Sgombero!

suarez sgombero
AZIONE URGENTE

ESMAD SGOMBERA 200 FAMIGLIE DI MINATORI

Suarez, Cauca – 20 Agosto 2008
per Galería de la Memoria – CSPP – Nomadesc – Defensoría Juvenil –
Red de Banco de Datos de Derechos Humanos

Dalle 2,30 del pomeriggio nel municipio di Suárez, Cauca, nella miniera ubicata al bordo del fiume Cauca, di fronte alla Galleria della zona urbana, approssimativamente 60 membri dell’ESMAD e della Controguerriglia, che si spostavano su due camion, un autobus, due tank e due camioncini hanno attaccato violentemente contro 200 famiglie della comunità di minatori, nella gran maggioranza afrocolombiani, lanciando gas lacrimogeni e colpendoli con manganelli e prendendoli a calci.
L’ordine dello sgombero é stato dato data dal sindaco di Suárez, Luís Fernando Colorado Aponzá, con l’argomento che questi sarebbero terreni di alto rischio. Denunciamo anche il ruolo giocato dalla personera municipale José Denis Balanza che non sta operando a tutela dei diritti umani, bensì a beneficio dello sgombero, appoggiandosi all’argomento dell’alto rischio, ma senza offrire alternativa alcuna alle famiglie; in questo senso è importante segnalare che nei giorni passati sono statu sgomberati dalla miniera ubicata nel quartiere San Miguel, 1800 minatori, prometiendo loro una cifra in denaro a titolo di indennità che fino ad ora non é stata completamente consegnata
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Galleria di immagini di Suarez


 

SUAREZ, CAUCA. RESISTENCIA DEL PUEBLO
di Óscar Paciencia
texto: Francia Elena Marquez – voz: Chelo
Bogotá, septiembre 2008

 


marcha 6 marzo bogota NEL MONDO,
CON LA COLOMBIA CHE RESISTE!

6 marzo 2008
Giornata Nazionale e Internazionale
per le vittime dei crimini di stato
per gli scomparsi, per gli sfollati, per i massacrati, per i giustiziati


  video  Ivan Zepeda intervistato da Caracol TV [1′:45”][ES]


camisetaPOR ELLOS

moviceINIZIATIVE  in Colombia   nel Mondo



manifesto redher colombiaRed de Hermandad y Solidaridad con Colombia [IT] [ES]


montreal pascMONTREAL Comunicado [ES]

in New YorkNEW YORK

manifesto ginevra GINEVRA   Comunicado [ES]

bernaBERNA



marcha a mdridMADRID Comunicado [ES]

marcha a mdridROMA Comunicato [IT] [ES]



IL VENEZUELA CHIUDE L’AMBASCIATA A BOGOTA’ E INVIA TRUPPE ALLA FRONTIERA
chavezIl capo di stato ha ordinato al cancelliere Nicolás Maduro di trasferire tutti i funzionari della capitale Colombiana in Venezuela.
Nello stesso tempo ha ordinato al titolare della Difesa, Gustavo Rangel Briceño, di inviare dieci battaglioni per proteggere la frontiera colombo-venezuelana


Stampa Web YVKE (Heison Moreno)
Domenica 2 marzo 2008, 1,20 pm

Il presidente della Repubblica, Hugo Chávez, ha ordinato questa domenica durante la trasmissione del suo programma Aló, Presidente Nº 306, di chiudere l’ambasciata del Venezuela a Bogotà e far rientrare tutti i funzionari dalla Colombia.
Il capo di Stato ha anche dato ordini al ministro del Potere Popolare per la Difesa, Gustavo Rangel Briceño, affinché invii 10 battaglioni di carri armati e di mettere in volo aerei militari alla frontiera colombo-venezuelana. Allo stesso tempo il mandatario nazionale ha informato che il suo governo non assisterà all’incontro di UNASUR prevista in suolo colombiano.
Il presidente ecuadoriano, da parte sua Rafael Correa, ha ritirato questa domenica il suo ambasciatore da Bogotà e sta muovendo truppe verso il nord. L’ "Ecuador può contare su di noi per qualunque cosa, in qualunque circostanza", ha detto Chávez.
La decisione è stata presa da entrambi i mandatari a seguito dell’incursione del governo colombiano alla frontiera ecuadoriana senza autorizzazione, questo venerdì in ore notturne. “Non permetteremo all’impero nordamericano che è il padrone ed al presidente Uribe che è il suo cagnolino di dividerci", ha condannato Chávez.

