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SULLE IMPRESE PETROLIFERE.
SENTENZA

Bogotà, 4 agosto 2007

Al termine di tre giornate intense emotivamente e politicamente importanti, la giuria del TPP, dopo aver ascoltato le decine di testimoni provenienti da varie parti del paese, ha emesso una sentenza di condanna alle imprese transnazionali del petrolio (OXY, REPSOL, BP), al governo Colombiano, agli stati a cui appartengono le imprese ed in particolar modo al governo degli Stati Uniti. Tra l’altro si legge nell’atto conclusivo: "Il Tribunale considera che ci sono fondamenti ragionevoli per qualificare una gran quantità degli atti concreti di assassinio, massacro, tortura, sfollamento forzoso di popolazione e persecuzione, che gli sono stati presentati, come crimini di lesa umanità, nella misura in cui sono stati commessi in maniera sistematica e generalizzata, contro una popolazione civile." Tra motivazioni alle accuse alle multinazionali e ad ECOPETROL si legge: "per lo sviluppo di politiche di esplorazione e sfruttamento dei giacimenti che comportano lo sfollamento forzoso delle popolazioni che risiedono in esse; per lo sviluppo di politiche di esplorazione e sfruttamento carenti di qualunque valutazione di impatto ambientale, e che comportano la distruzione di boschi altri spazi naturali e l’inquinamento grave e crescente dei corsi di acqua, come è il caso del fiume Arauca, e presuppongono una restrizione forzata per la forme vita delle popolazioni colpite; in particolare per la persecuzione sistematica e generalizzata di sindacalisti, come è il caso dei dirigenti e militanti dell’Unione Sindacale Operaia, in colpendo i diritti sindacali riconosciuti internazionalmente e costituzionalmente."

Sentenza completa (Dictámen)   [Versione IT]  [Version ES]
Invito all’udienza   [Versione IT]  [Version ES]
Motivazioni al TPP sul Petrolio   [Versione IT]  [Version ES]
Comunicato stampa n. 1   [Versione IT]  [Version ES]

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Catatumbo, 23 luglio 2007
CATATUMBO: OPERAZIONE CONGIUNTA FARC – ELN
farc eln congiuntoComunicato congiunto
Fronte di Guerra Nordorientale ELN
Colonna resistenza Bari FARC-EP


L’esercito governativo sta svolgendo una operazione civico-militare nella zona del Catatumbo, eseguendo gli ordini del governo e della oligarchia narcoparamilitare alleate all’impero. Tutto questo con l’obiettivo di garantire l’esproprio e lo sfruttamento delle risrse naturali e aprire la porta ai megaprogetti di mono-coltivazioni di interesse multinazionale e imperiale

In questo senso, l’esercito nazionale assomiglia ad un esercito di occupazione che oltraggia, saccheggia, minaccia, scaccia, assassina e fa scomparire gli umili abitanti della regione, restringe la libera circolazione, blocca l’entrata di alimenti, bombarda e mitraglia zone indigene e contadine.
Come nel 1999, oggi le FARC-EP e l’ ELN continuiamo uniti sonctrandoci con le forze repressive narcoterroriste dello stato che cercano lasciare senza il pane le attali e le future generazioni.

no rescateMORTI UNDICI DEPUTATI DIPARTIMENTALI DETENUTI DAL 2002 DALLA GUERRIGLIA DELLE FARC-EP
a cura di Oscar Paciencia
La politica guerrafondaia di Uribe Velez, che urla a destra e a sinistra la liberazione dei sequestrati dalle guerriglie a "fuoco e sangue", produce altre undici vittime ed allontana ancora di più l’ unica vera possibilità di soluzione: lo scambio umanitario. E quando i familiari degli undici assieme a centinaia di organizzazioni colombiane che si battono per la negoziazione promuovono una giantesca manifestazione a Bogotà,  il governo  ‘se la come‘ , se ne appropria, e con arroganza mista a sfacciataggine partecipa con ipocrisia al cordoglio espresso dal corteo che tutti i grandi media della disinformatia colombina riportano come una ‘grande manifestazione contro i terroristi delle FARC’. E, senza ritegno, accusano il discorso fatto dal palco dalla giovane figlia di uno degli uccisi, Carolina Charry, di essere ingenuo e irrispettuoso.
L’intenzione principale dietro le mobilitazione consiste in una strategia tracciata dai potenti e dai mezzi di comuniczione al servizio dei nemici della pace, che cercano di coprire con cortine di fumo l’attuale scandolo della parapolitica.


