Per una vita degna

Titolo paro Ciudad Bolivar

Sciopero di Ciudad Bolivar

Sciopero civico indefinito nel sud di Bogotá
di Oscar Paciencia
Jamundí, 30 settembre 2017
Neppure il Papa è passato da Ciudad Bolivar durante la sua visita pastorale in Colombia all’inizio di questo mese. Forse gliela hanno voluta tenere nascosta viste le condizioni delle stradine che si inerpicano tra le case fatiscenti. Oppure per la puzza estrema che si respira attorno al bacino del fiume Tunjuelo, che attraversa il sud-sud di Ciudad Bolivar. Infatti tra Mochuelo Alto e Mochuelo Bajo esiste un cosiddetto ‘Relleno Sanitario‘ Doña Juana, un gigantescco buco che raccoglie la spazzatura a cielo aperto da 30 anni di tutta Bogotá, ma che gli abitanti bene (del NORD) vogliono distante dalle loro case. Settemila tonnellate al giorno di rifiuti di ogni tipo vengono scaricati in questa voragine artificiale scavata nella terra.
Questo territorio é in gran parte abitato da sfollati interni (per ragioni economiche o di guerra) che si inventano la vita riciclando materiali di scarto (vetro, carta, cartone, plastica) oppure continuando a fare i contadini nei piccoli recinti di terreno che inframmezzano le case o al margine di esse. Molti (oltre 3 milioni, tanto per dare una cifra) sono quelli che ogni mattina impiegano oltre 2 ore per arrivare a Bogotá NORD dove sono utilizzati (e molto mal pagati) nelle attivitá che rendono Bogotá quella che vediamo.
Esausti delle condizioni insalubri, della soppressione dei diritti civili e umani fondamentali, e in generale della miseria e del pericolo quotidiano (gruppi armati illegali), hanno deciso di proclamare uno sciopero civico indefinito “dal SUD-Tunjelo”, per “la veritá, la giustizia, la riparazione, e la garanzia di non ripetizione’. Non solo contro il rinnovo per altri 50 anni del basurerodi Doña Juana, ma per il rispetto integrale delle loro vite.
L’inizio dello sciopero civico, mercoledí 27 settembre, ha prodotto 9 zone di concentrazione, blocchi stradali con rallentamenti a singhiozzo del traffico e una serie di manifestazioni pacifiche, confluite all’ingresso del basurero di Doña Juana senza incidenti. Dato peró che l’interesse dello stato e del governo del Dipartimento piú che soddisfare le legittime esigenze degli abitanti (un tavolo di trattativa con alti funzionari) é quello di distogliere l’attenzione dai temi posti autonomamente dalla popolazione del SUD Tunjuelo, ha mandato oltre un migliaio di agenti tra polizia ed ESMAD a ‘convincere’ gli abitanti di quanto sia necessaria Doña Juana. Per fortuna nessun ferito; 15 fermati di cui 10 poi rilasciati. Associazioni per i Diritti Umani si sono fatti carico dei 5 rimasti nelle mani delle forze dell’ordine.
“La scommessa è la trasformazione. Si tratta di costruire un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di relazionarsi, di recuperare concretamente il nostro bacino del Tunjuelo, garantendo tutti gli abitanti, per costruire un territorio di vita”. Cosí termina il proclama di convocazione, mentre lo sciopero civico continua.

EXISTE, EXISTE EL SUR TAMBIEN EXISTE…… ¡RESISTENCIA CARAJO, RESISTENCIA!
por Oscar Paciencia
Bogotá, 27 de septiembre de 2017
Video del evento. El largo día de movilización de las organizaciones sociales y ciudadanos de Ciudad Bolivar, SUR-Tunjuelo, presionados por un despliegue masivo de policía. Bloqueo de carreteras. Declaraciones de leaderes y leaderesas sociales, campesinas, trabajadores de Transmilenio, organizaciones de bases. Gente luchando hartas de la exclusión en ara de seguir organizandose.

