IIa Missione di accompagnamento al Popolo Indigeno Kankuamo

 della Serra Nevada di Santa Marta
13 al 18 di Luglio
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indigeni Oscar Paciencia / 24 agosto 2005

All’interno della strategia del Popolo Kankuamo di visibilizzare la propria problematica e di fortificare processo organizzativo di resistenza, conseguentemente al mandato del suo III Congresso, a Bogotà é stato creato il Tavolo di accompagnamento e solidarietà al popolo Kankuamo, che vede la partecipazione di organizzazioni sociali e patrocinatrici dei diritti umani.

Nei giorni dal 13 al 18 di Luglio, si è svolta la II Missione di accompagnamento al popolo Kankuamo, che partita da Bogotà ha percorso tutta la riserva per terminare in Valledupar per visitare le persone carcerate e interloquendo con le autorità civili e militari, per verificare se gli impegni presi durante la missione del novembre 2005 sono stati mantenuti. 

Il paese kankuamo è collocato nel versante sud orientale della Sierra Nevada, dipartimento del Cesar, nel nord della Colombia; una zona tra le più colpite dal conflitto sociale ed armato, e soprattutto dalla politica di "sicurezza democratica" promossa da Alvaro Uribe Velez.

La miscela di questi due gravi elementi ha fatto si che sono stati assassinati più di 115 membri della comunità solamente negli ultimi 3 anni, si è prodotta la detenzione arbitraria di più di 40 indigeni accusati di appartenere o fiancheggiare i gruppi insorti, dei quali 19 sono ancora detenuti, ed il trasferimento forzoso di centinaia di loro, situazione che si aggrava maggiormente per i ripetuti inadempimenti, da parte del governo nazionale e delle autorità locali, nell’applicazione delle misure Cautelative e Provvisorie, concesse dalla Commissione Interamericana per i Diritti Umani e dalla Corte Interamericana per i Diritti Umani, rispettivamente. 

La crisi umanitaria conseguente ha motivato la formazione di una commissione nazionale ed internazionale di accompagnamento sul campo che si è tenuta tra l’ 8 e il10 di novembre del 2005 e che ha visto la partecipazione di 18 organizzazioni sociali tra cui il Partito Verde Europeo, per un totale di 35 persone. 

Uno dei più importanti risultati di questa giornata, è stata la partecipazione ad una udienza con i kankuamos detenuti arbitrariamente, potendo verificare direttamente le condizioni infraumane della loro condizione carceraria dove è stato confermato "che il processo era basato solo su dichiarazioni senza nessun fatto concreto o prove contundenti che incriminassero gli uomini e le donne processati da leggi che non gli sono proprie e non appartengono alla loro cultura e tradizione”. Questa azione  ha contribuito alla liberazione di 16 indigeni, mentre altri 19 sono rimasti nelle carceri di Valledupar e Montería.


Dichiarazione congiunta della
IIa Missione di accompagnamento al Popolo Indigeno Kankuamo
della Serra Nevada di Santa Marta


Valledupar Colombia 18 luglio 2006


Come Organizzazioni Non Governative ed organismi nazionali e internazionli condanniamo con forza le ripetute violazioni al diritto internazionale umanitario da parte della Forza Pubblica dello Stato Colombiano che abbiamo potuto constatare direttamente nella Riserva Indigena Kankuama.

Siamo particolamente preoccupati per la militarizzazione dei territori, in aperta violazione della Costituzione Colombiana che riconosce le autorità indigene come legittime amministratrici dei propri territori.


ballo kankuamoDossier

Il genocidio del popolo Kankuamo: i guardiani delle Ande
Da Selvas.org  /  di Mailer Mattié
1 luglio 2005

Versione italiana di Loredana Stefanelli, revisione Daniela Cabrera  di Traduttori per la Pace

La cultura del popolo Kankuamo fu sul punto di scomparire del tutto nel XX secolo. Nonostante tutto, negli anni ottanta gli anziani lanciarono un appello per la ricostruzione culturale, dando inizio a un processo difficile e complesso di rivitalizzazione dell’identità indigena. Così, nel 1993 riuscirono a celebrare il loro Primo Congresso in cui stabilirono di lottare per il consolidamento delle loro istituzioni tradizionali e per la permanenza nel territorio. Attualmente, il popolo Kuankamo continua ad essere in pericolo esigendo, da parte dei gruppi armati, il rispetto della sua neutralità rispetto alla guerra che insanguina la Colombia.


