Bogotá, Novembre 24 e 25 del 2006

TRIBUNALE CONTRO L’ IMPUNITA’
Ciudad Bolívar e Cazucá

ciudad bolivarIl Tribunale contro l’Impunità appartiene al genere dei Tribunali di opinione che non ricevono la loro investitura da nessun potere statale, bensì della coscienza etica dell’umanità, espressa da personalità eminenti, dotate di riconosciute competenze e impegnati in alcune aree specifiche di lavoro nel mondo. Il tribunale riceve le accuse, le sottopone ad un’analisi rigorosa ed emette sentenze o giudizi finali.
Il Tribunale è frutto dell’ esteso accumulato storico delle lotte portate avanti dalle vittime riguardanti il diritto alla verità, per la giustizia e per la riparazione integrale in Colombia. Il Tribunale conta anche della partecipazione di organizzazioni sociali e non governative di Ciudad Bolivar e Cazucá impegnate nella difesa della vita e nella lotta contro l’impunità.
Promosso da:
Movimento Nazionale delle Vittime di Crimini diStato
Commisisone per i Diritti Umani del Senato della Repubblica di Colombia
Organizzazioni Sociali di Ciudad Bolívar e Cazucá
Progetto Justicia y Vida.

A R R E S T A T O
Fredy Muñoz  Altamiranda
Corrispondente in Colombia di TeleSur (Venezuela)

fredydi Oscar Paciencia

20 novembre 2006

Al rientro da un laboratorio giornalistico in Venezuela, il giornalista di nazionalità Colombiana, Freddy Muñoz Altamiranda è stato arrestato all’areoporto di Bogotà dalla polizia migratoria con l’accusa di ribellione e Terrorismo. Gli si imputa l’appartenenza al Frente 37 delle FARC e di avere fatto saltare tralicci della elettricità.

In una lettera di denuncia scritta di suo pugno ed indirizzata ai colleghi ed amici afferma:"Accade un’altra volta che il giornalismo critico viene aggredito da coloro i quali insistono nell’utilizzare la coazione, l’intimorimento, la bugia e la forza per piegarlo. Sono stato arrestato negli uffici di immigrazione colombiani e accusato di ribellione e terrorismo. Questa è un’accusa che come me hanno vissuto centinaia di giornalisti nel mondo, dopo che l’unilateralismo statunitense ha deciso di accusare di terrorismo coloro i quali con intelligenza e argomenti gli si oppongono, e benedire coloro i quali abbassano la testa, nascondendo i loro crimini e li seguono".

Lettera di Fredy Muñoz e denuncia pubblica  [Versione IT]  [version ES]

Articolo de El Tiempo – 20 nov 2006                [Versione ES]

Denuncia della corporazione Reiniciar
dalla Rete di Difensori non Istituzionalizzati
  [Versione ES]

Da Notimundo:                   [Versione ES]

Da Indymedia Colombia   
[Versione ES]

fredyGalleria fotografica
del presidio davanti al DAS

da Indymedia Colombia
di PeSePu

[foto]


Yolanda PulecioProtesta nazionale contro il riscatto dei sequestrati a ‘sangue e fuoco’
da Notimundo

Bogotà, 24-10-06
. Varie centinaia di persone, tra cui i famigliari dei sequestrati dalle FARC, si sono dati appuntamento nella Piazza centrale di Simon Bolivar in Bogotà per rifiutare decisamente la decisione del presidente
Álvaro Uribe Vélez di sospendere qualsiasi avvicinamento con questo gruppo ribelle con la pretesa di riscattare i prigionieri sequestrati da questa guerriglia a ‘sangue e fuoco’.
Yolanda Pulecio, madre  della ex candidata presidenziale Ingrid Betancur, ha detto a Notimundo, che nutre la speranza che il Presidente riveda la sua decisione del venerdì scorso, e tratti con le FARC il tanto sospirato accordo umanitario per non metter a rischio la vita delle persone che sono nelle mani del gruppo armato
.

acuerdo humanitario
Fotografie della manifestazione
da Indymedia Colombia  di PeSePu

[Foto]


Autobomba nel Cantón Norte
uribe militari
Davanti all’ultimo attentato, cancellano lo scambio umanitario tra Stato e FARC ed ordinano un assalto militare per liberare i sequestrati. Appello di Uribe al terrorismo di Stato.

