Santos ganó. La Paz quien sabe.

juan-manuel-santos y multinacionales

Santos fué presidente de Colombia por segunda vez.
UNA SONRISA HACIA LAS TRANSNACIONALES
por Oscar Paciencia
Teniendo su ‘paz’ atrapada en las manos, con la complicidad del miedo por el Diablo (Zuluaga/Uribe) y cosquilleando una izquierda dorminda y sin recuerdo, Juan Manuel Santos ganó las mayoría de votos que les otorgaron las minorias de los colombianos entre todos los que tenían derecho a elegir.
Esto significa que de los 32.975.158 inscritos, el 53% de los colombianos no votaron. Y el 4% votó en blanco. Haora Colombia tiene un presidente con 7.816.684 amiguitos (algunos fieles, otros ‘utiles’), mientras quien sabe quien representará los otros 18.253.478 que tampoco votaron por Zuluaga.
Con el cuento de su ‘paz’ (ningun cambio estructural, ninguna democratización del poder, ninguna redistribición de la tierra, niguna abolición de ninguno de los 14 TLC), una ‘paz’ que vendió tambien a la izquierda instituciónal hasta la movimentista y alternativa, utilizando el mantra que “esto es el voto por la paz o por la guerra”. Pero su ‘paz’, no la del pueblo colombiano que (hasta el momento) tampoco está envolucrado en lo poquito (y mocho desconosido) en lo que pasa en la Avana.
Por el man y su séquito de admiradores se escrive ‘paz’ pero se lee ‘multinacionales’.
El único interes que tienen estos señores es cambiar para que nada cambie: permitir la misma esplotación del territorio, el mismo saqueo de riquezas, los mismos atropellos en contra de la población y la misma represión en contra de todos/as los y las inconformes.
Entonces: ¡pila compañeros! lo que nos espera es lo mismo así como es igual lo que nos toca: no perder la brújula y seguir en la lucha firme!

resultados


Attentato contro sindacalista

José Onofre Esquivel Luna

NESTLE’. ATTENTATO CONTRO VICEPRESIDENTE DEL SINALTRAINAL, SEZIONE DI BUGALAGRANDE
dal web del SINALTRAINAL
martedì 17 giugno 2014
Nella notte del 16 giugno 2014, Medellin è rimasto vittima di un attentato José Onofre Esquivel Luna, vicepresidente del SINALTRAINAL, (nella foto) sezione di Bugalagrande e lavoratore della multinazionale Nestlé S.A. in Clombia. José Onofre usufruisce delle misure di protezione previste dalla Commissione Interamericana per i Diritti Umani, a causa delle molteplici minacce ricevute che mettono a repentaglio la sua vita.
L’attentato a colpi di pistola si è presentato mentre si stava muovendo con la camionetta assegnata dal sistema di protezione. La reazione della scorta e dopo uno scambio di colpi d’arma da fuoco, uno degli assaltanti è rimasto ucciso, un secondo ferito e catturato poi dalle autorità che sono arrivate sul posto, mentre pare che altri soggetti coinvolti sono riusciti a scappare.
Il SINALTRAINAL stava realizzando a Medellin un Incontro Nazionale dei Responsabili Regionali del gruppo di lavoro, dove stava discutendo come fare fronte alla politica violenta delle imprese che pretendono annichilare i nostri diritti previsti dalla legge e dagli accordi collettivi del lavoro. L’evento è dovuto essere sospeso per mancanza di garanzie sulla sicurezza.

CUT: né Santos né Zuluaga!!

Intervista a Gabino

LA CENTRAL UNITARIA DE LOS TRABAJADORES – CUT – NON APPOGGIA NE’ SANTOS NE’ ZULUAGA
dal web del SINALTRAINAL
lunedì 10 giugno 2014
ELÍAS FONSECA CORTINA dell’ esecutivo nazionale della CUT, la Centrale Unitaria dei Lavoratori, aggregatore di moltissime sigle sindacali colombiane, smentisce le dichiarazioni apparse sul quotidiano EL TIEMPO, in cui si lascia intendere che la CUT abbia fatto dichiarazione di voto per Santos.
Un gruppo di dirigenti sindacali ha deciso di appoggiare la candidatura di Juan Manuel Santos nelle elezioni presidenziali del 15 di giugno. Tra i firmatari figurano otto dei ventuno membri del Comitato Esecutivo Nazionale della CUT. Nei mezzi di informazione si è diffusa l’inquietante errore che la CUT come organizzazione appoggia Juan Manuel Santos“.
Prosegue: “Nelle due riunioni della direzione Nazionale realizzate dall’attuale Comitato Esecutivo della CUT, abbiamo dichiarato che Juan Manuel Santos e Oscar Iván Zuluaga assieme ai loro capi della campagna elettorale, Cesar Gaviria e Álvaro Uribe, rappresentano l’essenza del modello economico che strozza la nazione.
Se per Fonseca Cortina nessuno dei due candidati merita l’appoggio, essendo stati entrambi parte di governi che hanno provocato gravi danni alla popolazione, anche l’argomento pace non deve essere strumentalizzato: “Se in maniera corretta é stato evidenziato che Colombia ha bisogno di una soluzione politica al conflitto armato interno, si sottolinea che la pace non passa per la rielezione di Santos: non si puó abusare dell’anelito di pace per lasciar correre i programmi degli attuali condidati. La dichiarazione di questo gruppo di sindacalisti sta abusando del desiderio che ha la Colombia intera affinché termini il conflitto.
Anche il piú grande sindacato degli alimentaristi colombiano, affiliato alla CUT, il SINALTRAINAL, nelle parole del suo presidente, Javier Correa, afferma che “o si vota in bianco o ci si astiene.

