i want you Plinioplinio mendoza
In un articolo pubblicato su El Espectador del 14 dicembre scorso, il signor Plinio Apuleyo Mendoza argomentando le lodi del ministro della difesa colombiano, Manuel Santos, gli attribuisce meriti inconfutabili nella ‘guerra che sta vincendo‘. Dice che mai come oggi le FARC sono state colpite, avendo perso molti dei loro supremi comandanti. Ma esiste un’altra guerra, secondo lui, che si sta svolgendo nelle aule dei tribunali, sul terreno giuridico, coinvolgendo attori civili come ONG , Comitati nazionali e Internazionali per i diritti umani, e li nomina: ‘ le ONG di sinistra, specializzate nella guerra giuridica contro i militari, come Giustizia e Pace, il Collettivo di Avvocati José Alvear Restrepo, la Rete Europea di Fratellanza con la Colombia, il Comitato di Solidarietà coi Prigionieri Politici, Minga, Brigate di Pace Internazionale e molte altre dentro e fuori dal paese.‘ affermando ‘che esse rappresentano una risorsa ‘che le FARC hanno saputo manipolare a proprio favore’:

E questa comunanza tra le FARC, gruppo inserito nell’elenco delle organizzazioni terroristiche, con le associazioni per la difesa dei diritti umani, dei carcerati, delle popolazioni indigene e contadine, che Plinio certifica, giustifica e legittima l’intervento repressivo dello stato e la pratica paramilitare, unite nello sforzo di colpire le opposizioni e tacitare tutte le voci critiche.
Tale segnalazione espone, in un paese come la Colombia, ad una grave situazione di rischio le organizzazioni indicate e le persone che ne fanno parte


da El EspectadorLa guerra che sta vincendo… e l’altra‘  [versione IT]  [version ES]

Comunicato Organizzazioni  segnalate  [versione IT]  [version ES]



acuerdo humanitario

LE FARC LIBERERANNO TRE PERSONE.

CHAVEZ ORGANIZZA L’OPERAZIONE EMMANUEL.

In un comunicato del 9 dicembre, reso pubblico da Prensa Latina tre giorni dopo, Le FARC-EP, con un lungimirante atto politico ed umanitario unilaterale, hanno deciso di liberare la segretaria di Ingrid Betancourt, Clara Rojas, suo figlio di tre anni, Emmanuel, nato da una relazione con un guerrigliero durante il sequestro e la congressista Consuelo Gonzáles de Perdomo, dal 2003 nelle mani delle FARC.
Il gruppo guerrigliero ha scelto come interlocutore per la consegna dei prigionieri il presidente Venezuelano, che diversi giorni fa era stato ‘scaricato’ con un pretesto da Uribe quale mediatore per la liberazione di Ingrid Betancourt e di altri 45 sequestrati. Hugo Chavez ha predisposto l’Operazione Emmanuel, dal nome del piccolo nato nella selva che vede coinvolti sette paesi (Francia, Cuba, Ecuador, Colombia, Brasile, Argentina, Svizzera) i cui rappresentanti, sotto le insegne della Croce Rossa Internazionale, svolgeranno il ruolo garanti, in quella che è stata chiamata la Carovana Umanitaria.

30 dicembre 2007

COLOMBIA, LE ORE PIU’ LUNGHE PER LA LIBERAZIONE DEI TRE OSTAGGI

liberazioneAl via ‘l’operazione Emmanuel’, condotta dal venezuelano Chavez. Il rilascio di Consuelo Gonzales e Clara Rojas e il figlio entro stasera?
di Angela Nocioni (Rio de Janeiro)
Operazione Emanuel l’ha chiamata Hugo Chàvez. E’ l’ultima fase del rilascio dei tre ostaggi delle Farc, che questa sera dovrebbe essere già conclusa. Se tutto è filato liscio Emanuel oggi sarà libero, per la prima volta nei suoi tre anni di vita passati tutti sotto sequestro nella selva insieme a sua madre, Clara Rojas, ex candidata alla vicepresidenza della Colombia, che lì l’ha partorito.
C’è da sperare per lui che le telecamere si spengano presto sulla sua storia e che non diventi, neppure per poche ore, la mascotte dello show mediatico montato attorno alla partita politica che si sta giocando tra il governo colombiano, il presidente venezuelano e la guerriglia più vecchia dell’America latina. Che "il piccolo Emanuel" non sia nemmeno per un giorno quello che "il piccolo Elian", il bimbo cubano conteso anni fa tra il padre all’Avana e i parenti di Miami, fu (ed è tuttora) per Fidel Castro.

