Il mondo a parte di Buenaventura

Malecon y palafita

Palafitte costeggiano il moderno malecon (lungomare), non ancora terminato, parte del megaprogetto di ampliazione del terminal portuale di Buenaventura (dipartimento di Valle del Cauca). La dimensione di quest’ “opera” è proporzionale alla devastazione ambientale e sociale che ha prodotto e continua a produrre. Migliaia di abitanti (maggiormente afro, ma anche indigeni) sono stati privati delle loro (già misere) abitazioni (viviendas), e resi ancora una volta profughi . Come se non bastassero i paramilitari, la corruzione, la mancanza di lavoro e di acqua potabile, la povertà, l’inesistenza di congrue strutture sanitarie ed educative. Tutti motivi che hanno portato circa 3 mesi fa ad uno sciopero cittadino durato 22 giorni, estremamente partecipato, e naturalmente represso duramente dalle ‘forze dell’ordine’, terminato con un accordo che prevede l’investimento di circa 600 milioni di dollari. Si vedrà se questa volta lo Stato terrà fede ai propri impegni

Espacio Humanitarios

La presenza dei paramilitari in Buonaventura non è mai venuta meno. Molti gruppi in disputa per il territorio che nel tempo hanno cambiato nome, ma non la pratica di terrore, al servizio implicito di chi aveva l’interesse a fare in modo che la popolazione ‘liberasse’ il territorio per poterlo vendere sul mercato (legale e illegale). Nella parte dell’ “isola” di Buenaventura, a ovest sull’oceano, le comunità di desplazados residenti sono riuscite nel 2014 a dichiarare Punta Icaco e Puente Nayero come Spazi Umanitari (Espacios Humanitarios). Due ‘strade’ (ma chiamarle così é un eufemismo) di uno dei quartieri più poveri della città, dove fino a quel momento il controllo paramilitare era asfissiante, il pizzo da pagare per le piccole attività di pesca e del legname era costante ed esorbitante. Dove le persone recalcitranti al controllo venivano letteralmente fatte a pezzi nella ‘ casa de pique‘ (il ‘pique’ è il taglio che il macellaio fa alla carne), quindi gettati nel mare dentro sacchi di plastica). La casa di pique di Puente Nayera è stata buttata giù ed al suo posto è stata costruita un’altra vivienda. La gente ha ripreso a respirare: le difficoltà derivanti dall’abbandono statale continuano ad essere le stesse, ma almeno, in queste due strade, non vengono più terrorizzati ed assassinati.

Desplazados Uanan

La guerra (militare ed economica) continua a far fuggire le persone dai loro luoghi tradizionali. Tra questi ci sono le comunitá indigene (etnia Wounaan) di Chagpien-Tordó, Chagpien-Medio, Durapdur, provenienti dalla zona del Medio San Juan. Sono circa 200 persone ospitate in un palazzetto dello sport di Buenaventura che dal 20 febbraio scorso sopravvivono in condizioni precarie grazie a sporadici aiuti locali, l’interessamento di organismi per i diritti umani (Justicia y Paz) e a un flebile intervento dell’ ACNUR.
In un altro palazzetto dello sport si ritrovano 32 famiglie afro fuggite dalla loro comunitá di Cabezera, nel Litoral San Juan, da pochi mesi a seguito di scontri tra paramilitari, esercito e guerriglia dell’ELN. Hanno notizie che durante la loro assenza le case che hanno abbandonato vengono utilizzate dall’esercito che spesso ruba quello che trova.
Entrambi i gruppi sono intenzionati a ritornare. Mentre gli indigeni Wounaan hanno richiesto accompagnamento per il ritorno, gli afro di Cabezera sono determinati a ritornare anche senza la protezione dell’ ACNUR.
“Senza il calore umano il legno delle case si imputridisce” dice José Wilson Chamarra, secondo Governatore delle comunitá di Chagpien.

foto El mundo aparte de Buenaventura

Donde la palabra es piedra

donde la palabra es piedra

settembre 2013
HUILA Y NORTE DEL CAUCA
video di Oscar Paciencia
editing di Bruno Federico
… y la estrella se enamoró de la laguna que vivía quieta en lo alto de las montañas.
Comenzó a conquistarla, con el tiempo se entendieron y hubo mucha armonía.
La estrella con una de sus puntas penetró el ojo de agua dando así origen a un ser
llamado Nasa…

Cuento visual en forma de relato sobre resistencia civil – viviendo – en el Norte del Cauca y Huila, por parte de indígenas nasa, afrodescendientes y campesinos blancos.
Por Oscar Paciencia.


