Dignità indigena

minga indigenaminga in caliLA DIGNITÁ INDIGENA ARRIVA A CALI
di Óscar Paciencia – 25 ottobre 2008
Dopo oltre cento chilometri percorsi a piedi, da La Maria Piendamó fino a Cali, e dopo 15 giorni di mobilitazione in oltre 15 dipartimenti del paese,nonostante i tre morti e gli oltre 200 feriti, con centinaia di arresti, la Minga Indigena e Popolare arriva nella capitale del Dipartimento del Valle del Cauca. Sono oltre 40000 e rivendicano in cinque punti la propria dignitá, e quella del popolo colombaino nel la sua interezza.
Ricostruire nella memoria collettiva che dal 1492 gli continuano ad essere sterminati; Difender la vita e i diritti territoriali, politici ambientali ed alimentari; Rifiutare la illegittimitá e illegalitá di questo governo alleato col paramilitarismo; Diritti umani conservati e pace per tutti; Liberare la Madre Terra, dato che fin quando sará sottomessa e distruttua non ci sará futuro per nessuno. Questi in sintesi gli obiettivi.
Come spiega NASA ACIN (Associazione Nazionale Indigena Nord del Cauca), organo del governo indigeno, “La Minga di Resistenza Sociale e Comunitaria del SudOccidente Colombiano stá facendo la storia in Colombia. Quando la gente si accorge che stá facendo la storia, sta molto bene. Quando il popolo sa che sta scrivendo la storia, non é interssato alle piccole conquiste. Per questo, la Minga non viene a negoziare con Uribe. Non andiamo a negoziare nulla! Quello che viene a fare la Minga é smascherare di fornte al mondo la politica di guerra e di terrore che questo governo sta utilizzando contro tutti coloro che reclamano i loro diritti. Stiamo rendendo evidenti i crimini di Uribe e la illegittimitá del suo regimo narco-mafioso e paramilitare“.


video nasa acin plan colombia IIPIANO DI AGGRESSIONE CONTRO IL CAUCA

video video a cura di NASA – ACIN
Documentario Nasa Acin, un chiaro e contundente riflesso della realtá dei popoli indigeni. Realtá che ha portato alla mobilitazione piú grande degli iultimi anni neltentativo di recuperare il territorio.


DICHIARAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

DICHIARAZIONE PARLAMENTARE SULLA REPRESSIONE AI MOVIMENTI INDIGENI E SINDACALI IN COLOMBIA

Parlamento Europeo, Strasburgo, 22 ottobre 2008
Noi, deputati europei che firmiamo, siamo stati informati della repressione perpetrata contro le manifestazioni indigene che si effettuano dal 12 Ottobre in diversi dipartimenti della Colombia che ha già privato della vita di 27 indigeni, vari desaparecidos e numerosi feriti, e la repressione contro il movimento sindacale dei tagliatori di canna da zucchero iniziati nel mese di Settembre.
Vogliamo esprimere la nostra più profonda indignazione per queste gravi violazioni ai diritti indigeni e sindacali che non possono rimanere impuniti.
Consideriamo legittime le rivendicazioni degli indigeni affinché vengano rispettati i loro territori e la loro autonomia, per la sopravvivenza delle loro 102 etnie, delle quali 18 sono in pericolo imminente di sparizione e per lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. Egualmente riconosciamo la legittimità delle rivendicazioni dei tagliatori di canna per un lavoro degno.

 

Fuori dalla Colombia!

redLETTERA APERTA

di REDHER sulle espulsioni della cittadina tedesca, dei due cittadini francesi, sulle dichiarazioni di Uribe e sulle pressioni a fotografi e difensori per i diritti umani. La lettera é stata inviata alla Presidenza, Vicepresidenza, Defensoría del Pueblo, Ministerio degli Esteri, DIpartimento Administrativo di Sicurezza
e per conoscenza Stampa nazionale, Stampa internazionale, Corpo diplomatico.