COMUNICATO DELLE FARC-EP sulla morte dei deputati
Comando Congiunto  d’Occidente
23 giugno 2007

Il Comando Unito di Occidente delle FARC informa che il giorno 18 del presente mese, 11 deputati dell’Assemblea della Valle che mantenevamo dall’aprile di 2002, sono morti in mezzo al fuoco incrociato, quando un gruppo militare senza identificazione fino al momento, ha attaccato l’accampamento in cui si trovavano. Sopravvive il deputato Sigifredo López che non stava in quell’istante vicino agli altri detenuti.

ANNCOL – 10 luglio 2007
LE FARC INVESTIGANO SULLA FORZA CHE HA EFFETTUATO L’ASSALTO
Comunicato delle FARC_EP
Comando Congiunto  d’Occidente
5 luglio 2007

Siamo decisi a consegnare, celermente, i resti mortali dei deputati ai loro familiari. Il ritardo attuale dipende esclusivamente dalla ricerca di un’organizzazione intermediaria che garantisca obiettività nella gestione e negli esami forensi che possano essere fatti
Abbiamo fallito nella missione di custodire i prigionieri e portarli allo scambio a causa degli oltre cinque anni di rifiuto del Governo, ma continueremo l’investigazione per sapere quale forza ha condotto l’attacco all’accampamento fino a fare luce su questa tragedia, che è servita soltanto a portare lutto nelle case dei deputati ed a far calare un’altra cortina fumogena sulla vera portata della para-politica all’interno dello Stato colombiano..


Il Manifesto – 7 luglio 2007
GLI OSTAGGI SMUOVONO, I MORTI NO.
SEQUESTRI, LA COLOMBIA IN PIAZZA

Nel sud-ovest delle Farc l’esercito avanza e l’aviazione bombarda, nelle città forse milioni di persone manifestano contro i rapimenti

Guido Piccoli

Chi, anche recentemente, ha coltivato illusioni di pace per la Colombia è servito. A volare sopra il suo cielo non sono le colombe della pace, ma gli avvoltoi insieme con centinaia di elicotteri blindati e bombardieri. La parola è ancora alle armi e alla propaganda di guerra. Mentre nel sud-occidente l’esercito ha l’ordine di avanzare in un territorio da sempre dominato dalle Farc e l’aviazione scarica bombe come non ha mai fatto, ieri l’altro centinaia di migliaia di cittadini, forse milioni, hanno marciato contro il sequestro, un delitto crudele prerogativa soprattutto delle Farc.
Il messaggio dei promotori della mobilitazione era semplice: il governo agisce, il popolo l’appoggia, la comunità internazionale ne tenga conto. Il tema del sequestro (unico delitto capace di commuovere la borghesia colombiana, indifferente ai massacri, alle esecuzioni mirate o alle sparizioni forzate che colpiscono colombiani di serie B come i contadini, i sindacalisti e gli oppositori politici) è salito alla ribalta da un mese.

