A colloquio con i detenuti politici del carcere di massima sicurezza
Combita.

Quando il cemento armato non piega le idee.
di oscar paciencia

combitaCombita è un piccolo villaggio a nord-est di bogotà che dà il nome ad uno dei carceri di massima sicurezza colombiani più moderni nella struttura ed allo stesso tempo impressionante per il livello di controllo a cui sono sottoposti i detenuti.
Il carcere, costruito con i soldi del Plan Colombia sei anni fa, ospita detenuti politici appartenenti alle formazioni armate guerrigliere, paramilitari e tutti quei detenuti che sono considerati pericolosi dalle direzioni penitenziarie.
Durante quattro giorni quasi tutta la popolazione detenuta negli otto padiglioni del carcere ha proclamato le giornate di "disobbedienza pacifica", per protestare tra l’altro contro il sovraffollamento, la cattiva gestione sanitaria, per i tempi delle visite.
Una commissione del Comitato di Solidarietà con i Prigionieri Politici (CSPP), composta da tre avvocati ed accompagnata da due membri di Peace Brigade Internacional (PBI) e da un giornalista hanno fatto visita a dodici prigionieri appartenenti alle formazioni insorte dell’ ELN e delle FARC. La dignità profonda e l’appartenenza politica continuamente rivendicata dai detenuti hanno permesso alla commissione di discutere con loro, tra l’altro, della inquietante situazione che sta attraversando la popolazione civile del dipartimento di Arauca, dove le due più grandi guerriglie si stanno facendo la guerra.


180 estradabili in USA

In sciopero più di 1300 prigionieri del carcere di massima sicurezza colombiana

4 aprile 2006 – Agenzia EFE                                          [versione IT]     [versione ES]