Espulsa studentessa tedesca

federica espulsaESPULSA DALLA COLOMBIA LA RICERCATRICE
E PROFESSORESSA DI COMUNICAZIONE
CHRISTINA FRIEDERIKA MÜLLER

2 ottobre 2008
Dalla motivazione del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza (DAS):

per aver messo in pericolo la sicurezza nazionale, l’ordine pubblico, la salute pubblica, la tranquillità sociale, la sicurezza pubblica, o quando esistano informazioni di intelligenza che indichino che rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale, l’ordine pubblico, la sicurezza pubblica o la tranquillità sociale" secondo il Dipartimento di Sicurezza DAS della Colombia."
I FATTI:
1. Il primo di ottobre 2008 alle 5:30 di p.m. approssimativamente la cittadina tedesca CHRISTINA FRIEDERIKE MÜLLER, si trovava transitando nella piazzola di San Francisco della città di Cali in compagnia di un membro del Comitato di Solidarietà coi Prigionieri Politici – Sezione Valle del Cauca e del Sindacato di Lavoratori dell’Industria Metallurgica SINTRAMETAL di Yumbo.
2. Mentre si stava disponendo ad abbandonare la piazzola é stata circondata da cinque (5) persone le quali, senza esibire alcun tipo di identificazione, manifestarono essere funzionari del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza D.A.S, l’hanno interrogata sulle le ragioni della sua permanenza nel nostro paese. Immediatamente dette persone hanno provveduto a trasportarla nelle installazioni del D.A.S.

Medellin: omicidi e resistenza

Medellin

olga MArina Vergara

ASSASSINATA OLGA MARINA VERGARA
Integrante della Rotta Pacifica delle Donne Colombiane, Olga Vergara é stata uccisa il 24 settembre scorso nelle strade di Prado, quartiere centrale di Medellin. Con lei sono state assassinate altri tre membri della sua famiglia, suo figlio di 26 anni, sua nuora di 22 anni ed il suo nipotino, un bambino di 5 anni. Il Movimento Sociale delle Donne contro la Guerra e per la Pace, denuncia che Questo massacro é avvenuto a Medellin, lo scorso 24 settembre, in una città che oltre ad essere la seconda del paese per il numero di abitanti, è stata presentata al mondo come ‘modello di successo del processo di smobilitazione paramilitare’, i massacri, gli assassini di civili, le sparizioni forzate, sono gli indicatori di successo con i quali il governo della ‘sicurezza democratica’, occulta e beneficia i criminali.

La Aurora, quartiere Robledo

UNA GIORNATA DI ACCOMPAGNAMENTO E FORMAZIONE A DESPLAZADOS DI MEDELLIN

barrio la auroraCon Associazione Campesina di Antioquia
13 settembre 2008

L’attivitá di accompagnamento é rivolta alla Associazione di Desplazados di Medellin (ASDMA) nata in ottobre 2007 ed integrafa da 50 famiglie in situazione di sfollamento forzato a causa dela violenza. Pressioni, minacce, paura o violazione ai diritti umani da parte di gruppi armati al margine della legge come paramilitari o guerrigli, ma anche dallo stesso esercito, hanno portato queste persone ad abbandonare le loro terre. Provengono da varie regioni del Paese: Catatumbo, Sur del Bolivar, altre zone di Antioquia, dove i processi organizzativi sono forti, ma ci sono anche famiglie non politicizzate che cercano di trovare una collocazione piú degna per la loro vita. Il lavoro che svolge l’ACA (
Associazione Campesina di Antioquia) con queste persone é basicamente un lavoro di formazione e rafforzamento organizzativo, affinché cadauna di loro possano riconoscere i propri diritti e da lí rivendicare azioni concrete nei confronti dell’amministrazione pubblica. Il lavoro agricolo che viene portato avanti in questa piccola fattoria nella periferia di Medellin é di carattere produttivo e le attivitá che vengono svolte sono quelle relative all’apprendimento ad impiantare un vivaio per riprodurre alcune sementi di ortaggi e come seminare senza utilizzare fertilizzanti chimici.
machete