foto Ciudad Bolivar per la vita degna

ELN: ordine di cessate il fuoco

Ordine di cessate il fuoco di Gabino, primo comandante del ELN
ELN-PAZ  –  29 settembre 2017
Compagni comandanti presenti territorio nazionale: oggi 29 settembre ordino a tutte le truppe presenti su tutto il territorio nazionale di cessare qualsiasi tipo di attivitá offensive. Il cessate il fuoco dovrá entrare in vigore il prossimo 1 di ottobre alle ore 0:00 fino al 9 di gennaio 2018 a le ore 0:00. Non ho alcun dubbio circa la vostra lealtá per adempiere a questo impegno, fino alle estreme conseguenze.
Nessun passo indietro, liberazione o morte.
Nicolás Rodríguez Bautista
29 Septiembre de 2017

Cessate il fuoco ELN – Governo

cese al fuego bilateral

di Oscar Paciencia
Jamundí – 7 settembre 2017

“Al fine di concretizzare azioni e dinamiche umanitarie, il Governo Nazionale e l’Esercito di Liberazione Nazionale hanno concordato un cessate il fuoco bilaterale e temporaneo che riduca l’intensità del conflitto armato. Il suo obiettivo principale è quello di migliorare la situazione umanitaria della popolazione”
Il primo settembre le FARC-EP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia -Ejercito del Pueblo) si sono costituite in partito politico, FARC (Fuerzas Alternativas del Común).
Tre giorni dopo a Quito, Ejercito de Liberación Nacional (ELN) e Governo colombiano hanno raggiunto un accordo sul cessate al fuoco bilaterale e temporaneo: a partire dal primo di ottobre fino al 12 di gennaio del prossimo anno non solo verranno silenziate le armi, ma le due parti si sono anche impegnate e sospendere le ostilitá.
Al momento non é dato sapere nel dettaglio quali “ostilitá” verranno cessate, dato che questo sará oggetto di un protocollo d’intesa che verrá negoziato tra le parti entro il 30 settembre.
I temi ipotizzati a carico dell’ELN, oggetto della sospensione, riguardano l’estorsione, il sequestro, le mine antiuomo, il reclutamento dei minori di 15 anni, gli attacchi alle infrastrutture comprese quelle petrolifere. Al Governo viene richiesto di rafforzare il sistema di Allerta Rapida col fine di proteggere i leader sociali, migliorare le condizioni carcerarie dei prigionieri eleni, di applicare finalmente la legge che depenalizza reati relativi alla protesta sociale e promuovere incontri tra la societá colombiana e la Mesa di Quito (tavolo delle trattative in corso ELN-Governo).
La verifica – ardua – del processo é affidata al governo, all’ ELN, alla ONU e alla Chiesa cattolica. Molte le difficoltá se si considera che nei territori implicati non esiste solo l’ELN come fattore armato (paramilitari, EPL, bande criminali – bacrim) e che non si hanno certezze sulla condivisione della scelta da parte di alcuni Fronti eleni.
Certo é che senza la potente spinta della societá organizzata del Chocó e la venuta del Papa, questa importante firma non ci sarebbe stata. Mentre questo secondo fattore si puó considerare inerziale (nel senso di approfittiamone), la determinazione delle molteplici e diversificate Organizzazioni Chocoane (Dipartimento del Nord Pacifico) nel rivendicare con forza la loro ‘Proposta di Accordo Umanitario ORA! nel Chocó presentata alla Mesa di Quito il 19 agosto scorso, hanno fatto in modo che le ragioni storiche dell’abbandono, della miseria, della violenza, delle morti e degli sfollamenti forzati emergessero dall’oblio voluto.

Histórico acuerdo entre Gobierno de Colombia y ELN de cese al fuego temporal
por Agencia EFE
4 de septiembre de 2017
A pocos días que el Papa Francisco pise el suelo colombiano, el gobierno de este País y la guerrrilla del’ Ejercito de Liberación Nacional ELN subscribieron un hístórico acuerdo de cese al fuego bilateral y temporal.