29 dicembre 2007

COLOMBIA, TUTTO PRONTO PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI

il manifestoPioggia galeotta Ritardata solo dal maltempo l’operazione Emmanuel, con cui le Farc consegneranno al presidente venezuelano Hugo Chavez tre sequestrati, fra cui la segretaria della Betancourt e suo figlio di tre anni. Mentre Uribe ribolle di rabbia
di Guido Piccoli
Non bastavano le Farc e Uribe. Ci voleva anche il maltempo a ritardare la libertà dei tre sequestrati liberati dalla guerriglia, la deputata regionale Consuelo Gonzàlez de Perdomo, la segretaria di Ingrid Betacourt, Clara Rojas e il suo figlioletto Emmanuel, di tre anni. La «carovana aerea umanitaria» composta da due aerei militari venezuelani e tre elicotteri (tutti con le insegne della Croce rossa), partita dall’aeroporto di Tachira, in Venezuela, è ferma nello scalo «Vanguardia» della città colombiana di Villa Vicencio, in attesa di recarsi all’appuntamento in un punto segreto della selva sud-orientale per completare quella che Hugo Chavez ha voluto affettuosamente chiamare «operazione Emmanuel». Appena le Farc daranno le coordinate, il governo colombiano ordinerà la sospensione di ogni attività militare nella regione che si aggiungerà alla già avvenuta chiusura dello spazio aereo.

LA CAROVANA UMANITARIA E LE FARC SI INCONTRERANNO A VILLAVICENCIO PER LA CONSEGNA DEI PRIGIONIERI

telesur logoDa Telesur  26/12/2007
Il mandatario venezuelano ha ringraziato per l’appoggio espresso dai Governi di Francia, Cuba, Ecuador, Bolivia ed Argentina, per la concrezione del piano formulato per ricevere i prigionieri che le FARC hanno promesso consegnare, come gesto unilaterale.
Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha informato che si è riusciti ad ottenere una "formula trasparente" per portare a buon esito la consegna dei tre prigionieri, Clara Rojas, suo figlio Emmanuel e Consuelo Perdomo, e a questo scopo è stato indicato l’aeroporto di Villavicencio, capitale del dipartimento del Meta, come punto di incontro con le Forze armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), che guideranno la "carovana umanitaria" al punto di consegna.

MOSSA DELLE FARC, URIBE FURIOSO
20 dicembre 2007
il manifestoPoi toccherà alla Betancourt? Dopo l’annuncio dei guerriglieri della imminente liberazione di 3 ostaggi, il presidente colombiano sempre più isolato. Per questo si teme qualche sua mossa «avventata» per farla fallire
di Guido Piccoli
Temuta da Uribe e sollecitata da molti, a cominciare da Chávez e Sarkozy, è arrivata la mossa delle Farc. Anzi, la contromossa all’offerta governativa di una «zona d’incontro» in una regione spopolata della selva colombiana, dove concordare nel giro di un mese uno scambio di prigionieri e sequestrati, che comprenda anche Ingrid Betancourt. Secondo l’agenzia Prensa Latina, che riporta un comunicato della segreteria delle Farc del 9 dicembre scorso, sarebbero in marcia verso la libertà l’esponente di «Oxigeno Verde» nonché segretaria di Ingrid, Clara Rojas, il figlioletto di tre anni, Emanuel, nato nella selva da una relazione con un guerrigliero, e la deputata regionale del Huila, Consuelo González Perdomo, sequestrata nell’ottobre 2001, qualche mese prima di Ingrid e Clara.