IMMAGINI DELLA GIORNATA A ROBLEDO
13 SETTEMBRE 2008
di Óscar Paciencia[foto]
Fernando di ACA spiega l’accompagnamento a queste famiglie sfollate
audio [ES parte 1 – 1.90 mb – 4′:10″]
audio [ES parte 2 – 1.80 mb – 4′:04″]


Nell’ occidente di Medellin
LA COMUNA 13. QUARTIERE LA INDIPENDENCIA

la comuna 134 ottobre 2008
a cura di Óscar Paciencia
Una giornata con la Red Juvenil e la Banda Cirimia di Medellin per i vicoli del quartiere la Indipendencia della storica Comuna 13, per promuovere un un foro sociale. Nella relazione tenuta nel febbraio scorso da ELKIN RAMIREZ JARAMILLO della
Corporación Jurídica Libertad durante le giornate per la Vita e la Libertá Jesús María Valle Jaramillo, si legge “La Comuna 13 si ubica all’ovest della città di Medellin ed è composta da 24 quartieri nei quali vive si popolazione che nella sua maggioranza appartiene agli strati 1 e 2 (i piú bassi ndt.). L’origine di questo settore di popolazione risale agli anni ‘70 con la creazione di quartieri prodotti da insediamenti fuori norma e da invasioni composte nella loro maggioranza da persone provenienti dalla campagna. Alcune delle famiglie che vi abitano arrivarono alla zona dopo essere state vittime dello sfollamento forzato. Il settore sociale nel quale si inserisce questa popolazione la obbliga fin dal principio a generare proposte organizzative dirette ad ottenere, da parte dello stato, il riconoscimento della loro condizione di attori sociali e politici, e per questo non è strano trovare che nei primi anni di questa decade la zona contasse con l’esistenza di circa 50 organizzazioni sociali e comunitarie formalmente costituite ed incaricate di rivendicare le necessità più sentitedalla comunitá. Condizione organizzativa che col passare del tempo generò un importante accumulato politico che permise a queste organizzazini di partecipare alla progettazione di piani e politiche mediante le quali si cercava far funzionare l’amministrazione municipale meglio, facendole giocare in maniera più efficace la sua carta di garante per alcuni diritti.”

Relazione di Elkin Ramirez Jaramillo [versione IT] [versione ES]
 
La Comuna 13IMMAGINI DELLA COMUNA 13
4 ottobre 2008
di Óscar Paciencia
[foto]

Nell’Oriente di Antioquia

oriente antioquieño

La alta cifra di esecuzioni extragiudiziali in questa regione antioquegna ha determinato che molte famiglie abbiano dovuto spostarsi verso altri municipi della regione o verso Medellin aumentando le condizioni di soldatomiseria della popolazione contadina. Durante il periodo compreso tra 2000 e 2004 questa regione ha vissuto una delle maggiori crisi umanitarie a causa dello sfollamento forzato a cui venne sottoposta. Più di 33.000 persone furono obbligate a lasciare le loro terre ed appezzamenti dovuto, principalmente, all’azione dei gruppi paramilitari che facevano presenza nella regione e che avevano la popolazione civile come obiettivo militare considerandola come collaboratrice della guerriglia. Quella stessa posizione fu assunta dall’Esercito colombiano nella sua lotta contro l’insorgenza. "La guerra contrainsurgente fu il fine, ma anche il pretesto per mezzo del quale migliaia di contadini furono spogliati delle loro terre e dei loro beni, sprofondati nella miseria e condannati a transitare nel luogo del non ritorno". Secondo dati della Procura di Medellin, 33.685 persone furono vittime di sfollamento nell’oriente antioqueño in questi quattro anni. In accordo con la Consulenza per i Diritti umani e lo Sfollamento Forzato (Codhes), la cifra arriva a 53.188 di desplazados durante lo stesso periodo."

