carovana minera COMUNICATO PUBBLICO
CAROVANA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
AGROMINERARIA

La carovana agromineraria, formata da delegazioni nazionali ed internazionali ha terminato il suo percorso di 17 giorni dopo essere passati per il Sud del Bolivar, Chocò, Risaralda, Cauca e Nariño.
In ognuna di queste tappe si sono evidenziate le condizioni di precarietà del settore della piccola attività mineraria, dove lo Stato ha svolto il suo ruolo abbandonando completamente questa attività produttiva, preferendo la svendita della risorsa aurifera alle imprese straniere e rinunciando una volta per tutte alla sovranità e ad una fonte di entrata per il paese.
Oltre a questo abbandono si osserva una campagna denigratoria contro il settore minerario artigianale per danni ambientali, campagna che mira alla sua chiusura e a dichiarare illegale questa forma di sopravvivenza di migliaia di famiglie colombiane.

dal 17 agosto al 3 settembre
CAROVANA NAZIONALE E INTERNAZIONALE

PER LA RESISTENZA DELLA ATTIVITA’ MINERARIA ARTIGIANALE

La Carovana Minera è un’iniziativa che coinvolge leader appartenenti a comunità minerarie di differenti parti del paese (Nariño, Chocó, Cauca, Bolivar, Risaralda) i cui territori sono stati richiesti dalla multinazionale AngloGold Ashanti – Kedahda – per esplorazione o sfruttamento. La Carovana percorrerà varie regioni a livello nazionale che stanno venendo colpite dagli interessi della multinazionale.
La Carovana ha come obiettivo quello di visibilizzare all’interno ed esterno della Colombia la problematica mineraria, gli oltraggi fisici e legislativi coi quali la transnazionale viene espandendo il suo dominio. Nello stesso modo tende a fortificare il movimento contro il grande settore minerario e difendere la permanenza delle comunità nei loro territori.

La Carovana sarà composta, per il livello nazionale, da due leader per ognuna delle regioni coinvolte: Cauca, Bolivar, Risaralda, Chocó e Nariño, e da membri di paesi coinvolti economicamente o legalmente nelle attività della Kedahda. Per questo a livello internazionale parteciperanno compagni inglesi, statunitensi, canadesi ed italiani.

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Nunca mas!3 settembre 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza da Bogotà [parte 3]  [10′:09" –  5.9 mgb]


Nunca mas!31 agosto 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza dal Nariño [parte 1]  [11′:20" –  6.6 mgb]

audio Corrispondenza dal Nariño [parte 2]  [5′:10" – 3.0 mgb]

Nunca mas!27 agosto 2007  – dal Comitato Carlos Fonseca

audio Corrispondenza da Risaralda  [21′:35" –  6.0 mgb]

radio onda rossa25 agosto 2007  – da Radio Onda Rossa


samaniego bannersamaniego narinhoA cura di Oscar Paciencia
Nella pubblicità della pagina web del Governo si legge di una Samaniegopartecipativa e competitiva‘, simbolizzata dal logo di una enorme infrastruttura stradale che sovrasta la valle nariñense. Forse occorrerebbe aggiungere anche ‘conflittiva e desplazada‘, se come ci raccontano i più di 400 contadini scappati dalle montagne circostanti a seguito degli scontri armati che stanno avvenendo nelle comunità limitrofe, ove l’incursione paramilitare associata all’esercito nazionale stà cercando di fare posto alla multinazionale Kedhada per lo sfruttamento dell’oro e delle altre risorse minerali di cui la zona è ricca.
Nell’ambito dell’ultima giornata di attività della Carovana Minera Nazionale e Internazionale Il Comitato Carlos Fonseca  e la RedHER hanno  avuto modo di intervistare e raccogliere le denunce dei contadini e piccoli minatori scesi  dalle loro comunità per protestare e partecipare agli incontri.

encuntrro agrominero bogotaDICHIARAZIONE PUBBLICA
PER IL TERRITORIO, LA DIGNITA’ E LA AUTODETERMINAZIONE
NO ALLE MULTINAZIONALI NEL NOSTRO TERRITORIO