ELN e Governo affrontano la pace

Intervista a Gabino

COMUNICATO CONGIUNTO N.1
lunedì 10 giugno 2014
Le delegazioni del Governo Nazionale e dell’ Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) informano che:
  1. Il Governo Nazionale e l’ ELN hanno dato inizio a una fase esplorativa di conversazioni nel passato gennaio 2014 dopo una serie di contatti e riunioni che hanno avuto luogo durante il 2013. L’obiettivo di questa fase esplorativa è concordare una agenda e la cornice del processo che renda possibile la fine del conflitto e la costruzione di un pace stabile e durevole per Colombia.
  2. Le delegazioni hanno accordato che l’agenda di conversazioni includerà il tema delle vittime e la partecipazione della società. Gli altri temi verranno decisi in seguito.

COLOMBIA. SANTOS ANNUNCIA PROCESSO DI PACE CON ELN. A 5 GIORNI DAL BALLOTTAGGIO.
da EURONEWS – 10 giugno 2014
Un nuovo passo verso la fine di un conflitto in corso da 50 anni. Il governo colombiano apre ufficialmente un processo di pace con l’Esercito di Liberazione Nazionale, la seconda guerriglia nel Paese dopo le Farc. Bogotà e l’Eln hanno rivelato l’esistenza di una fase esplorativa di negoziati avviata lo scorso anno.

DIÁLOGO PARA SALVAR COLOMBIA.
da HISPANTV – 10 giugno 2014
El presidente de Colombia, Juan Manuel Santos, anunció el inicio de los diálogos exploratorios con el Ejército de Liberación Nacional (ELN). Santos destacó que en el caso de que llegue a iniciarse un proceso de paz con el ELN este se integrará con el que se desarrolla actualmente con las FARC en La Habana.

COLOMBIA: SE INICIA EL DIÁLOGO DE PAZ ENTRE EL GOBIERNO E ELN.
da RUSSIAN TV – 10 giugno 2014
El periodista Ramón Jimeno opina que aunque la mayoría de los ciudadanos ha recibido esta noticia con mucha alegría, hay otra parte que considera este paso como un intento del presidente de Colombia, Juan Manuel Santos, de ganar puntos en cara de la segunda vuelta de las presidenciales del 15 de junio.

¡¡ Presidente presidente !!

Presidente 2014

Santos o Zuluaga?
Una scelta impossibile.
Il primo turno di votazioni per eleggere il nuovo presidente della repubblica colombiana del 25 maggio scorso, dove l’astensione (voto in bianco, nullo, bassissima partecipazione alle urne) l’ha fatta da padrone, non ha prodotto un vincitore.
Ora si contendono la poltrona l’attuale presidente Juan Manuel Santos, figlio della borghesia Bogotana, e Oscar Iván Zuluaga, caudillo dell’ex-presidente Álvaro Uribe Vélez; entrambi – nella definizione di Emmanuel Rozental – “burattini di turno del capitale trasnazionale e del Pentagono”.
Il 15 giugno prossimo, giornata finale del secondo turno elettivo, è stato trasformato in data trascendentale: o vince Santos, ‘paladino della pace’ o vince il ‘barbaro’ Zuluaga, prospettando in questo caso, un’apoteosi di miseria e guerra.
Nella maggior parte dei media colombiani (massificati o in quasi tutti quelli alternativi) il ‘voto utile’ è diventato il mantra quotidiano. La paura del ‘diavolo’ Zuluaga viene iniettata a manbassa nelle coscienze per spingere a votare per la destra ‘pacificatrice’ contro l’altra destra ‘guerrafondaia’.
C’è però una parte di società (organizzata o meno) che con i pochi mezzi che possiede riconosce come falsa la dicotomina tra Zuluaga e Santos, mentre identifica la vera scelta tra chi rappresenta la continuità neoliberale – Santos-Zuluaga – e chi la sua rottura: il voto in bianco