Da Cristiani per la Pace con Dignità e Giustizia / Indymedia Colombia
21 ottobre 2006


Giovedì 19 ottobre, l’esplosione di una carro-bomba nel complesso militare più importante del paese, ha lasciato più di una ventina di feriti alcuni minuti prima di un’attività accademica sui Diritti umani dove sarebbe intervenuto il delegato dell’ONU e il comandante generale dell’esercito. L’artefatto esplosivo è stato messo fronte alla sede della Scuola Superiore di Guerra, nelle vicinanze dell’Università Nuova Granada, un’università pubblica diretta dale forze armate dove studiano anche civili.
In mezzo al crollo di governabilità del governo di Uribe, e davanti a questo evidente fallimento della politica di "Sicurezza Democratica", Uribe ha impartito l’ordine di offensiva militare totale.
Mentre lo Stato in toto responsabilizza le FARC per questo attentato, l’ultimo comunicato di questo gruppo guerrigliero smentisce il fatto, ed entrambe le parti affermano che la controparte è contro la soluzione negoziata al conflitto.

Continua nota  [Versione IT]  [version ES]
  Audio dell’intervento di Alvaro Uribe Velez


Non è la prima volta che atti come questo vengono attribuiti alla guerriglia delle FARC, ma poi si viene a sapere che gli organizzatori facevano parte dell’Esercito Nazionale [version ES].
Carlos A. Lozano Guillén
, direttore de la VOZ, afferma:"Ho quasi la certezzza che i responsabili di quest’autobomba sono gli stessi denunciati alcuni giorni fa". Mentre le FARC in un comunicato riportato da R.C.N. Radio, accusano organismi interni agli Stati Uniti di essere dietro l’attentato.


manifestazione e convegno a Bogotà
DICHIARAZIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE
CONTRO LA BRUTALITA’ POLIZIESCA
poliziaCampagna Nazionale per i Diritti Umani, contro la brutalità poliziesca e lo smantellamento della ESMAD (Scuadroni speciali Antisommossa)

Comunicato stampa
CCAJAR – Corp. Collettivo Avvocati José Alverar Restrepo
da
Indymedia Colombia – Venerdì 22 settembre 2006
traduzione di Oscar Paciencia
Evviva la U… Evviva la U… non lasciarla Privatizzare Con questo grido é cominciata ieri, 21 settembre, una mobilitazione partita dal Parco Nazionale lungo la Septima nel pomeriggio. Il proposito: commemorare un anno dell’assassinio dallo studente dell’Università del Valle, Jhony Silva per mano dell’ESMAD e dichiarare così, il Giorno Nazionale Contro la Brutalità Poliziesca, in memoria, inoltre, dello studente Nicolás Neira, morto in simili frangenti il primo maggio 2005.
[versione IT]  [version ES]


marchaCONTRO LA BRUTALITA’ POLIZIESCA
Fotografie
di CCAJAR – da IndyMedia Colombia | 1 | 2 | 3 |

[presentazione fotografica]


Ufficiali dell’Esercito hanno organizzato attentati a Bogotà nei giorni precedenti l’insediamento di Uribe
da Semana.com – 8 settembre 2006
traduzione di Oscar Paciencia


montoyaUn colonello, un maggiore, un capitano ed un tenente sono accusati di aver messo in atto attentati terroristici per guadagnare denaro e prestigio. Gli attentati, compiuti a Bogotà con autobombe ed una casa-bomba, sono stati portati a termine alcuni giorni prima dell’insediamento presidenziale. SEMANA rivela tutti i dettagli di questa azione criminale.

