Quale pace per i minatori?

logo paro minero

Murales paz

di Oscar Paciencia
1 settembre 2017
Ci sono voluti 42 giorni di sciopero generale continuato; miniere d’oro deserte; negozi chiusi scuole distrutte; tre morti ufficiali e altre tre non contabilizzate; oltre 50 feriti e 20 arresti; centinaia di persone sfollate dalle loro abitazioni. E’ stata necessaria la pazienza della Mesa Minera e degli ottantamila abitanti tra Segovia e Remedios (piccole cittadine nel nordest di Antioquia), ma anche la loro determinazione nel resistere all’incursione della polizia, dei battaglioni speciali dell’ESMAD – Escuadrón Móvil Antidisturbios – autori dei tre omicidi e dei gruppi paramilitari, mai estinti in questa zona del Paese. Infine la resistenza civile, attrezzata a sopportare la mancanza di alimenti, inventandosi 36 cucine comunitarie sparse per Segovia e foraggiate dalla solidarietá; mantenendo in funzione l’unico centro di salute presente, costantemente circondato dalle forze dell’ordine; permettendo lo svago ai ragazzini e alle ragazzine proponendo attivitá ricreative.
Alla fine la disputa tra i minatori tradizionali di Segovia e Remedios da un lato e il governo nazionale, dipartimentale, l’impresa Gran Colombia Gold (canadese) dall’altro si é conclusa con la firma di un accordo accettato dai minatori e dalla Mesa Minera , loro rappresentante.
Rimane peró una domanda: se la Colombia ha fatto la pace con le FARC e (pare) si appresta a farla con l’ELN, di quale pace si tratta? Quali cambiamenti apporta questa pace nei territori, nell’economia, nella gestione dei conflitti, nelle rivendicazioni, nella convivenza, se occorrono ancora morti, sfollamenti, saccheggi, distruzioni provocati dallo stato?
E’ possibile considerare in pace i municipi di Segovia e Remedios?
PARO MINERO EN SEGOVIA Y REMEDIOS: CONTRA EL DESPOJO POR LA DIGNIDAD
por Fernando Álvarez de ASOVISNA
28 de agosto 2017
Los municipios de Remedios y Segovia se han caracterizado por su vocación minera. De las profundidades de su suelo se extrae metal precioso, oro, desde mediados del siglo XIX. Allí tuvieron asiento compañías mineras extranjeras, la última, Frontino Gold Mines dató de 1927, pero en 1975 se declaró en quiebra y en 1977 firmó un acuerdo concordatario que dejaba la empresa en dación de pago a pensionados y trabajadores, con administradores colombianos y la responsabilidad de crear un fondo para asegurar las pensiones adquiridas y las que se sucedieran a futuro. Una vez estableciera el fondo la empresa pasaría a mano de los trabajadores.

fotosegovia

Morte annunciata a Bellavista

carcere bellavista medellin

“…con orgullo se puede decir que
el Establecimiento Penitenciario y Carcelario de Medellín
es el Centro de Reclusión
más pacifico de Latinoamérica.”
Prigioniero politico lasciato morire nel carcere di Medellin
E HAN LASCIATO MORIRE il “NICHO”….
Medellin, 24 agosto 2012
Dal 16 di agosto, una settimana fa, il Prigioniero Politico Alexander Martínez Palacios, o il “Niche”- come lo conoscevano i suoi compagni di reclusione – ha cominciato a sentire forti mal di testa, ad avere febbre e a notare che la saliva e l’urina presentavano sangue.
Per questo motivo Alexander ha cominciato ad andare all’infermeria della prigione di Bellavista, sperando in una diagnosi medica che gli dicesse la causa della causa della sua indisposizione e per chiedere un trattamento umano, permettendo di fare quello che si fosse reso necessario per calmare il dolore; forse mai immaginò che quei sintomi sarebbero stati una premonizione della sua morte.

Nel Morro di Moravia

logo moravia resiste

LA COMUNITA’ DEL QUARTIERE MORAVIA, ESIGE NUOVE CASE PRMA DI ESSERE SGOMBERATA
Corporacion Juridica Libertad / Mesa interbarrial de desonectados de Medellin
Medellin, 23 agosto 2012
Il giorno 17 agosto di 2010, l’Ispezione di Polizia Urbana della città di Medellin ascritta alla Segreteria di Governo Municipale, notificò a tre famiglie abitanti del Morro di Moravia (collina creata dal’accumularsi di spazzatura in 50 anni)l’ Evacuazione Definitiva per il giorno 23 di agosto dalle 8 del mattino, sulla base alla risoluzione Nº 234, del 10 di agosto di 2010, dove si segnalano 21 famiglie attualmente lì residenti a cui viene ordinata l’evacuazione definitiva delle loro abitazioni. Di queste 21 famiglie, solo a tre è stata al momento notificata lo sgombero nelle dovute forma.