Bogotà, 24 luglio 2007


In quanto partecipanti al Primo Incontro Nazionale Agrominerario Interetnico (contadini, afrocolombiani, indigeni e lavoratori sindacalizzati del settore minerario) provenienti dal Sud del Bolivar, Catatumbo (Nord di Santander), Cauca, Nariño, Risaralda, Caldas ed Antiochia, coscienti della problematica che oggi colpisce le nostre comunità, riuniti nella città di Bogotà nei giorni 23 e 24 di luglio del 2007, manifestiamo davanti alla comunità nazionale ed internazionale che:
Storicamente ed ancestralmente occupiamo i nostri territori, i quali sono fonte di vita, benessere e sviluppo, nel caso delle comunità contadine. Per le comunità indigene ed afrocolombiane, il nostro territorio è elemento essenziale per la stessa nostra esistenza e sopravvivenza come popolo, asse essenziale della nostra cultura, mentre la nostra cosmovisione, esprime forme differenti di relazione con lo stesso.
Oggi la pacifica relazione che storicamente ed ancestralmente abbiamo avuto col territorio, è seriamente minacciata, di fronte alle politiche governative, che pretendono ignorare i nostri diritti, la sovranità e l’autodeterminazione. Oggi, queste politiche governative impongono la negazione al libero sviluppo, equilibrato e sostenibile, in cui il libero utilizzo delle nostre risorse naturali viene elargita ad interessi stranieri.

Nomi e cognomi di sindacalisti SINALTRAINAL nel mirino dei paramilitari
NUOVE MINACCE AL SINDACATO DEGLI ALIMENTARISTI
Bucaramanga, 26 luglio 2007
minacce sinaltrainalLo scorso 23 Luglio, in tutte gli stabilimenti della Coca Cola nel paese, abbiamo rivendicato il mandato espresso dal Foro Sociale Mondiale realizzato a Porto Alegre (Brasile 2003), commemorando il 22 Luglio, giorno internazionale contro la politica violenta delle transnazionali. Abbiamo denunciato la repressione e la precarizazione con cui questa impresa ha sottomesso i lavoratori e il danno ambientale, culturale ed alimentare con cui colpisce la popolazione colombiana.

A questa giornata di mobilitazione, le risposte le hanno dato nuovamente i paramilitari attraverso pedinamenti, presenza nelle fabbriche imbottigliatrici e volantini che sono stati lasciati nel guardaroba dei lavoratori. Una nuova minaccia contro la vita dei nostri compagni e l’esistenza dell’organizzazione sindacale.
Questa sopra è la copia delle nuove minacce dei paramilitari contro il SINALTRAINAL, distribuito a Bucaramanga il 26 Luglio, due giorni dopo che abbiamo realizzato la giornata nazionale ed internazionale contro la Coca Cola.

logo TPP manifesto TPP Bogota UDIENZA
SULLE IMPRESE PETROLIFERE.
SENTENZA

Bogotà, 4 agosto 2007

Al termine di tre giornate intense emotivamente e politicamente importanti, la giuria del TPP, dopo aver ascoltato le decine di testimoni provenienti da varie parti del paese, ha emesso una sentenza di condanna alle imprese transnazionali del petrolio (OXY, REPSOL, BP), al governo Colombiano, agli stati a cui appartengono le imprese ed in particolar modo al governo degli Stati Uniti. Tra l’altro si legge nell’atto conclusivo: "Il Tribunale considera che ci sono fondamenti ragionevoli per qualificare una gran quantità degli atti concreti di assassinio, massacro, tortura, sfollamento forzoso di popolazione e persecuzione, che gli sono stati presentati, come crimini di lesa umanità, nella misura in cui sono stati commessi in maniera sistematica e generalizzata, contro una popolazione civile." Tra motivazioni alle accuse alle multinazionali e ad ECOPETROL si legge: "per lo sviluppo di politiche di esplorazione e sfruttamento dei giacimenti che comportano lo sfollamento forzoso delle popolazioni che risiedono in esse; per lo sviluppo di politiche di esplorazione e sfruttamento carenti di qualunque valutazione di impatto ambientale, e che comportano la distruzione di boschi altri spazi naturali e l’inquinamento grave e crescente dei corsi di acqua, come è il caso del fiume Arauca, e presuppongono una restrizione forzata per la forme vita delle popolazioni colpite; in particolare per la persecuzione sistematica e generalizzata di sindacalisti, come è il caso dei dirigenti e militanti dell’Unione Sindacale Operaia, in colpendo i diritti sindacali riconosciuti internazionalmente e costituzionalmente."