a cura di CODEHSEL – 2007]                                          [versione IT]  [versione ES]

san franciscoSAN FRANCISCO
Situato nella regione dei boschi dell’Oriente Antioqueño, roccafortre dell’ Esercito di LIberazione Nazionale fino al 2002 circa, questo municipio ha vissuto e vive tuttora una forte crisi umanitaria dovuta principalmente allo sfollamento interno che produce migliaia di profughi. Nell’anno 2003 questo municipio contava una popolazione di 10328 abitanti, ridotta a 5772 nel 2005, dovuto allo sfollamento massiccio determinato, tra l’altro,dall’operazione Marcial condotta nel 2003 dalla Quarta Brigada del Battalgione Juan del Corral con sede in Rionegro. L’obiettivo della operazione era cacciare da questi territori le forze insorte delle FARC e dell’ ELN. In seguito e a causa della disputa territoriale tra gli attori armati del conflitto la crisi umanitaria si acuisce ancor di piú, dato che oggi oltre il 70% delle frazioni di questo municipio sono abbandonate. Dal momento che molte vie di accesso alle frazioni sono tutt’ora minate, si sono avuti morti, mutilazioni e timore a ritornare alle proprie case da parte della popolazione civile. Inoltre recentemente si sono avute notizie di nuova presenza paramilitare nello stesso capoluogo del municipio.
In questo territorio é presente ed attiva la
Associazione Contadina di Antioquia (ACA), che dal 2006 cerca di promuovere il ritorno dei desplazados attraverso un progetto integrato relativo alla produzione, ai diritti umani, al supporto giuridico e al rafforzamento organizzativo della comunitá.

San Isidro
IMMAGINI di San Isidro e La Esperanza

dal 16 al 18 settembre 2008
di Óscar Paciencia

[foto]

video prodotti da Area di Comunicazione / ACA
sul tema ‘Desplazados nel proprio territorio

san luis SAN LUIS
Questo municipio, assieme a Cocorná e Granada riporta nel periodo 2002-2006 il 77% delle esecuzioni extragiudiziali totali denunciate dalla popolazione.
Nel rapporto presentato a marzo 2007 (pag. 31) si legge : "Il Coordinamento Colombia-Europa-Estados Unidos, nel periodo compreso tra agosto 2002 – junio 2006 ha ricevuto la denucnia di 74 casi e 110 vittime di esecuzioni extragiudiziali nell’Oriente Antioqueño commesse da membri della Quarta Brigata dell’Esercito Nazionale, sviluppando le operazioni militari Marcial Norte (2003),  Espartaco (2004), Ejemplar (2005) e Falange I (2006). Queste operazioni si svilupparono all’interno dell acornice della politica di “sicurezza democratica” del presidente Álvaro Uribe Vélez. QUeste denunce coprivano la maggiorparte dei municipi dell’Oriente Antioquegno, ma si presentano con maggior frequenza nei municipi di Cocorná, Granada y San Luis."
La Corporación Juridica Libertad é presente in questo territorio per il supporto legale e l’accompagnamento per il ritorno della popolazione sfopllata
.

Buenos Aires
IMMAGINI di Buenos Aires e Villanueva

dal 19 al 22 settembre 2008
di Óscar Paciencia

[foto]

Un caso di esecuzione extragiudiziale  

[IT]  

[ES]

Municipio di Granada – Oriente Antioquegno

ASSASSINATO ENRIQUE GIRALDO DI ASOPROA
GranadaDENUNCIA PUBBLICA

19 settembre 2008
La Corporación Jurídica Libertad, organizzazione non governativa di diritti umani, denuncia davanti alla comunità nazionale ed internazionale, l’omicidio commesso contro il signor ENRIQUE GIRALDO, dirigente contadino e comunale del Municipio di Granada, Antioquia.
Essendo approssimativamente le sei e mezza del pomeriggio del passato 17 settembre tre persone che si mobilitavano in due motociclette nella frazione Los Medios del Municipio di Granada, Antioquia hanno attaccato e causato la morte con arma da fuoco del signore Enrique GIRALDO in presenza di uno dei suoi figli minore di età.
Il signor Enrique GIRALDO era un riconosciuto dirigente comunale socio all’Associazione di Piccoli e Medi Produttori dell’Oriente Antioqueño ASOPROA, il quale, per la sua condizione di leader, fu oggetto di persecuzione da parte dei membri dell’Esercito Nazionale, i quali quattro anni addietro l’intimarono di trasferirsi forzatamente dalla frazione di San Francisco di Granada, accusandolo di essere ausiliario della guerriglia.