Bogotá, 22 ottobre 2008

Coloro i quali sottoscrivono il presente documento, si dirigono a Voi col fine di condividere la profonda preoccupazione rispetto alla situazione sorta a causa dell’espulsione della cittadina tedesca Friederike Müller, il giorno 2 ottobre e l’espulsione di due cittadini francesi il giorno 14 ottobre e con i fatti ad esso relazionati.
In quanto organizzazioni della Rete Europea e Americana di Fratellanza e Solidarietà con la Colombia (REDHER), osservatori, giornalisti, cooperanti e persone solidarie, attraverso il nostro lavoro e la presenza a fianco delle vittime, realizziamo una attivitá di protezione dei diritti umani, di accompagnamento ed azioni umanitarie in differenti regioni del territorio colombiano, nell\u2019ambito previsto dal regime costituzionale e legale. Ci preoccupano profondamente le conseguenze che, a causa di questi fatti, si sono generate.

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Il presidente Uribe contro gli stranieri espulsi
“NON DOVEVAMO ESPELLERLI, MA INCARCERARLI”
Uribe intertvistatoda VANGUARDIA.COM
18 ottobre 2008
Il Presidente Uribe si lancia all’attacco degli stranieri espulsi un paio di settimane fa con l’accusa di partecipare in attivitá non conformi al tipo di visto posseduto. “Questi signori stranieri dovrebbero stare in carcere, non avremmo dovuto deportarli, ma avremmo dovuto giudicarli e incarcerarli perché loro sono colpevoli di stimolare la violenza“, ha detto durante un discorso pubblico rivolto alla popolazione di Quetame. Uribe, dopo aver chiesto alla Procura Generale che “investighi per la partecipazione in attivitá violente, per incitamento alla violenza“, ha detto che “qui (in Colombia) sono apologeti del delitto e all’estero sono distorsionisti della veritá“.

Crisi umanitaria a La Libertad

casanare missioneMISSIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
ALLA PROVINCIA LA LIBERTAD – Dipartimento di Boyacá
dal 9 al 14 Settembre 2008

"Un giorno fummo importanti esendo il passaggio obbligato
dell’oriente al centro del paese,
eravamo nella gloria quando l’esercito
che sconfisse gli spagnoli scalò le nostre rocce e strade,
e la considerarono culla della libertà, il giubilo duro poco.
Questi momenti di gloria, semmai riposano negli impolverati scaffali.
Improvvisamente ci svegliamo non col trillo degli uccelli
Ma con lo scoppiettio di fucili e macchine grandi;
cominciò l’incubo"

PRESENTAZIONE

La provincia di La Libertà sta soffrendo una grave crisi umanitaria che ci chiama, come organizzazioni sociali e patrocinatrici dei diritti umani, a partecipare a questa Missione. Oltre all’accompagnamento alle comunità nel loro processo di ricerca della verità, giustizia e riparazione integrale per gli abusi a cui sono state sottomesse da parte delle organizzazioni armate tanto legali come illegali, facciamo un tentativo affinché la comunità nazionale ed internazionale conosca la situazione vissuta nella regione, si pronunci davanti agli organismi governativi e cessino le violazioni ed infrazioni verso i diritti umani ed il Diritto Internazionale Umanitario.
Egualmente, il proposito della Missione è diretto a generare distinte dinamiche di solidarietà e rafforzamento organizzativo a partire da scenari di incontro tra le amministrazioni municipali, le Giunte di Azione Comunale, la chiesa, i rappresentanti Pubblici: le Personerías, la Defensoria del Pueblo,Procura, tra le altre.

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ninaIMMAGINI DELLA PROVINCIA LA LIBERTAD
di Ariadni / REDHER

Comunitá di Labrazagrande, Paya, Pisba
dal 9 al 14 settembre 2008

[foto]


Minacce paramilitari

minaccia redherIl giorno 6 ottobre l’ACEU (Associazione Colombiana di studenti Universitari) ha ricevuto una minaccia diretta alla loro organizzazione, alle Ambasicate di alcunipaesi Europei, Canada e Stati uniti, ed alla Rete di Fratellanza e Solidarietá con Colombia (REDHER), nelle sue articolazioni europee, colombiane e canadesi. Di seguito il testo della minaccia.