IMMAGINI e VIDEO DELLA GIORNATA

Video e immagini a cura di Creacionlibertaria
Medellin 23 agosto 2012
Il 23 agosto scorso, vari collettivi e organizzazioni hanno accompagnato questa azione di resistenza contro gli sfratti e per una dimora degna.

disegno di moraviaGLI ABITANTI DI MORAVIA SI LAMENTANO DEGLI SFRATTI VIOLENTI
17 agosto 2012
“I Paparini”, come sono conosciuti Luis Enrique Roldán e María Serna, non ricordano quanto tempo è passato da quando si giurarono amore eterno dal primo scambio timido di sguardi, fino agli anni nascosti tra le rughe si sono sciolti nelle loro memorie. Tuttavia, i loro aneddoti obbligano a ritornare a grandi passi alla storia nazionale fino ad arrivare alla lontana gioventù nella quale si emozionavano ai discorsi di Jorge Eliécer Gaitán che credevano capace di offrire soluzioni vere al problema della fame e della miseria che esisteva allora nei campi nelle città colombiane.

Medellin: omicidi e resistenza

Medellin

olga MArina Vergara

ASSASSINATA OLGA MARINA VERGARA
Integrante della Rotta Pacifica delle Donne Colombiane, Olga Vergara é stata uccisa il 24 settembre scorso nelle strade di Prado, quartiere centrale di Medellin. Con lei sono state assassinate altri tre membri della sua famiglia, suo figlio di 26 anni, sua nuora di 22 anni ed il suo nipotino, un bambino di 5 anni. Il Movimento Sociale delle Donne contro la Guerra e per la Pace, denuncia che Questo massacro é avvenuto a Medellin, lo scorso 24 settembre, in una città che oltre ad essere la seconda del paese per il numero di abitanti, è stata presentata al mondo come ‘modello di successo del processo di smobilitazione paramilitare’, i massacri, gli assassini di civili, le sparizioni forzate, sono gli indicatori di successo con i quali il governo della ‘sicurezza democratica’, occulta e beneficia i criminali.

La Aurora, quartiere Robledo

UNA GIORNATA DI ACCOMPAGNAMENTO E FORMAZIONE A DESPLAZADOS DI MEDELLIN

barrio la auroraCon Associazione Campesina di Antioquia
13 settembre 2008

L’attivitá di accompagnamento é rivolta alla Associazione di Desplazados di Medellin (ASDMA) nata in ottobre 2007 ed integrafa da 50 famiglie in situazione di sfollamento forzato a causa dela violenza. Pressioni, minacce, paura o violazione ai diritti umani da parte di gruppi armati al margine della legge come paramilitari o guerrigli, ma anche dallo stesso esercito, hanno portato queste persone ad abbandonare le loro terre. Provengono da varie regioni del Paese: Catatumbo, Sur del Bolivar, altre zone di Antioquia, dove i processi organizzativi sono forti, ma ci sono anche famiglie non politicizzate che cercano di trovare una collocazione piú degna per la loro vita. Il lavoro che svolge l’ACA (
Associazione Campesina di Antioquia) con queste persone é basicamente un lavoro di formazione e rafforzamento organizzativo, affinché cadauna di loro possano riconoscere i propri diritti e da lí rivendicare azioni concrete nei confronti dell’amministrazione pubblica. Il lavoro agricolo che viene portato avanti in questa piccola fattoria nella periferia di Medellin é di carattere produttivo e le attivitá che vengono svolte sono quelle relative all’apprendimento ad impiantare un vivaio per riprodurre alcune sementi di ortaggi e come seminare senza utilizzare fertilizzanti chimici.
machete

IMMAGINI DELLA GIORNATA A ROBLEDO
13 SETTEMBRE 2008
di Óscar Paciencia[foto]
Fernando di ACA spiega l’accompagnamento a queste famiglie sfollate
audio [ES parte 1 – 1.90 mb – 4′:10″]
audio [ES parte 2 – 1.80 mb – 4′:04″]


