BILANCIO DELLA REPRESSIONE STATALE CONTRO LA MOBILITAZIONE  AGRARIA E POPOLARE IN COLOMBIA
Commissione per i diritti Umani del Coordinamento Nazionale delle Organizzazioni Agrarie e Popolari di Colombia
mappa mobilitazione agraria 2007Politiche statali capitaliste che espropriano ai popoli del mondo una condizione di vita degna, generarano ogni giorno che passa condizioni ancora peggiori per la gran maggiorparte della umanità. In Colombia, gli interessi del grande capitale e dell’ impero sono simbolizzate ed applicate da Alvaro Uribe Vélez, attraverso politiche, leggi,, programmi ed azioni di governo che colpiscono gravemente la vita nazionale e specialmente quella dei settori popolari.
Su questi principi centinaia di migliaia di agricoltori, studenti, operai, settori popolari, organizzazioni sindacali si sono dati appuntamento in molti dipartimenti per far sentire la loro voce. Tra gli obiettivi principali (quindici dichiarati) della manifestazione, repressa ovunque in maniera brutale, si può sottolineare:
1. Rinuncia del presidente Uribe e che ciò divenga coscienza collettiva. Volontà di instaurare un governo davvero democratico;
2. Abolire la maggiorparte delle norme anti popolari vigenti;
3. Promuovere un referendum contro lo statuto di sviluppo rurale promosso dal paramilitare in parlamento che siede in parlamento ALVARO ARAUJO

4. Abrogare l’attuale codice delle miniere e tutte le concessioni fino a che la popolazione non si esprima attraverso un referendum su questi temi.

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macha agraria popolare
da Indymedia Colombia

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carovana minera COMUNICATO PUBBLICO
CAROVANA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
AGROMINERARIA

La carovana agromineraria, formata da delegazioni nazionali ed internazionali ha terminato il suo percorso di 17 giorni dopo essere passati per il Sud del Bolivar, Chocò, Risaralda, Cauca e Nariño.
In ognuna di queste tappe si sono evidenziate le condizioni di precarietà del settore della piccola attività mineraria, dove lo Stato ha svolto il suo ruolo abbandonando completamente questa attività produttiva, preferendo la svendita della risorsa aurifera alle imprese straniere e rinunciando una volta per tutte alla sovranità e ad una fonte di entrata per il paese.
Oltre a questo abbandono si osserva una campagna denigratoria contro il settore minerario artigianale per danni ambientali, campagna che mira alla sua chiusura e a dichiarare illegale questa forma di sopravvivenza di migliaia di famiglie colombiane.

dal 17 agosto al 3 settembre
CAROVANA NAZIONALE E INTERNAZIONALE

PER LA RESISTENZA DELLA ATTIVITA’ MINERARIA ARTIGIANALE

La Carovana Minera è un’iniziativa che coinvolge leader appartenenti a comunità minerarie di differenti parti del paese (Nariño, Chocó, Cauca, Bolivar, Risaralda) i cui territori sono stati richiesti dalla multinazionale AngloGold Ashanti – Kedahda – per esplorazione o sfruttamento. La Carovana percorrerà varie regioni a livello nazionale che stanno venendo colpite dagli interessi della multinazionale.
La Carovana ha come obiettivo quello di visibilizzare all’interno ed esterno della Colombia la problematica mineraria, gli oltraggi fisici e legislativi coi quali la transnazionale viene espandendo il suo dominio. Nello stesso modo tende a fortificare il movimento contro il grande settore minerario e difendere la permanenza delle comunità nei loro territori.

La Carovana sarà composta, per il livello nazionale, da due leader per ognuna delle regioni coinvolte: Cauca, Bolivar, Risaralda, Chocó e Nariño, e da membri di paesi coinvolti economicamente o legalmente nelle attività della Kedahda. Per questo a livello internazionale parteciperanno compagni inglesi, statunitensi, canadesi ed italiani.

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Nunca mas!3 settembre 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza da Bogotà [parte 3]  [10′:09" –  5.9 mgb]


Nunca mas!31 agosto 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza dal Nariño [parte 1]  [11′:20" –  6.6 mgb]

audio Corrispondenza dal Nariño [parte 2]  [5′:10" – 3.0 mgb]