Huila: Minga Indigena e Contadina

logo minga indigena contadna

MOVIMENTO PER LA LIBERAZIONE E DIFESA DELLA MADRE TERRA
Indigeni appartenenti ai tre Popoli del Huila – Yanaconas, Nasas y Guambianos- raggruppati nel CRIHU (Consiglio Regionale Indigeno Huila), contadini di ASOQUIMBO e Pastoral Social, per nove giorni hanno occupato i dintorni del chilometro 59 della strada che da Gigante porta a El Hobo, nel Huila meridionale. La quebrada del Pescador, oggi completamente secca, con alberi ridotti a tronchi senza vita a seguito della costruzione della diga di Betania, ha ospitato il grande accampamento di oltre 2000 persone. Gente arrivata da innumerevoli resguardos indigeni, veredas e municipi che verranno colpiti dalla costruzione – già avviata – di una seconda diga, EL QUIMBO. All’inizio dell’anno, le forti proteste sono state duramente represse dall’esercito e dalla Polizia antisommossa ESMAD, al servizio della multinazionale EMGESA a capitale maggioritario ENEL.

immagini della minga indigena contadina

IMMAGINI DELLE GIORNATE DI RESISTENZA
foto di óscar paciencia
Huila, 5-15 agosto 2012
Nove giorni di occupazione presso la Quebrada del Pescador, municipio di EL Hobo. Blocchi stradali intermittenti. Attacchi brutali dell’ESMAD: 7 poliziotti, 23 manifestanti feriti. Dialogo e impegni governativi firmati.
La LOCAmotora minero-energetica [ES]

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Accordi tra Minga in resistenza e Governo Nazionale [Versione IT]    [Versión ES]
Oscar Paciencia 19 agosto 2012

MINGA: 14 agosto 2012
Dopo gli scontri di lunedì 13 agosto, due polizziotti dello squadrone antisommossa (ESMAD) sono stati fatti prigionieri dagli indigeni e contadini che partecipano della Mobilitazione per la liberazione e difesa dela Madre Tierra in località Puente del Pescador, HUILA. Il coordinatore della Guardia Indigena mostra i caricatori per pistla da 9 mm trovati nella borsa di un poliziotto. Versión [ES]
disegno quimbo polizia

COMUNICATO MINGA
14 agosto 2012
Il Movimento per la Liberazione e Difesa della Madre Terra ratifica che la Minga si mantiene in Assemblea Permanente nella zona del Ponte Il Pescatore del Municipio di Hobo Huila per:
1. la difesa del territorio, le risorse naturali, il fiume Magdalena, il Massiccio Colombiano, il Páramo di Miraflores e le comunità colpite dai megaprogetti minerario-energetici;
2. il ritiro delle transnazionali dal territorio (Endesa Enel, Emerald Energy, Hydrochina, tra altre;
3. l’accesso alla terra per contadini e indigeni;
4. la soluzione politica al conflitto armato ed il controllo sovrano ed autonomo sui nostri territori.
Radiogiornale da Neiva, Huila. 14 agosto 2012 [ES]

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Oscar Paciencia 20 agosto 2012

MINGA: 13 agosto 2012. GLI SCONTRI

La Minga per la Liberazione e Difesa della Madre Terra occupa nuovamente la strada al km 59, tra Gigante e El Hobo. Migliaia tra indigeni e contadinisi posizionano lungo 500 metri della strada, bloccando completamente il traffico per oltre cinque ore. Saranno cinque ore di scontri tenaci con l’ESMAD. Verranno ritrovati 4 bossoli da 7,65. Versión [ES]

Oscar Paciencia 19 agosto 2012

MINGA: 13 agosto 2012
Testimonianze di due contadini del municipio El Agrado. Il primo, colpito ripetutamente quando già a terra, ha rischiato di essere ucciso dall’ESMAD. Il secondo ferito da particlari proiettili di gomma dura sparati a bruciapelo con i lancialacrimogeni. Immagini di alcuni feriti durante gli scontri. Versión [ES]
Movilizacionquimbo 18 agosto 2012