El Turbion
QUI C’E’ QUALCOSA CHE NON VA
2 luglio 2007
Con l’annuncio della morte di undici dei dodici ex deputati dell’Assemblea dipartimentale del dipartimento del Valle che, da cinque anni, sono rimasti nelle mani della guerriglia delle FARC, si è aperto la porta ad un gigantesco dibattito nazionale nel quale hanno imperato la confusione, la molteplicità di vaghe ipotesi e la manipolazione governativa del dolore delle famiglie delle vittime.
Mentre le accuse corrono da un lato all’altro, le lacrime delle famiglie dei deputati rapiti sono mostrate a tutto il paese, ‘dal vivo ed in ogni colore’, dai principali monopoli mediatici, che non mostrano il benché minimo rispetto per le vittime, e neppure nessun interesse all’ascolto dei loro lamenti davanti all’indifferenza di un governo che insiste fanaticamente in un riscatto militare degli ostaggi che già ha provato la sua inutilità.
Dall’alba di giovedì, quando l’agenzia Anncol pubblicò un comunicato del Comando Unito Occidentale dell’organizzazione guerrigliera, segnalando la morte di queste persone "in mezzo al fuoco incrociato quando un gruppo militare, senza identificazione al momento, ha attaccato l’accampamento dove si trovavano", la valanga di versioni emessa da alcuni mezzi, basate solamente su congetture, hanno contribuito alla confusione e all’incertezza che hanno regnato nel paese da questo momento.

Casa della Solidarietà in Bogotà
ANCORA MINACCE
logo redher
15 maggio 2007

La Casa della Solidarietà è attiva in Colombia da più di cinque anni e ha visto il passaggio di centinaia di compagni appartenenti alla Rete di Solidarietà con Colombia (REDHER) impegnati in un costante lavoro di solidarietà con le popolazioni contadine, urbane, indigene che da decenni resistono in Colombia, contro gli interessi dell’oligarchia locale e la strisicante invasione del vicino nordamericano. L’ultimo impegno della Casa e di REDHER è stato quello di denunciare con fermezza l’arresto illegale di Teofilo Acuña, presidente dell’organizzazione di minatori FEDEAGROMISBOL, avvenuto solo poche settimane fa e che, anche grazie all’impegno profuso è stato liberato. Oggi , per email, arriva la nuova minaccia.

Cari compagni, care compagne
Ricevete un cordiale saluto dall’equipe della Casa di Bogotà.

Vi informiamo che il giorno sabato 12 maggio 2007 abbiamo ricevuto un messaggio di minaccia all’indirizzo di  posta elettronica.
Questo è il messaggio:
“mi preoccupa molto l’atteggiamento del pubblico ministero di Simitì, Plutarco, soprattutto delle Ong’s che lo hanno pressato affinché lasciasse in libertà a questo terrorista che solo fa male alla popolazione mineraria del Sud del Bolivar; si sa che Teofilo e molti dirigenti deviano le risorse delle miniere per mantenere e rafforzare le organizzazioni narco-terrorista come l’ELN, ma col favore di Dio questo molto presto finirà e a quei stranieri delle Ong’s, presto mancheranno molto le loro terre perché un giorno saranno scoperti dall’Esercito di Dio legalmente costituito”

[versione IT]     [versione ES]

comunicato di REDHER del 15 maggio 2005
CONTINUA LA STRATEGIA DELLA ANGLO GOLD ASHANTI
Organizzazioni internazionali e nazionali che accompagnano le comunità del Sud del Bolivar sono state minacciate così come tutti i leader contadini e minatori.

