Il popolo colombiano ignora le gravi implicazioni che avrà il futuro minerario-energetico per la vita del paese che il governo nazionale e le mprese transnazionali hanno tracciato nel Piano Nazionale di Sviluppo. Il discorso ufficiale e la campagna pubblicitaria ingannano l’opinione pubblica in relazione ai vantaggi economici e lavorativi che quell’investimento straniero porterà a tutti, e con il quale si garantirà la conservazione degli ecosistemi naturali.(…)
In quanto organizzazioni e comunità che affrontiamo tutti questi conflitti in distinte zone del territorio nazionale, ci siamo proposti di iniziare una campagna unitaria che dalla posizione di ogni processo di resistenza, sviluppi coscienza e volontà su di un problema tanto cruciale del quale non siamo stati informati e di una politica da cui ci hanno escluso. Una campagna che generi spazi in cui si possano esprimere nelle varie forme le voci critiche a un tal sproposito che sottomette la nostra sovranità.
Questo non è il paese che come popolo vogliamo, non è il futuro che ci meritiamo. Per questa ragione ci convochiamo per manifestare in difesa della vita. La locomotiva mineraria-energetica sta portando il Paese verso abissi ancora più profondi. Fermiamola! Questo primo di agosto è il primo appuntamento. Ci vediamo lì!
Mario Alejandro Valencia, economista e portavoce del network colombiano contro le grandi multinazionali minerarie, delinea i termini di questa organizzazione relativamente al boom minerario attualmente in auge in Colombia per la domanda proveniente dai mercati mondiali e cosa significa dal punto di vista legale, ambientale ed economico per il paese. Versión [ES]
La Rete colombiana che si confronta con le Grandi Trasnazionali minerarie, RECLAME è una iniziativa ampia, democratica, pluralista e popolare, composta da organizzazioni e processi sociali colombiani in lotta la grande impresa mineraria trasnazionale , che sta producendo effetti negativi per i cittadini e per l’ambiente.
POR NUESTROS MUERTOS, NI UN MINUTO DE SILENCIO. ¡TODA UNA VIDA DE LUCHA!
Per tre giorni il sindacato degli alimentaristi colombiani, SINALTRAINAL, ha festeggiato il suo trentesimo anno di vita. La meraviglia non consiste nel fatto dell’assoluta assenza dei grandi mezzi di informazione colombana, e neppure nell’alta e qualificata partecipazione all’evento. Bensì nel fatto che in Colombia um sndacato posssa “vivere” per trent’anni.
Venticinque sono i sindacalisti SINALTRAINAL uccisi, sei sono esiliati, quasi tutti i dirigenti sono minacciati e la maggiorparte di loro viaggia scortata. 4000 sono i sindacalisti colombiani uccisi negli ultimi anni, quasi la metà che nelresto del mondo. La determinazione e l’orgoglio con il quale si definiscono un sindacato di classe, ha permesso loro di raccontare durante il Forum un’altra storia, quella che difficilmente arriva alla gente.
“… noi continuiamo a denunciare le politiche di saccheggio, sfruttamento, oppressione, oltraggio alla popolazione e distruzione ambientale causata dalle multinazionali e continuiamo a sforzarci per raggiungere una soluzione al conflitto sociale ed armato che vive Colombia e per l’unità dei popoli della nostra America. Un’altra Colombia, un’altra America, un altro mondo è possibile.”
L’attuale guerra che si presenta in Colombia è motivata, promossa, finanziata ed rafforzata dai padroni dei gruppi finanziari globali, le multinazionali più grandi del mondo e l’oligarchia locale. Tale scontro è parte della strategia usata per raggiungere qui ed in America Latina i loro obiettivi. Sono i loro interessi quelli che traggono profitto dal conflitto.
Le transnazionali non suolo guadagnano vendendo armamenti e finanziando lo stato oligarchico colombiano affinché eserciti una repressione indiscriminata e costruisca un mostruoso apparato militare, ma si approfittando anche dei “frutti” che lascia la guerra.