Intervista
«LE VOSTRE PRESSIONI LA NOSTRA SPERANZA»
20 dicembre 2007
il manifesto Carlos Gaviria Il leader del Polo democratico parla delle prospettive dello scambio umanitario e dei paradossi della Colombia
di Giuseppe De Marzo – A SUD
Bogotà Ex magistrato della Corte costituzionale, Carlos Gaviria è il capo del «Polo democratico», l’opposizione politica al presidente Alvaro Uribe.
Come vedi il fallimento dell’accordo umanitario tra governo e Farc su cui lavorava il presidente Chavez?
Da sempre penso che realizzare uno scambio umanitario con il presidente Uribe sia un processo pieno di difficoltà. Quando è stata designata la senatrice Piedad Cordoba come facilitatrice e il presidente Chavez come mediatore, abbiamo intravisto una luce di speranza ed abbiamo pensato che magari questa volta si sarebbe arrivati a concretizzare la trattativa. Poi improvvisamente viene revocato il mandato a Chavez e Piedad e siamo tornati a un punto morto, anche se in qualche modo qualcosa si muove dopo la diffusione delle prove che i prigionieri in mano alla Farc sono in vita e l’annuncio delle Farc della imminente liberazione di tre sequestrati.

Comunicato integrale delle FARC-EP
ALVARO URIBE VELEZ E’ UN CODARDO
farc logoTelesur 18/12/2007
Traduzione Associazione Nazionale Nuova Colombia

1. Alvaro Uribe ha fallito nel suo intento di manipolare il Presidente Chávez e la senatrice Piedad Córdoba. Ha mostrato nuovamente il suo vero volto di nemico dell’accordo umanitario e della pace concertata…..
7. Di fronte all’infamia uribista, e come risarcimento nei confronti del Presidente Chávez, della senatrice Piedad Córdoba e dei familiari dei prigionieri, accettiamo il loro appello a liberare la dottoressa Clara Rojas, il suo piccolo Emmanuel e la dottoressa Consuelo Gonzáles de Perdomo, quale dimostrazione irrefutabile della speranza che avevamo riposto nel suo ruolo facilitatore. Loro ed Emmanuel dovranno esser ricevuti dal Presidente Chávez o da chi egli designi, in circostanze tali da evitare i colpi bassi uribisti come quelli dati nel caso delle “prove di sopravvivenza”. L’ordine di liberarle in Colombia è già stata impartito.

A due mesi dalla riattivazione della campagna mondiale di boicottaggio
PER GLI OTTANT’ANNI DELLA COCA-COLA
dal SINALTRAINAL
cocacola killer 13 dicembre 2007
traduzione di Aiki

Durante questi 80 anni i colombiani hanno respinto energicamente la violenta politica di questa transnazionale, che ha sfruttato i propri lavoratori, ha saccheggiato le nostre risorse ed ha contribuito a distruggere la cultura alimentare dei colombiani. Oggi li celebrano con un risoluto piano di annichilimento delle organizzazioni sindacali: rottura delle contrattazioni e continue minacce sono il pane quotidiano.
Non possiamo ringraziarli di stare in Colombia. Sono state otto decadi di saccheggio, repressione, segnalamenti, esili, licenziamenti collettivi, minacce di morte, di violenze, di detenzioni e licenziamenti di lavoratori, di difficoltà per i suoi operai, di momenti di angoscia per le loro famiglie e di immense tristezze, sono stati assassinati 8 dirigenti sindacali, lavoratori di questa impresa.

ACCORDO UMANITARIO. Intervista al Generale Fredy Padilla de Léon

"IL RISCATTO MILITARE E’ UNA OPZIONE LEGITTIMA E RESPONSABILE"

Generale Fredy Padilla de LeonLo afferma il comandante delle Forze Militari
5 dicembre 2007-
da El Tiempo /EFE

Il Generale Fredy Padilla ha d’altra parte negato che l’esercito abbia occultado le prove di vita dei sequestrati. “Non so que interessi abbia Piedad Córdoba e se è allucinata”, ha detto.
Padilla durante l’intervista con la radio La W che tutti i giorni le Forze Militari stanno lavorando per trovare il rifugio in cui sono tenuti i sequestrati nelle mani delle FARC.
Ha riconosciuto che è impossibile garantire che durante un operativo militare non si produca la morte di qualcuno dei sequestrati, ma ha sottolineato che queste operazioni sono realizzate da professionisti con le competenze necessarie per svolgerle.
"Non è un riscatto fatto in qualunque modo, è un riscatto basato su notizie di intelligence, con truppe ben addestrate e ben dirette per questo tipo di operazioni” ha detto Padilla.