Sembra che la paura confonda molto le idee.
Compreso alle Sinistre colombiane.
da HispanTV – 5 maggio 2014
di Alvaro Altamiranda
La maggior parte delle diverse anime della sinistra colombiana ha deciso di sostenere la ricerca della pace in Colombia. Persino la sinistra più radicale ritiene che l’opzione meno dannosa per il paese è la candidatura del presidente Santos, e per questo scelgono di accompagnare la sua candidatura verso la rielezione.

Pare invece che le FARC-EP e l’ ELN le idee le abbiano chiare.
(Almeno sulla carta)
LA DEMAGOGIA ELETTORALE USA LA PACE
da Voces de Colombia – ELN
Rivista del 2-8 maggio 2014 </>

“… La pace tanto agognata `rimasta intrappolata nella battaglia elettorale. Uribe cerca di screditare Santos, affermando che “all’Avana si sta pattuendo una pace impune” mentre Santos cerca di convincere gli elettori, dicendo che se votano per lui, “molto presto le guerriglie si smobilliteranno e si arriver´alla pace in Colombia”.
Per l’uno e l’altro la pace si riduce a far sparire i guerriglieri, affinchè lo sfruttamento economico, la dominazione politica, l’esclusione sociale e la svendita della sovranità nazionale, possano ancora prevalere.”
“.. Nel secondo turno elettorale, i due candidati prendono la Pace in ostaggio e instillano la paura, per spaventare gli elettori ognuno contro il suo avversario. Uribe allude al fantasma dicendo che “Santos sta consegnando il Paese al Castro-Chavismo”, mentre Santos spaventa con la storia secondo cui “ecco che arriva la grande volpe cattiva Zuluaga a perpetuare la guerra e il narcoparamilitarismo. La verità è che entrambi i progetti oligarchici sono molto simili nello promuovere la guerra contro il popolo.”
LA CHIUSURA DELLE FARC CONTRO SANTOS
da Semana
Comunicato FARC-EP del 5 maggio 2014

Il leader massimo delle FARC, Rodrigo Londoño Echeverri, ‘Timoshenko’, ha criticato aspramente il presidente Juan Manuel Santos, accusandolo di essere “guerrafondaio” e ha ricordato che “il male si può presentare come uomo di pace”. Ha pianto di felicità alla notizia dell’ “assassinio del comandante Alfonso Cano” da lui stesso ordinato quando era ministro della difesa.
Per Timochenko, Santos è la stessa cosa del candidato del Centro Democratico, Oscar Ivan Zuluaga. In un comunicato dalle “Montagne della Colombia”, firmato il 27 maggio, ma pubblicato oggi, “Timoshenko”, ha smentito il mantra di Santos secondo cui votare per la sua rielezione manterrebbe in vita i negoziati di pace tra il governo e le FARC all’ Avana, mentre appoggiare Zuluaga significherebbe perpetuare la guerra.
“Crediamo giusto affermare che la scelta tra queste due opzioni non corrisponde alla verità. Il plebiscito su questa alternativa non è altro che una finzione, uno scenario mediatico che cerca di colpevolizzare la stragrande maggioranza dei colombiani, dando loro la responsabilità di una guerra i cui unici veri responsabili sono le due fazioni politiche oligarchiche e violente che si stanno disputando oggi il controllo dello stato in Colombia”, ha detto Timochenko.

¡¡ Presidente … en Blanco!!