Chocó. Incontro Interetnico

tavolo incontro
manifesto incontro interetnico
DICHIARAZIONE FINALE

Pié de Pató – Alto Baudó – Chocó
26, 27, 28 settembre 2008
Un anno fa la nostra storia si spaccò in due, dopo molti secoli il nostro spirito ribelle diventa visibile per reclamare ed esigere diritti, quando assieme a duemila abitanti afrodiscendenti ed indigeni dell’Alto Baudó per 13 giorni ci siamo mobilitati e ci siamo concentrati nel capoluogo municipale di Pié de Pató per dire al mondo che esistiamo in mezzo alla miseria, all’abbandono e l’esclusione alle quali ci ha sottomessi un sistema che ora non ci schiavizza con le catene, ma ci nasconde, nega la nostra storia, nega la nostra forma di essere e ci uccide con la fame.
Da lí é nato il sogno, incontrarci di nuovo, guardarci dentro, guardare i nostri colori, guardare le nostre creazioni artistiche; l’essere ed il sentire Baudosegno; nella musica, nella danza, la parola; essere riuniti, uomini e donne per dire che qui esistiamo che qui siamo e che qui resistiamo; amando il nostro fiume, proteggendo il nostro territorio ed unendoci per riscattare la nostra identità, organizzandoci costruendo il nostro essere collettivo.
corrispondenza REDHER 26/27 settembre [versione IT]   [version ES]
convocazione incontro [versione IT]   [version ES]

foto incontro alto baudo
IMMAGINI  DALL’INCONTRO
dal 26 al 28 settembre 2008
di Ariadni/REDHER e Óscar Paciencia

diana rojas
POESIA ‘ALTO BAUDÓ’
di Diana Rojas

[testo IT]

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ventura diaz
Intervista al professor Ventura Díaz Ceballos
Quibdó, Chocó
30 settembre 2008
Incontro Interetnico

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Territorio e politica

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Leader e resistenza

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Errori e utopie

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Lungo i fiumi dell’ Alto Baudò

choco paradisoSui fiumi Munguidó e Baudó (Alto Baudó)
dal 16/31 agosto 2008
di Óscar Paciencia

Puó darsi. Potrebbe essere stato un paradiso con folta vegetazione, sorgenti d’acqua pura, panorami incontaminati, raggiungibili solo attraverso fiumi colorati di verde smeraldo, dove la gente viveva di pesca, coltivazione di platano, riso, frutta. Dove la convivenza tra afrocolombiani ed indigeni generava relazioni originali, permettendo alle tradizioni degli attuali discendenti degli schiavi importati dall’africa di rigenerarsi e mantenersi vive; così come alle varie etnie indigene, che da secoli popolano questi luoghi, di compenetrarsi alla natuara, in un tutt’uno vitale ed aperto al mondo esterno.
Tutto questo uno se lo puó immaginare (se ascolta i racconti dei vecchi di questi luoghi) oppure sognare (se si addormenta  sull’amaca, nel fresco della sera). Sicuramente però, da sveglio e cosciente, tutto questo appare oscurato, ricoperto di nebulosa fuliggine, dove le cose, le persone, i luoghi si intravedono appena, ricordo di un passato semiannegato e distrutto dal presente.
Senza acqua potabile, energia, fognature, case degne di questo nome; senza scuole, maestri e strumenti didattici; senza servizi sanitari, né piccoli né grandi; senza attivitá produttive che permettano poco piú che la sussistenza delle famiglie. Peró con un progressivo deterioramento delle acque fluviali; con tanta presenza della politicheria locale e nazionale in tempi elettorali; con grande invadenza delle multinazionali, per accaparrarsi l’acqua, le miniere e impiantare coltivazioni aliene a questi territori. Con tanta presenza di guerra, sfollammenti massicci, morti e feriti.
E in tutto questo, il colore della pelle, degli occhi, dei capelli, la forza delle braccia e la determinazione di donne e uomini sopravvivono (ma come fanno?), continuando nella ricerca dell’armonia, della giustizia sociale, della pace con dignitá ad urlare la loro esistenza.
Ascoltare e guardare per credere.