Il presidente del Collettivo di Avvocati José Alvear Restrepo riporta le cifre drammatiche sulla condizione del lavoro e della violenza verso i sindacalisti in Colombia. Crimini rimasti impuniti: “In questo paese si uccidono oltre il 50% di sindacalisti sul totale dei sindacalisti uccisi nel pianeta”. Versión [ES]
Óscar Paciencia 27 luglio 2012
INTERVENTO DI JAVIER CORREA
Il presidente del SINALTRAINAL passa in rassegna i 30 anni di lotta, descrivendo campagne interne e internazionali, strategie, vittorie e sconfitte. Denunciando l’inerzia dello stato e la sua determinazione nella svendita delle ricchezze nazionali alle grande imprese multinazionali. Versión [ES]
SOLIDARIETA’ DEI COMITATI DI BASE ITALIANI
22 luglio 2012
Compagni e Compagne del SINALTRAINAL,
Vi inviamo un fraterno saluto dall’Italia, terra martoriata dalle politiche economiche dell’Unione Europea, dei Mega progetti, della devastazione ambientale, della cancellazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, della precarietà, della corruzione politica. Anche se distanti, non possiamo non rallegrarci per i 30 anni di vita della vostra organizzazione passati a lottare contro le Multinazionali e i gruppi paramilitari per una Colombia in cui le risorse naturali e il territorio appartengano alle comunità.
I sindacalisti ripercorrono la memoria; presentanto gli ospiti internazionali. Foro sul tema “Multinazionali, violenza, libertà sndacale, democrazia in Colombia. La festa con gruppi musicali di vario genere
AZIONE URGENTE ESMAD SGOMBERA 200 FAMIGLIE DI MINATORI Suarez, Cauca – 20 Agosto 2008
per Galería de la Memoria – CSPP – Nomadesc – Defensoría Juvenil –
Red de Banco de Datos de Derechos Humanos
Dalle 2,30 del pomeriggio nel municipio di Suárez, Cauca, nella miniera ubicata al bordo del fiume Cauca, di fronte alla Galleria della zona urbana, approssimativamente 60 membri dell’ESMAD e della Controguerriglia, che si spostavano su due camion, un autobus, due tank e due camioncini hanno attaccato violentemente contro 200 famiglie della comunità di minatori, nella gran maggioranza afrocolombiani, lanciando gas lacrimogeni e colpendoli con manganelli e prendendoli a calci. L’ordine dello sgombero é stato dato data dal sindaco di Suárez, Luís Fernando Colorado Aponzá, con l’argomento che questi sarebbero terreni di alto rischio. Denunciamo anche il ruolo giocato dalla personera municipale José Denis Balanza che non sta operando a tutela dei diritti umani, bensì a beneficio dello sgombero, appoggiandosi all’argomento dell’alto rischio, ma senza offrire alternativa alcuna alle famiglie; in questo senso è importante segnalare che nei giorni passati sono statu sgomberati dalla miniera ubicata nel quartiere San Miguel, 1800 minatori, prometiendo loro una cifra in denaro a titolo di indennità che fino ad ora non é stata completamente consegnata
AFROCOLOMBIANI SI RIORGANIZZANO PER RESISTERE ALLA UNION FENOSA E ALLA KEDHADA (ANGLO GOLD ASHANTI)
di Óscar Paciencia
Yolombó, Suárez – Cauca. 27/31 luglio 2008
Nel nord del dipartimento del cauca, nei municipi di Suárez, Buonos Aires, Puerto Tejada, Villa Rica, Corinto, Miranda, Guachene, l’ 80% della popolazione é afrodiscendente, i loro antichi parenti erano gli schiavi portati in questa terra dall’Africa. Dagli anni sessanta a oggi queste terre che si sono conquistati con lunghe lotte e molto sangue versato, oggi vengono trasformate dall’invasione dei monocoltivazione Della canna da zucchero dei grande monopoli con la scusa che questo genererá impiego e sviluppo. Ma in realtá questo ha prodotto perdita della sovranitá alimentare, e sfruttamento per le persone che lavorano in questa industria le quali sono costrette a lavorare consecutivamente per 12 ore al giorno senza neppure ricevere il salario minimo previsto dalle leggi. Tutto questo ha causato una serie di problemi ambientali, sociali, culturali ed economici.