Nell’ occidente di Medellin
LA COMUNA 13. QUARTIERE LA INDIPENDENCIA

la comuna 134 ottobre 2008
a cura di Óscar Paciencia
Una giornata con la Red Juvenil e la Banda Cirimia di Medellin per i vicoli del quartiere la Indipendencia della storica Comuna 13, per promuovere un un foro sociale. Nella relazione tenuta nel febbraio scorso da ELKIN RAMIREZ JARAMILLO della
Corporación Jurídica Libertad durante le giornate per la Vita e la Libertá Jesús María Valle Jaramillo, si legge “La Comuna 13 si ubica all’ovest della città di Medellin ed è composta da 24 quartieri nei quali vive si popolazione che nella sua maggioranza appartiene agli strati 1 e 2 (i piú bassi ndt.). L’origine di questo settore di popolazione risale agli anni ‘70 con la creazione di quartieri prodotti da insediamenti fuori norma e da invasioni composte nella loro maggioranza da persone provenienti dalla campagna. Alcune delle famiglie che vi abitano arrivarono alla zona dopo essere state vittime dello sfollamento forzato. Il settore sociale nel quale si inserisce questa popolazione la obbliga fin dal principio a generare proposte organizzative dirette ad ottenere, da parte dello stato, il riconoscimento della loro condizione di attori sociali e politici, e per questo non è strano trovare che nei primi anni di questa decade la zona contasse con l’esistenza di circa 50 organizzazioni sociali e comunitarie formalmente costituite ed incaricate di rivendicare le necessità più sentitedalla comunitá. Condizione organizzativa che col passare del tempo generò un importante accumulato politico che permise a queste organizzazini di partecipare alla progettazione di piani e politiche mediante le quali si cercava far funzionare l’amministrazione municipale meglio, facendole giocare in maniera più efficace la sua carta di garante per alcuni diritti.”

Relazione di Elkin Ramirez Jaramillo [versione IT] [versione ES]
 
La Comuna 13IMMAGINI DELLA COMUNA 13
4 ottobre 2008
di Óscar Paciencia
[foto]

Nell’Oriente di Antioquia

oriente antioquieño

La alta cifra di esecuzioni extragiudiziali in questa regione antioquegna ha determinato che molte famiglie abbiano dovuto spostarsi verso altri municipi della regione o verso Medellin aumentando le condizioni di soldatomiseria della popolazione contadina. Durante il periodo compreso tra 2000 e 2004 questa regione ha vissuto una delle maggiori crisi umanitarie a causa dello sfollamento forzato a cui venne sottoposta. Più di 33.000 persone furono obbligate a lasciare le loro terre ed appezzamenti dovuto, principalmente, all’azione dei gruppi paramilitari che facevano presenza nella regione e che avevano la popolazione civile come obiettivo militare considerandola come collaboratrice della guerriglia. Quella stessa posizione fu assunta dall’Esercito colombiano nella sua lotta contro l’insorgenza. "La guerra contrainsurgente fu il fine, ma anche il pretesto per mezzo del quale migliaia di contadini furono spogliati delle loro terre e dei loro beni, sprofondati nella miseria e condannati a transitare nel luogo del non ritorno". Secondo dati della Procura di Medellin, 33.685 persone furono vittime di sfollamento nell’oriente antioqueño in questi quattro anni. In accordo con la Consulenza per i Diritti umani e lo Sfollamento Forzato (Codhes), la cifra arriva a 53.188 di desplazados durante lo stesso periodo."

a cura di CODEHSEL – 2007]                                          [versione IT]  [versione ES]

san franciscoSAN FRANCISCO
Situato nella regione dei boschi dell’Oriente Antioqueño, roccafortre dell’ Esercito di LIberazione Nazionale fino al 2002 circa, questo municipio ha vissuto e vive tuttora una forte crisi umanitaria dovuta principalmente allo sfollamento interno che produce migliaia di profughi. Nell’anno 2003 questo municipio contava una popolazione di 10328 abitanti, ridotta a 5772 nel 2005, dovuto allo sfollamento massiccio determinato, tra l’altro,dall’operazione Marcial condotta nel 2003 dalla Quarta Brigada del Battalgione Juan del Corral con sede in Rionegro. L’obiettivo della operazione era cacciare da questi territori le forze insorte delle FARC e dell’ ELN. In seguito e a causa della disputa territoriale tra gli attori armati del conflitto la crisi umanitaria si acuisce ancor di piú, dato che oggi oltre il 70% delle frazioni di questo municipio sono abbandonate. Dal momento che molte vie di accesso alle frazioni sono tutt’ora minate, si sono avuti morti, mutilazioni e timore a ritornare alle proprie case da parte della popolazione civile. Inoltre recentemente si sono avute notizie di nuova presenza paramilitare nello stesso capoluogo del municipio.
In questo territorio é presente ed attiva la
Associazione Contadina di Antioquia (ACA), che dal 2006 cerca di promuovere il ritorno dei desplazados attraverso un progetto integrato relativo alla produzione, ai diritti umani, al supporto giuridico e al rafforzamento organizzativo della comunitá.