AGUILAS NEGRAS BLOCCO DISSIDENTE AUC
Sig.ri Ambasciate dei Paesi dell’Unione Europea, Canada, Usa, Messico, Ecuador, Venezuela, Cile, Brasile ONGs colombiani ed internazionali con sede in Colombia, sindacati, raggruppamenti di studenti nazionali ed internazionali, Questo è un ultimatum ad un lavoro di intelligence iniziato 2 anni fa O TACCIONO O LI TACITIAMO NOI nei paesi menzionati abbiamo identificato le braccia armate dell’organizzazione FARC sono persone che hanno ottenuto status di rifugiato o perseguitato politico, ma non sono altro che aborti di guerrigliero che si fanno passare per funzionari di organizzazioni non governative o come studenti ricercatori che si muovono nelle città di Barcellona, Parigi, Roma, Ginevra, Madrid, Ciudad de México, Londra, Miami e New York per attentare alla dignità del popolo colombiano; abbiamo informazione che molti di essi hanno come centro operativo città ecuadoriane e venezuelane molto vicino alla frontiera, non avremo la mano leggera con tutti quei FIGLIDIPUTTANA COMUNISTI che non si adeguino a questa minaccia abbiamo la capacità di sapere quando entrano ed escono dal territorio colombiano tutti questi rappresentani della GUERRIGLIA. Tutti coloro che abbiamo menzionato sono dichiarati OBIETTIVO MILITARE FIGLIDIPUTTANA RIFONDEREMO LE IDEE MARXISTE PER AVERE UNA COLOMBIA LIBERA DALLLA GUERRIGLIA.

Indigeni in resistenza

minga indigenaMINGA NAZIONALE DI RESISTENZA INDIGENA

Nei dipartimenti di Guajira, Córdoba, Sucre, Atlántico, Chocó, Norte de Santander, Risaralda, Caldas, Quindío, Valle del Cauca, Cauca, Tolima,Huila, Casanare, Meta e Boyacá il Movimento Indigeno e popolare, da sei giorni sta rivendicando pacificamente la propria autonomia, la liberazione della ‘madre terra’, in difesa della vita e dei diritti territoriali, contro un governo legato al paramilitarismo. Mentre Uribe Velez dichiara lo stato di Conmoción Interior (che equivale ad uno stato di eccezione, ove tutti i poteri passano nelle sue mani), la sua polizia, con mezzi brutali ed arcaici, ferisce oltre 200 indigeni (di cui il 10% con proiettili) e ne uccide quattro.
Nella sola Panamericana all’altezza della cittá di La María, Piendamó (CAUCA), territorio di dialogo, negoziazione e convivenza del CRIC, si trovano oltre 20 mila indigeni di differenti luoghi del Cauca. La forza pubblica ha ucciso Mariano Morano Dizú, vittima di un colpo di fucile alla testa e ci sono almeno altri 20 feriti. Informano che lí ci sono anche individui in abiti civili che stanno sparnado contro gli indigeni.

BILANCIO PRIME SEI GIORNATE DELLA MINGA
da ONIC –  16 ottobre 2008

represion cauca

Durante le azioni intraprese dal movimento indigeno nei dipartimenti di Guajira, Córdoba, Sucre, Atlántico, Chocó, Norte de Santander, Risaralda, Caldas, Quindío, Valle del Cauca, Cauca, Tolima,Huila, Casanare, Meta e Boyacá, si stanno presentando nelle ultime ore fatti di enorme gravità che evidenziano le politiche repressive e di criminalización della protesta sociale intraprese dal Governo.
I fatti più gravi si vengono presentando in La María – Piendamó nel Cauca e nel municipio di Candelaria del Valle dove l’ESMAD, l’Esercito e la Polizia attaccano gli indigeni a colpi di fucile, gas lacrimogeni, tanquetas, elicotteri e persino a machete per reprimere la protesta.
Preoccupano inoltre le versioni date dai mezzi di comunicazione, ove si afferma che queste manifestazioni sono infiltrate dalle FARC, con lo scopo di legittimare l’offensiva militare e le morti degli indigeni che continuano ad essere annunciate con insistenza dalle organizzazioni indigene e per i diritti umani che sono stati al tanto di questa situazione purtroppo non nuova.
Ocorre ricordare che il 15 marzo nel Consiglio Comunitario realizzato a Popayán, il Presidente Álvaro Uribe ha offerto una ricompensa per la testa dei dirigenti delle popolazioni indigene presenti durante il processo della Liberazione della Madre Terra e da allora in colombia non ha cessato la violenza e la morte di indigeni
.