RogeliaINTERVISTA A ROGELIA MOSQUERA

Quibdó, 30 agosto 2008
Leader del movimento interetnico dell’Alto Baudó, ex docente di Chachajo, promotrice dell’occupazione pacifica del Municipio di Piè de Pató nel 2007, Rogelia rappresenta oggi il desiderio di liberazione e la lotta contro l’abbandono delle popolazioni di questi fiumi; sintetizza e con grande capacitá organizzativa ed una meravigliosa umiltá partecipa della resistenza civile.

audio audio Rogelia parte 1 [Español – 13′:27” – mgb 6.1]
audio audio Rogelia parte 2 [Español – 13′:32” – mgb 6.2]
audio audio Rogelia parte 3 [Español – 06′:59” – mgb 3.2]
audio audio Rogelia parte 4 [Español – 06′:21” – mgb 2.9]
audio audio Rogelia parte 5 [Español – 05′:27” – mgb 2.5]

Munguido
VIVERE LUNGO IL MUNGUIDÒ
Quibdó, 31 agosto 2008

Un membro di ASIPAB (Associazione Interetnica pe lo sviluppo dell’Alto Baudó), di ritorno da un viaggio lunfo il fiume Mungudò, appartenente alla capitale del dipartimento, Quibdò, descrive siteticamente quali sono i principali temi che affliggono le popolazioni di questo fiume


audio Intervista [Español – 10′:20” – mgb 4.7]


quibdo Quibdó è la capitale del Dipartimento del Chocó, cittá fluviale e sede, tra l’altro, di una diocesi molto combattiva per la salvaguardia dei diritti umani degli indigeni e degli afrocolombiani.

Los Andes Lungo il Fiume Munguidó vivono comunitá di afrodiscendenti nella piú completa miseria ed abbandono. L’acqua potabile, l’energia, la produzione agricola per il sostentamento delle famiglie sono spesso inesistenti.

Baudo Le cose non vanno meglio per le comunitá nere e indigene (Embera) che vivono lungo le rive del fiume Baudó nel municipio dell’Alto Baudó. E per questo nel novembre del 2007 hanno occupato per 13 giorni il Municipio di Piè de Pató.

Santander La comunitá Embera di El Morro, lungo una deviazione del Baudó cerca di conservare le proprie tradizioni in un abiente sociale spesso ostile, dove sono le donne a sopportarne il maggior peso. Ma lo fanno con una estrema dignitá.


Ingrid Betancourt

manifestoA ROMA L’EX OSTAGGIO INGRID BETANCOURT
«Guerriglieri arrendetevi, ascoltate la voce del cuore»

2 settembre 2008  –  di Geraldina Colotti
«Tornare a fare politica in Colombia? Perché no. Ma non è la mia priorità». Lo ha detto Ingrid Betancourt in una conferenza stampa alla Provincia di Roma rispondendo a una domanda sul suo futuro. «Dopo aver vissuto per sei anni come vittima dell’arbitrio e della guerra – ha detto l’ex ostaggio delle Farc – cambiano le prospettive di vita». Oggi la priorità è costruire «una squadra che aiuti ad alleviare il dolore delle altre persone che soffrono», non solo in Colombia ma «nel mondo intero». Come? «Ascoltando la voce del cuore» e il miracolo della fede – argomento che ha occupato buona parte della conferenza, seguita all’incontro fra il papa («un essere di luce») e Betancourt. Una via che l’ex ostaggio ha consigliato anche ai comandanti delle Farc (nominati uno ad uno) invitandoli a «uscire dall’autismo» e a deporre le armi: «Io vi riconosco il diritto di essere diversi – ha detto – ora sta a voi fare altrettanto e imboccare il cammino del cuore».

