ingrid betancourtCon una operazione (‘Jaque‘, scacco) apparentemente spettacolare, venduta dal governo colombiano a tutto il mondo come frutto di lunghi mesi di esclusivo lavoro dell’intelligence del ministero della Difesa, Ingrid Betancourt, figlia dell’alta borghesia colombiana, ex-candidata presidenziale, dopo sei anni di prigionia nelle manidelle FARC-EP torna in libertá. E solo una settimana dopo il rilascio le crepe, giá presenti nelle iniziali dichiarazioni sulla liberazione del ministro Santos, diventano voragini: l’elicottero militare dipinto di bianco per farlo apparire della Croce Rossa, insegne di TeleSur (emittente venezuelana),  un militare che indossa un giubbotto con il simbolo della Croce Rossa, l’evidente partecipazione dei servizi segreti Israeliani e nordamericani. E una ricompensa da 20 milioni di dollari.


manifestoLIBERA INGRID BETANCOURT

3 luglio 2008  –  di Guido Piccoli
Tornano a casa la franco-colombiana, tre americani e altri 11 ostaggi delle Farc. Falsa operazione umanitaria inganna le Farc nella jungla del Guaviare
Ingrid Betancourt libera. Pochi mesi fa non ci credeva più nessuno. Sembrava che stesse morendo, che avesse finito la riserva di speranza. Ed era anche prigioniera di un destino che sembrava fatale. Era stata condannata a stare ancora nella selva a pagare colpe non sue, per un conflitto diventato senza regole. Intanto nel mondo era diventata famosa, compatita, ammirata, trasformata in icona. Ma anche assurta ad una fama che avrebbe potuto ammazzarla. Ingrid era infatti il vero jolly nelle mani delle Farc, mentre gli altri sequestrati e i prigionieri di guerra erano importanti soltanto per i loro familiari.


manifestoI BUONI VINCONO, I CATTIVI PERDONO. E’ ANDATA COSÍ?

4 luglio 2008  –  di Guido Piccoli
Ingrid dei miracoli. Meeting fantasma, elicottero di soldati travestiti da guerriglieri, comandante che ci casca: degna di Hollywood la liberazione di Betancourt e degli altri 14 ostaggi. Ma le versioni si moltiplicano. In ogni caso è un successo di Uribe, che ora può perpetuarsi al potere e deve temere un solo avversario: proprio lei
«Un’operativo da film» ha dichiarato raggiante il ministro della difesa colombiano, Juan Manuel Santos. La storia della liberazione di Ingrid Betancourt, dei tre agenti statunitensi e di undici militari colombiani sembra effettivamente scritta a Hollywood.
Da una parte, i buoni: quindici Rambo incaricati di una missione «audace, pericolosa e senza ritorno», secondo il racconto del comandante dell’esercito, Mario Montoya. Due in particolare, capaci d’infiltrarsi nel territorio nemico e di guadagnarsi la fiducia dei guerriglieri. «Devi concentrare i prigionieri da mandare a colloquio col segretario Alfonso Cano» dicono al quarantanovenne Gerardo Antonio Aguilar, alias Cesár (messo a loro guardia direttamente dal Mono Jojoy, il capo militare delle Farc).

[Versione IT]


Comunicato del Comitato Carlos Fonseca
INGRID BETANCOURT E’ STATA LIBERATA; IL PRESIDENTE PARAMILITARE ALVARO URIBE VELEZ SARA’ NUOVAMENTE E ILLEGALMENTE RIELETTO IN COLOMBIA

2 luglio 2007
Con una operazione militare, lungamente, scientificamente, politicamente e mediaticamente preparata, è stata liberata Ingrid Betancur, ex-candidata presidenziale, da sei anni sequestrata dalle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).
Il governo Narco-Paramilitare di Alvaro Uribe Velez ha in questo modo fatto fallire e definitivamente bloccato la tanto osteggiata trattativa diplomatica ad alto livello che per l’ennesima volta si era attivata tra una delegazione franco-svizzera e le stesse FARC, dopo la fucilazione, assieme ad altri 15 combattenti, del negoziatore e comandante delle FARC, Raul Reyes in territorio ecuatoriano, solo alcuni mesi fa.