MOTIVAZIONI PER LA MINGA INDIGENA
da ONIC –  10 ottobre 2008

represion caucaI Popoli Indigeni e le loro autoritá convocano ai settori sociali, popolari e democratici della societá colombiana alla MINGA NAZIONALE DI RESISTENZA INDIGENA, una giornata di unitá comunitaria, sociale e popolare

I NOSTRI OBIETTIVI
1. Seminare nuovamente nella memoria collettiva che i Popoli Indigeni dal 1492 vengono sistematicamente sterminati, situazione che si é aggravata con le politiche dell’attuale governo.
2. Difendere la vita e i diritti territoriali, politici ambientali e alimentari.
3. RIfiutare la illegittimitá e illegalitá del governo e del congresso della Repubblica per essere legati al paramilitarismo.
4. Esiger il pieno sviluppo dei diritti umani e costruire tutti assieme un paese per tutti.
5. Liberare la >Madre Terra perché fino a che essa sarà sottomessa e distrutta non ci sarà futuro per nessuno.


INDEGENI EMBERA (CHOCÓ)
OCCUPANO LA DEFENSORIA IN QUIBDO

 

 

 

  Tutta la informazione sulla  Minga Indígena[ES]

Detenzioni arbitrarie

francesi detenutiDETENUTI TRE FRANCESI A PALMIRA – IL GOVERNO OSTACOLA LA LIBERA INFORMAZIONE SULLO SCIOPERO DEI LAVORATORI DELL’INDUSTRIA DELLA CANNA – CONTINUA LA PERSECUZIONE CONTRO LA COMUNITÁ INTERNAZIONALE

13 ottobre 2008

Da REDHER
Alle 12:45 circa di oggi 13 ottobre 2008 i cittadini francesi DAMIEN FELLOUS, con passaporto n. 07CI42976, JULIEN DUBOIS con passaporto n. 05EI56809 e JORIS PROT con passaporto n. 07CP21469, sono stati fermati da membri del DAS (Dipartimento Amministrativo di Sicurezza), mentre stavano realizzando un lavoro giornalistico
nei luoghi di concentrazione dei lavoratori dell’Industria della Canna di Zucchero. I giornalisti avevano effettuato la verifica delle condizioni dei lavoratori negli Impianti Manuelita e Providencia, di cui possedevano foto e doecumentazione informativa.parocañero
Questi fatti si presentano giusto nel momento in cui il governo annuncia indurire le misure di ordine pubblico contro i lavoratori dell’Industria della Canna da zucchero che si trovano in Assemblea Permanente con sospensione dell’ attività dal 15 settembre 2008, i lavoratori del Ramo Giudiziario che hanno cominciato il 1 settembre 2008 e nel momento in cui gli indigeni e contadini del Cauca, si trovano riuniti nella comunitá di María Piendamo, nella Minga per la Vita dal 12 ottobre 2008, dove hanno convocato il presidente Álvaro URIBE VELEZ, per le gravi minacce e crimini di lesa Umanità dei quali continuano ad essere vittime.

[verisone IT]   [versione ES]


ULTIMA ORA: Alla fne della storia JULIEN DUBOIS  e JORIS PROT sono stati espulsi, mentre il fotografo DAMIEN FELLOUS é stato rimesso in libertá.


