RIFLETTORI SU INGRID. LA COLOMBIA MUORE
  9 dicembre 2007

il manifestoFoto e lettere di Betancourt commuovono il mondo Che non si accorge di morti, violenze e desaparecidos
di Guido Piccoli

di Guido Piccoli

Ingrid sola, stanca di soffrire e di morire lentamente in una selva umida e folta, sotto una tenda e su un’amaca, avvolta da una zanzariera e sorvegliata da guerriglieri abituati a negarle tutto, anche un dizionario enciclopedico, e incapaci di un gesto di solidarietà, d’affetto e tenerezza. Non a caso tutti maschi che, anche senza volerlo, l’umiliano ogni volta è costretta ad appartarsi. Ingrid che teme un blitz che possa squarciare all’improvviso l’eterno cicaleccio della foresta: sarebbe la morte, per mano di non si sa chi, come successe per gli undici deputati del Valle massacrati nel giugno scorso. E così sfinita da augurarsi quel blitz: un epilogo di sangue sarebbe «un sollievo per tutti», la fine di un’agonia durata duemila giorni.