da La Stampa on line
1 marzo 2008 – h.15,46

UCCISO IL NUMERO DUE DELLE FARC RAUL REYES

raul reyes uccisoIl portavoce della guerriglia è stato ucciso nel corso di un’operazione aerea
‘Il numero delle Farc (le forze armate rivoluzionarie di Colombia), Raul Reyes, è stato ucciso dall’esercito colombiano. Lo ha annunciato l’emittente radiofonica privata Radio Caracol.
Il numero due delle Farc e portavoce della guerriglia è stato ucciso nel corso di un’operazione aerea vicino alla località di Teteye, nel sud del Dipartimento del Putumayo vicino alla frontiera con l’Ecuador: lo ha precisato Radio Caracol citando fonti governative.
Secondo queste fonti, aerei spia hanno localizzato grazie a una comunicazione satellitare il leader dei ribelli che è stato ucciso in un bombardamento con almeno altri dieci guerriglieri.Fra gli uomini delle Farc che hanno perso la vita stamani in un’operazione dell’esercito colombiano c’era anche Guillermo Enrique Torres, conosciuto come Julian Conrado, membro dello Stato maggiore dell’organizzazione e considerato un ideologo del movimento. Lo ha detto oggi il ministro della difesa colombiano Juan Manuel Santos.
Il governo colombiano aveva offerto una ricompensa di 2,7 milioni di dollari a chiunque fornisse informazioni utili per la cattura o l’uccisione di Torres e del portavoce, Raul Reyes. Su Reyes pendeva un mandato di cattura spiccato dal dipartimento di Stato statunitense, con una taglia fino a cinque milioni di dollari per chi avesse aiutato ad arrestarlo. Reys è il primo esponente del Segretariato dello Stato maggiore delle Farc a rimanere ucciso in un’azione militare. «È il colpo più duro inferto nella storia a questo gruppo terroristico», ha detto Santos commentando l’operazione dell’esercito.


raul reyes ucciso RCNDa RCN – 01 marzo 2008
Comunicazione del Ministro della Difesa colombiano, Juan Manuel Santos sulla dinamica dell’operazione militare che ha avuto come conseguenza l’uccisione di diversi guerriglieri tra cui Raul  Reyes

Video di RCN


telesurPer il segretario del Partito Comunista colombiano Raúl Reyes non era un terrorista
TeleSUR  01/03/08
Esperti consultati da TeleSUR ritengono che la morte di Raúl Reyes ptrebbe portare al blocco nelle negoziazioni tra le FARC e i mediatori nazionali ed internazionali.
Raúl Reyes, membro del segretariato delle Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia (FARC), caduto all’alba di questo sabato, vittima di un bombardamento a sorpresa del’esercito colombiano, non era un "terrorista" come si è cercato di farlo credere, secondo quello che ritiene il segretario generale del Partito Comunista Colombiano, Jaime Caicedo.
In una intervista esclusiva a TeleSUR da Bogotà, Caicedo ha spiegato che Reyes era un uomo di umili originine e che grazie alla sua capacità "autodidatta" è riuscito a trasformarsi in una persona con grandi responsabilità sul terreno internazionale. "Quasi tutti i portavoce, dalla chiesa fino ai rappresentanti di governi stranieri hanno avuto contatti con questa persona."
Possiamo affermare con perfetta chiarezza che non era un terrorista, che non si trattava di un bandito come si è voluto mostrare con tono trionfalistico mentre si menziona il suo decesso durante un combattimento militare", ha chiarito il politico colombiano.