ACCORDO UMANITARIO. Intervista a Juan Carlos Lecompte

"URIBE SCOMMETTE SULL’OPZIONE MILITARE E QUESTO VA A FINIRE CON LA MORTE DI INGRID NELLA SELVA"
Jean Carlos LecompteLo sposo di Ingrid Betancour, l’ostaggio più emblematico delle FARC, lancia durissime critiche al presisdente ed al popolo colombiano.
8 dicembre 2007
da Néstor Restivo /Clarín
Parla con Clarín con rabbia e dolore il marito di Ingrid Betancourt, Juan Carlos Lacompte, che il giovedì ha visto a Buenos Aires la presidentessa apena eletta Cristina Fernández di Kirchner e ha raccolto l’impegno dell’Argentina di chiedere ad Uribe che cerchi una negoziazione. "Cristina mi ha detto che mercoledì ha parlato con lui con lui e che lo rifarà lunedì, dopo il giuramento. Benvenuto, così come influisca anche Lula. Ma la migliore opzione era e rimane Hugo Chávez, cului il quale è ammirato dalle FARC e in cui esse credono di più. Lo hanno mostrato le prove di vita che gli hanno mandato e che Uribe ha intercettò dopo aver definito terminata la sua gestione, con la scusa che Chávez aveva chiamato il comandante dell’Esercito o per pressione degli USA, non so. So solamente che è solo la pressione internazionale che potrà aiutare in queste ore limite, perché se dipende dar Uribe, gli ostaggi moriranno



Yolanda Pulecio Astrid Betancourt Piedad CordobaYOLANDA PULECIO, ASTRID
BETANCOURT, PIEDAD CORDOBA

1 dicembre 2007
Intervista alla sorella, alla madre e alla senatrice Cordoba sulla situazione dei prigionieri delle FARC
da
a VTV  del Sistema di imformazione del governo Venezuelano

Denuncia di COS-PACC , FCSPP e REDHER

L’ESERCITO DELLA SEDICESIMA BRIGATA RITORNA AD ASSASSINARE CONTADINI NELLA ZONA DELLE PIANURE!

panoramica Sacama1 dicembre 2007

Secondo informazioni degli abitanti del municipio di Sácama-Casanare il giorno 24 di novembre di 2007, verso le 2 del pomeriggio, nella proprietà Messico, nella frazione La Colorada del municipio di Sácama, di proprietà del signor Misael Mojica (Padre), alcuni membri dell’esercito nazionale appartenenti al Battaglione 23 antisommossa Lancieri di Rondon, hanno assassinato il signor Misael Arturo Mojica Toscano di 41 anni.
Il 24 di novembre, il signor Misael Arturo Mojica Toscano era uscto della sua residenza ubicata nella frazione Sabana Larga del municipio di Sácama, verso la proprietà Messico della frazione la Colorada, posto in cui andava a lavorare svolgendo attività proprie del campo, tali come falciare e costruire recinti per animali.

catatumboDall’inizio dell’anno nel Catatumbo, nel Dipartimento del Nord di Santander, regione strategica al confine con il Venezuela, ricca di petrolio, carbone, biodiversità e cultura è sottoposta ad una non nuova forma di pressione da parte dell’Esercito Nazionale, quella che in quei luoghi viene chiamata ‘esecuzione extragiudiziaria‘. Cittadini inermi, siano essi contadini, indigeni, commercianti o studenti, vengono trovati uccisi e presentati come vittime di combattimento con la guerriglia. E questo perchè i soldati devono dimostrare dei risultati al governo di Uribe, il quale, a sua volta, deve presentare gli esiti di tutti i soldi che i Nordamericani spendono nel finanziargli la guerra alle ‘guerriglie’.
Molte comunità sono affluite il 20 ottobre al municipio di El Tarra dove, in un’assemblea pubblica con l’Alto Stato maggiore delle due Brigate Mobili impiegate nel Catatumbo, hanno reclamato spiegazioni dall’esercito.