pascual serranoIL TRADIMENTO DI INGRID
da Rebelión – 5 luglio 2008
di Pascual Serrano


Leggo un clamore di indignazione tra i settori progressisti venezuelani per la reazione di disprezzo di Ingrid Betancourt e della sua famiglia verso persone che tanto interesse hanno avuto nella sua liberazione, specialmente il presidente del Venezuela Hugo Chávez e la senatrice Piedad Cordoba. Parlano di tradimento indignati per quello che, a tutti gli effetti, è una prova di ingratitudine.
Betancourt e famiglia non hanno tradito nessuno, sono ritornati alla classe sociale, politica ed economica alla quale appartengono da sempre: la borghesia neoliberale ricca della Colombia. Ingrid è figlia di Gabriel Betancourt, ministro di Educazione durante il governo del dittatore Gustavo Rajas Pinilla, e di Yolanda Pulecio che fu regina di bellezza arrivando ad essere Miss Colombia e Rappresentante alla Camera per Bogotà. Betancourt, come buona figlia dell’oligarchia, per gli studi secondari ha frequentato il Liceo Francese di Bogotá e più tardi scienze politiche in Francia nell’Istituto di Studi Politici di Parigi; si é specializzata in commercio estero e relazioni internazionali. Ha vissuto vari anni a Parigi, dove suo padre lavora come ambasciatore per l’Unesco; lì ha conosciuto il suo primo marito, il diplomatico francese Fabrice Delloye, con cui si é sposata nel 1981.


manifestoVENTI MILIONI PER BETANCOURT

5 luglio 2008  –  di Guido Piccoli
Esperti di Usa e Israele, una donna arrestata… Traballa quel «blitz perfetto» L’altra verità: carceriere delle Farc corrotto tramite la fidanzata
Le bugie hanno le gambe corte anche in Colombia. Nonostante la disponibilità dei media internazionali ad accettarla a scatola chiusa, la favola raccontata dal governo di Alvaro Uribe sulla liberazione di Ingrid Betancourt comincia a far acqua da tutte le parti. Ad essere smontata per intero è l’attribuzione d’ogni merito all’esercito colombiano, fatta dal ministro della difesa Juan Manuel Santos. Che vi avessero partecipato agenti statunitensi era quasi certo, visto che si trattava di liberare dei connazionali fatti prigionieri dalle Farc cinque anni fa. Come già fatto in altre occasioni (ad esempio quando, nel dicembre 1993, fu ammazzato il capo dei narcos Pablo Escobar), Washington fa filtrare mezze ammissioni per non urtare la suscettibilità del fidato alleato colombiano. All’operazione «Scacco» hanno dato il loro contributo anche decine di esperti israeliani.

[Versione IT]


FARC – EP
COMUNICATO
5 luglio 2007 – da Rebelión
1. La fuga dei 15 prigionieri di guerra, lo scorso mercoledì 2 Luglio, é conseguenza diretta della spregevole condotta di Cesar ed Enrique i quali hanno tradito il loro compromesso rivoluzionario e la fiducia che in essi era stata riposta.
2. Indipendente da un episodio come questo, possibile in qualunque scontro politico e militare dove ci sono vittorie e sconfitte, manteniamo vigente la nostra politica per concretare accordi umanitari che permettano lo scambio ed inoltre proteggano la popolazione civile dagli effetti del conflitto. Se continuerá a persistere nella ricerca del riscatto, il governo dovrá assumersi tutta la responsabilitá delle conseguenze di questa temeraria ed avventurosa decisione.
3. La lotta per liberare i nostri e altri combattenti politici carcerati sará sempre all’ordine del giorno in tutte le unità fariane, specialmente nella sua direzione. Tutti loro sono nelle nostre menti e nel cuore.


Selvas ColombiaSpeciale BETANCOURT / COLOMBIA 2008