accordo umnaitarioLE FARC HANNO LIBERATO NELLA SELVA QUATTRO EX PARLAMENTARI COLOMBIANI

da TeleSUR  27 febbraio 2008
quattro liberati farcIl ministro Chacín ha assicurato che questa liberazione costituisce “un passo umanitario che, siamo sicuri, è un passo in più verso il lungo cammino che speriamo vada verso la pace in Colombia”.
La nuova Televisione del Sud ha trasmesso questo mercoledì immagini in esclusiva del momento della liberazione, da parte della guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) questo mercoledì, dei quattro ex legislatori colombiani la cui consegna era attesa dai loro parenti e dalla popolazione della Colombia e del Venezuela.
In queste immagini si vede l’emozionante istante in cui il ministro venezuelano dell’Interno e Giustizia, Ramón Rodríguez Chacín, e la senatrice colombiana Piedad Cordoba, ricevono in piena selva del Guaviare Gloria Polanco, Luis Eladio Pérez, Orlando Beltrán e Jorge Eduardo Géchem, dalle stesse mani di membri della guerriglia.
"A nome del nostro Comandante in Capo, il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Rafael Chávez Frias ed accompagnati dalla senatrice Piedad Cordoba, ricevo le persone che stanno liberando le Forze armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, per essere consegnate al Governo del Venezuela, a nome del quale le sto ricevendo", ha detto il ministro Rodríguez Chacín, dopo di avere scambiato alcuni parole per radio col mandatario venezuelano.


dal Manifesto – 29 febbraio 2008
Appelli di Chavez a Tirofilo e di Sarkozy alle FARC. A Uribe potrebbe far più comodo morta che libera

INGRID BETANCOURT, LA VITA APPESA A UN FILO
di s.d.q.

ingrid prigionieraAumentano le preoccupazioni per la sorte di Ingrid Betancourt, l’ex candidata presidenziale colombiana sequestrata dalle FARC 6 anni fa. Le ultime testimonianze vengono dai 4 sequestrati, ex membri del Congresso della Colombia, liberati mercoledì dal gruppo guerrigliero grazie alla gestione del presidente venezuelano Hugo Chavez e condotti a Caracas. Ingrid “sta molto male, è molto malata, è esausta sul piano fisico e psichico”, ha detto uno dei quattro, aggiungendo che è “maltrattata e tenuta in catene in condizioni inumane”. L’ex marito francese di Ingrid, Fabrice Delloye, che vive in Francia assieme ai figli della coppia, ha affermato che Ingrid soffre di una “epatite B cronica”.


da TeleSUR  – 3 febbraio 2008
COMUNICATO
Secretariatdo dello Stato Maggiore Centrale – FARC-EP.
Montagne Colombiane, 31 gennaio 2008

1. Come riconoscimento ai loro persistenti sforzi per concretizzare un Accordo Umanitario, vogliamo sollecitare il presidente Hugo Chavez e la Senatrice Piedad Cordoba affinché si apprestino a ricevere personalmente o attraverso loro delegati in territorio colombiano, i parlamentari Gloria Polanco de Losada, Luis Eladio Pérez e Orlando Beltrán Cuéllar che libereremo unilateralmente dato il loro stato di salute


acuerdo humanitario CLARA ROJAS E CONSUELO GONZALES LIBERE.
E LA COLOMBIA QUANDO?
di Oscar Paciencia
Tra una mangiata di fegato di Uribe, una mezza brutta figura delle FARC e un sospiro di sollievo di Chavez, le due donne ritornano dalla selva. Vive.

Confermano che a causa dei continui attacchi dell’esercito nella zona prevista per la loro consegna alla Croce Rossa Internazionale e alla commissione di facilitazione internazionale non fu possibile rispettare la scadenza precedentemente definita. In un video distribuito da TeleSur, le due donne, al momento della liberazione, abbracciano il commando guerrigliero delle FARC che le ha accompagnate. Uribe non può fare a meno di ringraziare a denti stretti il sempre più rivale ed in ascesa presidente venezuelano, il quale, scampato dai pericoli del tiro mancino che gli hanno giocato le FARC alludendo alla consegna del piccolo Emmanuel (figlio di Clara Rojas nato nella selva) quando non era in loro potere farlo, si compiace e si rallegra, preparando la prossima mossa. Dal canto loro le FARC recuperano in extremis, con la consegna delle prigioniere, la bruttissima figura fatta di fronte al mondo, ammettendo che dal 2005 Emmanuel era stato consegnato ad una famiglia di  Bogotà. Se non lo avevano loro, perchè mai proporsi di consegnarlo assieme alle due donne?