UNIVERSITA’ PUBBLICHE SI PRENDONO LE STRADE DI BOGOTA’ PROTESTANDO CONTRO IL PIANO NAZIONALE DI SVILUPPO

studenti in maricaRedazione di El Turbión
10 maggio 2007

Più di 20.000 studenti, lavoratori e professori universitari sono scesi in strada per contestare le misure adottate dal governo nel Piano Nazionale di Sviluppo, (PND), recentemente varato dal Congresso che metterebbe le università pubbliche del paese sull’orlo del fallimento passando gli oneri per il pagamento del passivo delle pensioni della Nazione ad ognuna di queste istituzioni. La convocazione della mobilitazione è partita dalla Università Nazionale che ha portato in piazza oltre 11.000 manifestanti.
Il carnevale, come si è preferito chiamare questa dimostrazione di cultura e colorito da parte degli studenti, è iniziato nell’Università Nazionale dall’ingresso sulla carrera 30 con calle 45. Da lì si è camminato, su di una sola carreggiata, fino alla calle 53 con carrera settima, dove gli studenti si sono mescolati con i quasi con 3.000 dei loro omologhi dell’Università Pedagogica Nazionale. Più tardi, ai mercanti si sono uniti ad altri 1.500 dell’Università Distrettuale ed un numero non definito di manifestanti solidali di diverse organizzazioni sociali e di studenti di università private.

Immagini da Indimedya Colombia da El Turbión


primo maggio 2007IN CENTOMILA MOBILITATI PER IL PRIMO MAGGIO
da Indymedia Colombia

Bogotà, 2 maggio 2007
Partendo dai sindacati (CGT, Lavoratori di ETB, sintrametal, CUT, CTC), con la partecipazione degli ndigeni del Distretto della Capitale e i contadini arrivati da vari luoghi con le loro performances e i diversi movimenti politici di sinistra, la Septima, strada principale del centro di Bogotà, si è riempita dalle 10 del mattino e le 2 del pomeriggio con la manifestazione di protesta contro il trattato di Libero commercio, la parapolitica e gli omicidi dei sindacalisti.
Anche l’arresto illegale ed arbitrario di Teofilo Acuña, leader dei minatori artigianali del Sud del Bolivar è stato ricordato e contrastato da molti partecipanti la manifestazione.
La creatività popolare, la musica e l’allegria hanno ridicolizzato Uribe, Bush e le loro politiche, mentre i grandi mezzi di comunicazione si sono concentrati esclusivamente a mostrare gli scontri tra gruppi di giovani e la polizia, avvenuti al termine della manifestazione.

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Immagini della manifestazione a Bogotà
1 maggio 2007

primomaggioprimomaggio
da REDHER



Raccontare la criminalizzazione del movimiento Universitario!
RIUSCITA MANIFESTAZIONE UNIVERSITARIA DEL DISTRETTO DELLA CAPITALE

da Asociación Colombiana de Estudiantes Universitarios (ACEU)

universitàPiù di 4000 universitari delle università pubbliche e private del distretto della capitale hanno fatto vedere la loro contrarietà e indignazione contro le segnalazioni poliziesche e la persecuzione delle quali sono state vittime gli studenti universitari, perpetrati dal presidente della repubblica ed alti funzionari del Governo. Ci rifiutiamo di perdere l’allegria, il sonno e la parte umana dell’educazione.
La mobilitazione ha ottenuto mettere al corrente l’opinione pubblica del distretto e le alte sfere del governo nazionale la problematica che viviamo attualmente. La commissione di Dialogo è stata istituita con la partecipazione di studenti, professori e lavoratori con funzionari della Defensoria del Pueblo, la Segreteria di Governo di Bogotà ed il ministero dell’interno, capeggiato dalla viceministra degli interni Maria Isabel Nieto Jaramillo

LIBERA appoggia la Commissione Etica Internazionale a fianco delle vittime in Colombia


daSelvas.org

comision etica

nella foto: Rappresentanti della Commissione Etica Internazionale in Colombia presenti all’inaugurazione del monumento alle vittime: Iván Cepeda Castro, el Movimiento Nacional de Víctimas de Crímenes de Estado; Carlos Fazio, de víctimas en Uruguay; Mirta Baravalle, fundadora del Movimiento de las Madres de la Plaza de Mayo en Argentina; Lorenzo Loncón, del pueblo Indígena Mapuche de Chile y Alberto Giraldéz, de la Comunidad Santo Tomás de Madrid.

Libera – associazioni nomi e numeri contro le mafie, appoggia la nascita della Commissione Etica Internazionale in Colombia, promossa dal Movimento di vittime di crimini di Stato.