Sentenza completa (Dictámen)   [Versione IT]  [Version ES]
Invito all’udienza   [Versione IT]  [Version ES]
Motivazioni al TPP sul Petrolio   [Versione IT]  [Version ES]
Comunicato stampa n. 1   [Versione IT]  [Version ES]

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La multinazionale spagnola del petrolio e il suo finanziatore sotto accusa
PROTESTE CONTRO REPSOL IN SPAGNA
Spagna. Maggio , giugno, luglio 2007

caixa policialCariche poliziesche, bastonate e detenuti in una protesta pacifica di fronte alla sede centrale di La Caixa, Madrid

da Madrid Digital  – 04/07/2007
Un teatrino posto di fronte alla sede centrale di La Caixa realizzata dal collettivo "Rompiamo il Silenzio" per denunciare la sua partecipazione finanziaria nella  Repsol YPF, è stato fortemente soffocato dalla polizia,  che ha arrestato per lo meno due persone, dopo aver fermato una trentina di manifestanti nella stazione di Gregorio Marañón.
I partecipanti all’atto hanno denunciato che la Caixa "è il secondo maggiore  azionista della Repsol YPF, 12,5%, ed è la promotrice dell’espansione della multinazionale in America Latina, cos’ come della sua alleanza strategica con Gas Naturale. "L’attività di  Repsol YPF produce un forte impatto, tanto sociale come ambientale", accusano gli attivisti.
Circa 60 persone si sono mosse verso la piazza di Gregorio Marañón, dove è situata la sede centrale di La Caixa a Madrid. Lì, nel giardino, hanno realizzato una simulazione degli impatti che provocano le prospezioni petrolifere, dove la polizia li ha duramente repressi.

articolo da QuiendebeaQuien? [ES]

video da YOUTUBE [ES]

Fotografie della manifestazione
da OMAL


protesta XixonXixon, Asturia – 14 giugno 2007

Una ventina di attivisti di diverse organizzazione – coordinamento di ONGS, Soldepaz-pachakuti, Corrente Sindacale di Sinistra, negozio di commercio equo Picu Rabicu, Cambalache, Espacio alternativo ed autogestito Escanda, Collettivo contro la repressione Calecer, Cosal-Xixon e vari rifugiati colombiani e persone a titolo personale e all’interno della Campagna Asturiana contro la spoliazione compiuta dall’industria petrolifera Repsol in Colombia, hanno partecipato davanti ad un distributore di benzina di REPSOL del centro di Xixon in un atto di protesta e denunicia contro la politica della multinazionale in Colombia, America Latina, nel mondo e nello Stato Spagnolo; sono stati distribuiti trittici informativi, volantini, esposti striscioni, ed il gruppo di Escanda hanno sceneggiato l’effetto mortale che la compagnia esercita sulle comunità indigene, contadine,organizzazioni sociali ed in generale in tutta la colombia.
Fotografie della manifestazione
per COSAL-XIXON
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protesta CEDSALA MAdrid e BarcellonaMadrid, Barcellona – 9 maggio 2007
Oggi ha avuto luogo al riunione annuale della Giunta Generale degli Azionisti della impresa Repsol YPF. Differenti associazioni e organizzazioni sociali, raggruppate nella Campagna dei Colpiti dalla Repsol e nella Campagna Chi deve a CHI?, hanno approfittato della celebrazione di questa riunione per denunciare le conseguenze sociali, ambientali, economiche e culturali che hanno le attività di questa corporaizone sulle popolazioni del pianeta.

Fotografie della manifestazione
da OMAL – CEDSALA


Argentina… ANCHE IN ARGERNTINA……

Il Tribunale Supremo argentino investiga Repsol e altre imprese petrolifere per danno ecologico
 El Pays – 2 luglio 2007
di Jorge Marirrodriga

Il Difensore del Popolo (Defensor del Pueblo) argentino, Eduardo Mondino, ha denunciato davanti alla Corte suprema del paese, (Corte Suprema), 17 compagnie industrie petrolifere – tra cui la spagnola Repsol, la brasiliana Petrobras e la statunitense Total – per il danno ecologico che stanno causando in un’ampia zona vicina ai circa 10.000 pozzi di petrolio. Mondino esige che le imprese versino i 550 milioni di dollari (406 milioni di euro) stimati che costerà riparare i danni causati dalle installazioni che in molti casi sono abbandonate e in cattivo stato di conservazione.