Comunicato delle FARC-EP
ABBIAMO LIBERATO CLARA E CONSUELO!

farc logo10 gennaio 2008
trad. Associazione Nuova Colombia

Onorando la parola e l’impegno, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, FARC, consegnano oggi al Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez, alla senatrice Piedad Córdoba ed alla comunità internazionale Clara Rojas e Consuelo Gonzáles de Perdomo. Se il bambino Emmanuel non si trova tra le braccia di sua madre, è perché il Presidente Uribe Vélez lo tiene sequestrato a Bogotá. Deve liberarlo, affinché tutti si possa celebrare questo successo.
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VIDEO DELLA LIBERAZIONE

farc logoClara Rojas e Consuelo Gonzales del Perdomo appena liberate nel dipartimento del Guaviare, nel sudest colombiano, vengono consegnate alla Croce Rossa Internazionale e al rappresentatne del governo Venezuelano

da YouTube [Video ES – 8′:30"]


11 gennaio 2008

COLOMBIA, STAVOLTA  E’ VERO. LE FARC LIBERANO DUE OSTAGGI

il manifestoElicottero con le insegne della Croce rossa vola sulla jungla e torna con Clara Rojas e Consuelo Gonzales, rapite nel 2002. È il primo rilascio di sempre. L’annuncio di Chavez

di Guido Piccoli

Giusto e quasi dovuto. Clara Rojas, l’assistente di Ingrid Betancourt, e l’ex-deputata Consuelo Gonzalés Perdomo sono finalmente libere. Dopo averle raccolte in una radura di una regione del Guaviare considerata sacra dagli indios Nukak Makù (tra gli ultimi nomadi del mondo), due elicotteri M-17 venezuelani hanno preso il volo in direzione di Caracas, con una sosta nell’aeroporto di Santo Domigo. Le aspettano i familiari, che non le vedono da quasi sei anni. «Mi sembra di sognare», ha detto la madre di Clara, mentre la figlia di Consuelo ha rivelato «di avere sempre creduto che tutto sarebbe finito bene». E le aspetta Hugo Chávez, che si è confermato l’unico regista possibile della pace colombiana.
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LA FATICOSA VITTORIA DI HUGO IL TESTARDO

il manifestoL’offerta, la mediazione, il «licenziamento», il ritorno. In mezzo, sconfitta elettorale e rimpasto
di Geraldina Colotti

Non sarà stato il ciak di Oliver Stone, ma la prima scena ieri era la sua: primo piano sull’ostinazione del presidente venezuelano Hugo Chavez, che ha portato a casa un importante risultato di diplomazia internazionale riconsegnando alle famiglie Clara Rojas e Consuelo Gonzalez, detenute nelle mani dei guerriglieri delle Forze armate colombiane.


10 gennaio 2008
"PICCOLI" DELIRI E "CAROTENUTE" SVISTE
associazione nazionale nuova colombiadi Associazione Nazionale Nuova Colombia

La nostra associazione […] non ha l’abitudine di alimentare e protrarre in pubblico polemiche con singoli giornalisti […] Questa volta, però, le cose stanno diversamente. Che i media del regime colombiano, la CNN e la BBC ed i mezzi di disinformazione europei ed italiani prendessero la palla al balzo, approfittando dell’abortita liberazione da parte delle FARC di Clara Rojas e Consuelo de Perdomo, per strumentalizzare la vicenda del bambino Emmanuel e demonizzare così il movimento guerrigliero colombiano, ce lo aspettavamo. Ma che due giornalisti sedicenti “di sinistra”, come Guido Piccoli e Gennaro Carotenuto, si siano lanciati in questo sciacallaggio nel modo più opportunistico e deontologicamente scorretto, va denunciato con forza.