ELN e Governo affrontano la pace

Intervista a Gabino

COMUNICATO CONGIUNTO N.1
lunedì 10 giugno 2014
Le delegazioni del Governo Nazionale e dell’ Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) informano che:
  1. Il Governo Nazionale e l’ ELN hanno dato inizio a una fase esplorativa di conversazioni nel passato gennaio 2014 dopo una serie di contatti e riunioni che hanno avuto luogo durante il 2013. L’obiettivo di questa fase esplorativa è concordare una agenda e la cornice del processo che renda possibile la fine del conflitto e la costruzione di un pace stabile e durevole per Colombia.
  2. Le delegazioni hanno accordato che l’agenda di conversazioni includerà il tema delle vittime e la partecipazione della società. Gli altri temi verranno decisi in seguito.

COLOMBIA. SANTOS ANNUNCIA PROCESSO DI PACE CON ELN. A 5 GIORNI DAL BALLOTTAGGIO.
da EURONEWS – 10 giugno 2014
Un nuovo passo verso la fine di un conflitto in corso da 50 anni. Il governo colombiano apre ufficialmente un processo di pace con l’Esercito di Liberazione Nazionale, la seconda guerriglia nel Paese dopo le Farc. Bogotà e l’Eln hanno rivelato l’esistenza di una fase esplorativa di negoziati avviata lo scorso anno.

DIÁLOGO PARA SALVAR COLOMBIA.
da HISPANTV – 10 giugno 2014
El presidente de Colombia, Juan Manuel Santos, anunció el inicio de los diálogos exploratorios con el Ejército de Liberación Nacional (ELN). Santos destacó que en el caso de que llegue a iniciarse un proceso de paz con el ELN este se integrará con el que se desarrolla actualmente con las FARC en La Habana.

COLOMBIA: SE INICIA EL DIÁLOGO DE PAZ ENTRE EL GOBIERNO E ELN.
da RUSSIAN TV – 10 giugno 2014
El periodista Ramón Jimeno opina que aunque la mayoría de los ciudadanos ha recibido esta noticia con mucha alegría, hay otra parte que considera este paso como un intento del presidente de Colombia, Juan Manuel Santos, de ganar puntos en cara de la segunda vuelta de las presidenciales del 15 de junio.

Por lo caminos de Colombia

logo caravana global

Murales paz

di Oscar Paciencia
17 maggio 2014
Después de diez días de actividades en cinco regiones de Colombia (Costa Norte, Nororiente, Noroccidente, Suroccidente, Centro), la Caravana por la Paz y la Democracia en Colombia, integrada por ciudadanos solidarios de australianos, estadounidenses, franceses, suizos, alemanes, italianos y chilenos, pudo ver lo que las condiciones de vida de la gente, los campesinos, los estudiantes, los trabajadores, la industria y el comercio los trabajadores, pescadores y maestros indígenas siguen siendo muy afectados, ya que están rodeados por una guerra sin fin, la codicia de las corporaciones multinacionales que saquea sin parar el territorio, los grupos paramilitares que, en lugar de ser desmantelados, siguen matando selectivamente a líderes comunitarios, defensores de derechos humanos, sindicalistas.
Y También se ha podido observar en las reuniones con la Vicepresidencia de la República (Angelino Garzón) y la Defensoría del Pueblo, la impotencia de estos organismos atrapados por mecanismos formales o ineficaz.
De Buenaventura a Santa Marta, de Bugalagrande a Medellín, desde Barrancabermeja a Riohacha la mirada es la misma: el abuso, la destrucción del medio ambiente, las amenazas, el asesinato, el abandono. Por el momento, el proceso de diálogo en curso en La Habana, entre las FARC -EP y el gobierno de Santos no produjo resultados visibles. Nisiquiera un alto el fuego bilateral por lo menos durante las conversaciones.
Sin embargo, las trochas, veredas y caminos, las calles y plazas de este Pais se llenaron en estos días de protestas convocadas por muchas organizaciones y movimientos sociales: PARO AGRARIO Nacional, Étnico y Popular, lo que demuestra (por si hubiera dudas) que aquel Pueblo no fué aniquilado, que la determinación de un cambio social necesario aún está presente.
Y que este cambio nos pertenece y nos convoca.