Nunca mas!27 agosto 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza da Risaralda  [21′:35" –  6.0 mgb]

radio onda rossa25 agosto 2007  – da Radio Onda Rossa


samaniego bannersamaniego narinhoA cura di Oscar Paciencia
Nella pubblicità della pagina web del Governo si legge di una Samaniegopartecipativa e competitiva‘, simbolizzata dal logo di una enorme infrastruttura stradale che sovrasta la valle nariñense. Forse occorrerebbe aggiungere anche ‘conflittiva e desplazada‘, se come ci raccontano i più di 400 contadini scappati dalle montagne circostanti a seguito degli scontri armati che stanno avvenendo nelle comunità limitrofe, ove l’incursione paramilitare associata all’esercito nazionale stà cercando di fare posto alla multinazionale Kedhada per lo sfruttamento dell’oro e delle altre risorse minerali di cui la zona è ricca.
Nell’ambito dell’ultima giornata di attività della Carovana Minera Nazionale e Internazionale Il Comitato Carlos Fonseca  e la RedHER hanno  avuto modo di intervistare e raccogliere le denunce dei contadini e piccoli minatori scesi  dalle loro comunità per protestare e partecipare agli incontri.

encuntrro agrominero bogotaDICHIARAZIONE PUBBLICA
PER IL TERRITORIO, LA DIGNITA’ E LA AUTODETERMINAZIONE
NO ALLE MULTINAZIONALI NEL NOSTRO TERRITORIO

Bogotà, 24 luglio 2007


In quanto partecipanti al Primo Incontro Nazionale Agrominerario Interetnico (contadini, afrocolombiani, indigeni e lavoratori sindacalizzati del settore minerario) provenienti dal Sud del Bolivar, Catatumbo (Nord di Santander), Cauca, Nariño, Risaralda, Caldas ed Antiochia, coscienti della problematica che oggi colpisce le nostre comunità, riuniti nella città di Bogotà nei giorni 23 e 24 di luglio del 2007, manifestiamo davanti alla comunità nazionale ed internazionale che:
Storicamente ed ancestralmente occupiamo i nostri territori, i quali sono fonte di vita, benessere e sviluppo, nel caso delle comunità contadine. Per le comunità indigene ed afrocolombiane, il nostro territorio è elemento essenziale per la stessa nostra esistenza e sopravvivenza come popolo, asse essenziale della nostra cultura, mentre la nostra cosmovisione, esprime forme differenti di relazione con lo stesso.
Oggi la pacifica relazione che storicamente ed ancestralmente abbiamo avuto col territorio, è seriamente minacciata, di fronte alle politiche governative, che pretendono ignorare i nostri diritti, la sovranità e l’autodeterminazione. Oggi, queste politiche governative impongono la negazione al libero sviluppo, equilibrato e sostenibile, in cui il libero utilizzo delle nostre risorse naturali viene elargita ad interessi stranieri.

narino

San Juan de Pasto, 26 marzo 2007
CRISI UMANITARIA NEL CHARCO.
RICHIESTA DI ATTENZIONE ALLO STATO

Il Comitato Permanente per la Difesa dei Diritti umani CPDH – Nariño fa un appello alle autorità dipartimentali e nazionali per verificare la situazione di sfollamento che si è presentata nel municipio di El Charco a causa dello scontro tra la Fanteria di Marina Bafin Nº 10 e le Farc – EP.
Dalla settimana passata si sta realizzando nella zona un operativoa militare a carico della Fanteria di Marina di El Charco che conta sull’impiego di 4 unità mobili, arrivate giovedì 22 arzo in ore notturne, generando inquietudine tra gli abitanti.

Tre denunce del Comitato Permananente per i Diritti Umani
ESERCITO E PARAMILITARI IN NARIÑO
di Oscar Paciencia

PastoIn tre denunce consecutive datate 8 novembre 2006 il Comitato Permanente dei Diritti Umani (CPDH) di Pasto, capoluogo del Dipartimento di Nariño allertano la società civile nazionale ed internazionale, gli organismi istituzionali colombiani e gli organi di informazioni circa i soprusi compiuti dall’esercito e della presenza paramilitare camuffata da ‘sicurezza commerciale’.
Si legge, tra l’altro : "
A partire dal 26 di ottobre si sono realizzate vari operativi dell’Esercito in quartieri e frazioni del municipio di Pasto che hanno portato alla detenzione di vari giovani che sono rimasti per 24 ore o più all’interno della Guarnizione Militare del Battaglione Battaglia di Boyacá. La comunità di Catambuco denuncia che unità militari hanno fatto irruzzione nelle case per portarsi via i giovani; altre persone che stavano assistendo a spettacoli pubblici realizzati nello Stadio La Libertà di Pasto, all’uscita, sono stati fermati da unità dell’Esercito, durante un’operazione congiunta con l’ESMAD, situazione simile ciò che era successo varie notti precedenti in Piazza di Nariño."
Comunicati del CPDH   [versione IT]    [version ES]