¡¡ Presidente … en Blanco!!

Presidente 2014 Voto en Blanco

Il terzo incomodo tra Santos e Zuluaga:
il voto in bianco.
Sono minime le forze che in Colombia stanno puntando sul voto in bianco. Anche a sinistra (istituzionale o extraparlamentare) le indicazioni di voto per il ballottaggio del 15 giugno prossimo sono per l’attuale presidente Juan Manuel Santos, ministro della guerra nel precedente governo di Uribe, oggi impegnato nella rielezione tenendo in ostaggio i dialoghi di pace in corso all’Avana con le FARC-EP. Le motivazioni si fondano spesso sulla paura del ‘peggio’ (Zuluaga/Uribe), sul ‘voto utile’ a favorire la pace.
Una pace peró che per nessuno dei due candidati ha mai coinciso con un cambio strutturale della societá, verso una democrazia compiuta, distribuendo la ricchezza e le terre in maniera equa. Una pace che veda protagonista il popolo colombiano.
Anche la sinistra colombiana sembra essere caduta nel tranello posto dal sistema neoliberale: scegliere tra una destra moderna e ‘illuminata’ o una destra arcaica e latifondista. Ossia invitare a scegliere tra il minore dei due mali, quando l’origine di entrambi é rappresentato dallo stesso modello.
Lo sappiamo bene noi qui in Europa e in Italia particolarmente cosa ha voluto dire, passo dopo passo, seguire gli inviti a scegliere ‘il male minore’…
Esiste una possibilitá formale per manifestare reale dissenso dal modello, una affermazione di rottura con la politicheria – venga da dove venga – che seppure non potrá miracolare Colombia, potrebbe generare un terremoto politico.
Il voto in bianco, cosí come vuole la costituzione del 1991, nel caso superasse i voti dei candidati, obbligherebbe le fazioni in lizza a proporre due soggetti differenti da quelli odierni.
Ma oltre a questo dimostrerebbe, davvero, che una alternativa concreta é possibile, senza desertificare la protesta, incanalandola e facendola assorbire progressivamente dal sistema che vorrebbe distruggere.

Il voto in bianco è la nostra opzione contro il regime:
non votare in bianco è votare per il fascismo e contro la pace
da Pueblos en Camino – 30 maggio 2014
di Emmanuel Rozental
“… Quando le schede bianche costituiscono la maggioranza assoluta
in relazione alla votazione, essendo elezioni sulla persona,
non si possono presentate gli stessi candidati…”
Articolo 258 della Costituzione di Colombia 1991
Questa è la prima volta in Colombia che si presenta la possibilità di dare espressione al rifiuto del regime e del sistema attraverso le elezioni, col voto in bianco, che avrebbe conseguenze immediate e decisive per un altra Colombia possibile. Infatti, nonostante tutta la confusione e il chiaccericcio, le cose sono chiare: o si vota per il sistema, per la sua lunga storia di guerra e di terrore, di orrori, abusi, espropri, furti e menzogne, o si vota attivamente, massicciamente, contro tutta questa macchina e contro tutti i partiti.
O si vota per Uribe/Zuluaga-Santismo che sono i burattini di turno del capitale transnazionale e del Pentagono, o si vota in bianco, per far sì che nessuno dei due possa essere candidato di nuovo, nel caso in cui il voto in bianco raggiunga la maggioranza assoluta o, in caso di un volume di voti significativo, formalizzare la parola e la posizione di un’alternativa a questo regime stantio, marcio e terribile che ha raggiunto oggi il punto più buio della nostra storia.

C’è rabbia e dolore in quello che dico perché la strada che ci porta a questo inferno è lastricata dall’ambizione, dalla vanità, dall’arroganza e dal desiderio di entrare a far parte di un regime in nome della rivoluzione. Ciò ha richiesto anche la negazione sistematica fino a questo momento, volta a riconoscere errori e indicare obiettivi dentro e non contro il regime.

Quando nel momento delle elezioni vengono i candidati presidenziali
con la loro macchina di morte, eleggiamo la vita.
da Nasa ACIN – 31 maggio 2014
di Tejido de comunicacion
E’ adesso che la crociata per la pace Santos mostra il suo vero volto, che è marcio. E ‘una contraddizione credere che appoggiare la pace con la “pace” elettorale – non solo nella sua campagna per la rielezione, ma da quando sono iniziati i colloqui con le FARC -. Non è possibile che chi ha fatto la guerra faccia la pace. Le cose devono essere chiamate con il loro nome, ciò che sì sarebbe possibile è chiedere agli armati di abbandonare i fucili e smettere di ucciderci, questa, sarebbe l’obiettivo dei dialoghi dell’Avana, e la PACE, quella vera lasciarla costruire ai popoli, alla gente di base, dal basso.
Queste votazioni hanno lasciano un precedente importante. a Piedras – Tolima, ha vinto il voto in bianco come supporto alla consultazione dello scorso anno, in cui la comunità ha respinto lo sfruttamento minerario della multinazionale AngloGold Ashanti. Un voto che favorisca qualsiasi dei due candidati che hanno superato il primo turno sarebbe controproducente e contraddittorio, dato che Santos come Zuluaga sono sinonimo di sfruttamento delle miniere, soprattutto se guardiamo La Colosa, la miniera a cielo aperto più grande dell’ America Latina.
Si deve chiarire che non sono solo due le opzioni quando ora che si deve votare. Oltre ai due candidati, che davvero è come fosse uno solo (Santos e Uribe Zuluaga condividono le stesse politiche), esiste il voto in bianco, diritto politico dei colombiani. Anche se quest’ultimo non ha un peso giuridico è certamente un modo per protestare contro questa democrazia barbara e disumanizzante.