DECLARACIÓN POLITICA DE LA CARAVANA
Bogotá, Colombia
30 de abril 2014
Delegados y delegadas de organizaciones sindicales, defensoras de derechos humanos y colectivos de solidaridad con Colombia de Estados Unidos, Suiza, Chile, Australia, Italia, Alemania, Francia, invitados por Sinaltrainal, Fundación La Otra Esquina, CELES, La Red de Lucha contra el Hambre y la Pobreza y el Movimiento Unidad, Paz y Democracia, realizamos una gira por varias regiones de Colombia, con el propósito de reunirnos con las comunidades y sus organizaciones, para examinar los impactos de la política del estado y las Multinacionales en sus vidas y en el país.

Costa Norte

COSTA NORTE
Lo documentado por los Caravanistas: problemática de las mega construcciones para hoteles y apartamentos en Rodadero (Santa Marta) que empactan el paisaje, los ecosistemas, el suministro de agua y las aguas negras. Falta de agua por la sequía y debido al cargue directo de carbón en el puerto de Sta. Marta, que afecta con su polvo toda la ciudad. Trabajadores tercerizados en empresas multinacionales en todas la Región. Esterminio por hambre de los indígenas Wayuu, sobretodo niños. Pescadores afectados en los municipios de Sta. Marta, Ciénaga y Taganga. Comunidad de Palmira, mpio. Pueblo Viejo donde la gente vive en medio y sobre la basura y las aguas negras. La comunidad de El Tamarindo (Barranquilla), desplazados y amenazados por la familla Char, una de las mas poderosa de Colombia.

Oscar Paciencia 25 de abril 2014

Entrevista a sindicalista SINALTRAINAL amenazado y desplazado
Wilson Castro Padilla, por amenazas de muerte y el intento de desconocidos de ingresar a su casa en las horas de la madrugada fue desplazado de la ciudad de Cartagena, la empresa Coca Cola se negó a reubicarlo en la ciudad de Bogotá y toco acudir al juez de tutela que ordeno a la empresa reubicarlo en esta ciudad y Coca Cola apeló la decisión del Juez y la decisión fue confirmada, pero la empresa lo tiene ubicado en un sitio aislado y que no corresponde con la actividad que realizaba en Cartagena. Video versión [ES]

Oscar Paciencia 27 de abril 2014

Pescador de Donjaca y el carbon de Drummond
El man cuenta de la vida de las pequeña comunidad de Donjaca, de como es la vida a cerca de la esplotación del carbon por parte de Drummond y Prodeco. Prodeco empezó a cargar cerca (están Puerto Drummond, Puerto Vale y Puerto Nuevo) y por la contaminación con el polvillo ya no hay cultivos ni suficiente pesca. Antes de la carga de carbón pescaron hasta 2 toneladas/semana, hoy pescan 2 kg por dia. Además, por el peligro de ser atropellado por un buque, los pescadores ya no salen a pescar de noche. Hoy el pueblo no tiene agua potable (tienen pozos), algunas casas no tienen ni letrinas mientras que otras tienen pozos sépticos. Nunca han tenido un puesto de salud, tienen una escuela hasta 9° pero los profes no son buenos y luego los jóvenes se quedan sin hacer nada. Video versión [ES]

Oscar Paciencia 27 de abril 2014

¿Tienes sed?
En Donjaca, pequeño pueblo cerca de Santa Marta, feudo de la Drummond y su carbón, el agua potable no es un derecho. Se tiene que cavar enormes agujeros en su búsqueda. Y toca esperar de no haberse equivocado: tocaría tirar a la basura un año de trabajo manual. Video versión [ES]