manifestoINGRID DEI MIRACOLI
Quasi una visita di Stato per Betancourt che arriva oggi a Roma
31 agosto 2008  –  di Guido Piccoli

L’ex-ostaggio franco-colombiano delle Farc, liberato dopo sei anni di penosa prigionia nella selva da una mirabolante operazione militare ordinata dal presidente Uribe, rischia di diventare, suo malgrado, un’icona. E una chiave di lettura troppo facile e sbagliata (i Buoni contro i Cattivi) di un conflitto complesso come quello della Colombia
Sei anni nella selva a invocare la Madonna e a leggere la Bibbia, l’unica pubblicazione consentita dal rigore guerrigliero. Poi, a luglio, la liberazione, lo sbarco in terra europea, i festeggiamenti con Sarkozy e la Legion d’Oro, la visita a Lourdes. Domattina l’udienza con Benedetto XVI a Castel Gandolfo e il pomeriggio una preghiera in San Pietro. Così Ingrid Betancourt conclude il suo pellegrinaggio di ringraziamento per l’Operazione Scacco nella selva del Guaviare che, per come è stata raccontata, appare un miracolo da ascrivere, come sostenne allora anche il presidente Alvaro Uribe, «all’intervento dello Spirito Santo e alla protezione di nostro Signore e della Vergine, in tutte le sue espressioni».

Paramilitari a Bugalagrande

Sono 41 i sindacalisti uccisi nel corso del 2008 in Colombia

MENTRE LA NESTLÉ DI BUGALAGRANDE SPIA
I LAVORATORI COMPAIONO SCRITTE PARAMILITARI

MINACCE BUGALAGRANDESINALTRAINAL
sezione di Bugalagrande
29 agosto 2008
La Giunta Direttiva del Sinaltrainal Sezione Bugalagrande, denuncia pubblicamente l’impresa Nestle di Colombia in Bugalagrande, per i gravi fatti di persecuzione e violazione ai Diritti umani di cui siamo vittime in quanto lavoratori all’interno di questa fabbrica, dove l’amministrazione, capeggiata dal direttore Miguel Ángel Figueroa, Óscar Eduardo Recio capo delle Relazioni Umane, Luis Fernando Victoria Capo delle Relazioni Esterne, Harold Martinez Capo incaricato del dipartimento tecnico, sta collocando telecamere nascoste in alcune sezioni della fabbrica, violando l’intimità e la libera mobilità dei lavoratori nelle loro aree di lavoro, facendo diventare questo luogo una prigione di massima sicurezza. Ma non è tutto. Nei giorni passati abbiamo denunciato che nei computer dell’azienda esiste un archivio di foto e video dei dirigenti del sindacato mentre realizzano attivitá di denuncia e mobilitazione fuori dalla fabbrica. Non sappiamo con quale fine la multinazionale sta realizzando questo sporco lavoro, la responsabilizziamo per quello che possa succedere ai lavoratori.

Assassinio del sindacalista Blanco Rodriguez

Sono 41 i sindacalisti uccisi nel corso del 2008 in Colombia
UN ALTRO SINDACALISTA UCCISO NEL BOLIVAR

scudo uso29 agosto 2008
DENUNCIA PUBBLICA NAZIONALE E INTERNAZIONALE

La CUT repudia e condanna l’assassinio del compagno della UNIONE SINDACALE OPERAIA DELLA INDUSTRIA DEL PETROLIO “USO”
Il dirigente sindacale ALEXANDER BLANCO RODRIGEZ é stato assassinato martedì 26 agosto di quest’anno nel municipio di Cantagallo verso le 10:00 della notte da sicari che si sono avvicninati al gruppo ove il compagno stava passando le consegne per il suo turno di lavoro ed è stato assassinato davanti ai suoi colleghi.
Il compagno ALEXANDER BLANCO RODRIGUEZ era membro attivo delle organizzazioni sociali del municipio di Cantagallo (dipartimento del Bolivar) che forniscono la manodopera agli appaltatori del servizio di ECOPETROL e che lavorava per l’impresa perforatrice dei pozzi petroliferi.