MINGA: 11 agosto 2012
Alle 18,30 del sabato i Contadini di ASOQUIMBO ed indigeni del CRIHU, hanno sgomberato la strada, dopo 3 ore di blocco, a seguito della forte pressione della polizia decisi fare uso smisurato della forza e perché così avevano deciso le autorità tradizionali e i dirigenti di ASOQUIMBO. Versión [ES]
Oscar Paciencia 19 agosto 2012

MINGA: 10 agosto 2012
Nel primo giorno della Minga Indigena e Campesina per la Liberazione e la Difesa della Madre Tierra, il presidente del Consiglio Regionale Indigeno del Huila, racconta quali saranno le attività della giornata, il rapporto con le multinazionali e il coordinamento con i contadini. Versión [ES]
Behiquealto 12 agosto 2012

MINGA: 10 agosto 2012
Verso le 9 iniziano i blocchi del traffco su di una carreggiata in direzione El Hobo, della via nazionale. Circa 400 – 500 metri di strada sono occupati da una folta fila di indigeni e contadini che, passando di mano in mano una lunghissima corda, producono un gran rallentamento del traffico. Poi anche l’altra carreggiata viene bloccata. Verso le 13 arriva il Segretario di governo dipartimentale, la Defensoria del Pueblo e il Colonnello della Poliza Pelaez. Versión [ES]
Movilizacionquimbo 9 agosto 2012

MOTIVAZIONI DELLA MINGA
…difesa del territorio, le risorse naturali, il fiume Magdalena, il Massiccio Colombiano, il Páramo di Miraflores e le comunità colpite dai megaprogetti minerario-energetici; il ritiro delle transnazionali dal territorio; l’accesso alla terra per contadini e indigeni; la soluzione politica al conflitto armato … Versión [ES]

Minacce paramilitari a indigeni

minacce paramilitari

Apparizione di volantini di gruppi paramilitari nei municipi di Corinto, Miranda e Caloto nella zona Nord del Cauca. I gruppi paramilitari delle AUC che si identificano come “Aguilas Negras y los Rastrojos”
Questi comunicati sono stati distribuiti nella mattinata del giorno 27 luglio 2012 nel capoluogo municipale di Corinto, Miranda e in alcune frazioni del municipio di Caloto. Tali comunicati intimidatori, contengono gravi segnalazioni e minacce contro organizzazioni indigene e contadine.
Questi comunicati rappresentano l’evidenza della permanente presenza di tali gruppi, la riapparizione di un nuovo gruppo nella zona denominato ‘Los Rastrojos’, e la ripresa delle attività paramilitari contro le organizzazioni sociali ed altre, aumentando così il livello di rischio che le comunità, le persone e i leader indigeni dello zona nord del Cauca stanno affrontando, dopo le segnalazioni e le minacce da parte delle FARC e le segnalazioni dei funzionari pubblici del governo nazionale. [ACIN – Associazione Cabildos Indigeni Nord del Cauca]

Indigeni verso guerriglieri

logo sdb

Se le parole di Camilo González Posso, in risposta alla lettera del comandante Timocenko dele FARC-EP, rappresentano il pensero di tutta l’organizzazione indigena dei Cabildos del Nord del Cauca, allora occorrerà molta pazienza e capacità di mediazione per unificare le lotte rappresentate in forme molto differenti tra loro.
Posso scrive tra l’altro:“Le posizioni di non violenza impugnate dagli indigeni del Cauca sono inconciliabili con l’idea delle FARC secondo cui essi sarebbero popolo in armi, obbligai da un destino che non controllano a fare la guerra ovunque giudichino necessario. Al cntrario l’ACIN ha detto loro che gli indigeni del Cauca non sono in guerra contro nessuno e che hanno scelto la “minga” (processo collettivo e organizzativo di iniziative politiche, ndt) , la mobilitazione inerme e con la forza della parola come via efficace per difendere la loro causa. È evidente che fra tutti i messaggi che non piacciono al comandante delle FARC, quello che più lo irrita è l’affermazione indigena secondo la quale la lotta armata presente ggi in Colombia è un’opzione sbagliata e contraria alle lotta popolare. Nessuno prima d’ora e con tanta autorità, aveva detto loro che non esiste una guerra imposta, bensì decisioni politiche che portano a scegliere di continuare in armi. In altre parole, gli hanno detto attraverso lettere o bruciando i fucili, che stanno combattendo una guerra illegittima, convertita in ostacolo per la difesa delle rivendicazioni per la democrazia e per una vita decente.”