NOR ORIENTE

NOR ORIENTE
Los caravanistas han podido constatar que una inmensa parte del territorio del Magdalena Medio está cultivada practicamente solo con palma aceitera (para combustible) en donde siete grandes empresas se acaparraron el terreno. La zona se presenta completamente deforestada. Ataques en contra de sindicatos por paramilitares, atraves de atropellos labrales y despidos; falta de agua para los habitantes de Puente Sogamoso; desempleo falta de Salud; efectos visibles de agrotoxicos; medio ambiente sumetido a la economia trasnaciónal. Tambien la minería artesanal está bajo ataque de la gran minería que insiste por el desalojo de las comunidades. Así como la represa hidroelétrica de Sogamoso que tiene previsto inundar las zonas cercanas.Y el paramilitarismo, nunca desaparecido en esta zona, muy activo y peligroso, mientras siguen en la impunidad los crimines en este territorio y hay centenares de presos politicos integrantes de la protesta social.

NOR OCCIDENTE

NOROCCIDENTE
Los sindicalistas de muchas organizaciones de la zona, junto con CELES (centro de estudio laborales y economicos) denunciaron como las impresas siguien incentivando la violación de los derechos laborales: tercerizacion e intermediacion laboral; falta de control sobre la salud de los trabajadores; pactos colectivos para debilitar los acuerdos sindicales; atropello de parte de la fuerza publica. Tambien organizaciones de mujeres y de derechos humanos manifestaron que el asesinado y feminicidio siguien aumentando. En Medellin hay mucha detencion arbitraria de los ciudadanos que salen a la calle;el INPEC (isituto Penitenciario) obstaculiza el desarrollo de los derechos de los detenidos. En las zonas rurales el impacto de la gran minería afecta a todo lado y la población así se expresa: “NO A LA MINERÍA, SÍ A LA VIDA”

SurOccidente

SUR OCCIDENTE
La caravana abarcó estar en Cali, Bugalagrande, Armenia y Buenaventura. Organizaciones sociales y sindicales y indígenas que transmetieron su denuncias y acompañaron en la visita de conflicto laborales en SODEXO, COCACOLA, COMFANDI, donde la impunidad, perdida de derechos, desconocimientos de la ley, asesinatos, despidos masivos, violación a la libre asociación sindical, terceriziación y promoción de sindicatos patronales representan la normalidad. En Cali hay barrios pobres donde los obligaron a tener deuda con banco financieros. Así como en el eje cafetero donde la falta de cumplimiento de acuerdos del paro agrario del 2013 afectas a miles de caficultores.
Lo que se suma a la intervención de NESTLÉ CON SU PROGRAMA NESPRESS. En fin la zona de Buenaventura con el puerto más grande y importante de Colombia, donde la crisis humanitaria y social subió a niveles tremendos. Paramilitares como Los Urabeños y La Empresa (afiliado de Los Rastrojos) están matando por el control territorial y tienen vínculos con poderosos intereses.A pesar de ser una de las ciudades más militarizadas en el país, la situación de seguridad pública sigue siendo horrible con asesinatos y descuartazamientos el pan de cada día.

Apuntando al corazón

la danza inmovil

Dirección Claudia Gordillo y Bruno Federico
Colombia, 2013
“Una mentira repetida mil veces se convierte en verdad” (Goebbels)
En Colombia, a partir del gobierno de Álvaro Uribe Vélez, se generó una gran cantidad de propagandas militaristas que buscaban construir el imaginario del héroe en un contexto comunicativo que apuntaba a la cohesión alrededor de un discurso nacionalista.
A través de las voces de analistas de la comunicación, publicistas y los mismos militares “Apuntando al Corazón” sugiere que los discursos del odio y el miedo sirven como herramientas para la gobernabilidad y justifican la necesidad de una guerra.

