CHAVEZ ORGANIZZA L’OPERAZIONE EMMANUEL.
Al via ‘l’operazione Emmanuel’, condotta dal venezuelano Chavez. Il rilascio di Consuelo Gonzales e Clara Rojas e il figlio entro stasera?
di Angela Nocioni (Rio de Janeiro)
Operazione Emanuel l’ha chiamata Hugo Chàvez. E’ l’ultima fase del rilascio dei tre ostaggi delle Farc, che questa sera dovrebbe essere già conclusa. Se tutto è filato liscio Emanuel oggi sarà libero, per la prima volta nei suoi tre anni di vita passati tutti sotto sequestro nella selva insieme a sua madre, Clara Rojas, ex candidata alla vicepresidenza della Colombia, che lì l’ha partorito.
C’è da sperare per lui che le telecamere si spengano presto sulla sua storia e che non diventi, neppure per poche ore, la mascotte dello show mediatico montato attorno alla partita politica che si sta giocando tra il governo colombiano, il presidente venezuelano e la guerriglia più vecchia dell’America latina. Che "il piccolo Emanuel" non sia nemmeno per un giorno quello che "il piccolo Elian", il bimbo cubano conteso anni fa tra il padre all’Avana e i parenti di Miami, fu (ed è tuttora) per Fidel Castro.
29 dicembre 2007
Pioggia galeotta Ritardata solo dal maltempo l’operazione Emmanuel, con cui le Farc consegneranno al presidente venezuelano Hugo Chavez tre sequestrati, fra cui la segretaria della Betancourt e suo figlio di tre anni. Mentre Uribe ribolle di rabbia
di Guido Piccoli
Non bastavano le Farc e Uribe. Ci voleva anche il maltempo a ritardare la libertà dei tre sequestrati liberati dalla guerriglia, la deputata regionale Consuelo Gonzàlez de Perdomo, la segretaria di Ingrid Betacourt, Clara Rojas e il suo figlioletto Emmanuel, di tre anni. La «carovana aerea umanitaria» composta da due aerei militari venezuelani e tre elicotteri (tutti con le insegne della Croce rossa), partita dall’aeroporto di Tachira, in Venezuela, è ferma nello scalo «Vanguardia» della città colombiana di Villa Vicencio, in attesa di recarsi all’appuntamento in un punto segreto della selva sud-orientale per completare quella che Hugo Chavez ha voluto affettuosamente chiamare «operazione Emmanuel». Appena le Farc daranno le coordinate, il governo colombiano ordinerà la sospensione di ogni attività militare nella regione che si aggiungerà alla già avvenuta chiusura dello spazio aereo.
Da Telesur 26/12/2007
Il mandatario venezuelano ha ringraziato per l’appoggio espresso dai Governi di Francia, Cuba, Ecuador, Bolivia ed Argentina, per la concrezione del piano formulato per ricevere i prigionieri che le FARC hanno promesso consegnare, come gesto unilaterale.
Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha informato che si è riusciti ad ottenere una "formula trasparente" per portare a buon esito la consegna dei tre prigionieri, Clara Rojas, suo figlio Emmanuel e Consuelo Perdomo, e a questo scopo è stato indicato l’aeroporto di Villavicencio, capitale del dipartimento del Meta, come punto di incontro con le Forze armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), che guideranno la "carovana umanitaria" al punto di consegna.
MOSSA DELLE FARC, URIBE FURIOSO
20 dicembre 2007
Poi toccherà alla Betancourt? Dopo l’annuncio dei guerriglieri della imminente liberazione di 3 ostaggi, il presidente colombiano sempre più isolato. Per questo si teme qualche sua mossa «avventata» per farla fallire
di Guido Piccoli
Temuta da Uribe e sollecitata da molti, a cominciare da Chávez e Sarkozy, è arrivata la mossa delle Farc. Anzi, la contromossa all’offerta governativa di una «zona d’incontro» in una regione spopolata della selva colombiana, dove concordare nel giro di un mese uno scambio di prigionieri e sequestrati, che comprenda anche Ingrid Betancourt. Secondo l’agenzia Prensa Latina, che riporta un comunicato della segreteria delle Farc del 9 dicembre scorso, sarebbero in marcia verso la libertà l’esponente di «Oxigeno Verde» nonché segretaria di Ingrid, Clara Rojas, il figlioletto di tre anni, Emanuel, nato nella selva da una relazione con un guerrigliero, e la deputata regionale del Huila, Consuelo González Perdomo, sequestrata nell’ottobre 2001, qualche mese prima di Ingrid e Clara.
Intervista
«LE VOSTRE PRESSIONI LA NOSTRA SPERANZA»
20 dicembre 2007
Carlos Gaviria Il leader del Polo democratico parla delle prospettive dello scambio umanitario e dei paradossi della Colombia
di Giuseppe De Marzo – A SUD
Bogotà Ex magistrato della Corte costituzionale, Carlos Gaviria è il capo del «Polo democratico», l’opposizione politica al presidente Alvaro Uribe.