Timochenko risponde ai Nasa

logo sdb

TIMOLEÓN JIMÉNEZ

Timochenko, comandante delle FARC, risponde agli indigeni
Montagne colombiane, 25 luglio 2012

Ho saputo recentemente della comunicazione da voi inviata, la quale mi son preso la cura di leggere con sommo rispetto ed attenzione. Con la stessa chiarezza e franchezza con la quale la vostra Associazione esprime il suo pensiero e i suoi propositi, rispondo alle vostre inquietudini in quanto Comandante dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP, organizzazione che come voi sapete, si è presentata alla vita politica colombiana nel 1964 come espressione della resistenza popolare alla guerra, e si avvicina a compiere cinquanta anni di lotta irrinunciabile per la pace.
Che esprimiate con tanto fervore il vostro anelito per la pace, conferma la nostra convinzione che la grande maggioranza di colombiani reclama in ogni angolo del paese per ottenere questo bene pregiato. La guerra civile colombiana non è stata una decisione del popolo di questo paese, bensì un’imposizione delle sue classi benestanti dominanti. È naturale che il paese che la soffre, la respinga con determinazione. Noi siamo i primi. Per questo motivo la combattiamo in tutte le forme possibili.

TELESUR
Noticiero del 25 de julio de 2012

COMUNICADO FARC-EP

La respuesta del Secretariado de las FARC-EP en las palabras del comandante Timochenko: “Si se va el ejercto, la policia y los paramilitares, tambien nosotros saldremos”

Indigeni Nasa non vogliono armi

logo sdb

Il 9 luglio 2011, i guerriglieri del VI° fronte delle FARC hanno fatto esplodere una chiva bomba (mezzo collettivo di trasporto per persone cose ed alimenti utilizzato in queste zone – ndt) nella città di Toribio, uccidendo 3 persone. A seguito di questo evento la comunità si è dichiararata in assemblea permanente. Il 20 luglio dello stesso anno è stato convocata la Giunta Direttiva del CRIC (Consiglio Regionale Indigeno del Cuca) dove si diede mandato per attuare “LA MINGA DI RESISTENZA PER LA AUTONOMIA E L’ARMONIA TERRITORIALE E PER LA FINE DELLA GUERRA”.

sdb

LETTERA APERTA AI GRUPPI ARMATI
ACIN – Associazione Cabildos Indigeni Nord Cauca
8 luglio 2012
“Ci dichiariamo in resistenza permanente fino a quando i gruppi armati e gli eserciti non se ne andranno da casa nostra. Noi siamo in casa nostra e non la lasceremo, coloro che devono andare via sono gruppi armati e gli eserciti, legali e illegali che vengono a seminare morte nei nostri territori. Oltre 400 attacchi della guerriglia a Toribio, oltre i morti, feriti, sfollati, case distrutte, campi minati, raccolti perduti, studenti senza lezioni, dolore, tristezza, impunità, orfani, vedove, minacce, accuse, e tutti i tipi di abusi compiuti contro la vita, le norme, la dignità e la giustizia; sono sufficienti motivi per dire BASTA GUERRA, BASTA GRUPPI ED ESERCITI ARMATI, SIA CHI SIA, BASTA ABUSI, BASTA MANCANZA DI RISPETTO, BASTA STUPRI, BASTA INVASIONI NEI NOSTRI TERRITORI.”

sdb

INTERVISTA AL GENERALE ALEJANDRO NAVAS
da El Pais di Santiago de Cali
22 luglio 2012
trad. óscar paciencia
“Comunque la Forza Pubblica manterrà il controllo del territorio, questo è il nostro dovere istituzionale e le comunità della regione dovranno capire questo concetto. Dobbiamo dire che la popolazione eccede nelle azioni che compie perché è male informata, dal momento che è sotto pressione da parte dei gruppi sovversivi, che la portano a commettere errori, molte volte forzatamente, a volte per convinzione, frutto dell’indottrinamento di queste guerriglie.”

