Venezuela-Colombia

CARACAS INVIA TRUPPE AI CONFINI. OPPOSIZIONE IN PIAZZA A BOGOTA’

manifesto6 marzo 2008
di Guido Piccoli

Non poteva esserci un momento più difficile per la mobilitazione odierna in ricordo alle migliaia di vittime dimenticate del terrorismo di stato e del paramilitarismo, in realtà la risposta alla manifestazione del 4 febbraio scorso, sponsorizzata dal governo Uribe, che individuava un solo delitto (il sequestro di persona) e un solo colpevole della barbarie colombiana (le Farc). Il clima di guerra nella regione, creato dopo il bombardamento di sabato scorso in Ecuador che ha ammazzato il leader guerrigliero Raúl Reyes, rischia di stigmatizzare come «traditori della patria» quanti marceranno oggi in una ventina di città colombiane per chiedere «verità, giustizia e riparazione». Se il 4 febbraio scorso buona parte dell’apparato statale e molte imprese concessero un giorno di ferie pagato per il buon esito di un’iniziativa, chi manifesta oggi lo fa a proprio rischio e pericolo.
Da più parti stanno riprendendo gli attentati contro i difensori dei diritti umani. Non a caso il portavoce della manifestazione, Iván Cepeda, figlio di Manuel, l’ultimo senatore comunista ammazzato nel 1994, ha annunciato la presenza di duecento osservatori nazionali e internazionali. Tra le prime iniziative va ricordata la marcia verso Bogotà di cinquecento sfollati di Flandes nel Tolima, cominciata sul ponte sul rio Magdalena col lancio di diecimila fiori in ricordo di quanti colombiani sono stati gettati nel fiume, dopo essere stati uccisi e squartati. Tra le manifestazioni d’appoggio in Italia, un sit-in a piazza Campo dei Fiori a Roma alle 16.30 (convocata, tra gli altri, dal Comitato Carlos Fonseca, la Rete Colombia Vive, le organizzazioni di Enlazando Alternativas e i Colombiani in Italia) e una giornata in ricordo delle vittime del terrorismo statale, dalle 10 alle 17, davanti a Palazzo Nuovo in via Verdi (convocata dal Movice, con l’appoggio di Amnesty International).