María Piendamo, nella Minga per la Vita dal 12 ottobre 2008, dove hanno convocato il presidente Álvaro URIBE VELEZ, per le gravi minacce e crimini di lesa Umanità dei quali continuano ad essere vittime.

[verisone IT]   [versione ES]


ULTIMA ORA: Alla fne della storia JULIEN DUBOIS  e JORIS PROT sono stati espulsi, mentre il fotografo DAMIEN FELLOUS é stato rimesso in libertá.


ESMAD ferisce tre indigeni

Denuncia di ACIN
TRE FRATELLI NASA FERITI DALL’ESMAD
MENTRE STAVANO REALIZZANDO
IL RITUALE DELLA LIBERAZIONE DELLA MADRE TERRA

Associazione dei Cabildo Indigeni Nord Cauca- CXAB WALA KIWE
22 agosto 2008

japioOggi 22 agosto 2008, nelle ore della mattina, quando membri delle comunità indigene di Munchique los Tigres appartenenti al municipio di Santander di Quilichao, si stavano preparando per iniziare la Minga nella tenuta Il Japio, membri dell’ESMAD, Squadrone Mobile Antisommossa, hanno imboscato militarmente varie persone della comunitá, aggredendole in maniera brutale, sono rimasti feriti i seguenti abitanti:

  1. LUIS CARLOS GUASAQUILLO, che presenta una ferita al braccio sinistro, causata dal compo di un artefacto explosivo (bomba di carta) lanciada da membri dell’ESMAD. Sfortunatamente e difronte alla gravitá della ferita, é statu amputato il braccio al contadino.
  2. JULIO DIAZ, ancora inconsciente come risultato dei colpi ricevuti attraverso bastón e machete da membri della polizia Nazionale.
  3. MONICA DIAZ, giovane donna di 16 anni, la quale presenta una ferita da arma da fuoco all’altezza del gluteo provocata da un memnro della Polizia Nazionale.
[Versione IT]   [Version ES]

IL PROBLEMA DI FONDO CHE NON SI VUOLE RICONOSCERE
Autoritá e comunitá indigene del Nord del Cauca
21 agosto 2008

Il governo puó brandire e vociferare multiple ragioni rispetto al tema della terra, appoggiandosi nella sua tesi sullo sviluppo e su dati statistici, può anche, da questa logica, ordinare in maniera infruttuosa molteplici misure per rispondere a questo problema con i popoli indigeni, sfortunatamente le misure e meccanismi stabiliti dall’alto governo in nessun modo sono diretti a risolvere il problema di fondo, ma, al contrario, tutte le iniziative fino ad ora stabilite mirano a soddisfare i proprietari terrieri, le multinazionali e corporazioni economiche vicini al governo, passando sopra alle concezioni millenarie, dinamiche economiche e sociali dei popoli indigeni e rurali.


Sgombero!

suarez sgombero
AZIONE URGENTE

ESMAD SGOMBERA 200 FAMIGLIE DI MINATORI

Suarez, Cauca – 20 Agosto 2008
per Galería de la Memoria – CSPP – Nomadesc – Defensoría Juvenil –
Red de Banco de Datos de Derechos Humanos

Dalle 2,30 del pomeriggio nel municipio di Suárez, Cauca, nella miniera ubicata al bordo del fiume Cauca, di fronte alla Galleria della zona urbana, approssimativamente 60 membri dell’ESMAD e della Controguerriglia, che si spostavano su due camion, un autobus, due tank e due camioncini hanno attaccato violentemente contro 200 famiglie della comunità di minatori, nella gran maggioranza afrocolombiani, lanciando gas lacrimogeni e colpendoli con manganelli e prendendoli a calci.
L’ordine dello sgombero é stato dato data dal sindaco di Suárez, Luís Fernando Colorado Aponzá, con l’argomento che questi sarebbero terreni di alto rischio. Denunciamo anche il ruolo giocato dalla personera municipale José Denis Balanza che non sta operando a tutela dei diritti umani, bensì a beneficio dello sgombero, appoggiandosi all’argomento dell’alto rischio, ma senza offrire alternativa alcuna alle famiglie; in questo senso è importante segnalare che nei giorni passati sono statu sgomberati dalla miniera ubicata nel quartiere San Miguel, 1800 minatori, prometiendo loro una cifra in denaro a titolo di indennità che fino ad ora non é stata completamente consegnata
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Galleria di immagini di Suarez


 

SUAREZ, CAUCA. RESISTENCIA DEL PUEBLO
di Óscar Paciencia
texto: Francia Elena Marquez – voz: Chelo
Bogotá, septiembre 2008

 