6 gennaio 2008

PENOSA AMMISSIONE DELLE FARC «NON ABBIAMO IL BAMBINO»

il manifestoI responsabili delle guerriglia sostengono in modo imbarazzato che il piccolo Emmanuel, affidato a «persone onorate», sarebbe stato «rapito dal governo Uribe per far saltare lo scambio». Il presidente canta vittoria

di Guido Piccoli

Il comunicato delle Farc, datato 2 gennaio, è arrivato, attraverso il sito dell’Agenzia Alternativa colombiana, nella notte di venerdì. Sei punti per ammettere che il piccolo Juan David, rinchiuso in un orfanotrofio di Bogotà, è effettivamente il figlio di Clara Roja. Secondo le Farc, il bimbo, affidato a «persone onorate» per metterlo al riparo dai rigori della guerra, sarebbe stato sequestrato dal governo di Uribe con «l’infelice proposito» di sabotare la sua consegna, quella della madre e dell’ex deputata Consuelo González Perdomo al presidente venezuelano Hugo Chávez.

[Versione IT]


5 gennaio 2008
COLOMBIA, CAROTENUTO E DINTORNI: FARNETICARE NON COSTA NIENTE…
associazione nazionale nuova colombiadi Associazione Nazionale Nuova Colombia

In questi ultimi giorni, si è intensificato il susseguirsi di menzogne e mezze verità sulla vicenda dell’abortita liberazione unilaterale -da parte della guerriglia rivoluzionaria delle FARC- dell’ex rappresentante alla Camera Consuelo Gonzáles de Perdomo, Clara Rojas e suo figlio Emmanuel….

5 gennaio 2008
COLOMBIA: UN BAMBINO STRITOLATO DALLA "GUERRA AL TERRORISMO"
gennarocarotenutodi Gennaro Carotenuto

L’unica cosa sicura è che soprattutto la vita di Clara Rojas, la madre del piccolo Emmanuel, è in pericolo come mai prima d’ora. Metterla a tacere per sempre, tanto da parte delle FARC come da parte del governo di Álvaro Uribe, è senz’altro la soluzione più semplice. Cosa vuoi che sia un morto in più in un paese che si dissangua da mezzo secolo?


ACCORDO UMANITARIO. Intervista al Generale Fredy Padilla de Léon

"IL RISCATTO MILITARE E’ UNA OPZIONE LEGITTIMA E RESPONSABILE"

Generale Fredy Padilla de LeonLo afferma il comandante delle Forze Militari
5 dicembre 2007-
da El Tiempo /EFE

Il Generale Fredy Padilla ha d’altra parte negato che l’esercito abbia occultado le prove di vita dei sequestrati. “Non so que interessi abbia Piedad Córdoba e se è allucinata”, ha detto.
Padilla durante l’intervista con la radio La W che tutti i giorni le Forze Militari stanno lavorando per trovare il rifugio in cui sono tenuti i sequestrati nelle mani delle FARC.
Ha riconosciuto che è impossibile garantire che durante un operativo militare non si produca la morte di qualcuno dei sequestrati, ma ha sottolineato che queste operazioni sono realizzate da professionisti con le competenze necessarie per svolgerle.
"Non è un riscatto fatto in qualunque modo, è un riscatto basato su notizie di intelligence, con truppe ben addestrate e ben dirette per questo tipo di operazioni” ha detto Padilla.

ACCORDO UMANITARIO. Intervista a Juan Carlos Lecompte

"URIBE SCOMMETTE SULL’OPZIONE MILITARE E QUESTO VA A FINIRE CON LA MORTE DI INGRID NELLA SELVA"
Jean Carlos LecompteLo sposo di Ingrid Betancour, l’ostaggio più emblematico delle FARC, lancia durissime critiche al presisdente ed al popolo colombiano.
8 dicembre 2007
da Néstor Restivo /Clarín
Parla con Clarín con rabbia e dolore il marito di Ingrid Betancourt, Juan Carlos Lacompte, che il giovedì ha visto a Buenos Aires la presidentessa apena eletta Cristina Fernández di Kirchner e ha raccolto l’impegno dell’Argentina di chiedere ad Uribe che cerchi una negoziazione. "Cristina mi ha detto che mercoledì ha parlato con lui con lui e che lo rifarà lunedì, dopo il giuramento. Benvenuto, così come influisca anche Lula. Ma la migliore opzione era e rimane Hugo Chávez, cului il quale è ammirato dalle FARC e in cui esse credono di più. Lo hanno mostrato le prove di vita che gli hanno mandato e che Uribe ha intercettò dopo aver definito terminata la sua gestione, con la scusa che Chávez aveva chiamato il comandante dell’Esercito o per pressione degli USA, non so. So solamente che è solo la pressione internazionale che potrà aiutare in queste ore limite, perché se dipende dar Uribe, gli ostaggi moriranno