Omicidio di un indigeno Nasa

Indigeno Nasa ucciso nel Cauca
LA COMUNITÀ MUNCHIQUEÑA, IN LUTTO PER LA MORTE DI UNO DEI SUOI MEMBRI
cricConsiglio Regionale Indigeno del Cauca – CRIC
25 agosto 2008

Il Consiglio Regionale Indigeno del Cauca CRIC, denuncia, rifiuta e condanna il vile omicidio del comunero indigeno LUIS OLMEDO GUEJIA TROCHEZ, membro attivo del riserva Munchique los Tigres.
Il fatto è stato commesso il giorno 24 di agosto di quest’anno, sulla via che di Santander di Quilichao conduce al municipio e riserva di Jámbalo, all’altezza della frazione di Santa Rosa. Al momento si ignorano i motivi e gli autori del fatto.
Questo nuovo crimine contro comuneros indigeni, si somma alla lunga lista di fratelli assassinati durante questimesi del 2008, crimini completamente impuniti fino ad ora.
Questo deplorevole fatto, si presenta in un contesto di violenza generalizzata nella regione. Vale la pena sottolineare che nei mesi trascorsi di quest’anno, sono 53 le persone morte in maniera violenta in questo municipio del nord caucano.

ESMAD ferisce tre indigeni

Denuncia di ACIN
TRE FRATELLI NASA FERITI DALL’ESMAD
MENTRE STAVANO REALIZZANDO
IL RITUALE DELLA LIBERAZIONE DELLA MADRE TERRA

Associazione dei Cabildo Indigeni Nord Cauca- CXAB WALA KIWE
22 agosto 2008

japioOggi 22 agosto 2008, nelle ore della mattina, quando membri delle comunità indigene di Munchique los Tigres appartenenti al municipio di Santander di Quilichao, si stavano preparando per iniziare la Minga nella tenuta Il Japio, membri dell’ESMAD, Squadrone Mobile Antisommossa, hanno imboscato militarmente varie persone della comunitá, aggredendole in maniera brutale, sono rimasti feriti i seguenti abitanti:

  1. LUIS CARLOS GUASAQUILLO, che presenta una ferita al braccio sinistro, causata dal compo di un artefacto explosivo (bomba di carta) lanciada da membri dell’ESMAD. Sfortunatamente e difronte alla gravitá della ferita, é statu amputato il braccio al contadino.
  2. JULIO DIAZ, ancora inconsciente come risultato dei colpi ricevuti attraverso bastón e machete da membri della polizia Nazionale.
  3. MONICA DIAZ, giovane donna di 16 anni, la quale presenta una ferita da arma da fuoco all’altezza del gluteo provocata da un memnro della Polizia Nazionale.
[Versione IT]   [Version ES]

IL PROBLEMA DI FONDO CHE NON SI VUOLE RICONOSCERE
Autoritá e comunitá indigene del Nord del Cauca
21 agosto 2008

Il governo puó brandire e vociferare multiple ragioni rispetto al tema della terra, appoggiandosi nella sua tesi sullo sviluppo e su dati statistici, può anche, da questa logica, ordinare in maniera infruttuosa molteplici misure per rispondere a questo problema con i popoli indigeni, sfortunatamente le misure e meccanismi stabiliti dall’alto governo in nessun modo sono diretti a risolvere il problema di fondo, ma, al contrario, tutte le iniziative fino ad ora stabilite mirano a soddisfare i proprietari terrieri, le multinazionali e corporazioni economiche vicini al governo, passando sopra alle concezioni millenarie, dinamiche economiche e sociali dei popoli indigeni e rurali.