Il piano era machiavellico. Tuttavia, è stato realizzato in maniera così rozza che i suoi autori hanno lasciato tracce e segni così visibili da essere già stati identificati. Almeno quattro ufficiali dell’Esercito Nazionale sono i protagonisti di uno dei maggiori scandali degli ultimi anni: hanno pianificato ed eseguito almeno sette attentati a Bogotà per ricevere in seguito gli elogi dei loro superiori. L’azione degli ufficiali è stata calcolata così freddamente, da venir eseguita prima del secondo insediamento del presidente Álvaro Uribe, in uno scenario dove l’impatto avrebbe avuto maggiori conseguenze, come in effetti ebbe.


esplosione dall’ Articolo de El Tiempo 8 settembre 2006 [Versione ES]


bosaBogotá: 500 famiglie trasferite forzosamente hanno occupato il parco nella località Bosa.

Redazione El Turbión
23 Luglio 2006
foto Turbion / EFE
traduzione Oscar Paciencia

Dal passato mercoledì 12 di Luglio, più di 500 famiglie trasferite forzosamente da distinte parti del paese si sono riunite nel parco centrale della località di Bosa, manifestando il loro dissenso nei confronti del governo per le precarie condizioni di vita nelle quali si trovano e per l’assenza di assistenza opportuna alle loro basilari necessità.
Armando precari alloggiamenti fatti di bastoni e teloni di plastica, più di 2.000 uomini, donne, bambini ed anziani di distinte provenienze hanno mantenuto la protesta per più di una settimana, a cui si sono andati via via aggiungendosi nuovi raggruppamenti di sfollati che, assieme agli altri, esigono delle autorità nazionali e distrettuali soluzioni concrete ai gravi problemi di salute, impiego ed abitazione di cui sono vittime, dato lo sradicamento subito abbandonando il loro territorio


Fotografie occupazione del Parco a Bosa [El Turbion / EFE]

Oggi si insedia a Bogotà l’uomo che ha fatto cambiare la costituzione colombiana per poter essere rieletto. Ha votato solo il 45% delle popolazione che ne aveva il diritto: praticamente tutta la zona rurale è rimasta esclusa dalla formalità del voto, ma non dagli effetti nefasti che, per altri quattro anni, vedranno la stragrande maggiorparte della popolazione colombiana oppressa, sfruttata ed emarginata.
Quella stessa popolazione che ha vissuto e sta vivendo una drammatica situazione umanitaria segnata dalla violenza politica, dai trasferimenti forzosi di intere comunità, dal coinvolgimento in crimini orrendi delle forze armate e di tutte le polizie, dalla paramilitarizzazione che, nella menzogna della "reinserzione" ricicla gli assassini illegali in tutori dell’ordine, da una legalità che fa dell’impunità perenne la sua ragione d’essere.
Il governo che Uribe ha presieduto per quattro anni ha ignorato tutte le raccomandazioni dell’Alta Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, ha pubblicamente offeso di filo-terrorismo Amnesty International, non ha ottemperato alle indicazioni date dalla Corte Interamericana per i Diritti Umani, non mostrando alcuna volontà per difendere i diritti delle comunità vittime di Crimini di Lesa Umanità, di Distruzione Ambientale e del Territorio, così come ha segnalato la stessa Defensoria del Pueblo colombiana e le ONGs che difendono tali diritti.
Alvaro Uribe Velez, eletto dall’oligarchia colombiana su commissione del padrone Nordamericano, l’ultimo cocciuto baluardo degli interssi dei poteri forti planetari in America Latina,  ipocrita menzognero nel mendicare denaro rappresentando la "sua" Colombia all’estero, non demorderà dall’intento di completare l’opera, svendendo le ricchezze colombiane alle trasnazionali e raffinando per questo fine tutte le strutture repressive, legali e illegali, di cui dispone.
Oscar Paciencia 7 agosto 2006

