Nukaksluogo nukaksPOSSIAMO ANCORA SALVARE I NUKAKS?
di Oscar Bustos B.
traduzione dal francese di Nichim

Colombia – “I Nukaks, uno degli ultimi popoli nomadi del bacino amazzonico, sono stati scoperti soltanto nel 1988. Oggi, scacciati dal loro territorio ancestrale, soccombono alle malattie.
Bogotà – Una fitta pioggia bagna il porticciolo sul fiume Guaviare. Siamo venuti da lontano per incontrare i Nukaks. E’ l’ultima tribù nomade colombiana, scoperta nel 1988 è oggi a rischio di scomparire. Secondo un censimento realizzato nel 1992 dal Ministero dell’interno colombiano, l’etnia Nukaks contava 1663 membri. Undici anni più tardi il Ministero della salute ne conta meno di 500. L’influenza e altre malattie trasmesse dai Bianchi stanno semplicemente sterminando i Nukaks.
A causa della guerra in corso tra guerriglieri, milizie paramilitari e forze governative, 46 Nukaks sono stati costretti a forza ad abbandonare le loro terre verso Barrancón Bajo, a 45 minuti di canoa a motore a est di San José del Guaviare. E’ li che vogliamo arrivare., Manuel García, un giovane Nukaks, piuttosto basso, in jeans e maglietta, sarà la nostra guida e il nostro traduttore. Prima di arrivare all’accampamento, situato a un chilometro dalla costa, veniamo fermati da un gruppo di soldati. Ci chiedono verso dove siamo diretti e registrano la nostra identità.
Con l’acqua alle ginocchia un’indigena piuttosto anziana di etnia Desana, sciacqua il bucato nel fiume, ci conferma in uno spagnolo un po’ stentato che i Nukaks si trovano un poco più avanti. L’anziana indigena è molto fiera di averli come ospiti. I Desana che dispongono di una riserva di 20 ettari a Barrancón Bajo, hanno prestato ai Nukaks un terreno perché potessero stabilirvi il loro accampamento. L’anziana aggiunge che se decidiamo di restare per la notte, ci offre la sua casa che si trova proprio in riva al fiume. Ma aggiunge anche che i paramilitari [di estrema destra] fanno la ronda a partire dalle 6 del pomeriggio “Loro, vedono tutto – dice la vecchia – infatti può essere che ci sitano osservando anche in questo momento…”
.