Yolanda Pulecio Astrid Betancourt Piedad CordobaYOLANDA PULECIO, ASTRID
BETANCOURT, PIEDAD CORDOBA

1 dicembre 2007
Intervista alla sorella, alla madre e alla senatrice Cordoba sulla situazione dei prigionieri delle FARC
da
a VTV  del Sistema di imformazione del governo Venezuelano

catatumboDall’inizio dell’anno nel Catatumbo, nel Dipartimento del Nord di Santander, regione strategica al confine con il Venezuela, ricca di petrolio, carbone, biodiversità e cultura è sottoposta ad una non nuova forma di pressione da parte dell’Esercito Nazionale, quella che in quei luoghi viene chiamata ‘esecuzione extragiudiziaria‘. Cittadini inermi, siano essi contadini, indigeni, commercianti o studenti, vengono trovati uccisi e presentati come vittime di combattimento con la guerriglia. E questo perchè i soldati devono dimostrare dei risultati al governo di Uribe, il quale, a sua volta, deve presentare gli esiti di tutti i soldi che i Nordamericani spendono nel finanziargli la guerra alle ‘guerriglie’.
Molte comunità sono affluite il 20 ottobre al municipio di El Tarra dove, in un’assemblea pubblica con l’Alto Stato maggiore delle due Brigate Mobili impiegate nel Catatumbo, hanno reclamato spiegazioni dall’esercito.


el tarra
Video dell’assemblea a El Tarra

a cura di AliceRebelde / REDHER
registrato il 20/10/2007 – pubblicato 14/12/2007

video   Video [ES]


studiandoIntervista ad AliceRebelde di REDHER al ritorno  dal viaggio nel Catatumbo

14 dicembre 2007 – di Oscar Paciencia

audio  Parte 1    [ 11′ 44" – 4440 Kb]
audio  Parte 2    [   8′ 20" – 3430 Kb]
audio  Parte 3    [   7′ 14" – 3212 Kb]
audio  Parte 4    [   7′ 00" – 2879 Kb]


acuerdo humanitarioNULLA DI FATTO. URIBE LICENZIA CHAVEZ.
PER ORDINE DI BUSH E DELL’OLIGARCHIA COLOMBIANA

di Oscar Paciencia
In queste ultime due settimane sono nate e morte le speranze per la liberazione dei prigionieri (o sequestrati: a seconda dei punti di vista) in potere delle FARC-EP, e di circa 500 guerriglieri (o terroristi: a seconda dei punti di vista) reclusi nelle carceri colombiane. 

uribe chavezMa soprattutto sono nate e morte le speranze di un intero popolo di vedere terminata la carneficina che da più di cinquant’anni violenta la vita e il futuro di una intera società.
Prima Uribe nomina la senatrice liberale Piedad Cordoba come ambasciatrice per il dialogo con le FARC e promuove (anche se a malincuore) la mediazione del presidente Venezuelano Chavez.
Quando si accorge che l’accordo potrebbe diventare realtà, intima a Chavez di concludere entro l’anno una trattativa che lui non ha mai voluto mettere in piedi dalla sua prima elezione – nel 2002 – ad oggi. Ma questo non basta: potrebbe anche darsi che Chavez ce la faccia. Allora chiede prove in vita dei prigionieri e quando le prove (i video) stanno per arrivare, grazie alla mediazione di Cordoba e Chavez, una telefonata di cinque minuti fatta al comandante dell’esercito colombiano da parte del mandatario venezuelano, gli offre lo spunto – liberatorio – per classificare Chavez uribe chavez controcome  partigiano dei terroristi, ipocritamente impegnato nello scambio umanitrario per fini elettoralistici in Venezuela e gli toglie ogni mandato, provocando la crisi più acuta degli ultimi anni tra i due paesi e dopo solo un mese e mezzo dalla inaugurazione congiunta del gasdotto di Ballenas.
Infine Uribe ‘arresta’ tre miliziani delle FARC in Bogotà ove, secondo il governo si stavano preparando ad un attentato e ‘casualmente’ sequestra loro alcuni video prodotti tempo fa.
Sono le  prove in vita di Ingrid Betancourt, dei tre contrattisti Nordamericani e di molti altri poliziotti e militari fatti prigionieri dalle FARC negli ultimi 10 anni.


