Esecuzione a Bolivador. Arresti di cooperanti internazionali a Bogotà
Violenza di stato da nascondere
di Oscar Paciencia

esmadpallottola     Una settimana indimenticabile.
   A poco più di un mese dall’insediamento del narco-presidente Alvaro Uribe Velez, è sempre più evidente che il suo programma di ‘sicurezza democratica’ (seguridad democratica) ha subito una forte accelerazione, affondando in maniera determinata qualsiasi forma di protesta e resistenza spacciata per terrorismo. Se nel Catatumbo i militari della
30ª. Brigada e della Brigada Mobile N. 15 detengono in maniera arbitraria cinque persone (tra cui un minorenne) ed altri cinque contadini vengono fatti prigionieri a Guacamó, nel Sud del Bolivar, dalle truppe del Battaglione Rifle della Brigata N. 33, nel mese di agosto, in Arauca, altri dieci civili sono stati uccisi, vittima del conflitto che vede scontrarsi le due più vecchie guerriglie del pianeta.
    Dato che, a volte, non basta inscenare un combattimento con la guerriglia per uccidere con un colpo alla nuca, a sangue freddo, un militante della guerriglia (ELN) disarmato, in borghese, a casa con la moglie ed il figlioletto, la truppa del Battaglione di Alta Montagna Nueva Grenada, pensa sia meglio legare mani e piedi il cadavere, metterlo su di un mulo (rubato a un contadino) e trasportare il ‘trofeo’ in giro, casa per casa, per le comunità limitrofe a Bolivador, sempre nel Sud del Bolivar. Agli internazionalisti che stavano accompagnando la comunità è stato possibile, in questo caso, raccontare gli eventi, ascoltando le testimonianze dirette della gente. Più sfortunati invece, i quattro cooperanti internazionali di IPO (International Peace Observatory) i quali, mentre stavano documentando l’occupazione del ex-mattataoio del Distretto a Bogotà da parte delle oltre 300 persone vittime della guerra ed obbligate ad abbandonare le proprie case, sono stati arrestati da squadroni dell’ESMAD (polizia Antisommossa) e denunciate dalla Polizia Metropolitana quali ‘organizzatori dell’occupazione’, mentre 26 occupanti sono rimasti gravemente feriti e 200 fatti prigionieri dalla polizia. Il comandante delle operazioni, colonnello
Yamilk Hernando Moreno Arias, della Polizia Metropolitana di Bogotá, è stato istruttuttore della Scuola delle Americhe (Escuela de las Americas) nota struttura di formazione per battaglioni paramilitari. Fino a novembre del 2005, è stato comandante  della polizia nella regione di Urabá, dove fu protagonista della "conquista" dello spazio umanitario della comunità di San José de Apartadó. In quella occasione riconobbe che uno dei suoi uomini di fiducia era il riconosciuto paramilitare Wilmar Durango, così come denunciato da padre Javier Giraldo in varie, documentate occasioni.


Denuncia della Corporazione SEMBRAR sull’omicidio a Bolivador [IT]  [ES]
Articolo di internazionalisti italiani sull’omicidio a Bolivador
[IT]  [ES]
   
Denuncia del Movimento di Vittime per crimini di Stato   
[IT]  [ES]
Denuncia di Umanidad Vigente sui fatti del ex mattatoio di bogotà [IT]  [ES]


bimbabolivadorFotografie della comunità di Bolivador.
di Oscar Paciencia
Come si presentava la comunità in ottobre del 2003 dove il 24 agosto di quest’anno Battaglione Nueva Grenada ha arrestato il militande del ELN per giustiziarlo in un bosco vicino.
[foto]

Testimonianze dei rappresentatni della Comunità (ottobre 2003)        [versione IT]