madrePonencia

Pueblo Indígena Kankuamo: derechos humanos y megaproyectos

Jaime Enrique Arias, Cabildo Gobernador
Paris, 13 de abril de 2005

Los primeros padres espirituales, cuando todo estaba oscuro, en el plano donde nuestra vista no puede alcanzar, dieron origen al espíritu y al pensamiento: ellos crearon todo en espíritu, en el mundo no material, no eran gente, ni aire, ni cosa, solo una idea. Los primeros padres espirituales estudiaron la organización de la diversidad espiritual para poder llegar a formar el mundo físico antes de que amaneciera. La Sierra Nevada se formó al extenderse Serankua en forma de caracol o espiral a partir de la base hasta llegar a la cima de los Nevados y en cada uno de los puntos cardinales (Dibulla, Pozo Hurtado, Camperucho y Gáira) colocó un hombre para que la sostuvieran, los cuales a su vez son los dueños ancestrales de la Sierra.


indigeno kankuamoImmagini

Fotografie della IIa Missione di accompagnamento
da REDHER

Immagini varie
da Latin America Solidarity Centre  /  O.N.I.C.  / Selvas.org

 


[galleria fotografica]


SI ACUTIZZA L’OFFENSIVA CONTRO IL SINALTRAINAL

Una serie di attentati contro l’esistenza di SINALTRAINAL stanno venendo eseguiti in distinte regioni del paese; vanno dalle persequisizioni illegali alla sede nazionale del sindacato a Bogotà, fino all’assassinio di uno dei suoi attivisti. Questi fatti accadono mentre viene portata avanti la politica di sicurezza democratica del Presidente Álvaro Uribe Vélez ed in un difficile momento dovuto ai conflitti lavorativi con le transnazionali NESTLE e Coca Cola.
Questi sono alcuni dei fati violenti contro la sicurezza e la vita dei nostri iscritti…

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DENUNCIA
ASSASSINATO UN ATTIVISTA DEL SINALTRAINAL

Con profondo dolore informiamo che il giorno 17 di Agosto di 2006, verso le 11:00 della sera, é stato assassinato Carlos Arturo Monta BONILLA affiliato a SINALTRAINAL e SINTRAHOCAR, menstre stava ritornando a casa, ubicata sua nella zona nord dalla città di Barrancabermeja. Il compagno lascia 7 figli orfani e la sua compagna Maria Elvia Álvarez Magro.
Il compagno Carlos Montes lavorava da 30 anni nei Club Infantas dei lavoratori di ECOPETROL, partecipava alle attività di denuncia contro la multinazionale coca cola ed alle attività sindacali nel porto petrolifero.

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bosaBogotá: 500 famiglie trasferite forzosamente hanno occupato il parco nella località Bosa.

Redazione El Turbión
23 Luglio 2006
foto Turbion / EFE
traduzione Oscar Paciencia

Dal passato mercoledì 12 di Luglio, più di 500 famiglie trasferite forzosamente da distinte parti del paese si sono riunite nel parco centrale della località di Bosa, manifestando il loro dissenso nei confronti del governo per le precarie condizioni di vita nelle quali si trovano e per l’assenza di assistenza opportuna alle loro basilari necessità.
Armando precari alloggiamenti fatti di bastoni e teloni di plastica, più di 2.000 uomini, donne, bambini ed anziani di distinte provenienze hanno mantenuto la protesta per più di una settimana, a cui si sono andati via via aggiungendosi nuovi raggruppamenti di sfollati che, assieme agli altri, esigono delle autorità nazionali e distrettuali soluzioni concrete ai gravi problemi di salute, impiego ed abitazione di cui sono vittime, dato lo sradicamento subito abbandonando il loro territorio


Fotografie occupazione del Parco a Bosa [El Turbion / EFE]

ARAUCA SENZA TREGUA
di Oscar Paciencia

Arauca SoldatiA due anni precisi dall’omicido premeditato dei tre sindacalisti ed attivisti sociali nella frazione di Caño Seco, nel municipio di Saravena, per mano dell’Esercito Colombiano e per il quale già diversi militari, autori materiale del crimine (ma non gli alti comandi), sono stati processati e giudicati colpevoli, la storia si ripete  a Tame, un altro comune del Dipartimento di Arauca. Seguendo di soli sette giorni l’annuncio della Missione Permanente di Accompagnamento che a Saravena, in memoria del martirio di HÉCTOR ALIRIO MARTÍNEZ, JORGE PRIETO CHAMUSERO e LEONEL GOYENECHE GOYENECHE, l’esercito colombiano per mano della stessa brigata 18° del Battaglione di Cavalleria Meccanizzato, inquisita per gli omicidi del 2004, ha effettuata un’altra retata massiva incarcerando, ad oggi, 13 persone tra sindacalisti, attivisti sociali e leader. Tra gli altri anche il Fratello di Leonel Goyeneche.