VIDEO FARC, BETANCOURT E’ VIVA
1 dicembre 2007
il manifestoCinque video, «scoperti» durante un blitz dei servizi segreti in un hotel di Bogotà, mostrano che gli ostaggi nelle mani della Farc sono vivi. E che Uribe ha mentito
di Guido Piccoli

La Betancourt è viva. Dimagrita, sciupata, con i capelli sciolti e lo sguardo a terra. Triste, com’è ovvio, ma viva (e questo non era così ovvio). E sono vivi anche un ex senatore colombiano, Luis Eladio Pérez, e una quindicina di prigionieri di guerra: dodici ufficiali colombiani e tre agenti della Cia, Marc Gonsalves, Thomas Howes e Keith Stansell, abbattuti sul loro aereo spia cinque anni fa, che appaiono in buona forma fisica e con l’espressione da Rambo.

[Versione IT]

    

 prigionieri miliziana farc

Prova di esistenza in vita di Ingrid Betancourt
30 novembre 2007
video Video da YouTube [ES]
Prova di esistenza in vita di altri prigionieri delle FARC

30 novembre 2007


E.L.N.  si pronuncia sulla rottura del dialogo per lo scambio
PRESIDENTE, DI’ LA VERITA’ AL PAESE
29 novembre 2007 – Rivista Insurreción

insurrecion eln Il governo che presiede Uribe Vélez presenta la sua politica di Sicurezza Democratica come se si trattasse della pozione che cura tutti i mali di cui soffre il paese e il piedistallo su cui si riposano le istituzioni della nazione.In nome di questa cosiddetta politica giustifica tutto quello che fa e trae fondamento per tutti gli attacchi violenti che porta avanti agli oppositori del suo governo e al regime. Questo è stato l’argomento sostenuto per la intempestiva cancellazione della mediazione del presidente Chávez, al fine di concretare l’accordo umanitario.
Dal momento in cui la presidenza ha annunciato le facoltà attribuite al presidente Chávez quale facilitatore dell’accordo umanitario, le stesse sono state ricevute da una piogga di critica dai settori più retrivi del paese e dal governo degli Stati Uniti.

[Versione IT]  da Rebelión [Version ES]


INSULTI TRA CHAVEZ ED URIBE, I DUE PAESI VERSO LA ROTTURA
27 novembre 2007

il manifestoChavez attacca, Uribe risponde sullo stesso tono. A tre giorni dalla fine della mediazione venezuelana nello scambio di prigionieri, esplode la crisi diplomatica

di Guido Piccoli

Manca solo che si dichiarino guerra. A tre giorni dal brusco stop imposto da Alvaro Uribe alla mediazione di Hugo Chávez nello scambio di prigionieri in Colombia, quest’ultimo non ha saputo, o voluto, trattenere la rabbia.
Con un linguaggio durissimo, ma tipico della sua indole, il presidente venezuelano ha dichiarato di non credere che Uribe voglia la pace, l’ha definito codardo, traditore, bugiardo e «non degno del suo paese» e ha annunciato il congelamento delle relazioni tra i due paesi.


radiomundial governo venezuelaCHAVEZ: "URIBE HA GETTATO LA MASCHERA"
dal 26 novembre al 2 dicembre 2007 (in aggiornamento continuo)
Varie interviste ed interventi di Chavez in cui racconta la sua versione della rottura con Uribe.
da Radiomundial Sistema di imformazione del governo Venezuelano


VIDEO-INTERVISTA  A UN PRIGIONIERO DELLE FARC
25 novembre 2007 – TeleSur (Venezuela)
Solorzano da Telesur Durante una intervista esclusiva concessa a TeleSur (emittente venezuelana), il capitano Guillermo Solórzano, comandante della Polizia Nazionale colombiana nella località di Florida, nel dipartimento del Valle del Cauca, che venne fatto prigioniero dalle  Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (FARC) il passato 4 giugno, ha rivelato dal suo luogo di prigionia che è in perfette condizioni di salute. La testimonianza di Solórzano, che costituisce una prova di vita di questo cittadino colombniano in potere delle FARC, è stata trasmessa da TeleSUR la scorsa domenica 25 novembre, nel documentario ‘Voces desde la Selva

video da Rebelión [Voces desde la Selva – ES]