San Isidro
IMMAGINI di San Isidro e La Esperanza

dal 16 al 18 settembre 2008
di Óscar Paciencia

[foto]

video prodotti da Area di Comunicazione / ACA
sul tema ‘Desplazados nel proprio territorio

san luis SAN LUIS
Questo municipio, assieme a Cocorná e Granada riporta nel periodo 2002-2006 il 77% delle esecuzioni extragiudiziali totali denunciate dalla popolazione.
Nel rapporto presentato a marzo 2007 (pag. 31) si legge : "Il Coordinamento Colombia-Europa-Estados Unidos, nel periodo compreso tra agosto 2002 – junio 2006 ha ricevuto la denucnia di 74 casi e 110 vittime di esecuzioni extragiudiziali nell’Oriente Antioqueño commesse da membri della Quarta Brigata dell’Esercito Nazionale, sviluppando le operazioni militari Marcial Norte (2003),  Espartaco (2004), Ejemplar (2005) e Falange I (2006). Queste operazioni si svilupparono all’interno dell acornice della politica di “sicurezza democratica” del presidente Álvaro Uribe Vélez. QUeste denunce coprivano la maggiorparte dei municipi dell’Oriente Antioquegno, ma si presentano con maggior frequenza nei municipi di Cocorná, Granada y San Luis."
La Corporación Juridica Libertad é presente in questo territorio per il supporto legale e l’accompagnamento per il ritorno della popolazione sfopllata
.

Buenos Aires
IMMAGINI di Buenos Aires e Villanueva

dal 19 al 22 settembre 2008
di Óscar Paciencia

[foto]

Un caso di esecuzione extragiudiziale  

[IT]  

[ES]

Municipio di Granada – Oriente Antioquegno

ASSASSINATO ENRIQUE GIRALDO DI ASOPROA
GranadaDENUNCIA PUBBLICA

19 settembre 2008
La Corporación Jurídica Libertad, organizzazione non governativa di diritti umani, denuncia davanti alla comunità nazionale ed internazionale, l’omicidio commesso contro il signor ENRIQUE GIRALDO, dirigente contadino e comunale del Municipio di Granada, Antioquia.
Essendo approssimativamente le sei e mezza del pomeriggio del passato 17 settembre tre persone che si mobilitavano in due motociclette nella frazione Los Medios del Municipio di Granada, Antioquia hanno attaccato e causato la morte con arma da fuoco del signore Enrique GIRALDO in presenza di uno dei suoi figli minore di età.
Il signor Enrique GIRALDO era un riconosciuto dirigente comunale socio all’Associazione di Piccoli e Medi Produttori dell’Oriente Antioqueño ASOPROA, il quale, per la sua condizione di leader, fu oggetto di persecuzione da parte dei membri dell’Esercito Nazionale, i quali quattro anni addietro l’intimarono di trasferirsi forzatamente dalla frazione di San Francisco di Granada, accusandolo di essere ausiliario della guerriglia.

carovana minera COMUNICATO PUBBLICO
CAROVANA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
AGROMINERARIA

La carovana agromineraria, formata da delegazioni nazionali ed internazionali ha terminato il suo percorso di 17 giorni dopo essere passati per il Sud del Bolivar, Chocò, Risaralda, Cauca e Nariño.
In ognuna di queste tappe si sono evidenziate le condizioni di precarietà del settore della piccola attività mineraria, dove lo Stato ha svolto il suo ruolo abbandonando completamente questa attività produttiva, preferendo la svendita della risorsa aurifera alle imprese straniere e rinunciando una volta per tutte alla sovranità e ad una fonte di entrata per il paese.
Oltre a questo abbandono si osserva una campagna denigratoria contro il settore minerario artigianale per danni ambientali, campagna che mira alla sua chiusura e a dichiarare illegale questa forma di sopravvivenza di migliaia di famiglie colombiane.