el tarra
Video dell’assemblea a El Tarra

a cura di AliceRebelde / REDHER
registrato il 20/10/2007 – pubblicato 14/12/2007

video   Video [ES]


studiandoIntervista ad AliceRebelde di REDHER al ritorno  dal viaggio nel Catatumbo

14 dicembre 2007 – di Oscar Paciencia

audio  Parte 1    [ 11′ 44" – 4440 Kb]
audio  Parte 2    [   8′ 20" – 3430 Kb]
audio  Parte 3    [   7′ 14" – 3212 Kb]
audio  Parte 4    [   7′ 00" – 2879 Kb]


esIL CATTIVO ESEMPIO DI BUSH, LO SEGUE URIBE
COMUNICATO PUBBLICO
10 Dicembre 2007
Quando il presidente Uribe il passato 21 di novembre, ha affossato gli 82 giorni di facilitazione verso pace del presidente Chávez, lasciò contemporaneamente il tavolo di dialogo con l’ELN ‘sull’ orlo del burrone’, come ha detto il primo mandatario della sorella Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Con la cancellazione di questa facilitazione, anche lo Scambio Umanitario rimane in bilico e con lui, in maggiore rischio la vita dei detenuti in potere delle FARC.
Nella conduzione nazionale dell’ELN, terminate le consultazioni sulla nuova fase di dialogo che inaugurava la gestione del presidente Chávez, si è giudicato conveniente continuare a fare sforzi nel tavolo di conversazioni, nonostante le grandi distanze esistenti tra le idee di pace che mantengono le due Parti.

Altre due minacce delle Aguilas Negras al SINALTRAINAL

I PARAMILITARI MAI SMOBILITATI
MINACCIANO NUOVAMENTE DI MORTE

  DIRIGENTI DEL SINALTRAINAL

Il giorno 6 dicembre 2007,  e il 7 dicembre 2007 le Aguilsa Negra , paramilitari tutt’ora in piena attività nonostante la farsa propagandata da Alvaro Uribe della loro smobilitazione, hanno minacciato di morte dirigenti  del Sindacato degli alimentarisi, che hanno trovato a casa di un iscritto e nella sede del sindacato i volantini riprogdotti sotto.
Da notare che pochi giorni fà un lavoratore sindacalizzato della Nestlé  è stato ucciso e che queste minacce arrivano durante lo svolgimento della Assemblea Nazionale del sindacato.

minacce sinaltrainal dicembre minacce sinaltrainal dicembre
6 DICEMBRE 2007 7 DICEMBRE 2007

6 dicembre 2007
GUERRIGLIERO FIGLIO DI PUTTANA E’ GIA’ ARRIVATA LA TUA ORA CURA LA TUA FAMIGLIA CHE CORRE PIU’ PERICOLI DI TE – MALNATO NON HAI INTESO L’APPELLO DELLE AQUILE NERE – NOI NON SILENZIEREMO LE ARMI NON CREDERE CHE SEI OBIETTIVO MILITARE – GUERRIGLIERO DOMINGO FLORE E LA SUA FAMIGLIA – IN POCO TEMPO COMINCEREMO A FAR PULIZIA PER FARLA FINITA UN POCO CON IL TERRORISMO CHE VOI SINDACALISTI FATE AL PAESE COLOMBIANO – LA IDEOLIGICA CHE AVETE NON SERVE A QUESTO PAESE – VI UCCIDEREMO ASSIEME ALLA VOSTRA FAMIGLIA – OPPURE ANDATEVEE DA SANTANDER – NESSUNO VI SLAVERA’ DA QUESTA MORTE CHE VI STAIMO ANNUNCIANDO CI SONO ELENI IN UNA FOSSA COMUNE A TUTTI I SINDACALISTI E ALLE LORO FAMIGLIE
FRONTE AGUILAS NEGRAS

minaccia 6 dicembre 2007  [versione IT]    [version ES]