Uribe all'insediamentoDiscorso di Alvaro Uribe Velez durante l’insediamento a Palazzo Nariño
Bogotà 7 agosto 2006


 

[version ES]

[Discurso en version texto]
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il manifestoIl Manifesto – Martedì 8 agosto 2006

Colombia: si insedia Uribe. Questa volta senza spari

Di Guido Piccoli

Ieri, lunedì festivo in ricordo di una grande vittoria di Simon Bolivar di quasi 200 anni fa, è stato in Colombia un giorno come un altro. Il reinsediamento del Presidente Alvaro Uribe ha cambiato l’atmosfera solo a Bogotà, in particolare nei dintorni del palazzo presidenziale e nei quartieri a ridosso delle vicine colline. Esattamente quattro anni fa, un manipolo di guerriglieri urbani cercò di rovinare la cerimonia ufficiale, sparando razzi e granate dai tetti: una dimostrazione di forza che, a causa del “cambio di direzione di una carica esplosiva “ (secondo il freddo frasario delle FARC) invece di cadere sulla Plaza des Armas, provocò la morte di una quindicina di indigeni della miserabile Calle del Cartucho.

La Colombia di Alvaro Uribe    
di JOSÉ STEINSLEGER /ALTERCOM
La Jornada –
3 luglio 2006

Tradución por Maribel

Lotta irriducibile quella della Colombia e dei suoi popoli che, seguendo l’esempio dell’insurrezione dei comuneros del Paraguay (1717-35) preannunciarono l’indipendenza politica dell’America (1780), come oggi preannunciano l’emancipazione economica e sociale dei nostri popoli.
Nel paese che dal 1886 porta il nome del conquistatore, la violenza
repubblicana iniziò il giorno in cui un gruppo di patrioti redasse a Cartagena la prima costituzione liberale del mondo ispanico (un anno prima di quella di Cadice, 1811), e quando fu socialmente istituzionalizzata dai nemici della confederazione bolivariana (1830).


COLOMBIA BLINDATA E PERSEGUITATA


Autobomba a Bogota’, un morto e sei feriti

Bogota’, 31 lug . – Un pedone, a quanto sembra un mendicante, e’ morto e sei militari sono rimasti feriti per l’esplosione di un’autobomba in un quartiere nordorientale di Bogota’. L’attentato, eseguito con un comando a distanza, al passaggio di due camion dell’esercito non e’ stato rivendicato. L’attacco e’ avvenuto a una settimana dall’inizio del nuovo mandato del presidente Alvaro Uribe, rieletto lo scorso 28 maggio. (AGI/EFE)


Autobomba a Cali, almeno 5 vittime

4 agosto – Lo scoppio di un’autobomba lanciata contro un commissariato di polizia ha causato a Cali un bilancio di almeno cinque morti e nove feriti. Il governatore del dipartimento del Valle del Cauca, Angelino Garzon, ha dichiarato che ‘nell’attentato sono morti quattro agenti e l’individuo che conduceva l’auto’. Il generale Jacinto Meza, direttore della polizia regionale, ha detto che lo scoppio e’ avvenuto alle 7 (le 14 italiane) e che il veicolo aveva a bordo circa 40 kg di esplosivo del tipo Anfo. (ANSA)


Polizia in stato di “massima allerta” per garantire l’insediamento di Uribe
A cura di Terra Colombia /EFE
5 agosto 2006

La Polizia Colombiana è in stato di “massima allerta” per garantire l’ordine pubblico durante l’insediamento del rieletto presidente Alvaro Uribe che avverrà il prossimo 7 agosto prossimo, lo afferma il generale Jorge Daniel Castro

Durante una conferenza stampa l’ufficiale ha dichiarato che questa operazione, avviata in tutto il paese, ha lo scopo di prevenire attentati della guerriglia delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia), alle quali sono stati attribuiti vari attentati terroristi avvenuti in varie parti del Paese.