Come vedi il fallimento dell’accordo umanitario tra governo e Farc su cui lavorava il presidente Chavez?
Da sempre penso che realizzare uno scambio umanitario con il presidente Uribe sia un processo pieno di difficoltà. Quando è stata designata la senatrice Piedad Cordoba come facilitatrice e il presidente Chavez come mediatore, abbiamo intravisto una luce di speranza ed abbiamo pensato che magari questa volta si sarebbe arrivati a concretizzare la trattativa. Poi improvvisamente viene revocato il mandato a Chavez e Piedad e siamo tornati a un punto morto, anche se in qualche modo qualcosa si muove dopo la diffusione delle prove che i prigionieri in mano alla Farc sono in vita e l’annuncio delle Farc della imminente liberazione di tre sequestrati.
Comunicato integrale delle FARC-EP
ALVARO URIBE VELEZ E’ UN CODARDO
Telesur 18/12/2007
Traduzione Associazione Nazionale Nuova Colombia
1. Alvaro Uribe ha fallito nel suo intento di manipolare il Presidente Chávez e la senatrice Piedad Córdoba. Ha mostrato nuovamente il suo vero volto di nemico dell’accordo umanitario e della pace concertata…..
7. Di fronte all’infamia uribista, e come risarcimento nei confronti del Presidente Chávez, della senatrice Piedad Córdoba e dei familiari dei prigionieri, accettiamo il loro appello a liberare la dottoressa Clara Rojas, il suo piccolo Emmanuel e la dottoressa Consuelo Gonzáles de Perdomo, quale dimostrazione irrefutabile della speranza che avevamo riposto nel suo ruolo facilitatore. Loro ed Emmanuel dovranno esser ricevuti dal Presidente Chávez o da chi egli designi, in circostanze tali da evitare i colpi bassi uribisti come quelli dati nel caso delle “prove di sopravvivenza”. L’ordine di liberarle in Colombia è già stata impartito.
A due mesi dalla riattivazione della campagna mondiale di boicottaggio
PER GLI OTTANT’ANNI DELLA COCA-COLA
dal SINALTRAINAL – 13 dicembre 2007
traduzione di Aiki
ACCORDO UMANITARIO. Intervista al Generale Fredy Padilla de Léon
Lo afferma il comandante delle Forze Militari
5 dicembre 2007-
da El Tiempo /EFE
ACCORDO UMANITARIO. Intervista a Juan Carlos Lecompte
1 dicembre 2007
Intervista alla sorella, alla madre e alla senatrice Cordoba sulla situazione dei prigionieri delle FARC
da a VTV del Sistema di imformazione del governo Venezuelano
Denuncia di COS-PACC , FCSPP e REDHER
1 dicembre 2007
Video dell’assemblea a El Tarra
a cura di AliceRebelde / REDHER
registrato il 20/10/2007 – pubblicato 14/12/2007
Altre due minacce delle Aguilas Negras al SINALTRAINAL
6 DICEMBRE 2007 | 7 DICEMBRE 2007 |
6 dicembre 2007
GUERRIGLIERO FIGLIO DI PUTTANA E’ GIA’ ARRIVATA LA TUA ORA CURA LA TUA FAMIGLIA CHE CORRE PIU’ PERICOLI DI TE – MALNATO NON HAI INTESO L’APPELLO DELLE AQUILE NERE – NOI NON SILENZIEREMO LE ARMI NON CREDERE CHE SEI OBIETTIVO MILITARE – GUERRIGLIERO DOMINGO FLORE E LA SUA FAMIGLIA – IN POCO TEMPO COMINCEREMO A FAR PULIZIA PER FARLA FINITA UN POCO CON IL TERRORISMO CHE VOI SINDACALISTI FATE AL PAESE COLOMBIANO – LA IDEOLIGICA CHE AVETE NON SERVE A QUESTO PAESE – VI UCCIDEREMO ASSIEME ALLA VOSTRA FAMIGLIA – OPPURE ANDATEVEE DA SANTANDER – NESSUNO VI SLAVERA’ DA QUESTA MORTE CHE VI STAIMO ANNUNCIANDO CI SONO ELENI IN UNA FOSSA COMUNE A TUTTI I SINDACALISTI E ALLE LORO FAMIGLIE
FRONTE AGUILAS NEGRAS
FRONTE AQUILE NERE
minaccia 7 dicembre 2007 [versione IT] [version ES]
Il SINALTRAINAL ricorda
UNDICI ANNI DALL’ASSASSINIO DI ISIDRO SEGUNDO GIL GIL
Colombia, Carepa, Uraba Antioqueño.
RIFLETTORI SU INGRID. LA COLOMBIA MUORE
9 dicembre 2007
di Guido Piccoli
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