Il Movimento delle Vittime dei Crimini di Stato è impegnato nella costruzione di una Colombia libera dal conflitto armato, sociale e politico che insanguina da decenni il paese andino, nella convinzione che l’unica soluzione possibile al conflitto sia una quella politica e negoziata, basata sui principi della Verità, della Giustizia e della Riparazione Integrale per le Vittime e sulla costituzione di una Commissione della Verità Indipendente per indagare le rispettive responsabilità.
Per queste ragioni, 25 personalità a livello mondiale, riconosciute per la loro autorità morale hanno presentato la Commissione Etica Internazionale in Colombia (con audizioni nel “Cacarica” (Chocó), San onore (Sucre), Barrancabermeja, Santander e Bogotá) – dal 15 febbraio al 3 marzo scorso, con l’obiettivo di “salvaguardare il diritto alla memoria storica, per difendere la verità storica delle vittime dei crimini di stato, di fronte all’assenza di un sistema istituzionale di giustizia che affronti seriamente il genocidio e i crimini contro l’umanità, di fronte al mancato riconoscimento dei diritti delle vittime”.
Questa Commissione Etica Internazionale lavorerà per ben 10 anni raccogliendo le testimonianze delle vittime, le denunce e gli elementi per costituire una Commissione della Verità Indipendente che faccia luce sui crimini di lesa umanità, una sorta di commissione di chiarificazione storica.

BOGOTA’. AGGRESSIONE DELL’ ESMAD ALL’UNIVERSITA’ DISTRETTUALE

21 marzo 2007
da Indimedya Colombia

uni01 Studenti dell’università distrettuale Francisco José di Caldas sono state vittime dei gas, getti d’acqua dai blindati e manganellate da parte dell’ESMAD, squadrone mobile antisommossa della polizia. I fatti sono successi quando gli studenti di questa università stavano protestando per tagli ai fondi e in ricordo del compagno assassinato dalla polizia, Óscar Salas.
Nella sede tecnologica dell’università, ubicata a Città Bolivar, nel sud di Bogotà, centinaia di studenti realizzavano una protesta pacifica per chieder maggiori fondi per l’accademia, i laboratori e gli stipendi, lanciando altresì slogan di rifiuto alle politiche uribiste che tagliano i fondi per gli ospedali, le scuole e le università e che al contrario offrono offre gas e bastonate alla gente che rivendica per i suoi giusti bisogni.


finalmentedomenicaMILITARIZZAZIONE DI BOGOTA’ E FORTE REPRESSIONE DEI MANIFESTANTI.
TERMINATA LA VISITA DI BUSH A BOGOTA’

a cura del Coordinamento Colombiano di Media Alternativi (CCMA)
Bogotà, marzo 11 de 2006


Con la visita di uno dei personaggi più ripudiato, il presidente statunitense George W. Bush, attraverso l’America Latina si è estesa tutta una gamma di proteste che rendono conto dell’indignazione delle popolazioni davanti al cinismo del nordamericano che pretende calpestare con determinazione il tappeto rosso di sangue che l’usurpazione della sovranità, la promozione della povertà e la violenza hanno prodotto.
Oggi, domenica 11 marzo, è il turno della Colombia, uno dei paesi maggiormente putrefatti dall’ingerenza nordamericana, dove, nonostante la forte onda di repressione lanciata dall’attuale capo di governo, Álvaro Uribe Vélez, con la sua politica di Sicurezza Democratica, la popolazione è riuscita a far sentire la sua voce di rifiuto.
Più di 400 fermi, tra cui 25 minorenni, circa 58 arresti, città assediata da tutte le forme dipolizia ed esercito messe in campo per proteggere l’ultimo baluardo nordamericano del continente

cronaca ES]                                       [versione IT]     [version ES]

abugraib colombiaImmagini della manifestazione contro Bush e degli scontri con polizia ed esercito

da Indymedia Colombia [1] [2]
da FECODE [1]
da Sacco e Vanzetti [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7]
da El Tiempo [1]