Presidente 2014 Voto en Blanco

Il terzo incomodo tra Santos e Zuluaga:
il voto in bianco.
Sono minime le forze che in Colombia stanno puntando sul voto in bianco. Anche a sinistra (istituzionale o extraparlamentare) le indicazioni di voto per il ballottaggio del 15 giugno prossimo sono per l’attuale presidente Juan Manuel Santos, ministro della guerra nel precedente governo di Uribe, oggi impegnato nella rielezione tenendo in ostaggio i dialoghi di pace in corso all’Avana con le FARC-EP. Le motivazioni si fondano spesso sulla paura del ‘peggio’ (Zuluaga/Uribe), sul ‘voto utile’ a favorire la pace.
Una pace peró che per nessuno dei due candidati ha mai coinciso con un cambio strutturale della societá, verso una democrazia compiuta, distribuendo la ricchezza e le terre in maniera equa. Una pace che veda protagonista il popolo colombiano.
Anche la sinistra colombiana sembra essere caduta nel tranello posto dal sistema neoliberale: scegliere tra una destra moderna e ‘illuminata’ o una destra arcaica e latifondista. Ossia invitare a scegliere tra il minore dei due mali, quando l’origine di entrambi é rappresentato dallo stesso modello.
Lo sappiamo bene noi qui in Europa e in Italia particolarmente cosa ha voluto dire, passo dopo passo, seguire gli inviti a scegliere ‘il male minore’…
Esiste una possibilitá formale per manifestare reale dissenso dal modello, una affermazione di rottura con la politicheria – venga da dove venga – che seppure non potrá miracolare Colombia, potrebbe generare un terremoto politico.
Il voto in bianco, cosí come vuole la costituzione del 1991, nel caso superasse i voti dei candidati, obbligherebbe le fazioni in lizza a proporre due soggetti differenti da quelli odierni.
Ma oltre a questo dimostrerebbe, davvero, che una alternativa concreta é possibile, senza desertificare la protesta, incanalandola e facendola assorbire progressivamente dal sistema che vorrebbe distruggere.

Il voto in bianco è la nostra opzione contro il regime:
non votare in bianco è votare per il fascismo e contro la pace
da Pueblos en Camino – 30 maggio 2014
di Emmanuel Rozental
“… Quando le schede bianche costituiscono la maggioranza assoluta
in relazione alla votazione, essendo elezioni sulla persona,
non si possono presentate gli stessi candidati…”
Articolo 258 della Costituzione di Colombia 1991
Questa è la prima volta in Colombia che si presenta la possibilità di dare espressione al rifiuto del regime e del sistema attraverso le elezioni, col voto in bianco, che avrebbe conseguenze immediate e decisive per un altra Colombia possibile. Infatti, nonostante tutta la confusione e il chiaccericcio, le cose sono chiare: o si vota per il sistema, per la sua lunga storia di guerra e di terrore, di orrori, abusi, espropri, furti e menzogne, o si vota attivamente, massicciamente, contro tutta questa macchina e contro tutti i partiti.
O si vota per Uribe/Zuluaga-Santismo che sono i burattini di turno del capitale transnazionale e del Pentagono, o si vota in bianco, per far sì che nessuno dei due possa essere candidato di nuovo, nel caso in cui il voto in bianco raggiunga la maggioranza assoluta o, in caso di un volume di voti significativo, formalizzare la parola e la posizione di un’alternativa a questo regime stantio, marcio e terribile che ha raggiunto oggi il punto più buio della nostra storia.

C’è rabbia e dolore in quello che dico perché la strada che ci porta a questo inferno è lastricata dall’ambizione, dalla vanità, dall’arroganza e dal desiderio di entrare a far parte di un regime in nome della rivoluzione. Ciò ha richiesto anche la negazione sistematica fino a questo momento, volta a riconoscere errori e indicare obiettivi dentro e non contro il regime.

Quando nel momento delle elezioni vengono i candidati presidenziali
con la loro macchina di morte, eleggiamo la vita.
da Nasa ACIN – 31 maggio 2014
di Tejido de comunicacion
E’ adesso che la crociata per la pace Santos mostra il suo vero volto, che è marcio. E ‘una contraddizione credere che appoggiare la pace con la “pace” elettorale – non solo nella sua campagna per la rielezione, ma da quando sono iniziati i colloqui con le FARC -. Non è possibile che chi ha fatto la guerra faccia la pace. Le cose devono essere chiamate con il loro nome, ciò che sì sarebbe possibile è chiedere agli armati di abbandonare i fucili e smettere di ucciderci, questa, sarebbe l’obiettivo dei dialoghi dell’Avana, e la PACE, quella vera lasciarla costruire ai popoli, alla gente di base, dal basso.
Queste votazioni hanno lasciano un precedente importante. a Piedras – Tolima, ha vinto il voto in bianco come supporto alla consultazione dello scorso anno, in cui la comunità ha respinto lo sfruttamento minerario della multinazionale AngloGold Ashanti. Un voto che favorisca qualsiasi dei due candidati che hanno superato il primo turno sarebbe controproducente e contraddittorio, dato che Santos come Zuluaga sono sinonimo di sfruttamento delle miniere, soprattutto se guardiamo La Colosa, la miniera a cielo aperto più grande dell’ America Latina.
Si deve chiarire che non sono solo due le opzioni quando ora che si deve votare. Oltre ai due candidati, che davvero è come fosse uno solo (Santos e Uribe Zuluaga condividono le stesse politiche), esiste il voto in bianco, diritto politico dei colombiani. Anche se quest’ultimo non ha un peso giuridico è certamente un modo per protestare contro questa democrazia barbara e disumanizzante.