OSTAGGI, NESSUNA PIETA’. URIBE AFFONDA CHAVEZ
23 novembre 2007
il manifestoCon un pretesto il presidente della Colombia silura la mediazione di Caracas per liberare la Betancourt e gli altri sequestrati dalle Farc
di Guido Piccoli

Non erano giorni, ma ore quelle che, lunedì scorso, Alvaro Uribe stava concedendo alla mediazione di Hugo Chávez per lo scambio di prigionieri tra lo stato colombiano e le Farc. In realtà, aspettava solo un pretesto per farla finita. Nel vertice cileno della settimana scorsa, Uribe aveva cercato di mettere le briglia al suo intraprendente e disinvolto vicino.

[Versione IT]


Comunicato del Governo Colombiano su remissione del mandato a Hugo Chavez

video  [Comunicado ES] 21 novembre 2007 – da YouTube


URIBE: TIRO MANCINO A CHAVEZ SU INGRID E SCAMBIO UMANITARIO

21 novembre 2007
il manifesto Al presidente venezuelano il diktat di Bogotá: tempo fino al 31 dicembre per convincere le Farc. Se no ritorna l’opzione militare
di Guido Piccoli
In Colombia l’illusione ha i giorni contati. Il presidente Alvaro Uribe ha scelto il giorno dell’incontro a Parigi tra Hugo Chávez e Nicolas Sarkozy per suonare le campane a morto sullo «scambio umanitario» tra il suo governo e la guerriglia delle Farc, che dovrebbe portare alla liberazione di Ingrid Betancourt e una cinquantina di altri sequestrati e prigionieri di guerra contro un mezzo migliaio di guerriglieri detenuti nelle carceri statali.


Solorzano da TelesurACCORDO UMANITARIO
Cronologia delle ultime tappe da TeleSur (in aggiornamento continuo)

video Cronologia


Scontri all’Università nella commemorazione del CHE

PROTESTE ALL’UNIVERSITA’ NAZIONALE DI BOGOTA’
RICORDANDO IL CHE E CONTRO IL GOVERNO URIBE

Scontri Università BogotaBogotà 15 ottobre 2007
da RED ANTORCHA IDENTIDAD ESTUDIANTIL
traduzione Comitato Carlos Fonseca

Alle 11,15 del 11 Ottobre 2007 più di 200 giovani di differenti organizzazioni politiche si sono presentati nella storica Piazza CHE della UNAL – di Bogotà, convocando agli altri studenti al “TROPEL” (come è conosciuta questa forma classica di protesta in Colombia).
I portavoci della manifestazione hanno denunciato la politica del Governo Nazionale che vuole implementare una serie di riforme puntano alla privatizzazione e con la nomina di alcuni funzionari direttivi imposti direttamente dalla “Casa de Narino” ( Palazzo presidenziale) e che applicano le politiche statali in modo autoritario.
I manifestanti hanno anche rivendicato le proteste sociali che erano programmate per i gioni 10-11-12 ottobre e convocate da contadini e lavoratori in rifiuto del Governo Uribe, considerato come “mafioso e paramilitare” e rispetto al quale gli ultimi accadimenti mostrano la relazione attuale tra il presidente stesso e il Cartello di Medellin e i gruppi paramilitari.
La protesta, alla quale parteciparono circa 2000 studenti, fu convocata per commemorare il 40° anniversario della morte di Ernesto Che Guevara avvenuta in Bolivia il 8 ottobre 1967 e si unisce agli eventi realizzati in tutto il mondo per ricordare e rivendicare il rivoluzionario.
Ricordiamo che ci sono state anche proteste nella università di ANTIOQUIA e nella università di NARINO dove sono stati lanciati slogal per la LIBERAZIONE NAZIONALE.
Università Nazionale di Bogotà – 9 ottobre 2007
da YouTube – [7′]