Libro fotografico

Caminando Colombia

imágines por Oscar Paciencia. Textos por Juan David Lopera López
Diez años a través de Colombia, herida, nunca derrotada.
fotografías 2003 – 2012
Las ciudades con sus miserias y sus manifestaciones de resistencia popular; el Sur de Bolívar con sus explotaciones mineras, junto a las comunidades indígenas y campesinas; Arauca, en medio de un conflicto armado y social intenso, que, sin embargo, no ha desmembrado completamente la esperanza de su gente; el Valle del Cauca con sus múltiples trenzas y sus risas; las periferias con sus expresiones de alegría, luchas y perseverancias, y la Colombia toda, mostrando abiertamente cómo ha sido desangrada por la injusticia social, las políticas extractivistas de sus gobiernos, las corporaciones trasnacionales y un conflicto armado que ha engullido a la población de a pié en casi todos los rincones de su territorio. Un territorio que se traduce, no obstante, en cada sonrisa, baile, canto, semilla, río y montaña, defendido y amado por sus habitantes, en una lucha incansable y digna, en un caminar constante hacia el horizonte soñado. Recorriendo todo esto, también, desde el corazón a la cabeza. Subiendo la gran emoción que la gente de este País provoca hasta la voluntad, racional y transformadora. Un camino irreversible, compartido, nunca terminado.

Imágines y Textos de Caminando Colombia

El libro
imágines y textos
Bologna, Medellin, Bilbao. Settembre 2012 – gennaio 2014
Este libro no es sólo el recorrido por un país a través de sus imágenes, es aún más importante: es la posibilidad de mirarnos a nosotras y nosotros mismos en los pasos, ojos, tristezas y alegrías de tantos hermanos y hermanas que a diario construyen el país en medio de adversidades y sacrificios, pero también de sueños y fortalezas.

Donde la palabra es piedra

donde la palabra es piedra

settembre 2013
HUILA Y NORTE DEL CAUCA
video di Oscar Paciencia
editing di Bruno Federico
… y la estrella se enamoró de la laguna que vivía quieta en lo alto de las montañas.
Comenzó a conquistarla, con el tiempo se entendieron y hubo mucha armonía.
La estrella con una de sus puntas penetró el ojo de agua dando así origen a un ser
llamado Nasa…

Cuento visual en forma de relato sobre resistencia civil – viviendo – en el Norte del Cauca y Huila, por parte de indígenas nasa, afrodescendientes y campesinos blancos.
Por Oscar Paciencia.


Comunicato FARC – ELN

comunicato farc eln

DICHIARAZIONE POLITICA CONGIUNTA FARC-EP – ELN
giovedì 27 settembre 2012
L’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, Esercito popolare (FARC-EP), ispirate ai più profondi sentimenti di fratellanza, di solidarietà e cameratismo, con ottimismo e con il morale di combattimento alto,
stringendosi in un abbraccio pieno di speranza per un cambiamento rivoluzionario, ci siamo incontrati per discutere della situazione politica nazionale e internazionale, dei problemi della guerra e della pace in Colombia e per far progredire il processo di unità che dal 2009 stiamo costruendo passo dopo passo, con il proposito di far convergere idee e azioni che permettano affrontare assieme al popolo l’oligarchia e l’imperialismo quali elementi che impongono lo sfruttamento e la miseria nel nostro paese.

27 settembre 2012
FRONTE DI GUERRA ORIENTALE
Sottotitoli IT a cura di Oscar Paciencia
Il comandante del Fronte di Guerra Orientale, Pablo : “Dal 1964 l’ELN sta parlando di pace. L’organizzzazione è sempre stata a favore del dialogo, tema di competenza del comando Centrale. Sarà lui, in capo al nostro comandante Nicolas Rodríguez Bautista che imposterà la strategia e la formalizzerà ai mezzi di comunicazione nazionali e internazinali, quando ci saranno le condizioni per iniziare il dialogo con con l’Esercito di Liberazione Nazionale…. Quello che la nostra organizzazione ha detto al governo è che riconoscano che noi siamo una realtà nella popolazione colombiana. Che noi siamo insorti e non terroristi. E’ la prima cosa che lo stato deve riconoscere affinché l’ELN possa dire ‘siamo qui per dialogare’. No con terroristi, ma con rivoluzionari”