Attivitá produttive dei contadini, dei minatori artigianali dell’oro, delle donne e del Consiglio Comunitario.Impianti della Diga Salvajina della Union Fenosa presidiata dall’esercito. [foto]
INTERVISTA CON FRANCIA ELENA MARQUEZ
La neoeletta nella Giunta del Consiglio Comunitario del Corregimiento di La Toma racconta della realtá del municipio, di come le multinzionali dell’oro (Kedhada) e dell’industria elettrica (Union Fenosa) abbiano modificato a fondo le tradizioni e le abitudini degli abitanti afrocolombiani, oltre ad averli espropriati di terre e di risorse, minacciati, nel tentativo, remoto ed attuale, di farli abbandonare la zona. La nuova formazione del Consiglio Comunitario, struttura organizzativa degli abitanti di colore, riconosciuta dalla legge colombiana, si ricostituisce come strumento di lotta collettiva, per la difesa del territorio, della cultura e dell’economia tradizionale della popolazione afro.
UDIENZA FINALE DEL TPP Bogotà, Universitá Nazionale
21, 22, 23 giugno 2008
Al termine di un lungo processo durato due anni e mezzo, che ha preso in esame migliaia di denunce nei confronti delle multinazionali presenti in colombia e contro il governo di questo paese, la giuria internazionale, presieduta dal premio nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel, al termine dell’udienza finale, ha emesso un sentenza di condanna per le 34 trasnazionali giudicate (Coca-Cola, Chiquita Brands, Repsol; Union fenosa, Oxxy, BP,Kedhada,Drummond, Ecopetrol, tra le altre), per il Governo Colombiano e per i governi degli stati a cui appartengono le imprese.
All’interno delle giornate di lavoro del Tribunale si é svolta una manifestazione in Bogotá contro la presenza invasiva delle imprese trasnazionali e contro il governo di Uribe che la facilita.
Alcuni studenti dichiaratisi ‘in clandestinitá’, a volto coperto, hanno voluto portare la loro solidarietá al TPP, alle organizzazioni sociali presenti, agli indigeni, agli afrodiscendenti ed ai campesinos.
Gli atti del Tribunale Permanente dei Popoli, Sessione Colombia, sono stati trasmessi in maniera formale a tutte le istanze politiche inazionali e nternazionali che hanno competenza per assumere la sentenza (Nazioni Unite, OEA Commissione, Cortre e Tribunale Interamericano per i Diritti Umani, Parlamento Europeo, in tutti i paesi sedi delle impresie , al Governo, alla Procura e alla Corte Suprema Colombiana)
SENTENZA FINALE TPP Bogotá, 23 luglio 2008 Visti i fatti provati, il tribunale condanna:
Il Governo Colombiano…… le case madri delle imprese Coca Cola, Nestlé, Chiquita Brands, Drummond, Cemex, Holcim, Muriel mining corporation, Glencore-Xtrata, Anglo American, Bhp Billington, Anglo Gold Ashanti, Kedhada, Smurfit Kapa – Cartón de Colombia, Pizano S.A. y su filial Maderas del Darién, Urapalma S.A., Monsanto, Dyncorp, Multifruit S.A. filial de la transnaciona Del Monte, Occidental Petroleum Corporation, British Petroleum, Repsol YPF, Unión Fenosa, Endesa, Aguas de Barcelona, Telefónica, Canal Isabel II, Canal de Suez, Ecopetrol, Petrominerales, Gran Tierra Energy, Brisa S.A., Empresas Públicas de Medellín, B2 Gold – rame e oro di Colombia S.A….. Gli stati di cui abbiano la nazionalitá le case madri delle imprese trasnazionali…. Il Governo degli Stati Uniti di America…
L’udienza del Tribunale si é svolta principalmente nell’auditorio Leon de Greiff. All’incirca 2000 persone hanno presenziato provenienti da tutto il mondo.
Comunicato SINALTRAINAL A BUCARAMANGA I PARAMILITARI CHIAMATI LE AQUILE NERE MINACCIANO DI MORTE I DIRIGENTI SINDACALI E SOCIALI
Traduzione di Aiki Il 22 Aprile 2008, di pomeriggio, al terzo piano della sede della Centrale Unitaria dei Lavoratori CUT di Bucaramanga, Sottodirezione di Santander, è stata trovata una busta contenente la seguente minaccia di morte: