Indigeni verso guerriglieri

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Se le parole di Camilo González Posso, in risposta alla lettera del comandante Timocenko dele FARC-EP, rappresentano il pensero di tutta l’organizzazione indigena dei Cabildos del Nord del Cauca, allora occorrerà molta pazienza e capacità di mediazione per unificare le lotte rappresentate in forme molto differenti tra loro.
Posso scrive tra l’altro:“Le posizioni di non violenza impugnate dagli indigeni del Cauca sono inconciliabili con l’idea delle FARC secondo cui essi sarebbero popolo in armi, obbligai da un destino che non controllano a fare la guerra ovunque giudichino necessario. Al cntrario l’ACIN ha detto loro che gli indigeni del Cauca non sono in guerra contro nessuno e che hanno scelto la “minga” (processo collettivo e organizzativo di iniziative politiche, ndt) , la mobilitazione inerme e con la forza della parola come via efficace per difendere la loro causa. È evidente che fra tutti i messaggi che non piacciono al comandante delle FARC, quello che più lo irrita è l’affermazione indigena secondo la quale la lotta armata presente ggi in Colombia è un’opzione sbagliata e contraria alle lotta popolare. Nessuno prima d’ora e con tanta autorità, aveva detto loro che non esiste una guerra imposta, bensì decisioni politiche che portano a scegliere di continuare in armi. In altre parole, gli hanno detto attraverso lettere o bruciando i fucili, che stanno combattendo una guerra illegittima, convertita in ostacolo per la difesa delle rivendicazioni per la democrazia e per una vita decente.”

Timochenko risponde ai Nasa

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TIMOLEÓN JIMÉNEZ

Timochenko, comandante delle FARC, risponde agli indigeni
Montagne colombiane, 25 luglio 2012

Ho saputo recentemente della comunicazione da voi inviata, la quale mi son preso la cura di leggere con sommo rispetto ed attenzione. Con la stessa chiarezza e franchezza con la quale la vostra Associazione esprime il suo pensiero e i suoi propositi, rispondo alle vostre inquietudini in quanto Comandante dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP, organizzazione che come voi sapete, si è presentata alla vita politica colombiana nel 1964 come espressione della resistenza popolare alla guerra, e si avvicina a compiere cinquanta anni di lotta irrinunciabile per la pace.
Che esprimiate con tanto fervore il vostro anelito per la pace, conferma la nostra convinzione che la grande maggioranza di colombiani reclama in ogni angolo del paese per ottenere questo bene pregiato. La guerra civile colombiana non è stata una decisione del popolo di questo paese, bensì un’imposizione delle sue classi benestanti dominanti. È naturale che il paese che la soffre, la respinga con determinazione. Noi siamo i primi. Per questo motivo la combattiamo in tutte le forme possibili.

TELESUR
Noticiero del 25 de julio de 2012

COMUNICADO FARC-EP

La respuesta del Secretariado de las FARC-EP en las palabras del comandante Timochenko: “Si se va el ejercto, la policia y los paramilitares, tambien nosotros saldremos”

Indigeni Nasa non vogliono armi

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Il 9 luglio 2011, i guerriglieri del VI° fronte delle FARC hanno fatto esplodere una chiva bomba (mezzo collettivo di trasporto per persone cose ed alimenti utilizzato in queste zone – ndt) nella città di Toribio, uccidendo 3 persone. A seguito di questo evento la comunità si è dichiararata in assemblea permanente. Il 20 luglio dello stesso anno è stato convocata la Giunta Direttiva del CRIC (Consiglio Regionale Indigeno del Cuca) dove si diede mandato per attuare “LA MINGA DI RESISTENZA PER LA AUTONOMIA E L’ARMONIA TERRITORIALE E PER LA FINE DELLA GUERRA”.

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LETTERA APERTA AI GRUPPI ARMATI
ACIN – Associazione Cabildos Indigeni Nord Cauca
8 luglio 2012
“Ci dichiariamo in resistenza permanente fino a quando i gruppi armati e gli eserciti non se ne andranno da casa nostra. Noi siamo in casa nostra e non la lasceremo, coloro che devono andare via sono gruppi armati e gli eserciti, legali e illegali che vengono a seminare morte nei nostri territori. Oltre 400 attacchi della guerriglia a Toribio, oltre i morti, feriti, sfollati, case distrutte, campi minati, raccolti perduti, studenti senza lezioni, dolore, tristezza, impunità, orfani, vedove, minacce, accuse, e tutti i tipi di abusi compiuti contro la vita, le norme, la dignità e la giustizia; sono sufficienti motivi per dire BASTA GUERRA, BASTA GRUPPI ED ESERCITI ARMATI, SIA CHI SIA, BASTA ABUSI, BASTA MANCANZA DI RISPETTO, BASTA STUPRI, BASTA INVASIONI NEI NOSTRI TERRITORI.”

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INTERVISTA AL GENERALE ALEJANDRO NAVAS
da El Pais di Santiago de Cali
22 luglio 2012
trad. óscar paciencia
“Comunque la Forza Pubblica manterrà il controllo del territorio, questo è il nostro dovere istituzionale e le comunità della regione dovranno capire questo concetto. Dobbiamo dire che la popolazione eccede nelle azioni che compie perché è male informata, dal momento che è sotto pressione da parte dei gruppi sovversivi, che la portano a commettere errori, molte volte forzatamente, a volte per convinzione, frutto dell’indottrinamento di queste guerriglie.”

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COMUNICATO DELLE FARC-EP
Bloco Occidentale Comandante Alfonso Cano
20 luglio 2012
Al termine di una analisi congiunturale e storica delle condizioni del Cauca, il comunicato termna responsabilizzando delle conseguenze dello scontro con l’esercito quei paesani che vedono di buon occhio la sua presenza nel territorio. “In questo contesto è preoccupante per la gente del nord Cauca il fatto che, come succede a Toribio, alcuni residenti si sono manifestati a favore della presenza delle forze dell’ordine nelle aree urbane. Presenza che, oltre favorire l’ingresso delle multinazionali in territorio indigeno e contadino, rappresenta il bersaglio delle azioni di guerriglia, quindi anche loro risulteranno responsabili delle conseguenze che possono derivare dal futuro sviluppo dello scontro”.
Vengono anche riportate le 7 norme (discutibili) datate 1995 sul comportamento che la popolazione civile deve tenere nei confronti delle forze dell’ordine.

Toribio

IMMAGINI DA TORIBÍO
foto di óscar paciencia
19 – 22 luglio 2012
Toribio devastata dai combattimenti. La dignità indigena che si esprime attraverso il rifiuto di tutti gli eserciti, rivendicando la propria tradizione e la propria determinazione a vivere in pace.

Grave situazione in Cauca

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Dall’inizio del mese di luglio di quest’anno le comunità indigene Nasa del Nord del Cauca, raggruppate nell’Associazione Cabildos Indigeni Nord Cauca (ACIN) stanno rivivendo il terrore che, ciclicamente, si abbatte in questa zona. Il 9 luglio scorso una bomba (tatucos) sparata dai guerriglieri delle FARC ha colpito per errore il centro medico del villaggio di Toribio, ferendo i medici presenti. Il 13 luglio a Monterotondo (frazione di Miranda) durante gli scontri tra guerriglia e esercito è rimasto ferito un Governatore Nasa. Durante lo sgombero – eseguito da esercito ed ESMAD – della collina Cerro Berlin, a Toribio, occupato per due giorni dagli indigeni, dopo aver scacciato i soldati presenti, 40 Nasa risultano gravemente feriti. Contemporaneamente in zona Coldono è stato ucciso un contadino a sangue freddo dall’esercito.Gli indigeni di ACIN, da tre settimane hanno scritto una lettera aperta a tutti gli attori armati presenti sul loro territorio, esercito, polizia, guerriglia delle FARC, intimando loro di andarsene dal territorio Nasa, di lasciarli vivere in pace. Poi hanno messo in atto ciò che nel 2011 avevano programmato: hanno cominciato a smontare le trincee dela polizia a Toribio, sono andati a cercare gli accampamenti guerriglieri ed in uno di questi hanno catturato 4 insorti e sequestrato le armi e attrezzature di guerra che hanno poi bruciato.Di seguito alcuni materiali che raccontano queste giornate.
Tejido de Comunicación ACIN
19 luglio 2012

QUELLO CHE NON HANNO MOSTRATO I MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA

Questo video mostra tagli di riprese non editate, sullo sgombero dei militari nella collina Cerro Berlin,ubicato nel Municipio di Toribio al Nord del dipartimento del Cauca, avvenuto il 18 luglio scorso.

Acción direkta
19 luglio 2012

SIAMO STANCHI DI GUERRA!

Analisi della situazione di guerra in questi giorni nel Cauca da parte del comunicatore indigeno Nasa Rafael Colcué, FERMARE LA GUERRA ORA!!!

Noti5 Pacifico
19 luglio 2012

NOTIZIARIO

Non cessano gli scontri nel dipartimento del Cauca, un abitante della comunità ucciso dall’esercito e tre feriti sono il saldo degli scontri tra indigeni ed esercito a Caloto.[da 1′:25″ a 7′:34″]

Caracol TV / Telegiornale
23 luglio 2012

INTERVISTA AL MINISTRO DEGLI INTERNI

il Ministro degli Interni, al termine dell’incontro con le autorità indigine, afferma, tra l’altro che la richiesta Nasa di abbandono dell’Esercito dai loro terrtori non è fattibile dal momento che ‘all’esercito nessun luogo dello stato colombiano è vietato’

Noti5 Pacifico
23 luglio 2012

SITUAZIONE A TORIBIO (1)

Nota informativa della redazione di Noti5 sulla situazione che in questi giorni si vive a Toribio, dove la povertà, la marginalità e l’abbandono rappresentano la forza della guerriglia in questa zona. (PRIMA PARTE)

Noti5 Pacifico
19 luglio 2012

SITUAZIONE A TORIBIO (2)

Nota informativa della redazione di Noti5 circa i piani di sviluppo e di pace governativi nel dipartimento del Cauca a fronte della povertà e miseria. (SECONDA PARTE)

L’esercito Nazionale colpisce la popolazione civile
COLPI DI MITRAGLIA SULLA SCUOLA DI LAS GUACAS,
CORINTO, CAUCA

Las GuacasJORLEN SORIANO MARIN
Coordinatore Della Istituzione e Presidente del Comitato Municipale degli Educatori
29 luglio 2008

Mi permetto di riportare i fatti che si sono venuti presentando da alcuni mesi nel Corregimiento EL JAGUAL del municipio di Corinto, al nord del dipartimento del Cauca, dove funziona la Istituzione Educativa Las Guacas, e che il 27 di luglio di questo anno sono arrivati al limite:
• Il 29 maggio 2008,la Forza Militare hanno bombardato le frazioni di Las Guacas e La Comiera uccidendo due fratelli civili evangelici.
• Sono continuativi gli scontri a qualsiasi ora del giorno ed in qualsiasi luogo di questa zona, ma specialmente nelle frazioni menzionate.
• Ieri, 27 luglio 2008 tra le 6:30 della sera e le 11:00 della notte un aereo Della Forza Aerea ha mitragliato senza pietá il Collegio de Las Guacas e le case circostanti. Sono stati causati danni a porte, pareti, tuberie degli impianti per l’acqua, nella classe di informatica, sul pavimento, sui marciapiedi, nel campo di basket, sulle lavagne e nei tetti. Le persone che vivono nel negozio a 20 metri dalla scuola, ci hanno raccontato dei momento terribili che hanno vissuto e come l’aereo sparava senza pietá contro la loro casa, in cui stavano bambini e persone della comunitá.Nello stessomomento, un pó piú giú dal Collegio una ex alunna che stava in casa sua é stata ferita gravemente ed al momento la prognosi é riservata.

Las Guacas scuolaImmagini da Las Guacas
di Óscar Paciencia
Las Guacas, 6 agosto 2008

Oltre l’istituzione scolastica è stata colpita anche la  casa del gestore del negozio comunitario e ll negozio stesso, dove al momento del mittragliamento vi erano 30 persone. Poi i bambini tornano a scuola.

[foto]


Intervista al signor Jorge Ortega, gestore del piccolo negozio comunitario, che funziona anche come luogo di ritrovo della comunità, che racconta come anche la sua casa è rimasta colpita dai colpi di mitragliatrice dell’avionetta dell’esercito dalle 19 alle 23 del 27 luglio 2008

audio Intervista Jorge Ortega [Español – 6′:24” – 2.9 mgb]

Intervista al professor Jorlen Soriano Marin, autore della denucia, professore dell’istituzione scolastica e presidente del Comitato Municipale degli Educatori, il quale, oltre a raccontare le condizioni della scuola e quelle psicologiche degli alunni, ricorda come da maggio i combattimenti tra il Sesto fronte delle FARC e l’esercito Nazionale colombiano continuino ininterrottamente, anche nelle case e nei villaggi limitrofi e che hanno fatto due morti in maggio di quest’anno

audio Intervista Jorlen Soriano Marin [Español – 19′:20” – 9.0 mgb]


Intervista a Jessica, sorella della ragazza di 22 anni rimasta gravemente ferita e tutt’ora in fin di vita, essendo stata colpita, nella cucina di casa sua, da un proiettile di alto calibro sparato dall’avionetta militare che le ha trapassato la spalla, colpito il polmone ed il fegato, il 27 luglio 2008

audio Intervista Jessica [Español – 5′:66” – 2.7 mgb]




FARCF-EP. RACCOMANDAZIONI ALLA POPOLAZIONE CIVILE
di Óscar Paciencia
raccomandazioni FARCIl giorno 2 agosto 2008, il vicepresidente del Cabildo di Corinto, municipio del Nord del Cauca, mostra un foglio a colori ripiegato in due, contenente le indicazioni che il VI Fronte delle FARC, attivo in questa zona, dà agli abitanti affinchè non incorrano in conflitti a fuoco -molto frequenti qui – tra l’esercito e la guerriglia.
Tra le indicazioni fornite, abbastanza paradossali e di difficile applicazione, si legge quella  ‘di evitare che polizia ed esercito facciano caserme vicino alle case civili’ oppure che ‘la popolazione civile deve evitare che polizia e militari utilizzino i loro veicoli’ e che piuttosto é meglio che gli consegnino il veicolo e se ne vadano ‘esigendo una firma su di un foglio’ utile poi per farselo restituire.

Comunicato all’opinione pubblica
ASSASSINATO UN ALTRO LEADER SOCIALE DEL CATATUMBO
San Juancito5 agosto 2008
L’Associazione per la Promozine Sociale Alternativa MINGA, denuncia e condanna all’opinione pubblica nazionale e internazionale il vile assasinio del leader comunitario della regione del Catatumbo (Nord di Santander) ELADIO ORTEGA, presumibilmente da parte della guerriglia delle FARC lo scorso 3 di agosto, domenica, nel Corregimiento di San Juancito nel municipoio di teorema
ELADIO ORTEGA era impegnato come presidente della Giunta di Azione Comunale del Corregimiento e nella stesso giorno del suo assassinio era statu rieletto dalla sua comunitá con questo incarico per il próximo periodo. Occorre segnalare che il signor ORTEGA era un riconosciuto dirigente appartenente alla Associazione Campesina delle Asssociazioni di Giunta del Catatumbo (ASCAMCAT), e ha svolto un ruolo di primo piano durante la mobilitazione delle Associazioni di Giunta di San Juancito, El Aserrío, LA Cecilia nel setiembre del 2007, per esigere da ECOPETROL e al governo colombiano la sistemazione delle vie di comunicazione nella sua regione.
Occorre ricordare che la stessa guerriglia ha assassinato i leader regionali del Comitato per la Integrazione Sociale del Catatumbo (CISCA) JOSE TRINIDAD TORRES nel luglio 2005 e JUAN GUERRA nel settembre 2006.

Saravena, 08 agosto 2008
AZIONE URGENTE

La Fondazione per i diritti umani Joel Sierra, informa l’opinione pubblica Regionale, Nazionale e Internazionale, gli organismi di giustizia e controllo dello Stato ed le organizzazioni sociali e patrocinatrici dei Diritti umani dei seguenti fatti:
nella giornata di oggi, venerdì 8 agosto, approssimativamente verso le 8:30 della mattina, nel Quartiere Galán, del municipio di Saravena, é stato assassinato il dirigente Sociale e Politico LUIS MAYUSA PRADA, di 46 anni, integrante del Partito Comunista Colombiano PCC, e della Direzione Dipartimentale del Polo Democratico Alternativo cui era stato candidato all’Assemblea per questo municipio nelle ultime elezioni.

ingrid betancourtCon una operazione (‘Jaque‘, scacco) apparentemente spettacolare, venduta dal governo colombiano a tutto il mondo come frutto di lunghi mesi di esclusivo lavoro dell’intelligence del ministero della Difesa, Ingrid Betancourt, figlia dell’alta borghesia colombiana, ex-candidata presidenziale, dopo sei anni di prigionia nelle manidelle FARC-EP torna in libertá. E solo una settimana dopo il rilascio le crepe, giá presenti nelle iniziali dichiarazioni sulla liberazione del ministro Santos, diventano voragini: l’elicottero militare dipinto di bianco per farlo apparire della Croce Rossa, insegne di TeleSur (emittente venezuelana),  un militare che indossa un giubbotto con il simbolo della Croce Rossa, l’evidente partecipazione dei servizi segreti Israeliani e nordamericani. E una ricompensa da 20 milioni di dollari.


manifestoLIBERA INGRID BETANCOURT

3 luglio 2008  –  di Guido Piccoli
Tornano a casa la franco-colombiana, tre americani e altri 11 ostaggi delle Farc. Falsa operazione umanitaria inganna le Farc nella jungla del Guaviare
Ingrid Betancourt libera. Pochi mesi fa non ci credeva più nessuno. Sembrava che stesse morendo, che avesse finito la riserva di speranza. Ed era anche prigioniera di un destino che sembrava fatale. Era stata condannata a stare ancora nella selva a pagare colpe non sue, per un conflitto diventato senza regole. Intanto nel mondo era diventata famosa, compatita, ammirata, trasformata in icona. Ma anche assurta ad una fama che avrebbe potuto ammazzarla. Ingrid era infatti il vero jolly nelle mani delle Farc, mentre gli altri sequestrati e i prigionieri di guerra erano importanti soltanto per i loro familiari.


manifestoI BUONI VINCONO, I CATTIVI PERDONO. E’ ANDATA COSÍ?

4 luglio 2008  –  di Guido Piccoli
Ingrid dei miracoli. Meeting fantasma, elicottero di soldati travestiti da guerriglieri, comandante che ci casca: degna di Hollywood la liberazione di Betancourt e degli altri 14 ostaggi. Ma le versioni si moltiplicano. In ogni caso è un successo di Uribe, che ora può perpetuarsi al potere e deve temere un solo avversario: proprio lei
«Un’operativo da film» ha dichiarato raggiante il ministro della difesa colombiano, Juan Manuel Santos. La storia della liberazione di Ingrid Betancourt, dei tre agenti statunitensi e di undici militari colombiani sembra effettivamente scritta a Hollywood.
Da una parte, i buoni: quindici Rambo incaricati di una missione «audace, pericolosa e senza ritorno», secondo il racconto del comandante dell’esercito, Mario Montoya. Due in particolare, capaci d’infiltrarsi nel territorio nemico e di guadagnarsi la fiducia dei guerriglieri. «Devi concentrare i prigionieri da mandare a colloquio col segretario Alfonso Cano» dicono al quarantanovenne Gerardo Antonio Aguilar, alias Cesár (messo a loro guardia direttamente dal Mono Jojoy, il capo militare delle Farc).

[Versione IT]


Comunicato del Comitato Carlos Fonseca
INGRID BETANCOURT E’ STATA LIBERATA; IL PRESIDENTE PARAMILITARE ALVARO URIBE VELEZ SARA’ NUOVAMENTE E ILLEGALMENTE RIELETTO IN COLOMBIA

2 luglio 2007
Con una operazione militare, lungamente, scientificamente, politicamente e mediaticamente preparata, è stata liberata Ingrid Betancur, ex-candidata presidenziale, da sei anni sequestrata dalle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).
Il governo Narco-Paramilitare di Alvaro Uribe Velez ha in questo modo fatto fallire e definitivamente bloccato la tanto osteggiata trattativa diplomatica ad alto livello che per l’ennesima volta si era attivata tra una delegazione franco-svizzera e le stesse FARC, dopo la fucilazione, assieme ad altri 15 combattenti, del negoziatore e comandante delle FARC, Raul Reyes in territorio ecuatoriano, solo alcuni mesi fa.


pascual serranoIL TRADIMENTO DI INGRID
da Rebelión – 5 luglio 2008
di Pascual Serrano


Leggo un clamore di indignazione tra i settori progressisti venezuelani per la reazione di disprezzo di Ingrid Betancourt e della sua famiglia verso persone che tanto interesse hanno avuto nella sua liberazione, specialmente il presidente del Venezuela Hugo Chávez e la senatrice Piedad Cordoba. Parlano di tradimento indignati per quello che, a tutti gli effetti, è una prova di ingratitudine.
Betancourt e famiglia non hanno tradito nessuno, sono ritornati alla classe sociale, politica ed economica alla quale appartengono da sempre: la borghesia neoliberale ricca della Colombia. Ingrid è figlia di Gabriel Betancourt, ministro di Educazione durante il governo del dittatore Gustavo Rajas Pinilla, e di Yolanda Pulecio che fu regina di bellezza arrivando ad essere Miss Colombia e Rappresentante alla Camera per Bogotà. Betancourt, come buona figlia dell’oligarchia, per gli studi secondari ha frequentato il Liceo Francese di Bogotá e più tardi scienze politiche in Francia nell’Istituto di Studi Politici di Parigi; si é specializzata in commercio estero e relazioni internazionali. Ha vissuto vari anni a Parigi, dove suo padre lavora come ambasciatore per l’Unesco; lì ha conosciuto il suo primo marito, il diplomatico francese Fabrice Delloye, con cui si é sposata nel 1981.


manifestoVENTI MILIONI PER BETANCOURT

5 luglio 2008  –  di Guido Piccoli
Esperti di Usa e Israele, una donna arrestata… Traballa quel «blitz perfetto» L’altra verità: carceriere delle Farc corrotto tramite la fidanzata
Le bugie hanno le gambe corte anche in Colombia. Nonostante la disponibilità dei media internazionali ad accettarla a scatola chiusa, la favola raccontata dal governo di Alvaro Uribe sulla liberazione di Ingrid Betancourt comincia a far acqua da tutte le parti. Ad essere smontata per intero è l’attribuzione d’ogni merito all’esercito colombiano, fatta dal ministro della difesa Juan Manuel Santos. Che vi avessero partecipato agenti statunitensi era quasi certo, visto che si trattava di liberare dei connazionali fatti prigionieri dalle Farc cinque anni fa. Come già fatto in altre occasioni (ad esempio quando, nel dicembre 1993, fu ammazzato il capo dei narcos Pablo Escobar), Washington fa filtrare mezze ammissioni per non urtare la suscettibilità del fidato alleato colombiano. All’operazione «Scacco» hanno dato il loro contributo anche decine di esperti israeliani.

[Versione IT]


FARC – EP
COMUNICATO
5 luglio 2007 – da Rebelión
1. La fuga dei 15 prigionieri di guerra, lo scorso mercoledì 2 Luglio, é conseguenza diretta della spregevole condotta di Cesar ed Enrique i quali hanno tradito il loro compromesso rivoluzionario e la fiducia che in essi era stata riposta.
2. Indipendente da un episodio come questo, possibile in qualunque scontro politico e militare dove ci sono vittorie e sconfitte, manteniamo vigente la nostra politica per concretare accordi umanitari che permettano lo scambio ed inoltre proteggano la popolazione civile dagli effetti del conflitto. Se continuerá a persistere nella ricerca del riscatto, il governo dovrá assumersi tutta la responsabilitá delle conseguenze di questa temeraria ed avventurosa decisione.
3. La lotta per liberare i nostri e altri combattenti politici carcerati sará sempre all’ordine del giorno in tutte le unità fariane, specialmente nella sua direzione. Tutti loro sono nelle nostre menti e nel cuore.


Selvas ColombiaSpeciale BETANCOURT / COLOMBIA 2008


elnPER UNA ECONOMIA ALTERNATIVA PER ARAUCA

Comunicato del Fronte di Guerra Orientale
29 maggio 2008
traduzione di Aiki

In un recente comunicato, il Fronte 10 delle FARC afferma che il Fronte Domingo Laín dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) è un nuovo battaglione antinarcotici. Queste gravi accuse ci portano ad esprimere al paese e al mondo la nostra posizione.
Molte comunità contadine del dipartimento di Arauca, di propria volontà dallo scorso anno hanno ricominciato a seminare gli alimenti, come via per eliminare la dipendenza dalle coltivazioni di coca ed procurare la propria sicurezza alimentare.
È necessario ricordare che queste comunità, nella scorsa decade anticiparono questi stessi piani di semina di alimenti, per tentare di evitare che il campo araucano fosse piagato dalle piantagioni di coca.