Ha spiegato che sono stati disposti posti di blocco e perquisizioni nelle principali città, che sono state imposte restrizioni nella circolazione in alcune zone di Bogotà e che ha invitato i cittadini a denunciare “fatti sospetti”.


Insicurezza democratica

LE STRATEGIE DI PERSECUZIONE DI QUESTO GOVERNO VERSO LE ORGANIZZAZIONI SOCIALI E POPOLARI

da una feature di Indymedia Colombia

Violazioni illegali di domicilio, intercettazioni telefoniche ai telefoni fissi ed ai cellulari, furti di dischi rigidi e computer portatili violazione della posta personale, blocchi di pagine web, perquisizioni, pedinamenti ai lavoratori, infiltrazioni dei cosiddetti tiras (informatori della polizia), minacce via e-mail e telefoniche tra le altre cose, sono le strategie che l intelligence della polizia, del DAS (dipartimento amministrativo per la sicurezza), lesercito e i suoi squadroni illegali sta mettendo in opera contro le organizzazioni sociali, sindacali e popolari, così come contro gli attivisti e leaders di differenti settori.

In questa occasione hanno perquisito ed ispezionato senza ordine giudiziario le sedi del SINALTRAINAL, del settimanale SEMANARIO VOZ, del COMITÉ PERMANENTE DE DERECHOS HUMANOS e rubato i dischi rigidi al centro per i diritti umani CODHES. Occorre precisare che queste pratiche le stanno attuando da molto tempo nei confronti delle comunità, delle organizzazioni e delle persone. Ricordiamo la Asamblea por la Paz, le comunità di Apartadó e di  Atrato,  e le organizzazioni popolari di Barrancabermeja. I fatti di oggi costituiscono unaggressione in più a quelle cui solitamente soggiacciono i difensori dei diritti umani in Colombia da parte di questo Governo.


COSA E’ SUCCESSO
ALL’INSEDIAMENTO DI URIBE NEL 2002
 

giuramentoGiura il presidente blindato
di Martin E. Iglesias / Selvas
07/08/2002

Alvaro Uribe Velez inaugura il suo mandato presidenziale "sorvegliato a vista" da più di 15.000 uomini armati, concentrati nella capitale. Ma nonostante ciò, razzi e attentati dinamitardi uccidono 15 persone a Bogotà, durante la cerimonia di giuramento. Quasi fosse una dimostrazione che "la violenza chiama violenza", ora tocca al nuovo presidente mantenere complicati equilibri di pace o spingere il Paese, e forse il continente, in una orribile epoca di guerra. La Colombia nel frattempo sprofonda nel debito estero e la povertà aumenta, in silenzio. [continua IT]

Ondata di attentati durante l’insediamento di Uribe causa 19 morti e 76 feriti
DPA, AFP, PL Y REUTERS. La Jornada
da Rebelion – 9 agosto 2002
Un saldo stimato in 19 morti e 76 feriti è stato il risultato di un’ondata di attentati dinamitardi lanciati presumibilmente dalla guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia (FARC) durante il giorno dell’insediamento del nuovo presidente del paese, l’uomo di destra Uribe. Tuttavia il gruppo guerrigliero non si è assunto la paternità di nessuno degli attentati e non ha emesso nessun comunicato nei confronti dell’insediamento di Uribe. Nonostante le imponenti misure di sicurezze senza precedenti, gli attentati sono arrivati fino alla casa presidenziale di Nariño, dove sono scoppiate tre bombe che hanno ferito quattro poliziotti. Sembra che solo una delle bombe sia esplosa, dopo essere stata lanciata da un veicolo in corsa.    [continua ES]

Fotografie sul bombardamento di Palazzo Nariño durante l’insediamento di Uribe nel 2002
archivi AFP / AP

ricerche di Oscar Paciencia

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