logo-farc-ep

COMUNICATO DELLE FARC-EP
Bloco Occidentale Comandante Alfonso Cano
20 luglio 2012
Al termine di una analisi congiunturale e storica delle condizioni del Cauca, il comunicato termna responsabilizzando delle conseguenze dello scontro con l’esercito quei paesani che vedono di buon occhio la sua presenza nel territorio. “In questo contesto è preoccupante per la gente del nord Cauca il fatto che, come succede a Toribio, alcuni residenti si sono manifestati a favore della presenza delle forze dell’ordine nelle aree urbane. Presenza che, oltre favorire l’ingresso delle multinazionali in territorio indigeno e contadino, rappresenta il bersaglio delle azioni di guerriglia, quindi anche loro risulteranno responsabili delle conseguenze che possono derivare dal futuro sviluppo dello scontro”.
Vengono anche riportate le 7 norme (discutibili) datate 1995 sul comportamento che la popolazione civile deve tenere nei confronti delle forze dell’ordine.

Toribio

IMMAGINI DA TORIBÍO
foto di óscar paciencia
19 – 22 luglio 2012
Toribio devastata dai combattimenti. La dignità indigena che si esprime attraverso il rifiuto di tutti gli eserciti, rivendicando la propria tradizione e la propria determinazione a vivere in pace.

Grave situazione in Cauca

logo sdb

Dall’inizio del mese di luglio di quest’anno le comunità indigene Nasa del Nord del Cauca, raggruppate nell’Associazione Cabildos Indigeni Nord Cauca (ACIN) stanno rivivendo il terrore che, ciclicamente, si abbatte in questa zona. Il 9 luglio scorso una bomba (tatucos) sparata dai guerriglieri delle FARC ha colpito per errore il centro medico del villaggio di Toribio, ferendo i medici presenti. Il 13 luglio a Monterotondo (frazione di Miranda) durante gli scontri tra guerriglia e esercito è rimasto ferito un Governatore Nasa. Durante lo sgombero – eseguito da esercito ed ESMAD – della collina Cerro Berlin, a Toribio, occupato per due giorni dagli indigeni, dopo aver scacciato i soldati presenti, 40 Nasa risultano gravemente feriti. Contemporaneamente in zona Coldono è stato ucciso un contadino a sangue freddo dall’esercito.Gli indigeni di ACIN, da tre settimane hanno scritto una lettera aperta a tutti gli attori armati presenti sul loro territorio, esercito, polizia, guerriglia delle FARC, intimando loro di andarsene dal territorio Nasa, di lasciarli vivere in pace. Poi hanno messo in atto ciò che nel 2011 avevano programmato: hanno cominciato a smontare le trincee dela polizia a Toribio, sono andati a cercare gli accampamenti guerriglieri ed in uno di questi hanno catturato 4 insorti e sequestrato le armi e attrezzature di guerra che hanno poi bruciato.Di seguito alcuni materiali che raccontano queste giornate.
Tejido de Comunicación ACIN
19 luglio 2012

QUELLO CHE NON HANNO MOSTRATO I MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA

Questo video mostra tagli di riprese non editate, sullo sgombero dei militari nella collina Cerro Berlin,ubicato nel Municipio di Toribio al Nord del dipartimento del Cauca, avvenuto il 18 luglio scorso.

Acción direkta
19 luglio 2012

SIAMO STANCHI DI GUERRA!

Analisi della situazione di guerra in questi giorni nel Cauca da parte del comunicatore indigeno Nasa Rafael Colcué, FERMARE LA GUERRA ORA!!!