Espulsa studentessa tedesca

federica espulsaESPULSA DALLA COLOMBIA LA RICERCATRICE
E PROFESSORESSA DI COMUNICAZIONE
CHRISTINA FRIEDERIKA MÜLLER

2 ottobre 2008
Dalla motivazione del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza (DAS):

per aver messo in pericolo la sicurezza nazionale, l’ordine pubblico, la salute pubblica, la tranquillità sociale, la sicurezza pubblica, o quando esistano informazioni di intelligenza che indichino che rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale, l’ordine pubblico, la sicurezza pubblica o la tranquillità sociale" secondo il Dipartimento di Sicurezza DAS della Colombia."
I FATTI:
1. Il primo di ottobre 2008 alle 5:30 di p.m. approssimativamente la cittadina tedesca CHRISTINA FRIEDERIKE MÜLLER, si trovava transitando nella piazzola di San Francisco della città di Cali in compagnia di un membro del Comitato di Solidarietà coi Prigionieri Politici – Sezione Valle del Cauca e del Sindacato di Lavoratori dell’Industria Metallurgica SINTRAMETAL di Yumbo.
2. Mentre si stava disponendo ad abbandonare la piazzola é stata circondata da cinque (5) persone le quali, senza esibire alcun tipo di identificazione, manifestarono essere funzionari del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza D.A.S, l’hanno interrogata sulle le ragioni della sua permanenza nel nostro paese. Immediatamente dette persone hanno provveduto a trasportarla nelle installazioni del D.A.S.

Medellin: omicidi e resistenza

Medellin

olga MArina Vergara

ASSASSINATA OLGA MARINA VERGARA
Integrante della Rotta Pacifica delle Donne Colombiane, Olga Vergara é stata uccisa il 24 settembre scorso nelle strade di Prado, quartiere centrale di Medellin. Con lei sono state assassinate altri tre membri della sua famiglia, suo figlio di 26 anni, sua nuora di 22 anni ed il suo nipotino, un bambino di 5 anni. Il Movimento Sociale delle Donne contro la Guerra e per la Pace, denuncia che Questo massacro é avvenuto a Medellin, lo scorso 24 settembre, in una città che oltre ad essere la seconda del paese per il numero di abitanti, è stata presentata al mondo come ‘modello di successo del processo di smobilitazione paramilitare’, i massacri, gli assassini di civili, le sparizioni forzate, sono gli indicatori di successo con i quali il governo della ‘sicurezza democratica’, occulta e beneficia i criminali.

La Aurora, quartiere Robledo

UNA GIORNATA DI ACCOMPAGNAMENTO E FORMAZIONE A DESPLAZADOS DI MEDELLIN

barrio la auroraCon Associazione Campesina di Antioquia
13 settembre 2008

L’attivitá di accompagnamento é rivolta alla Associazione di Desplazados di Medellin (ASDMA) nata in ottobre 2007 ed integrafa da 50 famiglie in situazione di sfollamento forzato a causa dela violenza. Pressioni, minacce, paura o violazione ai diritti umani da parte di gruppi armati al margine della legge come paramilitari o guerrigli, ma anche dallo stesso esercito, hanno portato queste persone ad abbandonare le loro terre. Provengono da varie regioni del Paese: Catatumbo, Sur del Bolivar, altre zone di Antioquia, dove i processi organizzativi sono forti, ma ci sono anche famiglie non politicizzate che cercano di trovare una collocazione piú degna per la loro vita. Il lavoro che svolge l’ACA (
Associazione Campesina di Antioquia) con queste persone é basicamente un lavoro di formazione e rafforzamento organizzativo, affinché cadauna di loro possano riconoscere i propri diritti e da lí rivendicare azioni concrete nei confronti dell’amministrazione pubblica. Il lavoro agricolo che viene portato avanti in questa piccola fattoria nella periferia di Medellin é di carattere produttivo e le attivitá che vengono svolte sono quelle relative all’apprendimento ad impiantare un vivaio per riprodurre alcune sementi di ortaggi e come seminare senza utilizzare fertilizzanti chimici.
machete

IMMAGINI DELLA GIORNATA A ROBLEDO
13 SETTEMBRE 2008
di Óscar Paciencia[foto]
Fernando di ACA spiega l’accompagnamento a queste famiglie sfollate
audio [ES parte 1 – 1.90 mb – 4′:10″]
audio [ES parte 2 – 1.80 mb – 4′:04″]


Nell’ occidente di Medellin
LA COMUNA 13. QUARTIERE LA INDIPENDENCIA

la comuna 134 ottobre 2008
a cura di Óscar Paciencia
Una giornata con la Red Juvenil e la Banda Cirimia di Medellin per i vicoli del quartiere la Indipendencia della storica Comuna 13, per promuovere un un foro sociale. Nella relazione tenuta nel febbraio scorso da ELKIN RAMIREZ JARAMILLO della
Corporación Jurídica Libertad durante le giornate per la Vita e la Libertá Jesús María Valle Jaramillo, si legge “La Comuna 13 si ubica all’ovest della città di Medellin ed è composta da 24 quartieri nei quali vive si popolazione che nella sua maggioranza appartiene agli strati 1 e 2 (i piú bassi ndt.). L’origine di questo settore di popolazione risale agli anni ‘70 con la creazione di quartieri prodotti da insediamenti fuori norma e da invasioni composte nella loro maggioranza da persone provenienti dalla campagna. Alcune delle famiglie che vi abitano arrivarono alla zona dopo essere state vittime dello sfollamento forzato. Il settore sociale nel quale si inserisce questa popolazione la obbliga fin dal principio a generare proposte organizzative dirette ad ottenere, da parte dello stato, il riconoscimento della loro condizione di attori sociali e politici, e per questo non è strano trovare che nei primi anni di questa decade la zona contasse con l’esistenza di circa 50 organizzazioni sociali e comunitarie formalmente costituite ed incaricate di rivendicare le necessità più sentitedalla comunitá. Condizione organizzativa che col passare del tempo generò un importante accumulato politico che permise a queste organizzazini di partecipare alla progettazione di piani e politiche mediante le quali si cercava far funzionare l’amministrazione municipale meglio, facendole giocare in maniera più efficace la sua carta di garante per alcuni diritti.”

Relazione di Elkin Ramirez Jaramillo [versione IT] [versione ES]
 
La Comuna 13IMMAGINI DELLA COMUNA 13
4 ottobre 2008
di Óscar Paciencia
[foto]

Chocó. Incontro Interetnico

tavolo incontro
manifesto incontro interetnico
DICHIARAZIONE FINALE

Pié de Pató – Alto Baudó – Chocó
26, 27, 28 settembre 2008
Un anno fa la nostra storia si spaccò in due, dopo molti secoli il nostro spirito ribelle diventa visibile per reclamare ed esigere diritti, quando assieme a duemila abitanti afrodiscendenti ed indigeni dell’Alto Baudó per 13 giorni ci siamo mobilitati e ci siamo concentrati nel capoluogo municipale di Pié de Pató per dire al mondo che esistiamo in mezzo alla miseria, all’abbandono e l’esclusione alle quali ci ha sottomessi un sistema che ora non ci schiavizza con le catene, ma ci nasconde, nega la nostra storia, nega la nostra forma di essere e ci uccide con la fame.
Da lí é nato il sogno, incontrarci di nuovo, guardarci dentro, guardare i nostri colori, guardare le nostre creazioni artistiche; l’essere ed il sentire Baudosegno; nella musica, nella danza, la parola; essere riuniti, uomini e donne per dire che qui esistiamo che qui siamo e che qui resistiamo; amando il nostro fiume, proteggendo il nostro territorio ed unendoci per riscattare la nostra identità, organizzandoci costruendo il nostro essere collettivo.
corrispondenza REDHER 26/27 settembre [versione IT]   [version ES]
convocazione incontro [versione IT]   [version ES]

foto incontro alto baudo
IMMAGINI  DALL’INCONTRO
dal 26 al 28 settembre 2008
di Ariadni/REDHER e Óscar Paciencia

diana rojas
POESIA ‘ALTO BAUDÓ’
di Diana Rojas

[testo IT]

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ventura diaz
Intervista al professor Ventura Díaz Ceballos
Quibdó, Chocó
30 settembre 2008
Incontro Interetnico

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Territorio e politica

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Leader e resistenza

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Errori e utopie

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