7dicembre 2007

FIGLI DI PUTTANA SINDACALISTI CAMUFFATI DA GUERRIGLIERI – NON AVETE UBBIDITO AL MESSAGGIO E AVETE CONTINUATO CON GLI SCHIAMAZZI – L’ALLEATO GUSTAVO PETRO DELLA PARAPOLITICA – PER NULLA GLI SERVE – UN MORTO IN PIU’ DA PARTE DEGLI SMOBLILITATI DELLE AUC SE LO MERITANO – JAVIER CORREA E LUIS GARCIA – PROSSIME ESECUZIONI COME OBIETTIVO MILITARE – GLI SONO GIA’ STATE FATTE LE FOTO RICORDO – CON I GUERRIGLIERI CAMUFFATI DA ECOPETROL, SI E’ APPLICATA QUESTA SOLUZIONE DI STERMINIO – COMUNISTI GUERRIGLIERI – LUIS GARCIA ALIAS EL CHILE – JAVIER CORREA IDEOLOGO DELL’ELN – VE LO RIPETIAMO, VI DIAMO LA POSSIBILTA’ DI USCIRE DAL TERRITORIO – LAIDEOLOGIA GUERRIGLIERA E TERRORISTA LA COMBATTIAMO CONLA MORTE – L’OBIETTIVO MILITARE SI AVVICINA – RIAFFERMIAMO CHE FINIRETE IN UNA FOSSA COMUNE – LE AGUILAS NEGRA VI VOGLIONO, A VOI, PORTAVOCE DELLA GUERRIGLIA

FRONTE AQUILE NERE

 minaccia 7 dicembre 2007  [versione IT]    [version ES]


Il SINALTRAINAL ricorda
UNDICI ANNI DALL’ASSASSINIO DI ISIDRO SEGUNDO GIL GIL

isidro segundo giltraduzione di Aiki

Colombia, Carepa, Uraba Antioqueño.
Erano passate le 10.15 del mattino del 5 dicembre 1996, quando fu assassinato all’interno delle installazioni dell’impianto della Coca Cola il compagno Isidro. Era una morte annunciata; pochi giorni prima, Ariosto Milán Mosquera, direttore dell’impianto, in un bar del municipio bananiero, aveva dichiarato che sarebbe ricorso a questo mezzo se fosse stato necessario ad evitare che il sindacato continuasse ad esigere diritti per i lavoratori. Isidro era uno dei negoziatori della contrattazione, rappresentante del sindacato.
Nello stesso giorno: alle 11 del mattino, Martín Emilio Gil, fratello di Isidro, andò via da Carepa sapendo che lo stavano cercando per assassinarlo;
alle 2 del pomeriggio, a 500 metri dall’impianto fu rapito Luís Adolfo Cardona Usma. Riuscì a fuggire ed oggi si trova esiliato dalla sua terra; alle 12 del pomeriggio fu assaltata, saccheggiata ed incendiata la sede del sindacato.

RIFLETTORI SU INGRID. LA COLOMBIA MUORE
  9 dicembre 2007

il manifestoFoto e lettere di Betancourt commuovono il mondo Che non si accorge di morti, violenze e desaparecidos
di Guido Piccoli

di Guido Piccoli

Ingrid sola, stanca di soffrire e di morire lentamente in una selva umida e folta, sotto una tenda e su un’amaca, avvolta da una zanzariera e sorvegliata da guerriglieri abituati a negarle tutto, anche un dizionario enciclopedico, e incapaci di un gesto di solidarietà, d’affetto e tenerezza. Non a caso tutti maschi che, anche senza volerlo, l’umiliano ogni volta è costretta ad appartarsi. Ingrid che teme un blitz che possa squarciare all’improvviso l’eterno cicaleccio della foresta: sarebbe la morte, per mano di non si sa chi, come successe per gli undici deputati del Valle massacrati nel giugno scorso. E così sfinita da augurarsi quel blitz: un epilogo di sangue sarebbe «un sollievo per tutti», la fine di un’agonia durata duemila giorni.