Noti5 Pacifico
19 luglio 2012

NOTIZIARIO

Non cessano gli scontri nel dipartimento del Cauca, un abitante della comunità ucciso dall’esercito e tre feriti sono il saldo degli scontri tra indigeni ed esercito a Caloto.[da 1′:25″ a 7′:34″]

Caracol TV / Telegiornale
23 luglio 2012

INTERVISTA AL MINISTRO DEGLI INTERNI

il Ministro degli Interni, al termine dell’incontro con le autorità indigine, afferma, tra l’altro che la richiesta Nasa di abbandono dell’Esercito dai loro terrtori non è fattibile dal momento che ‘all’esercito nessun luogo dello stato colombiano è vietato’

Noti5 Pacifico
23 luglio 2012

SITUAZIONE A TORIBIO (1)

Nota informativa della redazione di Noti5 sulla situazione che in questi giorni si vive a Toribio, dove la povertà, la marginalità e l’abbandono rappresentano la forza della guerriglia in questa zona. (PRIMA PARTE)

Noti5 Pacifico
19 luglio 2012

SITUAZIONE A TORIBIO (2)

Nota informativa della redazione di Noti5 circa i piani di sviluppo e di pace governativi nel dipartimento del Cauca a fronte della povertà e miseria. (SECONDA PARTE)

Dignità indigena

minga indigenaminga in caliLA DIGNITÁ INDIGENA ARRIVA A CALI
di Óscar Paciencia – 25 ottobre 2008
Dopo oltre cento chilometri percorsi a piedi, da La Maria Piendamó fino a Cali, e dopo 15 giorni di mobilitazione in oltre 15 dipartimenti del paese,nonostante i tre morti e gli oltre 200 feriti, con centinaia di arresti, la Minga Indigena e Popolare arriva nella capitale del Dipartimento del Valle del Cauca. Sono oltre 40000 e rivendicano in cinque punti la propria dignitá, e quella del popolo colombaino nel la sua interezza.
Ricostruire nella memoria collettiva che dal 1492 gli continuano ad essere sterminati; Difender la vita e i diritti territoriali, politici ambientali ed alimentari; Rifiutare la illegittimitá e illegalitá di questo governo alleato col paramilitarismo; Diritti umani conservati e pace per tutti; Liberare la Madre Terra, dato che fin quando sará sottomessa e distruttua non ci sará futuro per nessuno. Questi in sintesi gli obiettivi.
Come spiega NASA ACIN (Associazione Nazionale Indigena Nord del Cauca), organo del governo indigeno, “La Minga di Resistenza Sociale e Comunitaria del SudOccidente Colombiano stá facendo la storia in Colombia. Quando la gente si accorge che stá facendo la storia, sta molto bene. Quando il popolo sa che sta scrivendo la storia, non é interssato alle piccole conquiste. Per questo, la Minga non viene a negoziare con Uribe. Non andiamo a negoziare nulla! Quello che viene a fare la Minga é smascherare di fornte al mondo la politica di guerra e di terrore che questo governo sta utilizzando contro tutti coloro che reclamano i loro diritti. Stiamo rendendo evidenti i crimini di Uribe e la illegittimitá del suo regimo narco-mafioso e paramilitare“.


video nasa acin plan colombia IIPIANO DI AGGRESSIONE CONTRO IL CAUCA

video video a cura di NASA – ACIN
Documentario Nasa Acin, un chiaro e contundente riflesso della realtá dei popoli indigeni. Realtá che ha portato alla mobilitazione piú grande degli iultimi anni neltentativo di recuperare il territorio.


DICHIARAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

DICHIARAZIONE PARLAMENTARE SULLA REPRESSIONE AI MOVIMENTI INDIGENI E SINDACALI IN COLOMBIA

Parlamento Europeo, Strasburgo, 22 ottobre 2008
Noi, deputati europei che firmiamo, siamo stati informati della repressione perpetrata contro le manifestazioni indigene che si effettuano dal 12 Ottobre in diversi dipartimenti della Colombia che ha già privato della vita di 27 indigeni, vari desaparecidos e numerosi feriti, e la repressione contro il movimento sindacale dei tagliatori di canna da zucchero iniziati nel mese di Settembre.
Vogliamo esprimere la nostra più profonda indignazione per queste gravi violazioni ai diritti indigeni e sindacali che non possono rimanere impuniti.
Consideriamo legittime le rivendicazioni degli indigeni affinché vengano rispettati i loro territori e la loro autonomia, per la sopravvivenza delle loro 102 etnie, delle quali 18 sono in pericolo imminente di sparizione e per lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali. Egualmente riconosciamo la legittimità delle rivendicazioni dei tagliatori di canna per un lavoro degno.