Accordo FARC-Governo

accordo farc governo

Il giorno 27 di agosto a La Avana rappresentanti delle FARC-EP (Mauricio Jaramillo, Ricardo Tellez,Andres Paris, Marco Leon Calarca, Hermes Aguilar, Sandra Rmirez) e rappresentanti del Governo Nazionale (Sergio Jaramillo e Frank Pearl) hanno sottoscritto un accordo generale che traccia la rotta per le successive due fasi di dialogo che cominceranno l’8 ottobre ad Oslo per proseguire poi di nuovo a La Avana. L’accordo sottoscritto, che conclude questa prma fase (definita ‘esplorativa’) contiene gli argomenti e le procedure che verranno trattati direttamente dalle due delegazioni. I temi concordati riguardano le politiche agraire, la pratecipazione politica delle FARC-EP, la fine del conflitto armato, le droghe illecite, le vittime del conflitto.
Se pur la gradissima maggioranza dei colombiani accoglie favorevolmente questo processo, a qualcuno non piace. Oltre ad Uribe, ex presidente colombiano, la potente Associoazione Colombiana di Ufficiali in Ritiro – ACORE – stigmatizza in un comunicato, il processo verso la pace: “si deve vincere la guerra. Vincere la guerra significa bruciare la volontà di azione dei terroristi” afferma il presidente, generale in ritiro Jaime Ruiz. E prosegue: “Si dovrebbe modificare l’agenda, imponendo il cessate il fuoco unilaterale espressamente vietare azioni terroristiche indiscriminate contro i civili, l’uso di mine, espropri di terreni, sequestri, estorsioni, ed altri crimini efferati e l’uso del movimento “marcha patriottica” (movimento civile vicino all’ideologia FARC ndt) come braccio politico dell’organizzazione terrorista. Questo movimento politico deve essere liquidato fino a quando non si raggiungerà un accordo definitivo per la sospensione di un conflitto armato.”

Notizia da SIGCOLOMBIA
ALLOCUZIONE DEL PRESIDENTE SANTOS SULL’AVVIO DEI DIALOGHI DI PACE.
4 settembre 2012
“Colombiani, buon pomeriggio.
Alcuni giorni fa ho confermato le riunioni avute all’estero con rappresentanti delle FARC.
Dissi che un processo per porre fine al conflitto durante il mio governo sarebbe stato possibile solo se conforme a questi tre principi: imparare dagli errori e dai successi del passato per non creare false aspettative; ottenere effettivamente la fine del conflitto e non il suo prolungamento, e non cedere un solo millimetro di territorio nazionale.
Oggi voglio comunicarvi che queste riunioni esplorative sono terminate con la firma di un accordo cornice, tra il governo nazionale e le FARC che stabilisce una procedura – una rotta – per arrivare ad un accordo finale que ponga fine, una volta per tutte, a questa violenza tra i figli di una stessa nazione.”

Pubblicato da TELESUR
TIMOCHENKO, COMANDANTE DELLE FARC, ANNUNCIA L’INIZIO DEL DIALOGO
4 settembre 2012
Nel suo discorso il comandante delle FARC mette in evidenza che stanno tornano al tavolo delle trattative come riconosciuti avversari politici e militari.
Afferma che “la soluzione non è la guerra ma il dialogo” e spera che non si ripetano le stesse situazioni del passato, che hanno portato allo sterminio dei guerriglieri reintegrati nella vita civile e politica. Riconoscendo le immense difficoltà per raggiungere una pace giusta e democratica, il comandante dice che “per noi è del tutto chiaro che la chiave della pace non sta nella tasca del presidente della repubblica, e neppure in quella del comandante delle FARC-EP. Il vero ed unico depositario di questa chiave è il popolo di questo paese. Sono le milioni di vittime di questo regime delittuoso e violento, quelli colpiti dalla sua politica neoliberale, coloro i quali possiedono la chiave per la pace.”
E ancora “E’ giunto il momento di manifestare per la pace e di chiudere la porta ai padroni violenti(…) una pace fondata sulla vera riconciliazione, nel comprendersi fraterno, nelle trasformazioni economiche, politiche e sociali necessarie per arrivare al punto di equilibrio accettabile per tutti. Estirpando definitivamente le ragioni che alimentano lo scontro armato.”