dal 17 agosto al 3 settembre
CAROVANA NAZIONALE E INTERNAZIONALE

PER LA RESISTENZA DELLA ATTIVITA’ MINERARIA ARTIGIANALE

La Carovana Minera è un’iniziativa che coinvolge leader appartenenti a comunità minerarie di differenti parti del paese (Nariño, Chocó, Cauca, Bolivar, Risaralda) i cui territori sono stati richiesti dalla multinazionale AngloGold Ashanti – Kedahda – per esplorazione o sfruttamento. La Carovana percorrerà varie regioni a livello nazionale che stanno venendo colpite dagli interessi della multinazionale.
La Carovana ha come obiettivo quello di visibilizzare all’interno ed esterno della Colombia la problematica mineraria, gli oltraggi fisici e legislativi coi quali la transnazionale viene espandendo il suo dominio. Nello stesso modo tende a fortificare il movimento contro il grande settore minerario e difendere la permanenza delle comunità nei loro territori.

La Carovana sarà composta, per il livello nazionale, da due leader per ognuna delle regioni coinvolte: Cauca, Bolivar, Risaralda, Chocó e Nariño, e da membri di paesi coinvolti economicamente o legalmente nelle attività della Kedahda. Per questo a livello internazionale parteciperanno compagni inglesi, statunitensi, canadesi ed italiani.

[Versione IT]    [Version ES]


Nunca mas!3 settembre 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza da Bogotà [parte 3]  [10′:09" –  5.9 mgb]


Nunca mas!31 agosto 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza dal Nariño [parte 1]  [11′:20" –  6.6 mgb]

audio Corrispondenza dal Nariño [parte 2]  [5′:10" – 3.0 mgb]

Nunca mas!27 agosto 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza da Risaralda  [21′:35" –  6.0 mgb]

radio onda rossa25 agosto 2007  – da Radio Onda Rossa


encuntrro agrominero bogotaDICHIARAZIONE PUBBLICA
PER IL TERRITORIO, LA DIGNITA’ E LA AUTODETERMINAZIONE
NO ALLE MULTINAZIONALI NEL NOSTRO TERRITORIO

Bogotà, 24 luglio 2007


In quanto partecipanti al Primo Incontro Nazionale Agrominerario Interetnico (contadini, afrocolombiani, indigeni e lavoratori sindacalizzati del settore minerario) provenienti dal Sud del Bolivar, Catatumbo (Nord di Santander), Cauca, Nariño, Risaralda, Caldas ed Antiochia, coscienti della problematica che oggi colpisce le nostre comunità, riuniti nella città di Bogotà nei giorni 23 e 24 di luglio del 2007, manifestiamo davanti alla comunità nazionale ed internazionale che:
Storicamente ed ancestralmente occupiamo i nostri territori, i quali sono fonte di vita, benessere e sviluppo, nel caso delle comunità contadine. Per le comunità indigene ed afrocolombiane, il nostro territorio è elemento essenziale per la stessa nostra esistenza e sopravvivenza come popolo, asse essenziale della nostra cultura, mentre la nostra cosmovisione, esprime forme differenti di relazione con lo stesso.
Oggi la pacifica relazione che storicamente ed ancestralmente abbiamo avuto col territorio, è seriamente minacciata, di fronte alle politiche governative, che pretendono ignorare i nostri diritti, la sovranità e l’autodeterminazione. Oggi, queste politiche governative impongono la negazione al libero sviluppo, equilibrato e sostenibile, in cui il libero utilizzo delle nostre risorse naturali viene elargita ad interessi stranieri.

Pacho Galán, comandante del ELN :

“Non esiste un nemico buono o un nemico cattivo per trattare o combattere”
Intervista a cura di Luis Nieto Pereira. 2 aprile 2006
trasduzione  e fotografie di Oscar Paciencia

pachoPacho Galán è un comandante dell’ ELN, organizzazione che attualmente sta mantenendo conversazioni con il governo colombiano. Una iniziativa molto criticata, per l’attacco ai diritti umani e la forte repressione che il presidente Uribe esercita contro la popolazione.
Nella  Casa de Paz di Medellín, Galán parla  in esclusiva per la rivistahabla en exclusiva para Pueblos di Madrid delle ragioni del dialogo e degli obiettivi che con esso si perseguono.


pacho in casaFotografie di Pacho a Casa de Páz
di Oscar Paciencia