 

Indigeni in resistenza

minga indigenaMINGA NAZIONALE DI RESISTENZA INDIGENA

Nei dipartimenti di Guajira, Córdoba, Sucre, Atlántico, Chocó, Norte de Santander, Risaralda, Caldas, Quindío, Valle del Cauca, Cauca, Tolima,Huila, Casanare, Meta e Boyacá il Movimento Indigeno e popolare, da sei giorni sta rivendicando pacificamente la propria autonomia, la liberazione della ‘madre terra’, in difesa della vita e dei diritti territoriali, contro un governo legato al paramilitarismo. Mentre Uribe Velez dichiara lo stato di Conmoción Interior (che equivale ad uno stato di eccezione, ove tutti i poteri passano nelle sue mani), la sua polizia, con mezzi brutali ed arcaici, ferisce oltre 200 indigeni (di cui il 10% con proiettili) e ne uccide quattro.
Nella sola Panamericana all’altezza della cittá di La María, Piendamó (CAUCA), territorio di dialogo, negoziazione e convivenza del CRIC, si trovano oltre 20 mila indigeni di differenti luoghi del Cauca. La forza pubblica ha ucciso Mariano Morano Dizú, vittima di un colpo di fucile alla testa e ci sono almeno altri 20 feriti. Informano che lí ci sono anche individui in abiti civili che stanno sparnado contro gli indigeni.

BILANCIO PRIME SEI GIORNATE DELLA MINGA
da ONIC –  16 ottobre 2008

represion cauca

Durante le azioni intraprese dal movimento indigeno nei dipartimenti di Guajira, Córdoba, Sucre, Atlántico, Chocó, Norte de Santander, Risaralda, Caldas, Quindío, Valle del Cauca, Cauca, Tolima,Huila, Casanare, Meta e Boyacá, si stanno presentando nelle ultime ore fatti di enorme gravità che evidenziano le politiche repressive e di criminalización della protesta sociale intraprese dal Governo.
I fatti più gravi si vengono presentando in La María – Piendamó nel Cauca e nel municipio di Candelaria del Valle dove l’ESMAD, l’Esercito e la Polizia attaccano gli indigeni a colpi di fucile, gas lacrimogeni, tanquetas, elicotteri e persino a machete per reprimere la protesta.
Preoccupano inoltre le versioni date dai mezzi di comunicazione, ove si afferma che queste manifestazioni sono infiltrate dalle FARC, con lo scopo di legittimare l’offensiva militare e le morti degli indigeni che continuano ad essere annunciate con insistenza dalle organizzazioni indigene e per i diritti umani che sono stati al tanto di questa situazione purtroppo non nuova.
Ocorre ricordare che il 15 marzo nel Consiglio Comunitario realizzato a Popayán, il Presidente Álvaro Uribe ha offerto una ricompensa per la testa dei dirigenti delle popolazioni indigene presenti durante il processo della Liberazione della Madre Terra e da allora in colombia non ha cessato la violenza e la morte di indigeni
.

MOTIVAZIONI PER LA MINGA INDIGENA
da ONIC –  10 ottobre 2008

represion caucaI Popoli Indigeni e le loro autoritá convocano ai settori sociali, popolari e democratici della societá colombiana alla MINGA NAZIONALE DI RESISTENZA INDIGENA, una giornata di unitá comunitaria, sociale e popolare

I NOSTRI OBIETTIVI
1. Seminare nuovamente nella memoria collettiva che i Popoli Indigeni dal 1492 vengono sistematicamente sterminati, situazione che si é aggravata con le politiche dell’attuale governo.
2. Difendere la vita e i diritti territoriali, politici ambientali e alimentari.
3. RIfiutare la illegittimitá e illegalitá del governo e del congresso della Repubblica per essere legati al paramilitarismo.
4. Esiger il pieno sviluppo dei diritti umani e costruire tutti assieme un paese per tutti.
5. Liberare la >Madre Terra perché fino a che essa sarà sottomessa e distrutta non ci sarà futuro per nessuno.


INDEGENI EMBERA (CHOCÓ)
OCCUPANO LA DEFENSORIA IN QUIBDO

 

 

 

  Tutta la informazione sulla  Minga Indígena[ES]