logo TPP manifesto madrid DICHIARAZIONE FINALE
DELL’UDIENZA PRELIMINARE
DEL TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI
SULLA REPSOL IN COLOMBIA E NEL MONDO

Madrid, 16 giugno 2007

Lo sviluppo che si sta producendo nel diritto internazionale dei diritti umani in relazione allo stabilimento delle responsabilità di attori non governativi, specialmente delle imprese transnazionali, fa che possiamo determinare un certo grado di responsabilità dell’impresa Repsol YPF per le inadempienze ai patti internazionali sui diritti umani che si stanno dando nelle zone dove l’impresa opera. Speciale responsabilità hanno le imprese transnazionali che lavorano in America, dato l’obbligazione che hanno di rispettare i diritti umani riconosciuti nei patti internazionali applicabili in questi paesi, tale e come è stato detto dalla Corte Interamericana di Diritti umani e l’articolo 36 della Carta dell’Organizzazione degli Stati Americani.

Dichiarazione finale   [Versione IT]  [Versione ES]


adelso Gallo
Immagini dell’Udienza Preliminare in Madrid
16 giugno 2007
da REDHER

[foto]


sdb lottandoNonostante le pressioni dell’esercito
ASSEMBLEA DEI MINATORI di FEDEAGROMISBOL
Mina Mocha, Sud del Bolivar.
11 maggio 2007
di Oscar Paciencia

Mentre Teofilo Acuña viveva con trepidazione quelli che sarebbero stati i suoi ultimi giorni di prigione, l’ organizzazione che presiede, FEDEAGROMISBOL, si raccoglieva in assemblea per organizzare le iniziative volte alla liberazione del suo presidente, per contrastare l’arroganza delle forze dell’ordine e dei soldati nazionali, per rivendicare le proprie terre ed il porprio lavoro nelle miniere contro l’arrogante avanzata della multinazionale ANGLO GOLD ASHANTI che, attraverso la filiale-fantoccio Kedhada, sta cercando di terrorrizzare i contadini abitanti di queste montagne per indurli alla fuga.
Nonostante la presenza dei militari gomito a gomito con i contadini riuniti, nonostante le loro minacce implicite ed esplicite, i minatori sono giunti al luogo di incontro ed hanno portato a termine le loro discussioni, invitando le organizzazioni sociali e politiche internazionali a verificare di persona lo stato di rischio nelle quali versano.


assembleaImmagini di Mina Mocha e dell’Assemblea
di RedHer, 5/7 maggio 2007

[Fotografie]

Intervista a RedHer presente a Mina Mocha

di Oscar Paciencia, 11 maggio 2007
audio Audiointervista [IT]


teo liberoCOMUNICATO STAMPA
Bogotà 5 aprile 2007

LIBERATO TEOFILO ACUÑA

BATTAGLIONE NUEVA GRANADA
ANGLO GOLD ASHANTI E KEDAHDA
HANNO MONTATO DELLE PROVE FALSE

Per non aver trovato fondamenti probatori per continuare la detenzione, il Pubblico ministero della Sezione 28 di Simití, si è astenuto dall’emettere misura detentiva contro il presidente della Federazione agromineraria del Sud del Bolivar, TEOFILO ACUÑA, privato illegalmente della libertà per 10 giorni per aver difeso le risorse naturali della sua regione ed esigere dal governo chiarezza sui progetti concessi a grandi multinazionali che vogliono controllare le ricchezze della zona.


COMUNICATO ALLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI
NAZIONALI E INTERNAZIONALI
Bogotà 5 aprile 2007

CROLLA LA STRATEGIA DELLA ANGLO GOLD ASHANTI E DEL BATTAGLIONE ANTIAEREO NUEVA GRANADA


Il 26 aprile 2007, informammo con profonda preoccupazione ed indignazione la detenzione illegale ed arbitraria di TEOFILO ACUÑA, Presidente della Federazione Agromineraria del Sud del Bolivar, il nostro compagno ed amico.
Oggi 5 maggio 2007 il Pubblico ministero della Sezione 28 di Simití, non ha trovato motivi per continuare la detenzione di TEOFILO ACUÑA e si è astenuto dall’emettere misure detentive, ordinando la sua scarcerazione immediata.