¡¡ Presidente presidente !!

Presidente 2014

Santos o Zuluaga?
Una scelta impossibile.
Il primo turno di votazioni per eleggere il nuovo presidente della repubblica colombiana del 25 maggio scorso, dove l’astensione (voto in bianco, nullo, bassissima partecipazione alle urne) l’ha fatta da padrone, non ha prodotto un vincitore.
Ora si contendono la poltrona l’attuale presidente Juan Manuel Santos, figlio della borghesia Bogotana, e Oscar Iván Zuluaga, caudillo dell’ex-presidente Álvaro Uribe Vélez; entrambi – nella definizione di Emmanuel Rozental – “burattini di turno del capitale trasnazionale e del Pentagono”.
Il 15 giugno prossimo, giornata finale del secondo turno elettivo, è stato trasformato in data trascendentale: o vince Santos, ‘paladino della pace’ o vince il ‘barbaro’ Zuluaga, prospettando in questo caso, un’apoteosi di miseria e guerra.
Nella maggior parte dei media colombiani (massificati o in quasi tutti quelli alternativi) il ‘voto utile’ è diventato il mantra quotidiano. La paura del ‘diavolo’ Zuluaga viene iniettata a manbassa nelle coscienze per spingere a votare per la destra ‘pacificatrice’ contro l’altra destra ‘guerrafondaia’.
C’è però una parte di società (organizzata o meno) che con i pochi mezzi che possiede riconosce come falsa la dicotomina tra Zuluaga e Santos, mentre identifica la vera scelta tra chi rappresenta la continuità neoliberale – Santos-Zuluaga – e chi la sua rottura: il voto in bianco

Sembra che la paura confonda molto le idee.
Compreso alle Sinistre colombiane.
da HispanTV – 5 maggio 2014
di Alvaro Altamiranda
La maggior parte delle diverse anime della sinistra colombiana ha deciso di sostenere la ricerca della pace in Colombia. Persino la sinistra più radicale ritiene che l’opzione meno dannosa per il paese è la candidatura del presidente Santos, e per questo scelgono di accompagnare la sua candidatura verso la rielezione.

Pare invece che le FARC-EP e l’ ELN le idee le abbiano chiare.
(Almeno sulla carta)
LA DEMAGOGIA ELETTORALE USA LA PACE
da Voces de Colombia – ELN
Rivista del 2-8 maggio 2014 </>

“… La pace tanto agognata `rimasta intrappolata nella battaglia elettorale. Uribe cerca di screditare Santos, affermando che “all’Avana si sta pattuendo una pace impune” mentre Santos cerca di convincere gli elettori, dicendo che se votano per lui, “molto presto le guerriglie si smobilliteranno e si arriver´alla pace in Colombia”.
Per l’uno e l’altro la pace si riduce a far sparire i guerriglieri, affinchè lo sfruttamento economico, la dominazione politica, l’esclusione sociale e la svendita della sovranità nazionale, possano ancora prevalere.”
“.. Nel secondo turno elettorale, i due candidati prendono la Pace in ostaggio e instillano la paura, per spaventare gli elettori ognuno contro il suo avversario. Uribe allude al fantasma dicendo che “Santos sta consegnando il Paese al Castro-Chavismo”, mentre Santos spaventa con la storia secondo cui “ecco che arriva la grande volpe cattiva Zuluaga a perpetuare la guerra e il narcoparamilitarismo. La verità è che entrambi i progetti oligarchici sono molto simili nello promuovere la guerra contro il popolo.”
LA CHIUSURA DELLE FARC CONTRO SANTOS
da Semana
Comunicato FARC-EP del 5 maggio 2014

Il leader massimo delle FARC, Rodrigo Londoño Echeverri, ‘Timoshenko’, ha criticato aspramente il presidente Juan Manuel Santos, accusandolo di essere “guerrafondaio” e ha ricordato che “il male si può presentare come uomo di pace”. Ha pianto di felicità alla notizia dell’ “assassinio del comandante Alfonso Cano” da lui stesso ordinato quando era ministro della difesa.
Per Timochenko, Santos è la stessa cosa del candidato del Centro Democratico, Oscar Ivan Zuluaga. In un comunicato dalle “Montagne della Colombia”, firmato il 27 maggio, ma pubblicato oggi, “Timoshenko”, ha smentito il mantra di Santos secondo cui votare per la sua rielezione manterrebbe in vita i negoziati di pace tra il governo e le FARC all’ Avana, mentre appoggiare Zuluaga significherebbe perpetuare la guerra.
“Crediamo giusto affermare che la scelta tra queste due opzioni non corrisponde alla verità. Il plebiscito su questa alternativa non è altro che una finzione, uno scenario mediatico che cerca di colpevolizzare la stragrande maggioranza dei colombiani, dando loro la responsabilità di una guerra i cui unici veri responsabili sono le due fazioni politiche oligarchiche e violente che si stanno disputando oggi il controllo dello stato in Colombia”, ha detto Timochenko.