L’esercito Nazionale colpisce la popolazione civile
COLPI DI MITRAGLIA SULLA SCUOLA DI LAS GUACAS,
CORINTO, CAUCA

Las GuacasJORLEN SORIANO MARIN
Coordinatore Della Istituzione e Presidente del Comitato Municipale degli Educatori
29 luglio 2008

Mi permetto di riportare i fatti che si sono venuti presentando da alcuni mesi nel Corregimiento EL JAGUAL del municipio di Corinto, al nord del dipartimento del Cauca, dove funziona la Istituzione Educativa Las Guacas, e che il 27 di luglio di questo anno sono arrivati al limite:
• Il 29 maggio 2008,la Forza Militare hanno bombardato le frazioni di Las Guacas e La Comiera uccidendo due fratelli civili evangelici.
• Sono continuativi gli scontri a qualsiasi ora del giorno ed in qualsiasi luogo di questa zona, ma specialmente nelle frazioni menzionate.
• Ieri, 27 luglio 2008 tra le 6:30 della sera e le 11:00 della notte un aereo Della Forza Aerea ha mitragliato senza pietá il Collegio de Las Guacas e le case circostanti. Sono stati causati danni a porte, pareti, tuberie degli impianti per l’acqua, nella classe di informatica, sul pavimento, sui marciapiedi, nel campo di basket, sulle lavagne e nei tetti. Le persone che vivono nel negozio a 20 metri dalla scuola, ci hanno raccontato dei momento terribili che hanno vissuto e come l’aereo sparava senza pietá contro la loro casa, in cui stavano bambini e persone della comunitá.Nello stessomomento, un pó piú giú dal Collegio una ex alunna che stava in casa sua é stata ferita gravemente ed al momento la prognosi é riservata.

Las Guacas scuolaImmagini da Las Guacas
di Óscar Paciencia
Las Guacas, 6 agosto 2008

Oltre l’istituzione scolastica è stata colpita anche la  casa del gestore del negozio comunitario e ll negozio stesso, dove al momento del mittragliamento vi erano 30 persone. Poi i bambini tornano a scuola.

[foto]


Intervista al signor Jorge Ortega, gestore del piccolo negozio comunitario, che funziona anche come luogo di ritrovo della comunità, che racconta come anche la sua casa è rimasta colpita dai colpi di mitragliatrice dell’avionetta dell’esercito dalle 19 alle 23 del 27 luglio 2008

audio Intervista Jorge Ortega [Español – 6′:24” – 2.9 mgb]

Intervista al professor Jorlen Soriano Marin, autore della denucia, professore dell’istituzione scolastica e presidente del Comitato Municipale degli Educatori, il quale, oltre a raccontare le condizioni della scuola e quelle psicologiche degli alunni, ricorda come da maggio i combattimenti tra il Sesto fronte delle FARC e l’esercito Nazionale colombiano continuino ininterrottamente, anche nelle case e nei villaggi limitrofi e che hanno fatto due morti in maggio di quest’anno

audio Intervista Jorlen Soriano Marin [Español – 19′:20” – 9.0 mgb]


Intervista a Jessica, sorella della ragazza di 22 anni rimasta gravemente ferita e tutt’ora in fin di vita, essendo stata colpita, nella cucina di casa sua, da un proiettile di alto calibro sparato dall’avionetta militare che le ha trapassato la spalla, colpito il polmone ed il fegato, il 27 luglio 2008

audio Intervista Jessica [Español – 5′:66” – 2.7 mgb]




7.200 PRIGIONIERI POLITICI: UNA REALTÁ OSCURA IN COLOMBIA
da Radio Mundial (Venezuela) – Ultime Notizie

carcere colombiaNell’ultimo anno, il conflitto colombiano ha girato per il mondo attraverso le pagine dei più importantiquotidiani del pianeta. Lo scambio umanitario e la liberazione dell’ex candidata presidenziale Ingrid Betancourt, come simbolo degli ostaggi nelle mani delle Forze armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), ha spinto a milioni di persone a chiedere la libertà per tutti i sequestrati e a esigere la disarticolazione della guerriglia.
Ma, Il conflitto colombiano non genera sofferenza da un solo lato; la realtà ha due facce. Di fronte agli oltre 700 ostaggi nelle mani delle FARC ci sono i 7.200 carcerati politici dello Stato chi scontano pene per "ribellione o affini".
Il Comitato di Solidarietà coi i Prigionieri Politici colombiani (Cspp), difensore dei diritti umani ed in permanente allerta sulla situazione che vivono questi detenuti, afferma che le violazioni alle garanzie dei reclusi sono costanti da parte dello Stato.