Arauca farc Come non bastasse, sembra non aver termine lo scontro militare tra i gruppi insorti colombiani, ELN e FARC, in corso da più di cinque mesi. La popolazione civile continua a farne le spese e a denunciare gli omicidi, le sparizioni, i trasferimenti forzati, i furti ed i saccheggi prodotti da questa assurdità.
Molte le denunce provenienti da molte frazioni del Municipio di tame e di Arauquita da parte delle Organizzazioni sociali. Il mese scorso la Rete di Solidarieta con Colombia ha scritto un appello alle organizzazioni insorte.


Retata dell’Esercito del 12 agosto 2004 nel municipio di Tame. Denuncia delle Organizzazioni Sociali [Versione IT] [Version ES]
Denuncia del 1 agosto di AMUC (Asociacion Municipales Usuarios Campesinos) di Tame, nei confronti delle organizzazini insorte [Versione IT] [Version ES]
Denuncia del 10 agosto delle Organizzazioni Sociali di Tame per l’assassinio del signor Jaime Garcia da parte dalle FARC [Versione IT] [Version ES]
Denuncia del 8 agosto delle Organizzazioni Sociali di Saravena a proposito degli omicidi e saccheggi messi in atto nei mesi di luglio e agosto  dalle FARC [Versione IT] [Version ES]
Appello della Red de Hermandad y Solidaridad con Colombia (REDHER) alle organizzazioni guerrigliere colombiane [Versione IT] [Version ES]


soldato Fotografie scattatte in varie frazioni dei municipi di Saravena, Tame, Arauquita durante la missione di accompagnamento alla popolazione tra il 13 e 17 giugno 2006. 
[foto] di Oscar Paciencia                              


Le FARC invitano la Unione Europea a cercare percorsi di pace in Colombia
20/07/2006 – ANNCOL (agenzia di stampa)
reyes
Raúl Reyes, capo della commissione internazionale della guerriglia, propone alla UE di cancellare le FARC dalla lista dei “gruppi terroristici”.

In una lettera al presidente dell’Unione Europea, allo stesso tempo primo ministro della repubblica Finlandese, Matti Vanhanen, il capo guerrigliero delle FARC invita questo organismo europeo a cercare percorsi per la pace in Colombia. Allo stesso tempo respinge la decisione della UE del 2002 di incorporare la guerriglia nella lista dei gruppi terroristi. Il capo insorto, sottolinea che la sua organizzazione non realizza azioni armate al di fuori del territorio Colombiano.
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Durante il ricevimento per la toma de posesion – l’insediamento – di Uribe il quotidiano il Tiempo di Bogotà pubblica quella che sembra una risposta del presidente del Parlamento Europeo Joseph Borrell risponde


ribelli farcLa necesidad de una salida política al conflicto armado y social que vive Colombia
Por: Jaime Ernesto Larrota
9 de Agosto de 2006


El acuerdo democrático de todos los colombianos sensibles al futuro de la patria es urgente y, por sobre todo, no puede eludirse ningún esfuerzo tendiente a restaurar la confianza en la posibilidad de la paz, removiendo la injusticia social y la opresión política”. Jaime Pardo Leal, candidato presidencial de la UP, asesinado el 11 de octubre de 1987.

El régimen político colombiano en cabeza del ahora reelecto presidente Uribe Vélez, ha expresado su rechazo a la solución política negociada: sus regresivas medidas económicas en contra de las mayorías populares, su implacable persecución a la oposición política, su creciente criminalización de la protesta social, su negativa al canje de prisioneros y su entrega de la soberanía nacional a los intereses extranjeros, son prueba de ello.

CARTA APERTA ALLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI E POPOLARI DEL DIPARTIMENTO DI ARAUCA – COLOMBIA

SamuelBogotá, 5 agosto 2006
SAMUEL MORALES FLOREZ

Dal luogo del sequestro statale
Carcere Nazionale Modelo Bogotà.

Ricevete un grande abbraccio e un saluto fraterno dal vostro compagno e amico che oggi si trova sequestrato da due anni, dalle politiche del regime di “sicurezza democratica” promosse dall’attuale governo. Però ancora vivo! con il cuore e la mente che continuano a pulsare nella ricerca della dignità e della libertà di un popolo storico, come lo è il nostro, che non si piega di fronte alle politiche repressive e di guerra sporca che si pretendono realizzare.
Oggi commemoriamo il vile e codardo crimine di lesa umanità dei nostri compagni e fratelli nella lotta legittima: HÉCTOR ALIRIO MARTÍNEZ, JORGE E. PRIETO, LEONEL GOYENECHE. Atto demenziale perpetrato dalla pattuglia dell’esercito nazionale n. 18 del battaglione Revéiz Pizarro; con il nome di squadrone B Brioso-4, che aveva ricevuto direttive chiare e precise dai comandanti militari di questo battaglione e della Brigata XVIII.