Colombia / FARC

‘INGRID LIBERA SOLO CON UNO SCAMBIO’

manifesto
  5 aprile 2008

In una lettera inviata all’Aop, l’Agenzia bolivariana del Venezuela, considerando il presidente Chavez l’unico interlocutore attendibile, due componenti di spicco delle Farc, hanno tolto molte illusioni sull’imminente liberazione di Ingrid Betancourt, la franco-colombiana catturata nel 2002 e in gravi condizioni di salute. Ingrid e l’altra quarantina di sequestrati eccellenti (tra cui tre contractors Usa della Cia) torneranno liberi “solo come effetto di uno scambio di prigionieri” e alle condizioni poste e sempre respinte da Uribe: il ritiro dell’esercito da due municipi del sud della Colombia.
A firmare la lettera sono Rodrigo Granda, liberato “senza condizioni”, da Uribe nel 2007 dietro pressioni del presidente francese Sarkozy e considerato una sorta di “ministro degli esteri” delle Farc, e Jesus Santrich, capo del Blocco Caribe. “Non è ammissibile che ci si chieda altri gesti di pace”, scrivono dopo la liberazione “unilaterale” di 6 sequestrati – fra cui la segretaria di Ingrid – Clara Rojas – grazie alle iniziative di Chavez e della senatrice colombiana anti-uribista Piedad Cordoba. Ricordano che se Uribe ha fatto un gran colpo, con il raid in Ecuador del 1 marzo in cui è stato ucciso tra gli altri anche il nr. 2 delle Farc Raul Reyes, i contraccolpo è stato il blocco dei negoziati per la liberazione della Betancourt a cui proprio Reyes stava lavorando con il presidente venezuelano e gli emissari francesi. Ora quei contatti si sono perduti e quei canali chiusi. Le Farc non si fidano di Uribe né dei suoi vaghi impegni, e con buoni motivi. Sarkozy, hanno detto le Farc, è stato “ingenuo” a mandare l’aereo per la “missione umanitaria” che da due giorni staziona in una base militare vicino a Bogotà, senza aver prima concordato il da farsi con le Farc. Anche Chavez ieri ha definito la missione francese “complicata”. Molto complicata.